Lidia Undiemi, Massimo De Santi, Paola Musu |
Ragionando di crisi e alternativa
A due giorni dal vertice europeo del 28 giugno, “Quale alternativa al crollo dell’Europa liberista ed oligarchica?” ne ha commentato gli esiti con due ospiti di notevole spessore, espressioni della più qualificata società civile ed intellettuale italiana, per la prima volta assieme ad un incontro pubblico: l’avvocato cagliaritano Paola Musu e l’ economista palermitana Lidia Undiemi che hanno condiviso con una platea variegata e straordinariamente partecipe il rispettivo bagaglio culturale.
Paola Musu è salita pochi mesi orsono alla ribalta delle cronache nazionali per aver coraggiosamente denunciato Mario Monti, Giorgio Napolitano e tutto il parlamento italiano riscuotendo una vasta eco, mentre Lidia Undiemi – ex responsabile del settore economico per l’Idv – è tra le rare voci note anche al grande pubblico in grado di parlare di uscita dall’euro senza seguire la corrente.
L’introduzione è stata affidata a Massimo De Santi della segreteria nazionale del Movimento, il quale ha inquadrato il senso dell’incontro all’interno del quadro della crisi capitalistica, della catastrofe dell’Euro, delle politiche sciagurate del governo Monti-Napolitano ed illustrato i punti salienti del programma dell’ MPL: abbandono dell’Euro e recupero della sovranità monetaria; moratoria sul debito pubblico e cancellazione di quello verso la finanza speculativa; nazionalizzazione del settore bancario e dei settori produttivi strategici; uscita dalla Nato e dall’Unione Europea per il pieno recupero della sovranità nazionale; un piano nazionale per debellare la disoccupazione.
Ha quindi preso la parola Paola Musu che ha appassionatamente spiegato i motivi della denuncia a Monti e Napolitano per attentato alla Costituzione, evidenziando le aberrazioni giuridiche nonché i contenuti antidemocratici quanto antipopolari che caratterizzano tutti gli accordi europei degli ultimi 20 anni, culminati nei recenti Esm e Fiscal Compact.
Lidia Undiemi ha invece sostenuto l’importanza del recupero della sovranità monetaria, sostenendo però che essa sola non basterebbe a riscattare il futuro del popolo italiano se non fosse accompagnata da un mutamento sostanziale della classe dirigente di questo stato. Infine ha esortato i partecipanti ad uno studio sempre più approfondito delle dinamiche politiche ed economiche odierne, essenziale per il risveglio delle coscienze di noi tutti.
Nel dibattito è quindi intervenuto Moreno Pasquinelli che, dati alla mano, ha efficacemente dimostrato come i toni trionfalistici dei quotidiani italiani per l’esito dello scorso summit, inneggianti alla presunta vittoria della linea di Monti su quella della cancelliera Merkel, siano in realtà assolutamente fuori luogo. Pura propaganda per mascherare la realtà di una moneta comune sull’orlo del baratro.
Infine le conclusioni a Massimo De Santi che ha fatto appello alla costruzione di un ampio fronte di forze sociali per un governo popolare d’emergenza, incassando il propositivo sostegno dei convenuti.
La strada è ancora molto lunga quindi, ma Roma ha senz’altro segnato un’importante passo in avanti.
1 commento:
Bene, bravi, faccio il tifo per voi e mi auguro che queste iniziative abbiano un seguito. Lo dico sinceramente, senza alcuna ironia.
Qualche ironia la lascio per questo: "uscita dalla Nato e dall’Unione Europea per il pieno recupero della sovranità nazionale"
Come pensate sia fattibile, con che forze?
Ma anche sul piano teorico, del puro libro dei sogni, mi chiedo se sia corretto.
Non sarebbe più corretto sbatter fuori gli americani dalla NATO e i banchieri dall'EU?
E una versione virtuosa di vero federalismo europeo, che rispetti le sovranità nazionali (e regionali, e comunali)? Mission impossible? Non quanto la vostra, mi pare.
Alberto Conti
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