[ 14 febbraio 2010 ]
L’Esecutivo Centrale di “Terra e LiberAzione”
Nel gennaio dello scorso anno il sistema-Sicilia è stato oggetto di un vero e proprio Golpe elettrico. Il prezzo del kilowatt/ora, in poche ore, è misteriosamente schizzato in alto, trascinando il prezzo dell’energia su tutto il “mercato nazionale”.
L’arresto di uno spacciatore fa più notizia: ma qui si parla di un fiume di milioni che si sposta misteriosamente da una tasca all’altra, in poche ore. Con tanto di lamentele razziste antisiciliane.
La “Sicilia” è stata solo vittima di quel Golpe.. La “Sicilia” produce più energia di quanta ne consumi: e una quota prevalente è divorata dalla petrolchimica neocoloniale. Il mercato è coloniale, come tutto il resto.
Un Golpe silenzioso, quello del gennaio 2009, sul quale l’Autorità sull’Energia (presieduta dal dott.Ortis) ha aperto una indagine conoscitiva: l’abbiamo seguita e, per quel che si poteva, sostenuta.
Riservandoci di ritornare sull’argomento, dopo aver letto con attenzione una montagna di documenti, pubblichiamo intanto la sintesi di un report realizzato da uno studioso indipendente e un documento ufficiale dell’Autorità di Vigilanza.
La materia è complessa, l'attenzione generale è depistata altrove.
Le nostre conclusioni politiche, comunque, sono già state tratte.
La Questione Energetica è il cuore della Questione Siciliana, cioè del problema storico irrisolto dell’autodeterminazione del Popolo Siciliano sulla propria Terra di appartenenza e di vita. E tanto basta.
Non c’è niente di più difficile da spiegare del mercato “libero” dell’energia. Ma è bene provarci perchè, a quanto pare, qualcuno potrebbe aver approfittato della sua complessità per farci la cresta.
Enel ed Edipower, qualche giorno fa, si sono viste recapitare una bella letterina da parte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato che, il 27 gennaio 2009, ha deciso di aprire una inchiesta sul comportamento delle due aziende in Sicilia.
Le due big dell’energia, che producono rispettivamente il 51% e il 19% dell’energia siciliana, avrebbero approfittato della loro posizione dominante e della specificità delle infrastrutture energetiche siciliane per tenere alti i prezzi dell’energia nell’isola e guadagnare molto, troppo, di più.
Ovviamente ancora è tutto da verificare, e non sarà facile perchè, come dicevo, parliamo di un mercato complesso è che ha fortissimi vincoli strutturali.
E’ la stessa Autorità a spiegare i meccanismi:
Dal punto di vista della formazione dei prezzi all’ingrosso dell’energia elettrica, il territorio nazionale è suddiviso in zone, identificate dai principali limiti di transito che caratterizzano la rete di trasmissione nazionale. Quando i flussi di energia che sarebbero necessari ad eguagliare il prezzo di due zone confinanti risultano superiori ai limiti di transito tra le due zone, esse si “separano” e i prezzi zonali assumono valori differenti, al fine di eguagliare domanda e offerta delle due zone separatamente..
Cioè: se nella zona A il prezzo è più alto della zona B, aumentando l’offerta nella zona A si abbassano i prezzi. L’offerta si aumenta facendo passare energia attraverso gli elettrodotti da una zona all’altra. Ma se l’elettrodotto è saturo, non si può fare e le due zone risultano “isolate”.
La Regione Siciliana, in particolare, è una delle zone in cui è divisa la rete di trasmissione nazionale. Al suo interno esiste un polo limitato di produzione di energia elettrica, costituito dal polo produttivo di Priolo-Gargallo. Nel corso del 2008 e del 2009, il prezzo zonale della Sicilia si è differenziato da quello del polo limitato di Priolo in un numero estremamente limitato di ore. Il polo di Priolo si è quindi “separato” dalla Sicilia solo raramente; insieme essi formano la c.d. macrozona Sicilia. Al contrario, nel corso del 2008 e del 2009 il prezzo zonale siciliano è stato differente da quello delle zone del Continente cui la Sicilia è direttamente collegata in circa 2/3 delle ore, nelle quali la Sicilia è risultata “separata” dal Continente. Nelle ore in cui la Sicilia è risultata separata dal Continente il prezzo è stato pari al doppio circa di quello registrato in assenza di separazione.
Il problema, però, non starebbe solo nei limiti strutturali perchè Enel Produzione (EP), cioè la società di Enel che possiede le centrali elettriche, nel trimestre oggetto dell’indagine (novembre 2008-gennaio 2009) avrebbe prodotto volutamente di meno rispetto alle sue possibilità per abbassare l’offerta e far salire i prezzi. Tanto poi, dal Sorgente-Rizziconi (l’elettrodotto siculo-calabro), non si poteva far passare sufficiente elettricità per rimettere tutto a posto.
Secondo l’analisi dell’AEEG, in questo trimestre EP avrebbe trattenuto capacità disponibile in poco meno di un terzo dei giorni del trimestre. Il trattenimento si sarebbe concentrato nelle ore di picco e nei giorni festivi nei mesi di novembre e dicembre 2008, e nelle ore fuori picco e nei giorni festivi nel mese di gennaio 2009.
Cioè Enel poteva produrre, ma non lo ha fatto volutamente “trattenendo” circa 100 Mw per ogni centrale elettrica a ciclo combinato turbogas-vapore (CCGT). Per fare ciò ha messo in atto il cosiddetto “trattenimento economico”: offre sì l’energia sul mercato, ma ad un prezzo talmente alto che nessuno la comprerebbe mai.
Quanto alto? L’Autorità parla di 200 euro al Mw/h. Nessuno comprerebbe l’elettricità a quel prezzo. E infatti nessuno l’ha comprata…
Tutto questo avrebbe causato un notevole aumento del prezzo dell’energia elettrica in Sicilia:
Le differenze di prezzo osservate, comprese tra il 27% e il 39%, possono quindi essere attribuite al trattenimento di capacità da parte di EP. È possibile concludere, quindi, che il trattenimento di capacità effettuato sui propri CCGT abbia consentito a EP di ridurre l’offerta disponibile al fine di aumentare i prezzi.
Un prezzo superiore tra il 27% e il 39%, producendo meno, non è male come guadagno.
Ricapitoliamo il meccanismo ipotizzato dall’Autorità: Enel piazza sul mercato centinaia di megawatt a un prezzo assurdo per non farseli comprare. In tal modo, non avendoli venduti, non li produce e la potenza disponibile in Sicilia scarseggia. Dalla Calabria si importa quel che si può, ma non basta a far scendere i prezzi che restano più alti della media nazionale. In tal modo Enel produce poco ma guadagna molto.
Si tratterebbe, quindi, di un classico caso di abuso di posizione dominante. Abuso, precisiamolo, effettuato nel cosiddetto Mercato del giorno prima (MGP). Il MGP consiste nell’insieme di contrattazioni effettuate il giorno prima di produrre fisicamente l’energia e che, ovviamente, dipende molto dai prezzi di offerta. Se oggi mi vendi l’energia a buon prezzo per domani la compro, altrimenti la importo da fuori regione. Trucchetti e cavi a parte…
L’istruttoria nei confronti di Edipower, invece, è diversa: il 19% di potenza disponibile in Sicilia è parecchio, ma non basta per fare un giochetto simile a quello che avrebbe fatto Enel.
I comportamenti sospetti di Edipower, oltre al MPG, ci sarebbero stati anche nel Mercato dei servizi di dispacciamento (MSD). Si tratta di un mercato che si fa in tempo reale, in base alle richieste di energia del momento: se l’energia contrattata nel MGP non dovesse bastare, chi produce si inserisce nel MSD vendendo a Terna che, poi, si preoccupa di distribuire l’energia dove serve per non far crollare la rete elettrica.. Serve, in pratica, per evitare i black out.
Come spiega l’Autorità:
A valle di MGP prende avvio il mercato dei servizi di dispacciamento (di seguito MSD), a cui è abilitato a partecipare un sottoinsieme degli impianti attivi su MGP, che gode di particolari caratteristiche tecniche.. Su MSD, il gestore della rete di trasmissione nazionale, Terna S.p.A. (di seguito Terna), si approvvigiona delle risorse necessarie a: risolvere le congestioni della rete all’interno di ciascuna zona; predisporre adeguati margini di capacità di riserva secondaria e terziaria di potenza di generazione; garantire il bilanciamento tra immissioni e prelievi di energia, sia “a programma”, che “in tempo reale”. Sulla base della costante giurisprudenza comunitaria e nazionale, il mercato della vendita all’ingrosso dell’energia elettrica – di cui MGP è parte – è un mercato distinto da quello dei servizi di dispacciamento o MSD.
Possibilissimo, quindi, che la stessa energia elettrica della stessa centrale venga venduta nella stessa giornata a prezzi differenti se viene venduta sul MSD piuttosto che sul MGP.
Il comportamento scorretto di Edipower sarebbe stato messo in atto dai cosiddetti “toller”. Per capire cosa è un “toller” attingo all’ottimo sito di Quagliarella & Associati:
Il contratto di tolling è quel contratto per il quale un soggetto (toller) fornisce combustibile ad un altro soggetto (processor), che gestisce la centrale elettrica; il processor riconsegna al toller l’energia prodotta, utilizzando il combustibile fornito, a fronte del pagamento da parte del toller di un prezzo per l’utilizzo della centrale (tolling fee); di prima battuta prodotto contro energia.
La funzione del contratto è quella di ripartire i rischi, connessi all’attività di produzione dell’energia elettrica, fra i due soggetti: il toller si assume il rischio delle variazioni di prezzo del combustibile e del prezzo dell’energia elettrica, un rischio commerciale; mentre il processor mette a disposizione la capacità produttiva della sua centrale, trasformando il combustibile in energia: un rischio tecnico e produttivo. La tolling fee non è commisurata al prezzo dell’energia prodotta, ma ad un corrispettivo fissato nel contratto che va a remunerare l’attività di trasformazione; il toller si assume quindi il rischio dell’andamento dei prezzi del combustibile.
Chi sono i toller di Edipower? Sono alcune società di vendita di energia elettrica appartenenti allo stesso gruppo industriale di Edipower (Edison). In particolare tali toller sono: A2A Trading, Alpiq, Edison Trading e Iride Mercato.
Secondo l’Autorità per la Concorrenza, però, tutti i toller di Edipower si sarebbero messi d’accordo per “chiedere” all’azienda una minore quantità di energia (sempre per mantenere alti i prezzi):
Le evidenze a disposizione conducono pertanto a ritenere che i toller abbiano posto in essere, in prima approssimazione sul MGP, ma probabilmente anche sul MSD, un’intesa restrittiva ai sensi dell’articolo 101, paragrafo 1, del TFUE. Il trattenimento di capacità osservato dall’AEEG potrebbe essere il frutto di un’attività di coordinamento riguardante il funzionamento di tutti gli impianti di generazione di Edipower sul territorio nazionale, e quindi anche le macrozone Nord e Sud. I livelli particolarmente alti del prezzo zonale nella Macrozona Sicilia, osservati anche nel corso di tutto il 2008 ed del 200918, suggerisce di accertare la sussistenza di un eventuale accordo tra i toller in una prospettiva temporale più ampia del periodo preso in esame dall’AEEG, comprendente almeno gli anni solari 2008 e 2009.
In buona sostanza, se per Enel si tratterebbe di abuso di posizione dominante, per Edipower e i suoi toller si tratterebbe di un vero e proprio “cartello”:
L’intesa in esame appare avere un potenziale particolarmente restrittivo in quanto riguarda una restrizione grave della concorrenza consistente nel coordinamento orizzontale tra i toller volto ad influenzare le quantità e i prezzi di vendita dell’energia elettrica, in un contesto di mercato – in particolare quello della macrozona Sicilia - caratterizzato da un elevato grado di concentrazione, nonché da condizioni di scarsità di offerta rispetto al fabbisogno.
Tale cartello, come fa notare l’Autorità, sembrerebbe facilitato dal fatto che tutti i toller appartengono, in varie percentuali, alla stessa “grande famiglia”:
L’ipotesi di un coordinamento tra i toller è avvalorata anche dai legami azionari esistenti tra gli stessi. In particolare, Alpiq Holding S.A., che detiene una partecipazione del 20% in Edipower, è posseduta per il 25% da EDF – la quale insieme ad A2A controlla Edison - e per il 5% da A2A. A2A e Iride, inoltre, sono soci di una società che cura l’approvvigionamento del gas anche per gli impianti Edipower.
Insomma, la questione è assai complicata ma, a leggere bene le due istruttorie dell’Autorità garante per la Concorrenza e il Mercato, i dubbi sono quasi delle certezze.
Fino ad oggi, però, l’unica cosa certa è che in Sicilia l’energia elettrica costa molto di più che nel resto d’Italia…
Deliberazione 5 agosto 2009 – VIS 82/09
Chiusura dell’istruttoria conoscitiva avviata con la deliberazione dell'Autorità per
l'energia elettrica e il gas 22 gennaio 2009, VIS 3/09, sulle dinamiche di formazione
dei prezzi nel mercato dell’energia elettrica, con riferimento alla zona Sicilia ed
alle zone ad essa interconnesse
L’AUTORITÀ PER L’ENERGIA ELETTRICA E IL GAS
Nella riunione del 5 agosto 2009
Visti:
· la direttiva 2003/54/CE del Parlamento europeo e del Consiglio 26 giugno 2003 ed, in particolare, l’articolo 23;
· la legge 14 novembre 1995, n. 481 (di seguito: legge n. 481/95) ed, in particolare, l’articolo 1, comma 1, l’articolo 2, comma 12, lettere da g) ad i), e l’articolo 22;
· il decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79 (di seguito: decreto legislativo n. 79/99);
· il decreto del Ministro delle Attività Produttive 19 dicembre 2003 recante approvazione del testo integrato della Disciplina del mercato elettrico e assunzione di responsabilità del Gestore del Mercato Elettrico relativamente al mercato elettrico;
· l’Allegato A alla deliberazione dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas (di seguito: Autorità) 9 giugno 2006, n. 111/06;
· la deliberazione dell’Autorità 5 agosto 2008, ARG/elt 115/08 (di seguito: TIMM);
· la deliberazione dell’Autorità 22 gennaio 2009, VIS 3/09 (di seguito: deliberazione VIS 3/09);
· la deliberazione dell’Autorità 2 marzo 2009, VIS 15/09 (di seguito: deliberazione VIS 15/09).
Considerato che:
· con deliberazione VIS 3/09 l’Autorità ha avviato un’istruttoria conoscitiva sulle dinamiche di formazione dei prezzi nel mercato dell’energia elettrica, con riferimento alla zona Sicilia ed alle zone ad essa interconnesse, nei mesi di novembre e dicembre 2008 e gennaio 2009 (di seguito: l’Istruttoria), conferendo 2 mandati al Direttore responsabile della Direzione Mercati di condurre le attività istruttorie conoscitive;
· con deliberazione VIS 15/09 l’Autorità ha prorogato i termini dell’Istruttoria per consentire alla Direzione Mercati di effettuare ulteriori approfondimenti, elaborazioni e valutazioni a valle dell’acquisizione degli esiti delle analisi condotte entro il termine previsto dalla deliberazione VIS 3/09;
· in attuazione delle deliberazioni VIS 3/09 e VIS 15/09, la Direzione Mercati ha acquisito le informazioni utili ed effettuato le analisi necessarie avvalendosi del supporto che le società Gestore del Mercato Elettrico S.p.A. (di seguito: GME) e Terna S.p.A. (di seguito: Terna) sono tenute ad assicurare alla Direzione Mercati ai sensi dei commi 5.1, lettera c), e 6.1, lettera c), del TIMM;
· la metodologia e gli esiti delle analisi condotte dalla Direzione Mercati col supporto di GME e Terna sono descritti nel documento “Relazione tecnica sugli esiti dell’istruttoria conoscitiva sulle dinamiche di formazione dei prezzi nel mercato dell’energia elettrica, con riferimento alla zona Sicilia ed alle zone ad essa interconnesse, negli ultimi mesi del 2008 e nel gennaio 2009 (rif. deliberazione Autorità VIS 3/09)” predisposta dalla Direzione Mercati (di seguito: la Relazione ) e allegata al presente provvedimento (Allegato A).
Ritenuto che:
· la Relazione reca elementi che potrebbero costituire presupposto per interventi dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato (di seguito: Antitrust) ai sensi della legge n. 287/90..
Ritenuto necessario:
· acquisire la Relazione come atto conclusivo dell’Istruttoria;
· ai sensi dell'articolo 2, comma 33, della legge n. 481/95, trasmettere la Relazione all’Antitrust per le valutazioni e gli interventi di propria competenza;
· informare il Ministero dello Sviluppo Economico tramite un apposito documento che evidenzi gli elementi che urge sottoporre all’attenzione del medesimo Ministero per gli eventuali interventi di propria competenza
DELIBERA
1. di chiudere l’Istruttoria mediante l’acquisizione, come atto conclusivo, del documento “Relazione tecnica sugli esiti dell’istruttoria conoscitiva sulle dinamiche di formazione dei prezzi nel mercato dell’energia elettrica, con riferimento alla zona Sicilia ed alle zone ad essa interconnesse, negli ultimi mesi del 2008 e nel gennaio 2009 (rif. deliberazione Autorità VIS. 3/09)”, allegato al presente provvedimento (Allegato A), di cui forma parte integrante e sostanziale;
2. di trasmettere l’Allegato A al presente provvedimento all’Antitrust per le valutazioni
e gli interventi di propria competenza;
L’Esecutivo Centrale di “Terra e LiberAzione”
Nel gennaio dello scorso anno il sistema-Sicilia è stato oggetto di un vero e proprio Golpe elettrico. Il prezzo del kilowatt/ora, in poche ore, è misteriosamente schizzato in alto, trascinando il prezzo dell’energia su tutto il “mercato nazionale”.
L’arresto di uno spacciatore fa più notizia: ma qui si parla di un fiume di milioni che si sposta misteriosamente da una tasca all’altra, in poche ore. Con tanto di lamentele razziste antisiciliane.
La “Sicilia” è stata solo vittima di quel Golpe.. La “Sicilia” produce più energia di quanta ne consumi: e una quota prevalente è divorata dalla petrolchimica neocoloniale. Il mercato è coloniale, come tutto il resto.
Un Golpe silenzioso, quello del gennaio 2009, sul quale l’Autorità sull’Energia (presieduta dal dott.Ortis) ha aperto una indagine conoscitiva: l’abbiamo seguita e, per quel che si poteva, sostenuta.
Riservandoci di ritornare sull’argomento, dopo aver letto con attenzione una montagna di documenti, pubblichiamo intanto la sintesi di un report realizzato da uno studioso indipendente e un documento ufficiale dell’Autorità di Vigilanza.
La materia è complessa, l'attenzione generale è depistata altrove.
Le nostre conclusioni politiche, comunque, sono già state tratte.
La Questione Energetica è il cuore della Questione Siciliana, cioè del problema storico irrisolto dell’autodeterminazione del Popolo Siciliano sulla propria Terra di appartenenza e di vita. E tanto basta.
Non c’è niente di più difficile da spiegare del mercato “libero” dell’energia. Ma è bene provarci perchè, a quanto pare, qualcuno potrebbe aver approfittato della sua complessità per farci la cresta.
Enel ed Edipower, qualche giorno fa, si sono viste recapitare una bella letterina da parte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato che, il 27 gennaio 2009, ha deciso di aprire una inchiesta sul comportamento delle due aziende in Sicilia.
Le due big dell’energia, che producono rispettivamente il 51% e il 19% dell’energia siciliana, avrebbero approfittato della loro posizione dominante e della specificità delle infrastrutture energetiche siciliane per tenere alti i prezzi dell’energia nell’isola e guadagnare molto, troppo, di più.
Ovviamente ancora è tutto da verificare, e non sarà facile perchè, come dicevo, parliamo di un mercato complesso è che ha fortissimi vincoli strutturali.
E’ la stessa Autorità a spiegare i meccanismi:
Dal punto di vista della formazione dei prezzi all’ingrosso dell’energia elettrica, il territorio nazionale è suddiviso in zone, identificate dai principali limiti di transito che caratterizzano la rete di trasmissione nazionale. Quando i flussi di energia che sarebbero necessari ad eguagliare il prezzo di due zone confinanti risultano superiori ai limiti di transito tra le due zone, esse si “separano” e i prezzi zonali assumono valori differenti, al fine di eguagliare domanda e offerta delle due zone separatamente..
Cioè: se nella zona A il prezzo è più alto della zona B, aumentando l’offerta nella zona A si abbassano i prezzi. L’offerta si aumenta facendo passare energia attraverso gli elettrodotti da una zona all’altra. Ma se l’elettrodotto è saturo, non si può fare e le due zone risultano “isolate”.
La Regione Siciliana, in particolare, è una delle zone in cui è divisa la rete di trasmissione nazionale. Al suo interno esiste un polo limitato di produzione di energia elettrica, costituito dal polo produttivo di Priolo-Gargallo. Nel corso del 2008 e del 2009, il prezzo zonale della Sicilia si è differenziato da quello del polo limitato di Priolo in un numero estremamente limitato di ore. Il polo di Priolo si è quindi “separato” dalla Sicilia solo raramente; insieme essi formano la c.d. macrozona Sicilia. Al contrario, nel corso del 2008 e del 2009 il prezzo zonale siciliano è stato differente da quello delle zone del Continente cui la Sicilia è direttamente collegata in circa 2/3 delle ore, nelle quali la Sicilia è risultata “separata” dal Continente. Nelle ore in cui la Sicilia è risultata separata dal Continente il prezzo è stato pari al doppio circa di quello registrato in assenza di separazione.
Il problema, però, non starebbe solo nei limiti strutturali perchè Enel Produzione (EP), cioè la società di Enel che possiede le centrali elettriche, nel trimestre oggetto dell’indagine (novembre 2008-gennaio 2009) avrebbe prodotto volutamente di meno rispetto alle sue possibilità per abbassare l’offerta e far salire i prezzi. Tanto poi, dal Sorgente-Rizziconi (l’elettrodotto siculo-calabro), non si poteva far passare sufficiente elettricità per rimettere tutto a posto.
Secondo l’analisi dell’AEEG, in questo trimestre EP avrebbe trattenuto capacità disponibile in poco meno di un terzo dei giorni del trimestre. Il trattenimento si sarebbe concentrato nelle ore di picco e nei giorni festivi nei mesi di novembre e dicembre 2008, e nelle ore fuori picco e nei giorni festivi nel mese di gennaio 2009.
Cioè Enel poteva produrre, ma non lo ha fatto volutamente “trattenendo” circa 100 Mw per ogni centrale elettrica a ciclo combinato turbogas-vapore (CCGT). Per fare ciò ha messo in atto il cosiddetto “trattenimento economico”: offre sì l’energia sul mercato, ma ad un prezzo talmente alto che nessuno la comprerebbe mai.
Quanto alto? L’Autorità parla di 200 euro al Mw/h. Nessuno comprerebbe l’elettricità a quel prezzo. E infatti nessuno l’ha comprata…
Tutto questo avrebbe causato un notevole aumento del prezzo dell’energia elettrica in Sicilia:
Le differenze di prezzo osservate, comprese tra il 27% e il 39%, possono quindi essere attribuite al trattenimento di capacità da parte di EP. È possibile concludere, quindi, che il trattenimento di capacità effettuato sui propri CCGT abbia consentito a EP di ridurre l’offerta disponibile al fine di aumentare i prezzi.
Un prezzo superiore tra il 27% e il 39%, producendo meno, non è male come guadagno.
Ricapitoliamo il meccanismo ipotizzato dall’Autorità: Enel piazza sul mercato centinaia di megawatt a un prezzo assurdo per non farseli comprare. In tal modo, non avendoli venduti, non li produce e la potenza disponibile in Sicilia scarseggia. Dalla Calabria si importa quel che si può, ma non basta a far scendere i prezzi che restano più alti della media nazionale. In tal modo Enel produce poco ma guadagna molto.
Si tratterebbe, quindi, di un classico caso di abuso di posizione dominante. Abuso, precisiamolo, effettuato nel cosiddetto Mercato del giorno prima (MGP). Il MGP consiste nell’insieme di contrattazioni effettuate il giorno prima di produrre fisicamente l’energia e che, ovviamente, dipende molto dai prezzi di offerta. Se oggi mi vendi l’energia a buon prezzo per domani la compro, altrimenti la importo da fuori regione. Trucchetti e cavi a parte…
L’istruttoria nei confronti di Edipower, invece, è diversa: il 19% di potenza disponibile in Sicilia è parecchio, ma non basta per fare un giochetto simile a quello che avrebbe fatto Enel.
I comportamenti sospetti di Edipower, oltre al MPG, ci sarebbero stati anche nel Mercato dei servizi di dispacciamento (MSD). Si tratta di un mercato che si fa in tempo reale, in base alle richieste di energia del momento: se l’energia contrattata nel MGP non dovesse bastare, chi produce si inserisce nel MSD vendendo a Terna che, poi, si preoccupa di distribuire l’energia dove serve per non far crollare la rete elettrica.. Serve, in pratica, per evitare i black out.
Come spiega l’Autorità:
A valle di MGP prende avvio il mercato dei servizi di dispacciamento (di seguito MSD), a cui è abilitato a partecipare un sottoinsieme degli impianti attivi su MGP, che gode di particolari caratteristiche tecniche.. Su MSD, il gestore della rete di trasmissione nazionale, Terna S.p.A. (di seguito Terna), si approvvigiona delle risorse necessarie a: risolvere le congestioni della rete all’interno di ciascuna zona; predisporre adeguati margini di capacità di riserva secondaria e terziaria di potenza di generazione; garantire il bilanciamento tra immissioni e prelievi di energia, sia “a programma”, che “in tempo reale”. Sulla base della costante giurisprudenza comunitaria e nazionale, il mercato della vendita all’ingrosso dell’energia elettrica – di cui MGP è parte – è un mercato distinto da quello dei servizi di dispacciamento o MSD.
Possibilissimo, quindi, che la stessa energia elettrica della stessa centrale venga venduta nella stessa giornata a prezzi differenti se viene venduta sul MSD piuttosto che sul MGP.
Il comportamento scorretto di Edipower sarebbe stato messo in atto dai cosiddetti “toller”. Per capire cosa è un “toller” attingo all’ottimo sito di Quagliarella & Associati:
Il contratto di tolling è quel contratto per il quale un soggetto (toller) fornisce combustibile ad un altro soggetto (processor), che gestisce la centrale elettrica; il processor riconsegna al toller l’energia prodotta, utilizzando il combustibile fornito, a fronte del pagamento da parte del toller di un prezzo per l’utilizzo della centrale (tolling fee); di prima battuta prodotto contro energia.
La funzione del contratto è quella di ripartire i rischi, connessi all’attività di produzione dell’energia elettrica, fra i due soggetti: il toller si assume il rischio delle variazioni di prezzo del combustibile e del prezzo dell’energia elettrica, un rischio commerciale; mentre il processor mette a disposizione la capacità produttiva della sua centrale, trasformando il combustibile in energia: un rischio tecnico e produttivo. La tolling fee non è commisurata al prezzo dell’energia prodotta, ma ad un corrispettivo fissato nel contratto che va a remunerare l’attività di trasformazione; il toller si assume quindi il rischio dell’andamento dei prezzi del combustibile.
Chi sono i toller di Edipower? Sono alcune società di vendita di energia elettrica appartenenti allo stesso gruppo industriale di Edipower (Edison). In particolare tali toller sono: A2A Trading, Alpiq, Edison Trading e Iride Mercato.
Secondo l’Autorità per la Concorrenza, però, tutti i toller di Edipower si sarebbero messi d’accordo per “chiedere” all’azienda una minore quantità di energia (sempre per mantenere alti i prezzi):
Le evidenze a disposizione conducono pertanto a ritenere che i toller abbiano posto in essere, in prima approssimazione sul MGP, ma probabilmente anche sul MSD, un’intesa restrittiva ai sensi dell’articolo 101, paragrafo 1, del TFUE. Il trattenimento di capacità osservato dall’AEEG potrebbe essere il frutto di un’attività di coordinamento riguardante il funzionamento di tutti gli impianti di generazione di Edipower sul territorio nazionale, e quindi anche le macrozone Nord e Sud. I livelli particolarmente alti del prezzo zonale nella Macrozona Sicilia, osservati anche nel corso di tutto il 2008 ed del 200918, suggerisce di accertare la sussistenza di un eventuale accordo tra i toller in una prospettiva temporale più ampia del periodo preso in esame dall’AEEG, comprendente almeno gli anni solari 2008 e 2009.
In buona sostanza, se per Enel si tratterebbe di abuso di posizione dominante, per Edipower e i suoi toller si tratterebbe di un vero e proprio “cartello”:
L’intesa in esame appare avere un potenziale particolarmente restrittivo in quanto riguarda una restrizione grave della concorrenza consistente nel coordinamento orizzontale tra i toller volto ad influenzare le quantità e i prezzi di vendita dell’energia elettrica, in un contesto di mercato – in particolare quello della macrozona Sicilia - caratterizzato da un elevato grado di concentrazione, nonché da condizioni di scarsità di offerta rispetto al fabbisogno.
Tale cartello, come fa notare l’Autorità, sembrerebbe facilitato dal fatto che tutti i toller appartengono, in varie percentuali, alla stessa “grande famiglia”:
L’ipotesi di un coordinamento tra i toller è avvalorata anche dai legami azionari esistenti tra gli stessi. In particolare, Alpiq Holding S.A., che detiene una partecipazione del 20% in Edipower, è posseduta per il 25% da EDF – la quale insieme ad A2A controlla Edison - e per il 5% da A2A. A2A e Iride, inoltre, sono soci di una società che cura l’approvvigionamento del gas anche per gli impianti Edipower.
Insomma, la questione è assai complicata ma, a leggere bene le due istruttorie dell’Autorità garante per la Concorrenza e il Mercato, i dubbi sono quasi delle certezze.
Fino ad oggi, però, l’unica cosa certa è che in Sicilia l’energia elettrica costa molto di più che nel resto d’Italia…
Deliberazione 5 agosto 2009 – VIS 82/09
Chiusura dell’istruttoria conoscitiva avviata con la deliberazione dell'Autorità per
l'energia elettrica e il gas 22 gennaio 2009, VIS 3/09, sulle dinamiche di formazione
dei prezzi nel mercato dell’energia elettrica, con riferimento alla zona Sicilia ed
alle zone ad essa interconnesse
L’AUTORITÀ PER L’ENERGIA ELETTRICA E IL GAS
Nella riunione del 5 agosto 2009
Visti:
· la direttiva 2003/54/CE del Parlamento europeo e del Consiglio 26 giugno 2003 ed, in particolare, l’articolo 23;
· la legge 14 novembre 1995, n. 481 (di seguito: legge n. 481/95) ed, in particolare, l’articolo 1, comma 1, l’articolo 2, comma 12, lettere da g) ad i), e l’articolo 22;
· il decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79 (di seguito: decreto legislativo n. 79/99);
· il decreto del Ministro delle Attività Produttive 19 dicembre 2003 recante approvazione del testo integrato della Disciplina del mercato elettrico e assunzione di responsabilità del Gestore del Mercato Elettrico relativamente al mercato elettrico;
· l’Allegato A alla deliberazione dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas (di seguito: Autorità) 9 giugno 2006, n. 111/06;
· la deliberazione dell’Autorità 5 agosto 2008, ARG/elt 115/08 (di seguito: TIMM);
· la deliberazione dell’Autorità 22 gennaio 2009, VIS 3/09 (di seguito: deliberazione VIS 3/09);
· la deliberazione dell’Autorità 2 marzo 2009, VIS 15/09 (di seguito: deliberazione VIS 15/09).
Considerato che:
· con deliberazione VIS 3/09 l’Autorità ha avviato un’istruttoria conoscitiva sulle dinamiche di formazione dei prezzi nel mercato dell’energia elettrica, con riferimento alla zona Sicilia ed alle zone ad essa interconnesse, nei mesi di novembre e dicembre 2008 e gennaio 2009 (di seguito: l’Istruttoria), conferendo 2 mandati al Direttore responsabile della Direzione Mercati di condurre le attività istruttorie conoscitive;
· con deliberazione VIS 15/09 l’Autorità ha prorogato i termini dell’Istruttoria per consentire alla Direzione Mercati di effettuare ulteriori approfondimenti, elaborazioni e valutazioni a valle dell’acquisizione degli esiti delle analisi condotte entro il termine previsto dalla deliberazione VIS 3/09;
· in attuazione delle deliberazioni VIS 3/09 e VIS 15/09, la Direzione Mercati ha acquisito le informazioni utili ed effettuato le analisi necessarie avvalendosi del supporto che le società Gestore del Mercato Elettrico S.p.A. (di seguito: GME) e Terna S.p.A. (di seguito: Terna) sono tenute ad assicurare alla Direzione Mercati ai sensi dei commi 5.1, lettera c), e 6.1, lettera c), del TIMM;
· la metodologia e gli esiti delle analisi condotte dalla Direzione Mercati col supporto di GME e Terna sono descritti nel documento “Relazione tecnica sugli esiti dell’istruttoria conoscitiva sulle dinamiche di formazione dei prezzi nel mercato dell’energia elettrica, con riferimento alla zona Sicilia ed alle zone ad essa interconnesse, negli ultimi mesi del 2008 e nel gennaio 2009 (rif. deliberazione Autorità VIS 3/09)” predisposta dalla Direzione Mercati (di seguito: la Relazione ) e allegata al presente provvedimento (Allegato A).
Ritenuto che:
· la Relazione reca elementi che potrebbero costituire presupposto per interventi dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato (di seguito: Antitrust) ai sensi della legge n. 287/90..
Ritenuto necessario:
· acquisire la Relazione come atto conclusivo dell’Istruttoria;
· ai sensi dell'articolo 2, comma 33, della legge n. 481/95, trasmettere la Relazione all’Antitrust per le valutazioni e gli interventi di propria competenza;
· informare il Ministero dello Sviluppo Economico tramite un apposito documento che evidenzi gli elementi che urge sottoporre all’attenzione del medesimo Ministero per gli eventuali interventi di propria competenza
DELIBERA
1. di chiudere l’Istruttoria mediante l’acquisizione, come atto conclusivo, del documento “Relazione tecnica sugli esiti dell’istruttoria conoscitiva sulle dinamiche di formazione dei prezzi nel mercato dell’energia elettrica, con riferimento alla zona Sicilia ed alle zone ad essa interconnesse, negli ultimi mesi del 2008 e nel gennaio 2009 (rif. deliberazione Autorità VIS. 3/09)”, allegato al presente provvedimento (Allegato A), di cui forma parte integrante e sostanziale;
2. di trasmettere l’Allegato A al presente provvedimento all’Antitrust per le valutazioni
e gli interventi di propria competenza;
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sabato, 13 febbraio 2010
sabato, 13 febbraio 2010
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