[ 12 ottobre 2018 ]
Ci vediamo domani a Roma, e saremo in tanti!
Un nostro lettore ci ha inviato la seguente critica.
Più sotto la risposta di Leonardo Mazzei
Gentile Redazione,
Una critica all'articolo I terroristi dello spread.
Voi prospettate, e non da oggi, che la soluzione sia l'uscita dall'euro: può darsi, ma intanto ci siamo e fintanto che ci siamo lo spread continua a devastare i risparmi (ammesso che non ve ne siate ancora accorti).
Io sono vetero e penso invece che, per non farla troppo lunga, la soluzione sia non l'uscita dall'euro ma l'uscita dal capitalismo: non credo che questo sia nei pensieri nè di di Di Maio nè tantomeno di Salvini. A causa di faide interne al sistema capitalistico (di cui 5 Stelle, Lega, PD, Europa, ecc, fanno parte organica) chi ci rimette è per l'ennesima volta il
popolo e voi avete abboccato all'amo degli strilloni di turno.
Cordialmente
Fiorenzo M. - Lentate sul Seveso MB
Gentile Fiorenzo,
la questione che poni è vecchia assai, visto che riguarda il rapporto tra le lotte immediate, gli obiettivi di fase, una nuova politica economica che consenta di fuoriuscire dal marasma capitalistico.
Certo che il problema è il capitalismo, ma che forse è sufficiente proclamare questa verità? Fosse così avremmo già vinto da tempo. Ma così non è. Anzi, negli ultimi quarant’anni l’ideologia neoliberista, che del capitalismo è l’ammiccante veste ideologica, ha conquistato un’indiscutibile egemonia.
Poi è arrivata la grande crisi, e qualcosa ha iniziato a scricchiolare. Questa crisi non è terminata, ha il suo centro in Europa, ed il suo punto più critico in Italia.
L’abbiamo spiegato più volte, per la verità non solo noi: l’euro non è solo una moneta, è un sistema. Dunque ha una sua forza coercitiva ed ordinatrice della società non solo in senso economico e sociale, ma anche in termini politici. Da qui l’assoluta centralità del tema della sovranità nazionale.
Le forze anticomuniste che hanno lavorato per lo smantellamento totale del blocco sovietico e della stessa Urss non avrebbero mai vinto se si fossero limitate ad una propaganda antisocialista. Hanno vinto, e alla grande, perché sono riuscite ad agire sulle contraddizioni non del socialismo in generale, bensì di quello che – assai opportunamente dal loro punto di vista – chiamavano “socialismo reale”.
Bene, noi dobbiamo fare la stessa cosa nei confronti del capitalismo, agendo sulle contraddizioni reali, sui disastri, gli squilibri, le crisi che comporta il capitalismo reale.
Ora, noi agiamo in Italia, che se fossimo in Norvegia, in Sudafrica o in Indonesia l’ordine delle priorità sarebbe ovviamente diverso. In Italia la questione centrale è la sofferenza sociale prodotta da una crisi che ha il suo motore fondamentale nell’euro e nelle sue regole.
In concreto, lottare per l’uscita dall’euro è – a tutti gli effetti – lotta anticapitalista nelle circostanze date. Guarda da quale lato della barricata stanno i grandi centri del potere economico e ne avrai una conferma lampante.
Certo, né Di Maio, né tantomeno Salvini, possono essere “sospettati” di anticapitalismo, questo va da sé. Ma se la sinistra che si dichiara anticapitalista ha scelto di fuggire dalla realtà, fingendo di non vedere la priorità dell’oggi, questo, scusaci tanto, certo non è colpa nostra.
Se ci segui dovresti aver capito che noi non abbiamo “abboccato all’amo” di nessuno. Stiamo solo cercando di aprire uno spazio ad una nuova sinistra patriottica, che sappia cioè unire la questione sociale a quella nazionale, sapendo che quest’ultima è un aspetto imprescindibile della lotta anticapitalista oggi.
Il capitalismo reale ha al suo vertice una cupola che utilizza il potere della finanza per affermare quel dominio totalitario racchiuso nella sigla TINA (There is no alternative). Nello specifico europeo, ed in Italia in particolare, questo dominio si esercita attraverso l’euro e le sue regole.
Hic Rhodus, hic salta.
Dentro questo sistema di dominio c’è pure l’arma dello spread (sulla quale si dicono peraltro molte fesserie), ma su questo abbiamo scritto fin troppo e puoi leggere diversi articoli sul blog.
5 commenti:
Ahimè, il buon Fiorenzo è tutt'altro che isolato, nella galassia, ricca di sigle e siti, ma povera di persone, della "sinistra marxista". La posizione prevalente in tali ambienti è quella di lasciare che la crisi della struttura economica (sempre immancabilmente prevista imminente) e le politiche recessive e distruttive dell'Europa ci portino alla rovina per poi aprire la strada al "sol dell'avvenire". Con queste premesse essi combattono il governo perché "illude" le masse con promesse che non potrà realizzare, esattamente come fanno PD e Forza Italia,che, non a caso, vengono bellamente ignorati da tempo, e/o con provvedimenti e progetti di nessun rilievo rispetto ai temi cui si riferiscono. Il che si traduce nella rinuncia ad operare politicamente qui ed ora, rinviando la rivoluzione a quando il capitale la renderà, per suo conto, inevitabile. Una moltiplicazione di "Lotta Comunista".
20 Ottobre_Potere Al Popolo Scende in Piazza!
https://www.wikieventi.it/roma/324983/ottobrepotere-popolo-scende-piazza/
esatto!!!
"Potere a popolo" scende in piazza;ci saranno anche la Bce,il Fmi,la Commissione europea,il Pd,Renzi e Monti?
Nel documento di PaP non una parola sui rapporti di forza capitalistici che vedono l'italia in posizione subordinata all'interno della UE. Non una parola sul meccanismo attraverso il quale questa subordinazione causa miseria diffusa, disoccupazione, distruzione dei diritti residui, desertificazione sociale, culturale e morale. Da dove viene fuori l'austerity, cosa è il Fiscal compact, come mai il capitale aggredisce giorno e notte il governo fascioleghista rettiliano giallo verde. Ma il fascismo non era una modalità di dominio del capitale minacciato da un pericolo rivoluzionario? Insomma, neanche un dubbio: ma la guerra alla Syria e alla Libia l'hanno fatta Di maio e Salvini? La lega colonizza e sfrutta l'Africa causando grandi migrazioni? No. Pap protesta contro il governo giallo verde. Cioè si pone contro gran parte del popolo italiano per poi, chiedersi meravigliati, come mai il popolo non li segua. Cecità, miopia imbarazzante, non so. Di certo bisogna continuare a ragionare e ad analizzare la realtà. Verrà presto il momento in cui bisognerà dare risposta vera e convincente ai lavoratori, il socialismo non è morto.
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