Qasem Soleimani (sinistra) con Abu Mahdi al-Muhandis a Tehran nel 2017 |
Ucciso il generale Soleimani
Non c’è bisogno di condividere ogni passo della politica estera regionale della Repubblica Islamica dell’Iran per condannare fermamente il micidiale attacco missilistico con cui gli Stati Uniti hanno ucciso questa mattina in Iraq il generale Qassem Soleimani, capo del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie (Forza Gerusalemme), vicinissimo alla Guida suprema Ali Khamenei.
Con Soleimani è stato ammazzato anche l’iracheno Abu Mahadi al-Muhandis (al tempo uno dei più acerrimi nemici di Saddam Hussein e leader del partito Dawa). Strettissimo collaboratore di Soleimani, al-Muhandis era comandante della milizia irachena filo-iraniana Kata’ib Hezbollah, di cui i Comitati di Mobilitazione Popolare (Al-Hashd Al-Sha’abi) erano una emanazione. Giorni addietro i Comitati di Mobilitazione Popolare avevano inscenato una violenta protesta contro la fortificata ambasciata americana a Baghdad. Proteste, queste ultime, che avevano fatto seguito agli attacchi americani in Siria e Iraq ad alcune basi delle Forze di Mobilitazione Popolare, attacchi in cui hanno perso la vita 25 miliziani.
Mentre esprimiamo la nostra solidarietà al popolo iraniano ed a tutte le forze che in Medio oriente combattono contro l’aggressiva politica dell’imperialismo americano (e dei suoi alleati NATO, israeliani e sauditi), non possiamo esimerci dal segnalare che la divisione in seno al mondo islamico, diventata in Siria e Iraq una vera e propria guerra fratricida, non solo penalizza la lotta di liberazione ma fa il gioco degli imperialisti, i quali colpiscono uno ad uno i loro nemici seguendo la politica del divide et impera.
Fuori gli USA e la NATO dal Medio oriente!
Ritirare tutti i militari italiani presenti!
Per l’unità e la vittoria dei movimenti di resistenza antimperialista, a cominciare da quella palestinese!
Porre fine alla “fitna” e alla guerra fratricida a cominciare dalla Siria!
Nessun cedimento al takfirismo wahabita!
Campo Antimperialista
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