[ domenica 13 ottobre 2019 ]
UNA SINFONIA DI LIBERTÀ
12 ottobre, un primo bilancio
comunicato del Comitato promotore
Diversi sono i criteri per valutare se una manifestazione è stata un successo oppure no.
Certo, anzitutto da quanti hanno raccolto la sfida. Aver motivato più di tremila cittadini venuti a Roma da tutto il Paese, la gran parte con mezzi propri, è un grande successo. La data del 12 ottobre sarà una data da ricordare.
Un grande successo, per niente scontato quindi, confermato dal diversi fattori.
Avevamo detto che il 12 ottobre sarebbe stato il primo passo, l’inizio di un cammino, quello che dovrà dare vita ad un movimento popolare, indipendente e trasversale, per liberare l’Italia dalle gabbie dell’Unione europea e del neoliberismo.
La volontà, non solo nostra, ma dei tanti che erano in piazza è che sì, si deve andare avanti in questa direzione. Non demordere, agire, organizzarsi, per costruire LIBERIAMO L’ITALIA come nuova comunità politica, democratica, ribelle, patriottica e internazionalista perché solidale con gli altri popoli. La Costituzione del 1948 come nostra stella polare.
Sappiamo che il terreno è in salita, ma i tantissimi cittadini che ieri ci hanno avvicinato offrendo la loro disponibilità ad essere protagonisti di questo cammino di libertà, ci riempie di gioia e ci da tanta forza. La responsabilità è enorme, sappiamo che il difficile comincia adesso, che non possiamo permetterci errori.
Non li faremo se sapremo fare tesoro della lezione che ieri ci è venuta.
Ieri, in piazza, era palpabile il clima di soddisfazione: per lo spirito unitario, plurale ma inclusivo della manifestazione.
È stata come una sinfonia: tante le voci uno solo l’annuncio: LIBERIAMO L’ITALIA!
Di più. Grazie ai fratelli stranieri presenti (greci, francesi, spagnoli, inglesi, austriaci, ma anche africani) e di quelli non presenti (saluti sono giunti da diversi altri paesi), la manifestazione ha voluto esprimere il sentimento di fratellanza verso tutti i popoli che soffrono sotto il giogo delle oligarchie liberiste e della finanza predatoria globale.
4 commenti:
Ora bisogna stare attenti a come muoversi, l'acume tattico non vi manca. Stefano D'Andrea, Alberto Bagnai, Antonio Ingroia, Stefano Fassina, per citare i fallimenti piu' significativi, siano di insegnamento per il futuro. L'appoggio critico tattico al governo lega 5 stelle, soprattutto alla luce dell'epilogo di questa espeienza e' stata una scelta sbagliata. Si prevedeva che sarebbe andata a finire cosi, vista la natura piccolo borghese delle due formazioni Vediamo anche come si comportera' Paragone, ma poco ci spero.
Il fatto che non ci sia ancora commenti, la dice lunga. Siamo messi male, purtroppo
Gianlo
fossi stato alla manifestazione saresti meno pessimista
Complimenti. La Via più flessibile e pragmatica sarebbe ora costituirsi in un partito politico antimperialista socialpatriottico democratico neo giacobino. Ciò che manca sulla scena. Un grande fronte di lavoratori, emarginati sociali, disoccupati, precari. Puntare a deputati 5 S o Lega scontenti del subimperialismo dominante. Aprire se possibile un quotidiano online. Sensibilizzare su politica internazionale e crimini storici del liberalismo euro-atlantico la peggiore forma di Nazistalinismo della storia. Puntare a un giorno della memoria delle vittime dell’imperialismo sionista e euro-atlantico
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