[ 29 marzo 2019 ]
Della importantissima vicenda Alitalia molte volte ci siamo occupati negli anni.
Una via crucis per la maestranze, una telenovela dalle infinte puntate (per la politica ed i media) che rischia di giungere molto presto alla fine, diciamo dopo le elezioni europee.
Ma come sarà l'epilogo? Tragico o bello?
Oggi il Corriere della Sera pubblica un'indagine molto dettagliata scoprendo l'acqua calda, ovvero che la compagnia di bandiera spende una montagna di soldi per il leasing degli aeromobili, per l'esattezza il 60% in più dei prezzi medi di mercato.
Ma torniamo alla questione di come si potrebbe concludere la saga.
L'altro ieri i commissari hanno lanciato una specie di ultimatum: "E' fondamentale che le Ferrovie prendano una decisione finale", in caso contrario ci sarà "la liquidazione
dell'azienda". Essi avvertono che ci sarà tempo fino a Pasqua per chiudere la trattativa, altrimenti ci sarebbero solo due strade: svendere la compagnia a Lufthansa (come preferirebbero il Ministero dell'Economia e certi ambienti della Lega) oppure la liquidazione. In altre parole, se ferrovie non conferma la sua disponibilità ad entrare nella compagnia, due modi di uccidere Alitalia.
Ferrovie e Delta — che insieme dovrebbero avere il 45% della nuova società, con l'apporto del Tesoro si arriva al 60% — sembra stiano cercando altri partner tra cui Fincantieri.
Inutile menare il can per l'aia, la decisione finale spetta al governo.
L'augurio è che prevalga la decisione di prendere in mano e rilanciare, con un serio piano d'investimenti, la compagnia.
E' nelle mani del governo la facoltà di spingere Ferrovie a compiere il passo annunciato, coinvolgendo CdP e se serve anche Fincantieri.
Affidarsi a Lufthansa significherebbe tagli enormi ai livelli occupazionali e trasformare la compagnia in una rachitica succursale tedesca.
I lavoratori non possono restare inermi davanti a questo bivio. Dovrebbero mobilitarsi affinché il governo si decida perché Alitalia viva e diventi una grande compagnia a proprietà pubblica di trasporto aereo.
I Cinque stelle, per bocca dello stesso Di Maio, nel febbraio scorso, si erano impegnati per questa seconda opzione.
TENGANO FEDE A QUESTA LORO PROMESSA, IMPEDENDO A TRIA ED AGLI ESPONENTI PIU' NORDISTI DI LEGA, DI SVENDERE A LUFTHANSA!
Della importantissima vicenda Alitalia molte volte ci siamo occupati negli anni.
Una via crucis per la maestranze, una telenovela dalle infinte puntate (per la politica ed i media) che rischia di giungere molto presto alla fine, diciamo dopo le elezioni europee.
Ma come sarà l'epilogo? Tragico o bello?
Oggi il Corriere della Sera pubblica un'indagine molto dettagliata scoprendo l'acqua calda, ovvero che la compagnia di bandiera spende una montagna di soldi per il leasing degli aeromobili, per l'esattezza il 60% in più dei prezzi medi di mercato.
Ma torniamo alla questione di come si potrebbe concludere la saga.
L'altro ieri i commissari hanno lanciato una specie di ultimatum: "E' fondamentale che le Ferrovie prendano una decisione finale", in caso contrario ci sarà "la liquidazione
dell'azienda". Essi avvertono che ci sarà tempo fino a Pasqua per chiudere la trattativa, altrimenti ci sarebbero solo due strade: svendere la compagnia a Lufthansa (come preferirebbero il Ministero dell'Economia e certi ambienti della Lega) oppure la liquidazione. In altre parole, se ferrovie non conferma la sua disponibilità ad entrare nella compagnia, due modi di uccidere Alitalia.
Ferrovie e Delta — che insieme dovrebbero avere il 45% della nuova società, con l'apporto del Tesoro si arriva al 60% — sembra stiano cercando altri partner tra cui Fincantieri.
Inutile menare il can per l'aia, la decisione finale spetta al governo.
L'augurio è che prevalga la decisione di prendere in mano e rilanciare, con un serio piano d'investimenti, la compagnia.
E' nelle mani del governo la facoltà di spingere Ferrovie a compiere il passo annunciato, coinvolgendo CdP e se serve anche Fincantieri.
Affidarsi a Lufthansa significherebbe tagli enormi ai livelli occupazionali e trasformare la compagnia in una rachitica succursale tedesca.
I lavoratori non possono restare inermi davanti a questo bivio. Dovrebbero mobilitarsi affinché il governo si decida perché Alitalia viva e diventi una grande compagnia a proprietà pubblica di trasporto aereo.
I Cinque stelle, per bocca dello stesso Di Maio, nel febbraio scorso, si erano impegnati per questa seconda opzione.
TENGANO FEDE A QUESTA LORO PROMESSA, IMPEDENDO A TRIA ED AGLI ESPONENTI PIU' NORDISTI DI LEGA, DI SVENDERE A LUFTHANSA!
Sostieni SOLLEVAZIONE e Programma 101
Nessun commento:
Posta un commento