[ 15 maggio 2018 ]
Non vi confondete. Non dico "il problema di Di Maio".
Togliete il complemento di specificazione.
Dico proprio che Di Maio è un problema.
Un problema (leggi OSTACOLO) sulla via di un governo patriottico giallo-verde — oltre a quelli frapposti da Mattarella e dai poteri forti.
Non passerà molto tempo che sapremo cosa sta accadendo davvero nel negoziato tra leghisti e pentastellati.
La sensazione è che Di Maio, proprio lui, sia il Cavallo di Troia di lorsignori, di chi comanda davvero, della casta europeista che non vuole far entrare "i barbari" nella stanza dei bottoni.
Una sensazione avvalorata da quel che va dicendo Giulio Sapelli.
Che ha detto il Sapelli?
Ha detto, chiamato in causa dalla Lega, di aver dato la sua disponibilità a fare il Presidente del consiglio e che dopo un primo sì, è stato Di Maio a porre il veto.
C'è da credergli?
Oh sì che c'è da credergli!
E se stan così le cose, come interpretare il dietrofront di Di Maio?
In un solo modo: il capo politico di M5S ha ceduto alle pressioni della tanto vituperata "casta".
Poiché è certo che la "casta" e Mattarella non possono accettare come capo del governo un economista serio e keynesiano, noto per la sua immensa mole di libri critici del capitalismo casinò e dei meccanismi diabolici della Ue, un uomo tutto di un pezzo che avrebbe tenuto testa, in nome dell'interesse nazionale, ai vampiri di Bruxelles.
Sapelli ha poi rivelato che all'incontro di sabato sera con Salvini e lo stesso Di Maio, quest'ultimo avrebbe chiesto al Sapelli (udite! udite!): «Mi scusi, ma qual è la sua visione dell'economia?».
Abbiamo capito bene? Che uno che pretende di fare il primo ministro non sa un'acca del pensiero di Sapelli...
Sì, uno di tal fatta può ben essere lo Tsipras italiano.
Solo un capo senza capo né coda né palle, ma con smisurata ambizione, può infatti candidarsi a tradire per trenta denari la spinta alla svolta radicale che è venuta dai suoi elettori...
Non vi confondete. Non dico "il problema di Di Maio".
Togliete il complemento di specificazione.
Dico proprio che Di Maio è un problema.
Un problema (leggi OSTACOLO) sulla via di un governo patriottico giallo-verde — oltre a quelli frapposti da Mattarella e dai poteri forti.
Non passerà molto tempo che sapremo cosa sta accadendo davvero nel negoziato tra leghisti e pentastellati.
La sensazione è che Di Maio, proprio lui, sia il Cavallo di Troia di lorsignori, di chi comanda davvero, della casta europeista che non vuole far entrare "i barbari" nella stanza dei bottoni.
Una sensazione avvalorata da quel che va dicendo Giulio Sapelli.
Che ha detto il Sapelli?
Ha detto, chiamato in causa dalla Lega, di aver dato la sua disponibilità a fare il Presidente del consiglio e che dopo un primo sì, è stato Di Maio a porre il veto.
C'è da credergli?
Oh sì che c'è da credergli!
E se stan così le cose, come interpretare il dietrofront di Di Maio?
In un solo modo: il capo politico di M5S ha ceduto alle pressioni della tanto vituperata "casta".
Poiché è certo che la "casta" e Mattarella non possono accettare come capo del governo un economista serio e keynesiano, noto per la sua immensa mole di libri critici del capitalismo casinò e dei meccanismi diabolici della Ue, un uomo tutto di un pezzo che avrebbe tenuto testa, in nome dell'interesse nazionale, ai vampiri di Bruxelles.
Sapelli ha poi rivelato che all'incontro di sabato sera con Salvini e lo stesso Di Maio, quest'ultimo avrebbe chiesto al Sapelli (udite! udite!): «Mi scusi, ma qual è la sua visione dell'economia?».
Abbiamo capito bene? Che uno che pretende di fare il primo ministro non sa un'acca del pensiero di Sapelli...
Sì, uno di tal fatta può ben essere lo Tsipras italiano.
Solo un capo senza capo né coda né palle, ma con smisurata ambizione, può infatti candidarsi a tradire per trenta denari la spinta alla svolta radicale che è venuta dai suoi elettori...
12 commenti:
Dunque, fammi capire Sandokan: secondo te il capo politico del 5stelle sarebbe Di Maio? Ma allora è uno con 5palle, considerato che pochi anni fa vendeva bibite al S. Paolo! Suvvia, siamo seri.
A questo punto anche a Salvini dovrebbe essere chiara la necessità di avere una sponda da parte una sinistra nazionale che attualmente non c'è ed il cui spazio è fino ad ora soggetto ad una vera propria "occupazione" da parte di M5S.
Di tale occupazione le sinistre sinistrate, col loro rifiutò della sovranità, sono a pieno titolo corresponsabili. Quello è lo spazio che loro non hanno saputo riempire e non saprebbero riempire neppure se si liberasse di nuovo.
Giovanni
IL NO DEL M5S A SAPELLI POTREBBE AVERE BUONE RAGIONI...
"Ma perchè diavolo il prof. Sapelli ha proposto Siniscalco come Ministro dell’Economia? Non sapeva che Siniscalco è al centro dello scandalo derivati chiusi con Morgan Stanley?"
https://scenarieconomici.it/sapelli-propone-siniscalco-grave-errore/
Non capisco perché ci si sia acconciati a considerare il M5S come un movimento politico anti austerità, a me sembra tutto il contrario; il movimento rappresenta la continuità ideologica del montismo, sono per la decrescita infelice per l' honestà e contro gli spreki.
Ad ogni modo se in una potenziale maggioranza, in cui la Lega peserebbe un terzo. Non c è coesione sull alzare il deficit ovviamente salta tutto.
Con Mattarella che rema contro, per sfidare Bruxelles anche solo su pochi punti bisogna che la maggioranza lavori sia unita.
La Lega non può certo egemonizzare un partito che ha preso il doppio dei suoi voti.
Per cui se i 5S, come pare, allo scontro non vogliono andarci, tante grazie poteva essere bello ma se ne riparla fra altri 5 anni di macelleria sociale.
Sentire che vorrebbero portare il deficit al 5% fa cascare i coglioni. Vadano col PD e basta.
Ovviamente volevo scrivere che i 5S vogliono portare il deficit al 1,5%. Quindi in linea con la road map europea didistruzione del Paese.
Giustamente la Lega di andare al governo per fare le stesse politiche del PD non ne vuole sapere.
Ancora
Da Fioramonti anche un invito a rispettare i parametri europei: "Il dialogo con l'Unione europea è essenziale, quindi abbiamo più volte chiarito che al governo saremo responsabili dal punto di vista della contabilità nazionale, il che significa essere completamente consapevoli di quali sono i parametri esistenti".
Questo sarebbe la proposta 5S per lo sviluppo economico... Di cosa stiano parlando?
ha fatto bene, voleva Siniscalco al fianco...
Fraioli mi chiede se io ritenga che Di Maio sia davvero il capo dei grillini.
Di sicuro è (ahimé) uno in posizione (molto) apicale.
Che sia solo un ventriloquo non mi pare sia possibile.
Ammettiamo invece che lo sia.
Cosa cambia ai fini del discorso?
Poco mi pare.
La sostanza (sia o non sia IL capo o UNO dei capi) è la linea politica che rappresenta.
Sandokan cambia tutto, e mi sorprende che tu non lo capisca. La questione è: i "capi" del M5S sono solo persone abili (magari a sgomitare) che grazie a ciò sono arrivate ai vertici, oppure sono attori selezionati in base alle caratteristiche con cui si scelgono, ad esempio, coloro che partecipano ai reality? Nel secondo caso c'è qualcuno che sceglie, cioè comanda davvero.
Io mi sono convinto della seconda fattualità, e sto cercando di capire chi è che tira le fila e verso quali obiettivi. Personalmente penso ad agenzie estere, ma qualcuno mi ha argomentato che invece potrebbero anche esservi contributi "nazionali" tipo alte sfere di ENI, Finmeccanica, ENEL etc...
Dunque la mia idea è: sono sicuramente un movimento artificiale e manipolato, ma non so ancora da chi e perché. Domande, queste ultime, alle quali è ormai indispensabile dare una risposta, visto che raccolgono quasi un voto su tre.
«-Austerità+Europa=Sovranisti fottetevi»
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