[ 14 novembre ]
ULTIM'ORA DA PARIGI
Informavamo due ore fa che questa mattina sarebbe iniziato a Parigi il "Summit del Piano B".
Enea Boria, che è andato al summit a nome del Coordinamento sinistra contro l'euro e di Ora-Costituente, ci ha appena informato che gli organizzatori hanno deciso di annullare il Summit. [1] L'Università in cui si doveva svolgere è stata chiusa dalle autorità come conseguenza della decretazione dello Stato d'Emergenza.
Vediamo cosa esso implica.
Lo Stato di emergenza è un regime eccezionale che dev'essere dichiarato con decreto del Consiglio dei ministri (ciò che è stato fatto in effetti questa mattinata di Sabato, e pubblicato la Gazzetta ufficiale del 14 novembre).
Esso viene da una legge approvata nel 1955, nei giorni in cui il colonialismo francese affrontava la guerra di liberazione in Algeria.
Lo stato di emergenza può essere dichiarato in tutto o in parte del territorio, sia nei casi di "pericolo imminente risultanti da gravi violazioni di ordine pubblico" o di "eventi che hanno, per la loro natura e gravità, il carattere di pubblica calamità".
La dichiarazione dello Stato di emergenza dà al prefetto il potere di: "vietare la circolazione di persone e veicoli nei luoghi e negli orari stabiliti dal decreto, di stabilire, per decreto, zone di protezione o di sicurezza in cui il soggiorno di persone è regolamentato, di vietare il soggiorno in tutto o in parte del dipartimento di qualsiasi persona che tenti di ostacolare, in qualsiasi modo, l'azione delle autorità".
Il prefetto può quindi stabilire il coprifuoco, imporre restrizioni di viaggio e porre agli arresti domiciliari singoli cittadini.
Esso ha inoltre la facoltà di imporre chiusura dei luoghi pubblici come teatri, bar e sale riunioni. Permette anche, su espressa disposizione prefettizia, il controllo della stampa, delle pubblicazioni, dei programmi radiofonici, e di proiezioni di film e spettacoli teatrali.
Lo Stato d'emergenza consegna infine alla autorità giudiziaria prerogative liberticide essenziali: alle autorità è concesso il diritto di effettuare perquisizioni, di giorno e di notte, e la giustizia militare può essere dichiarata competente nell'eseguire perquisizioni, rastrellamenti e arresti.
Occorre una legge specifica per poter estendere lo Stato di emergenza al di là di dodici giorni. Ciò che già accadde nel 1961 al tempo del putsch dei generali golpisti di Algeri, nel 1984 in Nuova Caledonia. Accadde infine nel 2005 quando il Presidente Jacques Chirac ( Sarkozy ministro degli interni) durante le rivolte nelle periferie. Durò fino al 4 gennaio 2006.
Proprio nel 2005, in risposta alla devastante rivolta delle banlieu, la repressione fu brutale. Migliaia di arresti tra la gioventù immigrata, circa 30mila inquisiti e processati.
Accadrà di nuovo oggi in conseguenza dei brutali attacchi terroristici di ieri?
NOTE
[1] Leggiamo dall'account Twitter degli organizzatori questo breve comunicato postato alle ore 14:00:
ULTIM'ORA DA PARIGI
Informavamo due ore fa che questa mattina sarebbe iniziato a Parigi il "Summit del Piano B".
Enea Boria, che è andato al summit a nome del Coordinamento sinistra contro l'euro e di Ora-Costituente, ci ha appena informato che gli organizzatori hanno deciso di annullare il Summit. [1] L'Università in cui si doveva svolgere è stata chiusa dalle autorità come conseguenza della decretazione dello Stato d'Emergenza.
Vediamo cosa esso implica.
Lo Stato di emergenza è un regime eccezionale che dev'essere dichiarato con decreto del Consiglio dei ministri (ciò che è stato fatto in effetti questa mattinata di Sabato, e pubblicato la Gazzetta ufficiale del 14 novembre).
Esso viene da una legge approvata nel 1955, nei giorni in cui il colonialismo francese affrontava la guerra di liberazione in Algeria.
Lo stato di emergenza può essere dichiarato in tutto o in parte del territorio, sia nei casi di "pericolo imminente risultanti da gravi violazioni di ordine pubblico" o di "eventi che hanno, per la loro natura e gravità, il carattere di pubblica calamità".
La dichiarazione dello Stato di emergenza dà al prefetto il potere di: "vietare la circolazione di persone e veicoli nei luoghi e negli orari stabiliti dal decreto, di stabilire, per decreto, zone di protezione o di sicurezza in cui il soggiorno di persone è regolamentato, di vietare il soggiorno in tutto o in parte del dipartimento di qualsiasi persona che tenti di ostacolare, in qualsiasi modo, l'azione delle autorità".
Il prefetto può quindi stabilire il coprifuoco, imporre restrizioni di viaggio e porre agli arresti domiciliari singoli cittadini.
Esso ha inoltre la facoltà di imporre chiusura dei luoghi pubblici come teatri, bar e sale riunioni. Permette anche, su espressa disposizione prefettizia, il controllo della stampa, delle pubblicazioni, dei programmi radiofonici, e di proiezioni di film e spettacoli teatrali.
Lo Stato d'emergenza consegna infine alla autorità giudiziaria prerogative liberticide essenziali: alle autorità è concesso il diritto di effettuare perquisizioni, di giorno e di notte, e la giustizia militare può essere dichiarata competente nell'eseguire perquisizioni, rastrellamenti e arresti.
Occorre una legge specifica per poter estendere lo Stato di emergenza al di là di dodici giorni. Ciò che già accadde nel 1961 al tempo del putsch dei generali golpisti di Algeri, nel 1984 in Nuova Caledonia. Accadde infine nel 2005 quando il Presidente Jacques Chirac ( Sarkozy ministro degli interni) durante le rivolte nelle periferie. Durò fino al 4 gennaio 2006.
Proprio nel 2005, in risposta alla devastante rivolta delle banlieu, la repressione fu brutale. Migliaia di arresti tra la gioventù immigrata, circa 30mila inquisiti e processati.
Accadrà di nuovo oggi in conseguenza dei brutali attacchi terroristici di ieri?
NOTE
[1] Leggiamo dall'account Twitter degli organizzatori questo breve comunicato postato alle ore 14:00:
"Suite aux terribles attaques terroristes qui viennent de frapper Paris, nous pensons à cet instant à tous nos concitoyens victimes et à leurs proches.La fermeture des frontières ainsi que de l'université qui devait accueillir notre sommet nous empêchent matériellement de tenir notre réunion ce week-end.Mais nous n’avons pas peur. Notre détermination reste intacte, nous ne manquerons de vous tenir informés des suites de cette démarche.Amitiés internationalistes"
1 commento:
Io l'avrei intitolato "per la vostra sicurezza ora tutti schiavi" quando si negano i diritti per un giorno si possono negare per sempre.
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