30 gennaio
Di cazzate sulla svolta politica in Grecia se ne stanno sparando tante. La prima fila degli azzeccagarbugli è occupata questa volta dagli economisti — i complottisti non sanno che pesci pigliare. Alberto Bagnai, dando ragione a J.K. Galbraith («La sola funzione delle previsioni in campo economico è quella di rendere persino l'astrologia un po' più rispettabile»), si è distinto per averla sparata più grossa.
La maggior parte degli economisti, confermando che la politica non è pane per i loro denti, convergono infatti sullo stesso punto di fuga: "tranquilli, con la vittoria si SYRIZA non cambierà un fico secco".
Dice l'adagio che il buon giorno si vede dal mattino. Vediamole dunque le prime mosse del governo Tsipras. La prima in apparenza sembra poco avere a che fare con l'economia.
Il giorno dopo la vittoria elettorale Tsipras ha fatto visita all'ambasciatore russo per annunciargli che il suo governo avrebbe minacciato di porre il veto a una nuova ondata di sanzioni economiche a Mosca sulla crisi ucraina (azione che richiede l'unanimità dei 28 Paesi
membri). Successivamente il ministro degli esteri greco, Kotzias, ha annunciato pubblicamente che Atene non avrebbe sostenuto la decisione di porre altre sanzioni contro Mosca.
Ci segnala Vittorio Da Rold che la mossa del governo greco “ha fatto sobbalzare sulla sedia i responsabili delle politiche estere delle cancellerie in Europa e in America“.
Che dire? Bella mossa Tsipras!
Lo stesso Da Rold scrive:
Comincia a delinearsi, se ci fate caso, il leitmotiv dell'eventuale prossima aggressione alla Grecia. Kammenos, leader dei Greci Indipendenti alleati di SYRIZA, è stato già bollato come "populista, nazionalista, xenofobo e antisemita". Ora si insinua il sospetto che Tsipras sia non solo filo-putiniano ma pure appoggiato dai neonazisti. Vuoi vedere che se Tsipras tiene duro bolleranno il suo governo come "rosso-bruno"?
I primissimi provvedimenti economici e sociali adottati dal governo Tsipras, in ottemperanza al "Programma di Salonicco" non hanno impensierito meno le confraternite dell'imperialismo globale. Vediamoli.
Vi sembra poco? Di sicuro si tratta di sacrosanti atti di disobbedienza aperta ai piani imposti dalla troika, e di una dichiarazione di guerra agli oligarchi greci.
Vedremo nelle prossime settimane se ciò condurrà, come noi ci auspichiamo, ad una rottura con l'unione europea, oppure se la spinta popolare al cambiamento verrà tradita. Nel qual caso valgono le riflessioni che l'altro giorno svolgeva su questo blog Piemme.
Di cazzate sulla svolta politica in Grecia se ne stanno sparando tante. La prima fila degli azzeccagarbugli è occupata questa volta dagli economisti — i complottisti non sanno che pesci pigliare. Alberto Bagnai, dando ragione a J.K. Galbraith («La sola funzione delle previsioni in campo economico è quella di rendere persino l'astrologia un po' più rispettabile»), si è distinto per averla sparata più grossa.
La maggior parte degli economisti, confermando che la politica non è pane per i loro denti, convergono infatti sullo stesso punto di fuga: "tranquilli, con la vittoria si SYRIZA non cambierà un fico secco".
Dice l'adagio che il buon giorno si vede dal mattino. Vediamole dunque le prime mosse del governo Tsipras. La prima in apparenza sembra poco avere a che fare con l'economia.
Il giorno dopo la vittoria elettorale Tsipras ha fatto visita all'ambasciatore russo per annunciargli che il suo governo avrebbe minacciato di porre il veto a una nuova ondata di sanzioni economiche a Mosca sulla crisi ucraina (azione che richiede l'unanimità dei 28 Paesi
Il Ministro degli esteri greco Kotzias |
Ci segnala Vittorio Da Rold che la mossa del governo greco “ha fatto sobbalzare sulla sedia i responsabili delle politiche estere delle cancellerie in Europa e in America“.
Che dire? Bella mossa Tsipras!
Lo stesso Da Rold scrive:
«Il partito filo-nazista Alba dorata ieri ha subito plaudito all'iniziativa del governo rosso-nero (formato da una strana alleanza tra sinistra radicale e destra nazionalista dei Greci Indipendenti) affermando che gli interessi geopolitici greci sono contrari alle sanzioni alla Russia e alle politiche di austerità imposte dalla troika». [Il Sole 24 Ore del 30 gennaio]
Comincia a delinearsi, se ci fate caso, il leitmotiv dell'eventuale prossima aggressione alla Grecia. Kammenos, leader dei Greci Indipendenti alleati di SYRIZA, è stato già bollato come "populista, nazionalista, xenofobo e antisemita". Ora si insinua il sospetto che Tsipras sia non solo filo-putiniano ma pure appoggiato dai neonazisti. Vuoi vedere che se Tsipras tiene duro bolleranno il suo governo come "rosso-bruno"?
I primissimi provvedimenti economici e sociali adottati dal governo Tsipras, in ottemperanza al "Programma di Salonicco" non hanno impensierito meno le confraternite dell'imperialismo globale. Vediamoli.
(1) Blocco della privatizzazione del 30% della compagnia elettrica DEH, la più grande utility del Paese;A questo si aggiunga che il Ministro delle finanze Yanis Varoufakis, dopo aver confermato che verrà applicata l'annunciata moratoria sul debito pubblico, ha affermato testualmente: "non accetteremo pià i trattati dell'Unione europea". Si spiega così perché la borsa di Atene abbia perso dopo il voto il 15%; e perché il titolo triennale greco è balzato al 17%, rendendo molto di più del decennale —segno che i "mercati" temono il default.
(2) blocco della prevista cessione del 35% della Hellenic Petroleum, la principale raffineria del greca; (3) congelamento della cessione del 67% dell'autorità di gestione del Porto del Pireo (su cui i cinesi della COSCO avevano allungati le mani;
(4) reintegro dei dipendenti pubblici il cui licenziamento è stato considerato incostituzionale;
(5) aumento del salario minimo interprofessionale dagli attuali 586 a 751 euro (+165€);
(6) ripristino della tredicesima per le pensioni più basse.
Vi sembra poco? Di sicuro si tratta di sacrosanti atti di disobbedienza aperta ai piani imposti dalla troika, e di una dichiarazione di guerra agli oligarchi greci.
Vedremo nelle prossime settimane se ciò condurrà, come noi ci auspichiamo, ad una rottura con l'unione europea, oppure se la spinta popolare al cambiamento verrà tradita. Nel qual caso valgono le riflessioni che l'altro giorno svolgeva su questo blog Piemme.
22 commenti:
Su Comedonchisciotte (spesso inattendibile, infestato come é da complottisti di ogni risma) leggo questo trafiletto:
"La Grecia ha votato le sanzioni contro la Russia (la notizia qui)
Il sogno è stato bello finché è durato.
Ora dimentichiamoci pure di SYRIZA.
Qualcuno può darmi un chiarimento?
Grazie.
L'inizio è davvero eccellente, non me lo aspettavo. Come sottolineate bisogna vedere il prosieguo. Va bene il blocco delle privatizzazioni ed il reintegro dei dipendenti pubblici licenziati ma per tutti gli altri?
E ancora più venialmente, il precario pubblico dopo la scadenza è un dipendente pubblico licenziato?
Ovviamente ci vuole tempo, sono passati solo pochi giorni ma è sempre bene tenere alta l'attenzione.
Ma perché invece di leggere il trafiletto non ti leggi l'articolo dell link?
La Grecia ha votato per un prolungamento delle sanzioni ma non per un inasprimento verso il quale è contraria.
Anche l'Italia sotto sotto è contraria all'inasprimento e il voto sul prolungamento è stato una mossa diplomatica per insinuare nella posizione dell'Europa un atteggiamento meno duro con Mosca.
Tsipras deve incontrare l'ambasciatore russo lunedí e ho sentito Gentiloni in tv dire mezze frasi che indicavano chiaramente come gli italiani non amino per niente queste sanzioni che sono contro la Russia ma che finiamo per pagare anche noi.
A noi poi non interessa tanto la Russia ma la reale posizione di Tsipras verso il pagamento del debito e lí sapremo i veri termini della questione verso maggio, tutt'al più settembre quindi aspettiamo i fatti concreti per giudicare.
Al primo anonimo, quello della Grecia che avrebbe votato le sanzioni.
Leggi qui, che la diplomazia è una cosa complessa.
Questo articolo linkato spiega molto bene il vero senso di quello che sta succedendo
http://www.eunews.it/2015/01/29/ucraina-ue-estende-sanzioni-contro-russia-ma-posizione-meno-dura-del-previsto/29407
Sono il "primo anonimo".
L' articolo citato da C.D. non l' ho letto perché in inglese.
Leggerò l' ultimo proposto se sarà in italiano.
Vedere il bicchiere mezzo pieno (sanzioni non ulteriormente inasprite) o mezzo vuoto (sanzioni confermate) é soggettivo.
Tuttavia un' elemetare adesione alla democrazia (che evidentemente Syriza NON PRATICA!) imporrebbe di togliere subito le sanzioni che USA ed UE hanno imposto alla Russia allo scopo spudoratamente dichiarato di sostenere il govenno NAZISTA e (autenticamente!) terrorista contro le popolazioni civili ucraine di Kiev.
Per questo personalmente mi guardo bene dal gridare: Viva Syriza!
Il problema dei movimenti anti sistema è che devono gestire una base fatta al 70% di pirla.
Sono il "primo anonimo".
Non ho letto l' articolo lincato da C.D. perché in inglese.
Vedere il bicchiere mezzo pieno (sanzioni non aggravate) o mezzo vuoto (sanzioni confermate e prolungate) é soggettivo.
Ma il governo di Kiev a favore del quale USA e UE hanno imposto le sanzioni alla Russia é oggettivamente NAZISTA (oltre che autenticamente terrorista).
Ogni democratico dovrebbe sentire il dovere di eliminarle totalmente quanto prima.
Per questo mi guardo bene dal gridare:
"Viva Shyriza".
E' poi forte il dubbio che si tratti della solita messa in scena preconcordata tra Tsipras e i grandi capi dell' UE, come quando aumentano le tasse sulle case ma (Grande vittoria! SIC!) non anche quelle sulla busta paga (o viceversa); o magari non impongono in più ai lavotarìotri di essere pure letteralmente sodomizzati (oltre che metaforicamente in maniera selvaggia) dagli strozzini della grande finanza (grandissima vittoria! A-RI-SIC!).
I SOLITI DISCORSI DEL CAZZO
«Il problema dei movimenti anti sistema è che devono gestire una base fatta al 70% di pirla»...
SIGNORI, A PROPOSITO DELLA RUSSIA:
http://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2015/01/29/russia-disposti-a-dare-aiuti-ad-atene_3dd0a70e-5699-437e-939a-e47501d37fef.html
SOLLEVAZIONE coglie il punto: vedrete la sinistra sinistrata italica quando poco tempo ci metterà a scendere dal carro del vincitore!
Già i lettori de Il Manifesto stanno sbavando a comando come i cani di Pavlov per via dell'alleanza con ANEL, che era l'unica plausibile in realtà.
Già arrivano i primi mettersi di traverso della Grecia sulle sanzioni alla Russia per la vicenda Ucraina, e voglio vedere come si mette Sel che è sempre stata sperticatamente filo euro-Maidan.
Già le femministe piddini di Snoq si son messe a sbraitare "ma come neanche una ministra nel governo di Tsipras? Sessista!"
Varoufakis: "Non riconosciamo la Troika, inutile mandare ad Atene gli ispettori. Lavoriamo a un nuovo accordo che vada bene a tutti"
"È subito gelo al primo incontro ufficiale Ue-Grecia dell’era Tsipras. “Il clima è stato positivo” ha provato a buttare acqua sul fuoco il ministro delle finanze ellenico Yanis Varoufakis dopo un’ora con Jeroen Dijsselbloem. A giudicare dalle parole del presidente dell’Eurogruppo non sarebbe andata proprio così: “Le azioni unilaterali non vanno bene - ha detto riferendosi agli annunci dei ministri che hanno già fatto a pezzi il memorandum concordato tra l’ex premier Antonis Samaras e i cerditori –. La conferenza sul debito europeo chiesta da Syriza? Non se ne parla, per quello c’è già l’Eurogruppo”. Silurando così uno dei primi punti del programma della sinistra radicale. "Non esiste una data di scadenza del programma di aiuti - ha concluso Dijsselbloem -. I greci hanno pagato un prezzo carissimo alla crisi, sarebbe un peccato buttare tutto all'aria ora".
Atene, da parte sua, non le ha mandate a dire. “Inutile che tornino qui gli uomini della Troika - ha detto Varoufakis -. Per noi i vecchi accordi sono saltati un minuto dopo il voto. Vogliamo trattare, ma lo faremo con la Ue”. Gli echi del braccio di ferro sono arrivati fino alla Borsa di Atene: il listino viaggiava attorno alla parità quando è iniziata la conferenza stampa e pochi minuti dopo alla chiusura (a conferenza ancora in corso) era scivolato a -2,6%."
http://www.repubblica.it/economia/2015/01/30/news/grecia_dijsselbloem_tsipras-106116237/?ref=HREC1-2
va là che si è già visto bene che Syriza, cmq vada a finire, ad avercela in questi anni di marciume indefinibile.
Redazione in relazione al commento delle 18:01
No cari, io la penso come voi su Grillo e su Tsipras ma mi sono rotto il cazzo di dover litigare dal vivo e sul web con gente che deve sempre far vedere di aver capito più degli altri tutto solo per poter dire "Tanto non c'è niente da fare". Per non parlare dei guru da ipermercato (e in malafede) a cui si accodano greggi e mandrie con i quali ogni ragionamento razionale diventa perfettamente inutile.
Voi avrete anche pazienza - anche perché se non l'aveste non vi seguirebbe nessuno come movimento - io non cerco consenso per cui dico quello che penso e se permettete sono cose su cui avete sicuramente smadonnato anche voi in privato.
Anonimo delle 18:22
Scusa ma non hai letto cosa dice il sommo Bagnai?
E allora come fai a non capire che Tsipras è un fantoccio, che Grillo è un gatekeeper, che tutto è inutile se viene dal popolo?
Mi meraviglio di te.
Sì, mi potresti obiettare che oggi Varoufakis ha preso praticamente a parolacce il suo omologo olandese; che gli ha detto che non vuole nemmeno l'ultima tranche del prestito; che Tsipras ha già fermato alcune privatizzazioni; che si sono appositamente alleati con il partito più antitedesco dell'arco parlamentare greco...ma cosa vuoi che siano questi miseri dati di fatto di fronte alle sublimi previsioni del grande economista della prestigiosissima università?
Redazione, voi che lo conoscete personalmente...perché Varoufakis sì e Brancaccio no?
Importante intervento di Varoufakis dal suo blog a proposito delle sanzioni contro la Russia
"On the first day in our ministries, the power of the media to distort hit me again. The world’s press was full of reports on how the SYRIZA government’s first foreign policy ‘move’ was to veto fresh sanctions on Russia. Now, I am not qualified to speak on foreign affairs but, nonetheless, I must share this with you at a personal level. Our Foreign Minister, Nikos Kotzias, briefed us that on his first day at the job he heard in the news bulletins that the EU had approved new sanctions on Russia unanimously. The problem was that he, and the new Greek government, were never asked! So, clearly, the issue was not whether our new government agrees or not with fresh sanctions on Russia. The issue is whether our view can be taken for granted without even being told of what it is! From my perspective, even though (let me state it again) I am certainly not qualified to speak on foreign affairs, this is all about a question of respect for our national sovereignty. Could journalists the world over try to draw this important distinction between protesting our being neglected from protesting the sanctions themselves? Or is this too complicated?"
Notare l'uso della parola "sovranità"...
http://yanisvaroufakis.eu/2015/01/29/a-question-of-respect-or-lack-thereof/
A proposito del commento di Varoufakis che ho postato due minuti fa: non c'è una decisa presa di posizione a favore della Russia ma in compenso si rivendica con orgoglio la sovranità della Grecia e bisogna tenere conto che stanno camminando sulle uova quindi finché gli altri non rompono le trattative loro cercano di stare in equilibrio sul filo. Il loro primo interesse, come è ovvio, è la questione del debito, non le sanzioni alla Russia.
Continuo a pensare che si tratti di gente in buona fede che non ha nessuna inetnzione di vendersi.
Ricordiamoci che sono il paese più debole e insignificante d'Europa, non è che sono la Francia che quando si incazza ci si aspetta che lo faccia in un certo modo.
E quando si incazzeranno i francesi ci faremo 4 risate...
Vi segnalo questa intervista a Yanis Varoufakis
Detto fra parentesi, la meritoria presa di posizione di Alba dorata, assieme all'alleanza fra Siryza e nazionalisti in funzione antieuropea (e non dimentichiamo il rimpasto dei vertici militari effettuato da a suo tempo dal Pasok per timore di un colpo di stato antieuropeista da parte dell'esercito) rendono palpabile il superamento dell'antitesi destra/sinistra e la sua sostituzione coll'antitesi europeismo/antieuropeismo.
Ma questa a uno sguardo più ampio è antitesi fra incorporazione nell'impero plutocratico amerikano delle multinazionali e comunitarismo (che a sua volta può essere inteso in senso cosmopolita - cioè di sinistra - ovvero particolarista, cioè di destra). Fra il programma economico di Siryza e quello di Alba dorata o della NPD tedesca c'è poca differenza: tutti puntano a ricostituire lo stato sociale. Lo stesso nel campo della politica estera: abbandono dell'abbietto servilismo nei confronti dell'Impero e apertura a Mosca.
L'unica differenza importante riguarda la pelle degli extracomunitari (l'opzione securitaria delle "destre" è in gran parte mirata a neutralizzarne la pericolosità sociale, sia in termini di microcriminalità che di jihadismo), e nessuno mi vorrà dire che si tratta di un tema impellente: infatti a Tsipras è bastato un giorno per formare il governo.
L'apparentamento fra movimenti di destra e di sinistra quali avversari congiunti del regime neoliberista ha una sua verosimiglianza, per quanto non vi faccia piacere constatarla. La manovra diffamatoria dei pennivendoli del "Sole" consiste nello sfruttare questo dato reale per inglobare la sinistra nella mitologia diffamatoria propalata lungo 60 anni nei confronti degli sconfitti del '45. Finirà che tutti quelli che contestano l'impero a stelle e strisce sono negatori dell'olo-caustico e come tali vanno incarcerati.
La cosa non dovrebbe sorprendervi. La mitopoiesi, costrutto a-razionale per eccellenza, è continuamente a rischio di sfuggire di mano agli apprendisti stregoni che la manipolano, piegandosi alle finalità 'politiche' (cioè polemiche, cioè polemologiche) più svariate e dando luogo a radicali processi di eterotelia.
Il fatto che i mattinieri dorati siano d'accordo con la posizione di Syriza sulla russa vuol dire ben poco.
Anche negli anni '80 quando ci fu il referendum sulla scala mobile PCI e MSI furono entrambi compatti verso il no a Craxi.
Sicchè dovremmo dedurre che negli anni '80 c'è stato un superamento della dicotomia dx/sx a favore della dicotomia Craxismo/Anticraxismo? Effettivamente la pratica ci dice questo, ma al di là delle contumele filosofiche i risultati sono stati un disastro.
Inoltre tendo a ricordare che i contrari alla dicotonomia dx/sx pongono tra le loro motivazioni l'eccessiva semplificazione, ma perchè europeismo e antieuropeismo, craxismo-anticraxismo, berlusconismo-antiberlusconismo non sono a sua volta semplificazioni?
E allora discutiamo di Alba Dorata, che come buona parte dei movimenti antisistema fanno diagnosi giuste ma pongono soluzioni sbagliate. Essi sono nazionalisti (se questo sia bene o un male a me interessa poco), avranno buoni rapporti con la Russia e altre realtà della loro area ideologica ma non con gli Ungheresi e tantomeno con i turchi, due paesi con rapporti molto radicati con la Russia, e poi a sua volta abbiamo lo jobbick ungherese che vuole creare una sorta di "triplice alleanza" con la Russia di Putin e la Turchia di Erdogan (il maggior finanziatore di islamisti e destabilizzatori della Siria di Assad, altro alleato con la Russia N.B), dall'altro Alba Dorata che una bella guerra coi turchi per le rivendicazioni territoriali sull'Egeo non ci perderebbe di certo tempo (e chi si cercheranno come alleati? L'Ungheria? La Francia? La Siria? I camerati nostrani?).
Insomma, vero è che negli ambienti della sinsitra radicale i complessi ideologici sono all'ordine del giorno, ma non è che dall'altra parte si stia meglio.
Volevo solo muovere una puntualizzazione: in reltà quella che viene chiamata privatizzazione del porto del Pireo è in realtà una concessione affidata per 35 anni alla COSCO, che infatti continuerà a gestire per questo lasso di tempo due terminal di container.
Un commento del dott. Barnard su C.D.C. introduce la notizia di un coinvolgimento della LAZARD nella gestione del new deal post elettorale di Tsipras.
Le implicazioni economico politiche di tale partnership sarebbero da analizzare perché la LAZARD, in verità, non sarebbe molto "di sinistra".
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