11 marzo. Domenica 23 marzo, con inizio alle ore 10:00, si svolgerà a Bologna in Via Menganti, n.8, la II. Assemblea nazionale del Coordinamento nazionale della sinistra contro l'euro. Per informarsi e per partecipare scrivere a:
oltreleuro@virgilio.it Oppure telefonare al: 347.7815904.
E' nato il Coordinamento nazionale
della sinistra contro l'euro
«E’ sempre più evidente che l’Unione europea e l’euro sono i due motori di una micidiale macchina liberista, costruita per ridurre i salari, privatizzare i servizi e le imprese pubbliche, neutralizzare la democrazia ed estendere l’influenza dei capitali e degli stati più forti fuori e dentro l’Unione stessa.
Per restare nell’Unione i lavoratori ed il tessuto produttivo dell’Italia e dei paesi periferici hanno già pagato prezzi altissimi. Altri, e più pesanti, ne dovranno pagare: il regime delle larghe intese ed il decisionismo a senso unico di Renzi hanno appunto la funzione di farci ingoiare il peggio.
La gran parte della sinistra europea ed italiana non solo non contrasta questo processo, ma lo favorisce e lo accelera. La sedicente sinistra “responsabile” e “moderna” accetta integralmente i diktat dell’Unione, fino a trasformare il pareggio di bilancio in un valore costituzionale. La sedicente sinistra “radicale” critica aspramente Bruxelles e Strasburgo, e giunge fino ad invocare la rottura dell’Unione, affrettandosi però subito a precisare che si tratta di rompere solo con “questa” Unione: peccato che l'unica Unione possibile. *Solo dalle sue ceneri potrà nascere una vera unificazione
Moderati e radicali criticano, chi più chi meno, l’austerity, ma non la macchina che la produce: criticano gli effetti, e non la causa. Sembra che tutta la sinistra non possa esistere senza Unione europea: ma per restarci la sinistra deve rinunciare sia alle proprie idee che al proprio nome.
Nel vuoto generato dalla scomparsa della sinistra, la sacrosanta lotta contro l’Unione (che è condizione per un nuovo e paritario europeismo) e la sacrosanta rivendicazione della sovranità nazionale (che è condizione della sovranità popolare e base di rapporti equilibrati e cooperativi fra gli stati) vengono lasciate totalmente alla destra, che le usa e le userà sempre di più per le sue abituali strategie di uscita autoritaria ed antipopolare dalla crisi.
Il Coordinamento nazionale della sinistra contro l’euro nasce proprio per iniziare a colmare questo vuoto. Per potenziare l’iniziativa di tutti coloro che, comunque collocati, condividano il nostro giudizio duramente negativo sull’Unione e sull’euro. Per ricordare a chiunque crede ancora nei valori elementari della sinistra che questi sono incompatibili coi valori dell’Unione europea.
Perché non può esserci giustizia sociale con una moneta che impone il taglio dei salari e del welfare. Non può esserci sovranità popolare quando la politica monetaria ed economica è completamente delegata al “pilota automatico” del liberismo. Non può esserci difesa della Costituzione in una struttura che impedisce la redistribuzione del reddito. Non può esserci una politica di pace in un’Unione inevitabilmente sottomessa all’avventuristico espansionismo dei capitali transnazionali guidati dallo stato tedesco e dall’immancabile alleato d’oltreatlantico».
Oltre l’euro. Per la sinistra».
Coordinamento Nazionale della sinistra contro l'euro
Per restare nell’Unione i lavoratori ed il tessuto produttivo dell’Italia e dei paesi periferici hanno già pagato prezzi altissimi. Altri, e più pesanti, ne dovranno pagare: il regime delle larghe intese ed il decisionismo a senso unico di Renzi hanno appunto la funzione di farci ingoiare il peggio.
La gran parte della sinistra europea ed italiana non solo non contrasta questo processo, ma lo favorisce e lo accelera. La sedicente sinistra “responsabile” e “moderna” accetta integralmente i diktat dell’Unione, fino a trasformare il pareggio di bilancio in un valore costituzionale. La sedicente sinistra “radicale” critica aspramente Bruxelles e Strasburgo, e giunge fino ad invocare la rottura dell’Unione, affrettandosi però subito a precisare che si tratta di rompere solo con “questa” Unione: peccato che l'unica Unione possibile. *Solo dalle sue ceneri potrà nascere una vera unificazione
Moderati e radicali criticano, chi più chi meno, l’austerity, ma non la macchina che la produce: criticano gli effetti, e non la causa. Sembra che tutta la sinistra non possa esistere senza Unione europea: ma per restarci la sinistra deve rinunciare sia alle proprie idee che al proprio nome.
Nel vuoto generato dalla scomparsa della sinistra, la sacrosanta lotta contro l’Unione (che è condizione per un nuovo e paritario europeismo) e la sacrosanta rivendicazione della sovranità nazionale (che è condizione della sovranità popolare e base di rapporti equilibrati e cooperativi fra gli stati) vengono lasciate totalmente alla destra, che le usa e le userà sempre di più per le sue abituali strategie di uscita autoritaria ed antipopolare dalla crisi.
Il Coordinamento nazionale della sinistra contro l’euro nasce proprio per iniziare a colmare questo vuoto. Per potenziare l’iniziativa di tutti coloro che, comunque collocati, condividano il nostro giudizio duramente negativo sull’Unione e sull’euro. Per ricordare a chiunque crede ancora nei valori elementari della sinistra che questi sono incompatibili coi valori dell’Unione europea.
Perché non può esserci giustizia sociale con una moneta che impone il taglio dei salari e del welfare. Non può esserci sovranità popolare quando la politica monetaria ed economica è completamente delegata al “pilota automatico” del liberismo. Non può esserci difesa della Costituzione in una struttura che impedisce la redistribuzione del reddito. Non può esserci una politica di pace in un’Unione inevitabilmente sottomessa all’avventuristico espansionismo dei capitali transnazionali guidati dallo stato tedesco e dall’immancabile alleato d’oltreatlantico».
Oltre l’euro. Per la sinistra».
Coordinamento Nazionale della sinistra contro l'euro
5 commenti:
Bene, direi che è tutto condivisibile. Peccato che per esserci anche in occasione delle elezioni, bisognerebbe avere a disposizione un'ipotesi di comportamento elettorale e proporlo.
Dopo aver puntato tanto sul M5S, sostenendo l'appoggio a quella lista, mi chiedo se intendete seguire tutte le evoluzioni più cervellotiche di Grillo, ed in effetti le motivazioni che portavate, mi pare che resistano anche alle ultime dichiarazioni.
Avete aderito al movimento 9 dicembre, e tutto è sfumato nel nulla come alcuni, tra cui 9io, avevamo previsto, sostenete la scelta di votare il M5S che sembra comportarsi in modo da raccogliere meno voti possibili. Prima o poi, sarà necessario essere più coraggiosi nelle scelte, anche in quelle elettorali.
Nel frattempo, mi spiace, ma noi alle elezioni non ci siamo, siamo assenti.
Caro Vincenzo,
per prima cosa non appiccicare al Coordinamento tutte le posizioni tattiche di Mpl —tra cui quella del voto a M5S nel febbraio 2103.
In secondo luogo:
(1) tu pensi che siccome Grillo fa lo scemo sia stato sbagliato votare M5S l'anno passato.
(2) pensi poi che siccome il movimento di protesta del 9 dicembre si è spento è stato sbagliato farne parte.
Non sei il primo che (dalla sua turris eburnea) tenta di darci lezioni di tattica politica, e che pensa di aver avuto ragione.
Noi restiamo decisamente convinti
(1) che il voto a M5S l'anno scorso è stato giusto
(2) altrettanto lo è stata la decisione di prendere parte fattivamente al Movimento del 9 dicembre.
Non ripetiamo qui le ragioni, che troverai esposte in almeno una ventina di articoli.
Il 5 Stelle va votato anche a maggio.
No, ditemi per cortesia: per chi volete votare? Lega? Fratelli d'Italia? Volete fare l'astensione?
Grillo ha tutti i difetti del mondo ma ha una funzione: forse (forse) riuscirà a rovesciare il tavolo o almeno a creare una temporanea situazione di grandissimo sconcerto nel sistema e nei suoi servi. A quel punto forse si aprirà qualche possibilità concreta; senza Grillo rimarremo quattro gatti del tutto insignificanti rispetto agli sviluppi politici sempre più drammatici di questi anni.
Guardate cosa sta succedendo fra Europa, USA e Russia a proposito del referendum della Crimea.
Ragazzi, i prossimi avvenimenti saranno scanditi a ritmo di mesi non di anni e questo implica alcune cose che certamente non vi sfuggiranno.
Anonimo 10:50 sembra che per te votare e' comunque necessario ,come dire votare il meno peggio per scoprire poi che è il Male Peggiore.Personalmente penso che bisogna votare coloro che sono in grado di offrire una alternativa concreta senza se è senza ma è tantomeno senza compromessi che ti legano al tanto peggio .Se non esistono le condizioni purtroppo bisogna Aspettare tempi maturi ,fare le cose a testa di cazzo porta solo danno.Quindi non corriamo dietro il secondo pifferaio,abbiamo dimenticato il santo subito è il meno male che Silvio c'è ?Chi erano coloro che osannavano ? ,ora Nessuno.
perchè non utilizzare la dizione "COMUNISTI CONTRO L'EURO(PA)"? E'più pregnante, ficcante, radicale.
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