6 dicembre. Domenica sera, alle ore 22:00, iniziano i giochi, scatta la mobilitazione ad oltranza. Il grosso si muoverà da lunedì mattina. In tanti ci chiedono, dalle più diverse zone del Paese, come partecipare, dove si svolgeranno i presidi. A questa sera abbiamo censito 96 tra blocchi, presidi e manifestazioni. Più sotto la mappa e le città. Come ognuno può vedere tutta Italia è investita. Anzitutto al centro-nord.
Molti si lamentano per la deficenze organizzative e comunicative. Critica giusta, ma si deve capire che questa lotta non ha dietro sindacati o partiti, né apparati di alcun tipo. La mobilitazione del 9 dicembre è partita, sulla scia del Movimento dei Forconi di Mariano Ferro, da un manipolo di esponenti di categorie sociali in rotta con le loro rappresentanze sindacali e politiche ufficiali, attivisti che poi si sono autorganizzati e federati, camminando sulle loro gambe. da un paio di settimane si vanno aggiungendo altri settori sociali, quelli del lavoro precario e marginale, dei giovani disoccupati, degli esclusi, dei nuovi poveri.
La novità, una strordinaria novità, è che l'appello che indice la mobilitazione non è una lista di rivendicazioni sindacali o categoriali. Si tratta di un manifesto politico che chiama a raccolta il
popolo massacrato dalla crisi e dalle politiche austeritarie per CACCIARE IL GOVERNO, anzi PER ROVESCIARE IL REGIME oligarchico. Ma non ci si limita ad un NO, si chiede la difesa della Costituzione democratica, la riconquista della sovranità popolare, nazionale e monetaria, l'uscita dall'euro.
Solo un anno fa un simile fenomeno sarebbe stato impensabile. E' non solo il sintomo di un primo salto di coscienza (sulle cause e i responsabili del disastro sociale, sulla via per venirne fuori), è anche la consapevolezza che senza una sollevazione da questo marasma non se ne esce.
La miscela tra questi due fattori è la base su cui si fonda il nostro ottimismo, la miscela che può innescare a sollevazione generale.
Non ci facciamo illusioni, la strada è in salita. Un popolo ipnotizzato e rimbambito non si risveglia in un colpo solo, ma con una serie di colpi successivi. Quello del 9 dicembre speriamo sia forte, esemplare, contagioso.
ELENCO DELLE CITTA' IN CUI SI SVOLGERANNO I PRESIDI E I BLOCCHI
per i punti di ritrovo e di concentramento andare su facebook digitando "9 dicembre 2013: il popolo si ribella! (elenco)"
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Molti si lamentano per la deficenze organizzative e comunicative. Critica giusta, ma si deve capire che questa lotta non ha dietro sindacati o partiti, né apparati di alcun tipo. La mobilitazione del 9 dicembre è partita, sulla scia del Movimento dei Forconi di Mariano Ferro, da un manipolo di esponenti di categorie sociali in rotta con le loro rappresentanze sindacali e politiche ufficiali, attivisti che poi si sono autorganizzati e federati, camminando sulle loro gambe. da un paio di settimane si vanno aggiungendo altri settori sociali, quelli del lavoro precario e marginale, dei giovani disoccupati, degli esclusi, dei nuovi poveri.
La novità, una strordinaria novità, è che l'appello che indice la mobilitazione non è una lista di rivendicazioni sindacali o categoriali. Si tratta di un manifesto politico che chiama a raccolta il
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Solo un anno fa un simile fenomeno sarebbe stato impensabile. E' non solo il sintomo di un primo salto di coscienza (sulle cause e i responsabili del disastro sociale, sulla via per venirne fuori), è anche la consapevolezza che senza una sollevazione da questo marasma non se ne esce.
La miscela tra questi due fattori è la base su cui si fonda il nostro ottimismo, la miscela che può innescare a sollevazione generale.
Non ci facciamo illusioni, la strada è in salita. Un popolo ipnotizzato e rimbambito non si risveglia in un colpo solo, ma con una serie di colpi successivi. Quello del 9 dicembre speriamo sia forte, esemplare, contagioso.
ELENCO DELLE CITTA' IN CUI SI SVOLGERANNO I PRESIDI E I BLOCCHI
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9 commenti:
Cari compagni di sollevazione-mpl,
tenete duro!
mi sento totalmente d'accordo con la posizione che avete preso rispetto al 9 dicembre.
Chi, con la scusa dei fascisti, volta le spalle a questo sussulto, anche non volendo, fa il gioco proprio dei fascisti contro cui strilla.
L'antifascismo è anzitutto una lotta politica, di contrasto alle loro idee, non anzitutto un menar le mani.
Lotta che va condotta proprio in quegli ambienti popolari dove essi stanno penetrando.
Io sono di Roma e qui gli stalinisti che vi accusano sanno bene che l'estrema destra ha sfondato proprio nei quartieri degradati della periferia, ciò grazie al fatto che i compagni gli hanno lasciato campo libero a rappresentare l'incazzatura degli emarginati.
Mobilitazioni dal 9 al 12!
Il 9 dicembre è stata lanciata la giornata di lotta 'L'Italia si ferma', con previsti blocchi stradali e produttivi da parte di un pezzo di Italia che lavora, in prevalenza sigle del lavoro autonomo, trasportatori, piccole imprese, i Forconi siciliani... riuniti nel Coordinamento nazionale di gruppi e dei movimenti. Lavoratori che al pari dei dipendenti, magari dei propri (quando ne hanno), non ce la fanno più a sostenere i costi della crisi e sopportare il degrado politico e morale di chi ci governa al soldo dei poteri eurocratici.
Modalità di autoconvocazione come quelle scelte si prestano ad ogni possibile infiltrazione da parte di forze neofasciste e reazionarie che non si sono fatte attendere, così come sono state puntuali le chiare diffide degli organizzatori a chiunque cerchi di mettere cappelli o inopportuni simboli di partito per strumentalizzare la manifestazione. Malgrado le perplessità per i metodi suddetti alcuni di noi, prevalentemente compagni a partita iva, parteciperanno alle iniziative nella zona di Ancona, anche in virtù dello scarno (ed anche per questo condivisibile) testo di convocazone, dove si indica la necessità di sbarazzarci di questo modello di Europa per riprenderci la sovranità monetaria e popolare.
Purtroppo dobbiamo constatare che nella fase attuale risultano più avanzate queste mobilitazoni, su tali parole d'ordine, rispetto alla gran parte di quelle sindacali del lavoro dipendente, ancora sulla difensiva e subalterne al tabù eurista, come quella del 12 dicembre indetta dalla Fiom (alla quale comunque parteciperemo).
Proprio il sindacato dei metalmeccanici, dopo la legnata alle elezioni Rsu all'Ilva ed il rientro nella maggioranza Cgil, sembra lontano dal ruolo di traino assunto dopo le resisistenze di Pomigliano e Mirafiori; assunto suo malgrado, in quanto impropriamente investito di tale compito, politico, proprio a causa della 'deficenza' di un'alternativa politica di classe. L'evidente impasse della Fiom non ci fa certamente propendere per l'abbandono della lotta operaia a favore del ceto medio impoverito o incazzato - nè ci farà mai confondere una scorreggia per il tuono che annuncia la tempesta - ma occorre tenere gli occhi bene aperti e guardare a tutto ciò che si sta muovendo nella direzione della sollevazione popolare, cercando di portarvi parole d'ordine e progettualità sempre più avanzate nella direzione dell'alternativa socialista a questa crisi epocale nella quale ci ha gettato il capitalismo.
L.U.P.O (Osimo, Ancona)
"Quando il Popolo si desta, D-o si mette alla sua testa e i suoi fulmini gli dà"
Gli antichi avvertivano gli iniqui, cioè coloro che eccedono in disumanità ignorando ogni limite, che è sempre molto rischioso eccitare l'ira degli Dei.
MA NESSUNO PROTESTA X DIRE NO ALL'8 X 1000 ALLA CHIESA CATTOLICA?!
InfoAut sul #9 Dicembre
AVVISO AI NAVIGANTI: succederà qualcosa il 9 dicembre?
http://www.infoaut.org/index.php/blog/prima-pagina/ite
Questo è il link per intero: http://www.infoaut.org/index.php/blog/prima-pagina/item/9913-avviso-ai-naviganti-succederà-qualcosa-il-9-dicembre?
amici,compagni.la sollevazione popolare non piace non è mai piaciuta e non piacerà mai a nessun governo,partito.o regime.Fà male vedere la base alzare(giustamente)la voce. non ne possiamo più.Le parole chiave(secondo mè)sono:esserci. e resistere. io ci sarò
"la sollevazione popolare non piace non è mai piaciuta e non piacerà mai a nessun governo"
falso. La sollevazione reazionaria del "popolo" dei bottegai e dei camionisti (gli stessi che si mobilitarono contro Allende) è sempre stata amatissima dai governi di destra.
Che commento del cazzo questo qui sopra!
Bottegai e camionisti sono come considerati specie biologiche, come se avessero nel Dna meccanismi evolutivi predeterminati.
O sono categorie sociali, che vanno quindi spiegate alla luce dei fatti storici?
Se è così come può reggere l'analogia col Cile del 1973??
Che forse vogliamo mettere Allende con Letta?
Siamo seri.
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