19 agosto. L'illuminante caso di Sherif El Sebaie
A Pechino il carro armato non sparò, al Cairo sì. Ma lo sdegno di ieri è pari solo all'indifferenza di oggi.
Ismailia, 16 agosto. Un uomo, un manifestante palesemente disarmato, si para davanti ad un carro armato. Pochi attimi e viene colpito a morte. C'è bisogno di commenti ad un immagine del genere? A leggere certi blog parrebbe di sì.
La follia islamofoba è forte. E qui qualcuno ha perso la testa. Anche, e forse soprattutto, a sinistra. Immagini che un tempo avrebbero provocato lo sdegno immediato, vengono oggi digerite come niente fosse. Anche perché siamo in Egitto, la vittima è un arabo e, peggio, un musulmano.
Cosa sarebbe successo se immagini simili fossero giunte da Teheran o da Istanbul? Nel 1989 una foto fece il giro del mondo. Proveniva da Pechino. Ma il giovane che si parò davanti ad un tank in Piazza Tien a Men non venne ucciso. Quello che, con identico coraggio, lo ha fatto oggi al Cairo sì.
I manifestanti islamici di questi giorni stanno subendo una repressione senza precedenti. E non c'è nessun bisogno di identificarsi con la Fratellanza Musulmana, tantomeno con Morsi, per capire che in questo momento stanno dalla parte del giusto. Di chi si batte contro un golpe che, in tutta evidenza, ha aperto la strada alla più feroce delle dittature.
Eppure anche quel che è evidente appare del tutto insufficiente a certuni. Ed abbiamo già detto che qualcuno, accecato dall'islamofobia, ha perso la testa. Prendiamo il caso di Sherif El Sebaie, egiziano trapiantato in Italia (proprio come Magdi Allam), noto anche per la sua collaborazione con il Manifesto.
Leggiamo sul suo blog, l'articolo: Egitto: è l'ora del Terrore. Un inno alla repressione, ai generali, alle stragi, che però ancora non bastano. Leggiamo il passaggio centrale:
Avete capito bene come ragionano certi commentatori di sinistra?
Ora, di fronte a simili mostruosità, vedremo se finalmente qualcuno si sveglierà dall'attuale torpore, o se invece si proseguirà con l'atteggiamento attuale. Solo allora sapremo se è solo qualche individuo ad aver perso la testa, o se questi individui sono invece l'avanguardia di uno smarrimento più generale di fronte alle cose del mondo. Certi silenzi non fanno ben sperare.
Per intanto, però, una cosa diciamola: in tanti hanno certamente perso la testa, ma non per questo ci fanno meno schifo.
A Pechino il carro armato non sparò, al Cairo sì. Ma lo sdegno di ieri è pari solo all'indifferenza di oggi.
Ismailia, 16 agosto. Un uomo, un manifestante palesemente disarmato, si para davanti ad un carro armato. Pochi attimi e viene colpito a morte. C'è bisogno di commenti ad un immagine del genere? A leggere certi blog parrebbe di sì.
La follia islamofoba è forte. E qui qualcuno ha perso la testa. Anche, e forse soprattutto, a sinistra. Immagini che un tempo avrebbero provocato lo sdegno immediato, vengono oggi digerite come niente fosse. Anche perché siamo in Egitto, la vittima è un arabo e, peggio, un musulmano.
Cosa sarebbe successo se immagini simili fossero giunte da Teheran o da Istanbul? Nel 1989 una foto fece il giro del mondo. Proveniva da Pechino. Ma il giovane che si parò davanti ad un tank in Piazza Tien a Men non venne ucciso. Quello che, con identico coraggio, lo ha fatto oggi al Cairo sì.
I manifestanti islamici di questi giorni stanno subendo una repressione senza precedenti. E non c'è nessun bisogno di identificarsi con la Fratellanza Musulmana, tantomeno con Morsi, per capire che in questo momento stanno dalla parte del giusto. Di chi si batte contro un golpe che, in tutta evidenza, ha aperto la strada alla più feroce delle dittature.
Eppure anche quel che è evidente appare del tutto insufficiente a certuni. Ed abbiamo già detto che qualcuno, accecato dall'islamofobia, ha perso la testa. Prendiamo il caso di Sherif El Sebaie, egiziano trapiantato in Italia (proprio come Magdi Allam), noto anche per la sua collaborazione con il Manifesto.
Leggiamo sul suo blog, l'articolo: Egitto: è l'ora del Terrore. Un inno alla repressione, ai generali, alle stragi, che però ancora non bastano. Leggiamo il passaggio centrale:
«A fronte del piano degli islamisti che prevede, nella sua prima fase, la ricerca del martirio e il maggior numero possibile di vittime pur di muovere a compassione un Occidente boccalone innamorato dell'idea della democrazia che vince sempre e ovunque anche se sono i nazisti a beneficiarne, a fronte dei leader di una fratellanza che non esitano a sacrificare poveri innocenti indottrinati pur di ritornare sulle comode poltrone che qualcuno ha avuto la brillante idea di far provare loro per un anno, l'unico rimedio è dichiarare la legge marziale, e istituire tribunali speciali con condanne capitali immediatamente esecutive nei confronti di alcuni leader, in modo da costringere i rimanenti dal carcere a bloccare il piano eversivo che prevede di distruggere il paese nel caso non siano loro a governare. Ha funzionato negli anni 50 con i fratelli, negli anni 90 con i qaedisti, che poi sono i loro amichetti, giochi di ruolo (moderati vs estremisti) a parte. E funzionerà ancora».
Avete capito bene come ragionano certi commentatori di sinistra?
Ora, di fronte a simili mostruosità, vedremo se finalmente qualcuno si sveglierà dall'attuale torpore, o se invece si proseguirà con l'atteggiamento attuale. Solo allora sapremo se è solo qualche individuo ad aver perso la testa, o se questi individui sono invece l'avanguardia di uno smarrimento più generale di fronte alle cose del mondo. Certi silenzi non fanno ben sperare.
Per intanto, però, una cosa diciamola: in tanti hanno certamente perso la testa, ma non per questo ci fanno meno schifo.
8 commenti:
...ma non gli danno "un po' di dispiacere quei corpi in terra senza più calore?"...
francesco
ma Sherif è sempre stato coerente nel suo sostegno senza sprezzo del ridicolo a Mubarak e ai generali, e siccome sa benissimo che sono dei macellai, non può non compiacersi anche di quelli. E' il bello è che gioca pure la carta patetica dell' "Io lì ci sono nato e vissuto, voi non potete capire".
Capiamo benissimo, tu odi il tuo popolo e ami chi lo tiranneggia e ammazza.
...ha una visione chiara e distaccata,come i migliori allievi di sir. mackinder...http://www.youtube.com/watch?v=R910bdrNZ5o
un pelo sullo stomaco da 33° grado r.s....http://www.youtube.com/watch?v=waKEoqvvMPE
francesco
Sherif El Sebaie paga il suo obolo alla grancassa che gli dà da vivere.
Il metro per giudicare gli avvenimenti egiziani è semplicissimo: qualsiasi cosa vada contro gli interessi dell'Impero è benvenuta. Se gli islamisti o i militari o chi per loro hanno intenzione di strappare l'Egitto al campo di influenza occidentale, o di trascinarlo in una guerra civile che destabilizzi l'intero Mediterraneo, e per farlo hanno bisogno di sterminare il 90% della popolazione egiziana, devono avere il nostro entusiastico sostegno.
"Ora, di fronte a simili mostruosità, vedremo se finalmente qualcuno si sveglierà dall'attuale torpore, o se invece si proseguirà con l'atteggiamento attuale. Solo allora sapremo se è solo qualche individuo ad aver perso la testa, o se questi individui sono invece l'avanguardia di uno smarrimento più generale di fronte alle cose del mondo. Certi silenzi non fanno ben sperare."
Se sia uno smarrimento generale non lo so, ma certo è che il manifesto è in buona compagnia: questo è quello che scrive su FB il "comunista" Sorini, approvato "in toto" da Giacchè.
Fausto Sorini: "Una sinistra laica e antimperialista esiste in Egitto (comunisti, nasseriani, nazionalisti di sinistra...) e alle elezioni Presidenziali (vinte da Morsi al ballottaggio) il candidato di questa sinistra aveva ottenuto oltre il 20% dei voti.. Oggi queste forze fanno parte del movimento che si oppone ai Fratelli Musulmani e che si appoggia alle Forze Armate. Il punto è: riuscirà questa sinistra ed essere egemone sul movimento delle masse, in lotta anche per motivi di malcontento sociale?
Quale orientamento prevarrà tra i militari, che non sono un blocco omogeneo?".
E poi, in risposta a qualche commento che si permette di evidenziare il fatto che "forse" qualche massacro in Egitto c'è già stato il comunista così ribadisce:
Fausto Sorini: I generali e i militari in genere non sono sempre dei massacratori: questi sono luoghi comuni assai superficiali. Nel Portogallo fascista di Salazar fu il movimento dei capitani dell'esercito l'animatore ed uno dei pilastri fondamentali della Rivoluzione dei garofani... E qualcosa di simile avvenne anche in Venezuela, a sostegno di Hugo Chavez... Nel caso egiziano è ancora presto per tirare delle conclusioni."
Così, tanto per aggiornare la situazione del pensiero comunista italiano...
Il caso egiziano è interessante perchè sta suscitando nelle forze antagoniste/anticapitaliste reazioni opposte. Non è solo il Manifesto a schierarsi con i "golpisti", ma anche una certa destra sociale. Ad es. http://aurorasito.wordpress.com/
A me risulta che Aurora sia un sito comunista....sicuramente più coerente di questo...
Credo che tu confonda con un'altro Lattanzio
http://www.fascinazione.info/2011/08/lattanzio-mazzetta-e-lultima-frontiera.html
Guardate che Sherif non collabora affatto con il Manifesto. Collaborò con qualche articoletto anni fa, poi non lo chiamarono più.
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