COME VOLEVASI DIMOSTRARE
Risultati elettorali: gli euristi in minoranza nel paese e la fine della seconda repubblica
Segreteria nazionale del Mpl
Sì, diciamolo subito: stasera per la prima volta possiamo festeggiare un risultato elettorale. Vediamo il perché, per grandi linee ed in maniera sintetica, pur mancando ancora i risultati definitivi.
1. Calcolato l'astensionismo e i voti nulli, il tripartito che ha sostenuto per un anno il peggior governo della storia repubblicana (Pdl, Pd, Udc) è sotto il 50% del corpo elettorale. Una batosta con i fiocchi che non ha bisogno di altri commenti. Già questo fatto suona come la migliore smentita per chi, anche in ambiti a noi vicini, ha sostenuto la tesi della scarsa rilevanza di queste elezioni, che rappresentano invece un vero e proprio terremoto politico.
2. L'asse amato dalla Merkel, il duo finto-litigante Bersani-Monti, è attorno al 40% dei voti validi. Nel nostro piccolo ci eravamo permessi di indicare l'obiettivo di portarli sotto il 50%. Eravamo stati troppo pessimisti: meglio così. Il voto italiano è una gigantesca sconfessione delle politiche europee. Esso disegna un quadro da incubo per gli eurocrati di Bruxelles e Francoforte, per non parlare del governo di Berlino.
3. Mario Monti, il simbolo dell'asservimento italiano ai diktat europei, è il principale sconfitto di queste elezioni. Voleva sfondare il 20% e si è ritrovato a lottare per raggiungere il 10%. Pretendeva comunque di essere decisivo e si ritrova ad essere ininfluente anche nella determinazione della maggioranza al Senato. I centri del potere europeo e nord-americano che lo hanno voluto a tutti i costi in pista hanno di che mangiarsi le mani.
4. Il Pd otterrà quasi sicuramente la maggioranza alla Camera, ma la disfatta del Senato, ed il modesto risultato del partito, mostrano un Pd quanto mai in crisi. Non parliamo poi del penoso 3% di Vendola. Egli doveva coprire a sinistra Bersani, ma la sua coperta si è rivelata un fazzolettino di carta.
5. Ma il vero dato che da il segno della fine del bipolarismo, e della stessa seconda repubblica, è il successo del M5S, sul quale abbiamo scommesso fin da dicembre. Questo successo - attualmente, oltre il 25% alla Camera, rischiando addirittura di diventare il primo partito - è andato ben oltre le aspettative. Molti ci guardavano con scetticismo quando parlavamo di 100/150 parlamentari. Vedremo alla fine quale sarà l'attribuzione dei seggi, ma già da ora possiamo dire di essere stati fin troppo prudenti.
4. Il Pd otterrà quasi sicuramente la maggioranza alla Camera, ma la disfatta del Senato, ed il modesto risultato del partito, mostrano un Pd quanto mai in crisi. Non parliamo poi del penoso 3% di Vendola. Egli doveva coprire a sinistra Bersani, ma la sua coperta si è rivelata un fazzolettino di carta.
5. Ma il vero dato che da il segno della fine del bipolarismo, e della stessa seconda repubblica, è il successo del M5S, sul quale abbiamo scommesso fin da dicembre. Questo successo - attualmente, oltre il 25% alla Camera, rischiando addirittura di diventare il primo partito - è andato ben oltre le aspettative. Molti ci guardavano con scetticismo quando parlavamo di 100/150 parlamentari. Vedremo alla fine quale sarà l'attribuzione dei seggi, ma già da ora possiamo dire di essere stati fin troppo prudenti.
6. Il successo del M5S non rappresenta solo una legittima, sacrosanta e più che necessaria protesta. Esso rappresenta la chiusura di un buio periodo di letargia popolare, ed il segnale dell'apertura di una nuova stagione di lotte, che questa volta - a dispetto di tanti pessimisti incalliti - arriverà forse a misurarsi davvero con la questione del governo e del potere.
7. E' da rilevare poi un altro fatto di enorme importanza: la protesta contro il trasversale partito eurista non ha preso derive di destra. Il risultato di Forza Nuova, Casa Pound, La Destra e Fratelli d'Italia è fatto di tanti zerovirgola o poco più. A differenza di altri paesi europei - ed essenzialmente per merito del M5S - la protesta popolare ha preso ben altra direzione. Ed il pericolo non è oggi il fascismo, ma la volontà di dominio delle oligarchie finanziarie e del loro braccio politico di stampo tecnocratico.
8. Certo, le elezioni da sole non bastano. Ma solo i ciechi possono non vedere quanto è cambiata la situazione con i risultati di oggi. E la nostra convinzione è che l'aver scompaginato i giochi politici delle élite non potrà che dare coraggio al popolo lavoratore, ed ai suoi settori più consapevoli sulla necessità di costruire un'opposizione sociale ed un'alternativa politica al governo eurista che in qualche modo metteranno in piedi.
7. E' da rilevare poi un altro fatto di enorme importanza: la protesta contro il trasversale partito eurista non ha preso derive di destra. Il risultato di Forza Nuova, Casa Pound, La Destra e Fratelli d'Italia è fatto di tanti zerovirgola o poco più. A differenza di altri paesi europei - ed essenzialmente per merito del M5S - la protesta popolare ha preso ben altra direzione. Ed il pericolo non è oggi il fascismo, ma la volontà di dominio delle oligarchie finanziarie e del loro braccio politico di stampo tecnocratico.
8. Certo, le elezioni da sole non bastano. Ma solo i ciechi possono non vedere quanto è cambiata la situazione con i risultati di oggi. E la nostra convinzione è che l'aver scompaginato i giochi politici delle élite non potrà che dare coraggio al popolo lavoratore, ed ai suoi settori più consapevoli sulla necessità di costruire un'opposizione sociale ed un'alternativa politica al governo eurista che in qualche modo metteranno in piedi.
9. Il blocco dominante cercherà in tutti i modi di reagire alla situazione. Ma come? Dal punto di vista degli equilibri parlamentari la situazione si è clamorosamente incartata. Chiunque vinca alla Camera (quasi certamente il centrosinistra, sia pure con un modestissimo scarto), non avrà la maggioranza al Senato. Attualmente (scrutinate 58.849 sezioni su 60.431) questa sarebbe la distribuzione dei seggi a Palazzo Madama: centrosinistra 113, destra 114, Monti 17, M5S 57. La maggioranza è a quota 158. Ne consegue che non potrà esserci maggioranza alcuna che non riveda insieme Pd e Pdl, come è stato nel disgraziato anno del governo Monti.
10. Possiamo immaginare quindi la riedizione di un'ammucchiata da tutti esclusa in campagna elettorale. Noi in realtà avevamo detto che sarebbe stata quantomeno necessaria una maggioranza da Vendola a Monti, e che se questa non fosse stata sufficiente si sarebbe ripescato in qualche modo Berlusconi. In realtà le cose a Berlusconi sono andate assai meglio, non tanto per un suo recupero - il centrodestra è sotto il 30% contro il 47% ed oltre del 2008 - quanto per il tonfo, grande quanto meritato, del centrosinistra.
11. Su Ingroia, e sui sinistrati accolti sulla sua inutile Arca, abbiamo già scritto più volte. E chi è causa del suo mal pianga se stesso. L'impietoso 2,2% chiude ogni discorso: sul Prc, sulla piccola corte di Diliberto, sui Verdi meno credibili d'Europa, sul manettaro molisano, sulle idiozie arancioni, sulle visioni da Procura del candidato premier.
10. Possiamo immaginare quindi la riedizione di un'ammucchiata da tutti esclusa in campagna elettorale. Noi in realtà avevamo detto che sarebbe stata quantomeno necessaria una maggioranza da Vendola a Monti, e che se questa non fosse stata sufficiente si sarebbe ripescato in qualche modo Berlusconi. In realtà le cose a Berlusconi sono andate assai meglio, non tanto per un suo recupero - il centrodestra è sotto il 30% contro il 47% ed oltre del 2008 - quanto per il tonfo, grande quanto meritato, del centrosinistra.
11. Su Ingroia, e sui sinistrati accolti sulla sua inutile Arca, abbiamo già scritto più volte. E chi è causa del suo mal pianga se stesso. L'impietoso 2,2% chiude ogni discorso: sul Prc, sulla piccola corte di Diliberto, sui Verdi meno credibili d'Europa, sul manettaro molisano, sulle idiozie arancioni, sulle visioni da Procura del candidato premier.
12. Nuovi compiti ci vengono consegnati da questo esito elettorale. Non solo a noi, ma a tutti quelli che vogliono rovesciare l'esistente, lavorando per una sollevazione di massa in grado di dar vita ad un governo popolare d'emergenza. Da domani inizia davvero una nuova fase. Ma intanto festeggiamo, che questa volta ce n'è davvero motivo.
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