Bulgaria: un momento delle manifestazioni di ieri |
Il governo, guidato dal partito di centro-destra Gerb (affiliato al PPE), che nel 2009 ottenne il 39,7% dei voti e che stravinse promettendo ai cittadini di farla finita con la miseria crescente, si è dimesso questa mattina (mercoledì 20 febbraio) dopo le imponenti manifestazioni di protesta che ieri hanno attraversato tutto il paese. Elezioni anticipate sembrano inevitabili.
Ieri, martedì, centinaia di migliaia di manifestanti, hanno occupato strade e piazze, scontrandosi violentemente con forze di polizia che hanno brutalmente caricato i manifestanti. E' vero che la giornata di protesta è stata indetta dalle forze d'opposizione, ma la rabbia ha tracimato, andando bel al di la delle direttive dei partiti e dei sindacati.
Sofia, 19 febbraio (clicca per ingrandire) |
Manifestazioni che hanno avuto un carattere schiettamente politico. I manifestanti, andando bel la di la dei desiderata dei promotori, al grido di "Via la mafia" e "Dimissioni del governo", non hanno esitato a rispondere in modo deciso alla repressione rabbiosa delle forze di polizia.
La rivolta bulgara sia di monito alle classi dominanti italiane e alla tecno-oligarchia europea. Quando si tira troppo la corda dell'austerità e della macelleria sociale, la sollevazione è ineluttabile. La rivolta popolare, iniziata in "periferia", in Grecia, diffusasi in Spagna e Portogallo, potrebbe presto raggiungere il cuore dell'Unione: anche l'Italia.
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