Assemblea del Movimento Popolare di Liberazione (8)
L'intervento di Moreno Pasquinelli
LA SINISTRA, LA DESTRA E NOI
L'intervento di Moreno Pasquinelli
Dibattito. Seconda Sessione. Sabato 10 marzo pomeriggio
LA SINISTRA, LA DESTRA E NOI
8 commenti:
Senza vis polemica e, ovviamente, senza dare consigli non richiesti, vorrei fare qualche notazione in ordine alla questione destra/sinistra a partire ("ubi amor ibi oculos" direbbe l'Aquinate) dalla citazione della questione della "sovranità monetaria" come tema della destra. Faccio notare che quella tematica è patrimonio non della destra intesa come semplificazione mediatica degli schieramenti italiani, ma,come argomento forte, de "La Destra" intesa come promotrice della manifestazione del 3 marzo a Roma, di cui su questo blog è stato dato conto; ma non solo di questo Partito. E questo approccio è conseguenza dello svilupparsi nel corso dei decenni in ambiti, sia pure marginali, del neofascismo, del dibattito sulle questioni monetarie a partire da Pound fino a Giacinto Auriti e oltre. Di questo dibattito non vi è sostanzialmente traccia nella destra classica, men che meno ovviamente tra i Pappagalli Della Libertà ed i loro alleati nordisti.
In altre parole è dato metapolitico acquisito tra i militanti della Destra Radicale (al di là delle specifiche sigle di appartenenza)che la questione del nostro tempo, lo spartiacque vero rispetto a cui decidere su quale versante collocarsi, sia il rapporto con l'ideologia e le prassi liberiste; rispetto alle quali non vorrei dilungarmi per citare le ragioni che ci vedono nettamente come loro nemici.
Detto questo capisco le ragioni che, storicamente, rendono difficile articolare il dibattito politico attuale superando una dicotomia destra-sinistra, rispetto alla quale condivido in gran parte le posizioni di Preve.
Mi guardo perciò bene dal proporre alleanze tattiche o idee consimili; invito solo alla riflessione sull'utilità pratica di queste diatribe dialettiche a fronte della concreta e devastante offensiva liberista, che dal mio punto di vista mette in discussione innanzitutto la sovranità nazionale e l'esistenza stessa del popolo italiano, dal vostro credo, ovviamente, altre questioni.
Grazie per l'ospitalità e per una eventuale risposta.
X Lupo di Toscana:
DEL MARXISMO, DI PREVE E DELLE SUE SCIOCCHEZZE di L. Mortara
http://diciottobrumaio.blogspot.it/2012/03/certi-discorsi.html
Cordiali saluti.
V.R.
ERRATA CORRIGE:
X Lupo di Toscana:
DEL MARXISMO, DI PREVE E DELLE SUE SCIOCCHEZZE di L. Mortara
http://bentornatabandierarossa.blogspot.it/2011/10/di-lorenzo-mortara-in-una-risposta-al.html
Cordiali saluti.
V.R.
L'accenno a Preve ha assunto nel mio post precedente un ruolo assai superiore alle intenzioni; era limitato al concetto di superamento della dicotomia senza entrare nei dettagli e tanto meno nelle argomentazioni interne al pensiero marxista.
Era, ripeto, un accenno marginale rispetto alla questione che invece ripropongo: è ancora utile perdersi in questioni di questo genere? A me fanno venire in mente le discussioni sul sesso degli angeli mentre i Turchi (aiutati dagli ingegneri veneziani esperti di artiglieria) scalavano le mura di Bisanzio.
Aggiungo peraltro che cultori di quella dicotomia abbondano, e spesso con motivazioni molto rozze e superficiali, anche nel campo avverso.
Grazie di nuovo per l'ospitalità.
@Lupo di Toscana
Se davvero si ritiene che la dicotomia destra/sinistra sia superata dai tempi, o almeno che questi due termini rimandino ad una contrapposizione che non è più attuale o di primaria importanza, poiché ve ne è un'altra che incombe e con ben maggiore urgenza, allora alla domanda "lei è di destra o di sinistra?" si dovrebbe rispondere in uno dei seguenti modi:
a) Io sono mancino
b) sono mancino ma la maestra mi picchiava se usavo la sinistra, e così sono diventato un maldestro ambidestro
c) faccio tutto con la destra, salvo quella cosa lì
d) uso la destra, ma la sinistra ha più forza
e) etcetera etcetera etcetera...
Quando incontro qualcuno che insiste per sapere se sono di destra o di sinistra, e non riesco a liberarmene, rispondo che nelle mie precedenti reincarnazioni:
- ero con le città greche contro l'impero persiano, e con l'impero persiano contro le armate di Alessandro Magno
- ero con Spartaco sui monti della Sila
- ero con Bruto e Cassio tra i congiurati delle idi di Marzo
- sono stato ghibellino
- sono stato un grande amico di Pier Caponi
- sono stato orangista
- sono stato comunista nel 1915 in Germania e visceralmente anticomunista in Russia nel 1956
- Etcetera etcetera etcetera
Quando parlo così, alcuni capiscono, altri meno. Ma io che ci posso fare? Questa è stata la storia delle mie reincarnazioni, questa è la mia natura profonda!
Un saluto.
Chiunque consulti un manuale di diritto romano troverà riportato che nell'azione di rivendica della proprietà l'attore affermava il proprio diritto imponendo sulla cosa la festuca, un bastone simbolo della lancia militare. I romani quindi erano perfettamente consapevoli che il diritto di proprietà traeva fondamento da un atto di appropriazione come tale di per se violento e dava luogo ad una situazione di fatto che solo la comunità poteva poi riconoscere come fonte di diritto. Quindi una situazione di fatto di per se giuridicamente infondata. Questo per dire che, a mio avviso, è di sinistra chi riconosce questa assenza di fondamento e ritiene che la proprietà privata possa essere giustificata solo se e nei limiti in cui assolve una funzione sociale, quindi solo come strumento adatto a perseguire interessi collettivi e perciò sempre passibile di eliminazione o limitazione nel momento in cui non consente di perseguire tali fini. E questo varebbe anche per altre istituzioni sociali come l'impresa privata e il mercato.
E' di destra chi invece presuppone un qualche fondamento etico trascendente della proprietà privata, dell'impresa privata e del mercato.
Letto e liquidato come scemo e arrogante l'articolo "DEL MARXISMO, DI PREVE E DELLE SUE SCIOCCHEZZE". Vi si respira quest'aria stantia da settari isolati dalla realtà che si danno sui piedi con malignità uno all'altro, che è il miglior sintomo del declino della sinistra. Quando non si ha più niente di serio da fare ci si dedica alle faide verbali.
Per quanto riguarda l'accenno alla questione libica in fondo all'articolo, gl'insorti non vanno combattuti perché settari o razzisti o alquadisti o altro, ma semplicemente perché ricevono il sostegno degli Stati Uniti e dei loro satelliti. Il crollo degli USA coinciderebbe con il crollo del sistema: tutto ciò che sono e fanno va combattuto.
@Lorenzo
"Letto e liquidato come scemo e arrogante l'articolo "DEL MARXISMO, DI PREVE E DELLE SUE SCIOCCHEZZE". Vi si respira quest'aria stantia da settari isolati dalla realtà che si danno sui piedi con malignità uno all'altro, che è il miglior sintomo del declino della sinistra. Quando non si ha più niente di serio da fare ci si dedica alle faide verbali".
Sono spiacente Lorenzo, ma quì l'unico scemo ed arrogante sei tu. Non entri nel merito (arroganza) e ti trastulli nella tua boriosa ignoranza (scemenza) a proposito di "aria stantia di settari isolati dalla realtà".
Mortara l'autore dell'articolo, lotta sul campo, per difendere i diritti dei Lavoratori (delegato Fiom).
Che dire, questo sistema (che si perpetua sull'individualismo borghese imperante, che ci divide egregiamente) va avanti da sè, proprio grazie all'arroganza ed ignoranza di persone come te.
V.R.
Posta un commento