[ 20 aprile 2010 ]
«L'ALTERNATIVA»
Sabato scorso, su invito di Giulietto Chiesa, un centinaio di convenuti hanno fondato il movimento politico L'ALTERNATIVA. Chiesa ha svolto una lunga relazione della quale riportiamo la parte conclusiva. Ci ripromettiamo, nei prossimi giorni, di dare un nostro giudizio su questa iniziativa comunque degna di attenzione.
«Su queste basi dobbiamo procedere (non da soli ma, su ogni tema, producendo convergenze e sinergie con altri, sempre nell'intento di non re-inventare la bicicletta ogni volta) a definire un programma di governo dell'emergenza. Poiché noi sappiamo che non ci sarà un ritorno alla normalità.
Su quali basi?
Accenno qui, per punti, un promemoria.
a) è dal lavoro, dalla sua qualità, dal suo valore sociale e umano che si dovrà ripartire per costruire un'ipotesi alternativa al modello trionfante del lavoro umiliato, privato di diritti, precarizzato, variabile dipendente dell'arbitrio. Se non si ferma questa deriva tutto ciò su cui fondiamo la nostra vita, la nostra democrazia, la nostra sicurezza, il nostro territorio, la nostra natura, l'ambiente in cui viviamo, saranno minacciati.
b) è dalla difesa della giustizia sociale che si dovrà ripartire. Tenendo sempre presente che la giustizia non è solo quella che si esercita nelle nostre vicinanze geografiche. Se non c'è giustizia nel mondo, non ci sarà neanche qui (e infatti non c'è). E non possiamo accettare l'inganno che ci sia data un po' di giustizia sociale in cambio del nostro tacito assenso all'ingiustizia che hanno imposto ad altri, che erano più deboli.
c) è dalla difesa del territorio , contro ogni sopruso esercitato in nome dell'abuso della proprietà privata e della ragione di stato. Vale contro l'alta velocità in Val di Susa, contro le basi e le servitù militari, contro le centrali atomiche e le bombe atomiche. Vale per combattere ogni spinta all'uso della natura come merce; contro ogni riapparire dell'idea insensata della crescita illimitata.
d) è dalla riappropriazione pubblica e sociale del denaro e del controllo sulla sua emissione che si dipana la battaglia contro la devastazione della natura. Questo è un tema che la sinistra ha completamente ignorato ed è una delle prove della sua subalternità. La crescita indefinita è figlia carnale della possibilità illimitata di creazione del denaro. Un sistema economico e sociale alternativo al capitalismo finanziario non può non fondarsi sul controllo pubblico e democratico della emissione monetaria.
e) è la parola d'ordine di “più stato e meno mercato” come strumento indispensabile per gestire con traumi minori la decrescita inevitabile e drammatica che si annuncia.
f) è l'introdurre nelle legislazioni dell'idea che i diritti umani non sono altra cosa rispetto ai diritti della natura. Chi colpisce la natura colpisce la vita e il diritto all'esistenza di ogni essere vivente. Cioè commette un reato contro la natura e contro l'uomo.
g) è il rifiuto della guerra, di tutte le guerre. L'attuale architettura internazionale produce guerre. Dobbiamo modificarla. Il sistema di alleanze in cui ci troviamo è produttore di guerre: dobbiamo uscirne.
h) è un sistema democratico di comunicazione e informazione. E lo metto alla fine non perchè lo consideri meno importante degli altri, ma perchè tutti li riassume.
Tutte queste 8 stelle polari sono dentro la nostra attuale Costituzione, se non tutte nella lettera, sicuramente tutte nello spirito.
Da queste stelle polari discenderanno le misure concrete di cui ci faremo portatori. Ne elenco solo alcune, come corollari indispensabili:
* fermare la pratica antipopolare di coprire i deficit di bilancio tassando il lavoro, i redditi fissi, la piccola impresa, il piccolo commerci.
Su quali basi?
Accenno qui, per punti, un promemoria.
a) è dal lavoro, dalla sua qualità, dal suo valore sociale e umano che si dovrà ripartire per costruire un'ipotesi alternativa al modello trionfante del lavoro umiliato, privato di diritti, precarizzato, variabile dipendente dell'arbitrio. Se non si ferma questa deriva tutto ciò su cui fondiamo la nostra vita, la nostra democrazia, la nostra sicurezza, il nostro territorio, la nostra natura, l'ambiente in cui viviamo, saranno minacciati.
b) è dalla difesa della giustizia sociale che si dovrà ripartire. Tenendo sempre presente che la giustizia non è solo quella che si esercita nelle nostre vicinanze geografiche. Se non c'è giustizia nel mondo, non ci sarà neanche qui (e infatti non c'è). E non possiamo accettare l'inganno che ci sia data un po' di giustizia sociale in cambio del nostro tacito assenso all'ingiustizia che hanno imposto ad altri, che erano più deboli.
c) è dalla difesa del territorio , contro ogni sopruso esercitato in nome dell'abuso della proprietà privata e della ragione di stato. Vale contro l'alta velocità in Val di Susa, contro le basi e le servitù militari, contro le centrali atomiche e le bombe atomiche. Vale per combattere ogni spinta all'uso della natura come merce; contro ogni riapparire dell'idea insensata della crescita illimitata.
d) è dalla riappropriazione pubblica e sociale del denaro e del controllo sulla sua emissione che si dipana la battaglia contro la devastazione della natura. Questo è un tema che la sinistra ha completamente ignorato ed è una delle prove della sua subalternità. La crescita indefinita è figlia carnale della possibilità illimitata di creazione del denaro. Un sistema economico e sociale alternativo al capitalismo finanziario non può non fondarsi sul controllo pubblico e democratico della emissione monetaria.
e) è la parola d'ordine di “più stato e meno mercato” come strumento indispensabile per gestire con traumi minori la decrescita inevitabile e drammatica che si annuncia.
f) è l'introdurre nelle legislazioni dell'idea che i diritti umani non sono altra cosa rispetto ai diritti della natura. Chi colpisce la natura colpisce la vita e il diritto all'esistenza di ogni essere vivente. Cioè commette un reato contro la natura e contro l'uomo.
g) è il rifiuto della guerra, di tutte le guerre. L'attuale architettura internazionale produce guerre. Dobbiamo modificarla. Il sistema di alleanze in cui ci troviamo è produttore di guerre: dobbiamo uscirne.
h) è un sistema democratico di comunicazione e informazione. E lo metto alla fine non perchè lo consideri meno importante degli altri, ma perchè tutti li riassume.
Tutte queste 8 stelle polari sono dentro la nostra attuale Costituzione, se non tutte nella lettera, sicuramente tutte nello spirito.
Da queste stelle polari discenderanno le misure concrete di cui ci faremo portatori. Ne elenco solo alcune, come corollari indispensabili:
* fermare la pratica antipopolare di coprire i deficit di bilancio tassando il lavoro, i redditi fissi, la piccola impresa, il piccolo commerci.
* tassare i grandi patrimoni effetto della speculazione finanziaria e di quella immobiliare.
* abolire tutte le forme di precariato.
* colpire l'evasione fiscale.
* eliminare le missioni militari all'estero e ridurre drasticamente le spese militari.
* colpire la corruzione e intensificare i sequestri alle mafie impedendo la messa all'asta di quelli effettuati.
* tassare la pubblicità e ridurne la quantità.
* finanziare con denaro pubblico la produzione comunicativa e informativa proveniente dalla società civile e dalle istituzioni rappresentative.
* abrogare la privatizzazione dell'acqua.
* cancellare la devolution e attuare rigorosamente la Costituzione nelle parti concernenti i poteri da assegnare alle Regioni. Unificando le leggi elettorali regionali in base ai risultati di una conferenza nazionale delle stesse regioni.
* riduzione drastica del numero dei parlamentari per ognuna delle Camere.
* ritorno al sistema proporzionale nelle elezioni a tutti i livelli.
È solo una illustrazione sintetica di un'agenda di lavoro che dovremo via via completare e precisare.
Quale organizzazione?
I gruppi regionali.
Tutto quanto detto sarà chiacchiera se non ci organizziamo per farlo. Poiché nulla si realizza da sé e ogni cosa richiederà passaggi organizzativi molto concreti.
Sono cose che si devono imparare, o re-imparare.
Per cui Alternativa sarà anche scuola di organizzazione.
Primo: muoversi secondo le forze di cui si dispone. Abbiamo una distribuzione territoriale molto diseguale. Prevalentemente centro-nord. Dovremo perciò dedicare una speciale cura alla ricerca di quadri per formare gruppi nel sud e nelle isole.
Ma intanto costituiamo i gruppi regionali.
Per ogni regione, o gruppi di regioni, bisognerà individuare un responsabile. E prevedere, entro l'estate una o più riunioni collettive di ogni gruppo o inter-gruppo. Dallo schema che è stato distribuito emergono i compiti. Le prime attribuzioni degli incarichi si faranno sulla base della disponibilità individuale. Aspetto auto-candidature, ma credo che ogni gruppo regionale (ogni cellula) dovrà individuare il proprio responsabile, e definire il suo programma.
Il proselitismo
coloro che hanno aderito alla centuria arcobaleno sono 130 circa . Ma basta guardare le cifre sul sito per rendersi conto che il nostro messaggio è arrivato fin'ora soltanto a circa 9000 persone, più o meno. Su questa base è evidente che noi possiamo facilmente moltiplicarci.
Ogni gruppo regionale deve fissare obiettivi e controllarne l'esecuzione. Per esempio raddoppiando i propri effettivi entro la fine di giugno.
Il gruppo centrale
Quando dico centro non intendo Roma. Ma di un gruppo “centrale” non si può fare a meno, nel senso che una direzione di funzioni centrali è indispensabile. Diciamo una segreteria. All'interno della quale dovrà esserci un responsabile dell'organizzazione cioè una persona cui i responsabili delle cellule regionali possano fare riferimento.
Un responsabile delle relazioni pubbliche. Diciamo un portavoce. Ce ne sarà bisogno perché dovremo organizzarci per intervenire e ottenere voce e visibilità. Alla quale io non potrò far fronte da solo per molti, ovvii, motivi, tra cui i numerosi impegni internazionali.
Un responsabile delle finanze (delle entrate di ogni genere), un tesoriere. Alternativa non potrà andare lontano senza prevedere delle entrate. Una forma di tesseramento è indispensabile. Quale forma dobbiamo discutere. Una assemblea come questa, anche a prescindere dal fatto che ognuno di voi è qui a sue spese, costa non poco. Più avanti non potremmo chiedere, a chi di voi assicurerà incarichi, di sobbarcarsi individualmente tutti i costi commessi. Dunque almeno alcune spese dovranno, per forza di cose, essere coperte dall'organizzazione.
I nostri strumenti
Abbiamo, direttamente o indirettamente, accesso a una piccola rete di comunicazione. Il sito giuliettochiesa.it, che in prospettiva dovrà trasformarsi in Alternativa; megachip.info che è, di fatto, e sarà, il nostro “organo di stampa”. PandoraTv che deve diventare (ancora non lo è) la nostra finestra sul web visivo. zerofilm.info che può diventare una fonte di finanziamento. E’ una piccola panoplia, che però è seguita all’incirca da tremila persone ogni giorno.
Due importanti strumenti di moltiplicazione delle nostre tematiche (non nostri, ma vicini) sono Cometa e Antimafia2000.
Occorrerà studiare e organizzare la moltiplicazione multimediale della nostra proiezione esterna. Abbiamo bisogno dunque di un responsabile della comunicazione di Alternativa che dovrà seguire, sviluppare e promuovere le sinergie e, in primo luogo, il rilancio di PandoraTv, ovviamente su basi nuove.
Ovviamente noi siamo una “associazione di fatto” per ora informale. Ma dovremo darci delle regole comuni e condivise.
Non credo che dobbiamo appesantirci troppo, ma un primo passo per definire queste regole mi pare necessario. Alternativa nasce da Giulietto Chiesa ma non deve fermarsi all'atto di nascita. Altri nomi devono emergere in fretta e darle forma e fisionomia. E questo, appunto, richiederà regole democratiche semplici e precise cui attenersi.
Parliamone, e poi al lavoro.»
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