[ 3 marzo ]
Sono giorni che penso alla crisi di Alitalia. Leggo sui giornali del piano di ristrutturazione necessario a evitarne la chiusura e che il margine per realizzare questo progetto non va oltre metà aprile. Le cifre del piano di ristrutturazione di cui si discute sono impressionanti: oltre 2000 esuberi e un taglio degli stipendi del 20%.
Credo che ancora una volta, fuori dalla retorica, gli errori di gestione dimostrino l'incapacità di avere visione di quello che dovrebbe essere uno degli asset principali del nostro paese. Come mi permisi di proporre, nel breve periodo di responsabilità di governo, continuo a pensare che la soluzione di Alitalia possa e debba essere quella di un intervento diretto dello Stato. In quel momento mi fu detto che i "privati" avrebbero garantito efficienza e crescita e che lo Stato non sarebbe stato capace di rilanciare il vettore di bandiera.
Ero e sono ancora convinto del contrario e sostengo che la nascita di un soggetto pubblico che tenga insieme il trasporto aereo e quello ferroviario sia necessaria e indispensabile per un Paese che vuole affidare una parte consistente del suo sviluppo al turismo.
La gestione del sistema ferroviario dimostra come sia possibile per lo Stato amministrare in maniera ordinata ed efficiente un'azienda di interesse pubblico. Certo c'è ancora molto da fare - penso in particolare alla necessità di migliorare i trasporti locali e le linee di utilizzo quotidiano da parte dei lavoratori pendolari - ma non si può non condividere il fatto che il sistema stia in piedi.
Ecco perché sono convinto che il governo possa adottare un provvedimento che consenta di unire in un'unica società Alitalia e Trenitalia, affidandone la gestione a figure competenti capaci di rilanciare con orgoglio, intelligenza e visione un modello di "mobilità" italiano.
Sono giorni che penso alla crisi di Alitalia. Leggo sui giornali del piano di ristrutturazione necessario a evitarne la chiusura e che il margine per realizzare questo progetto non va oltre metà aprile. Le cifre del piano di ristrutturazione di cui si discute sono impressionanti: oltre 2000 esuberi e un taglio degli stipendi del 20%.
Credo che ancora una volta, fuori dalla retorica, gli errori di gestione dimostrino l'incapacità di avere visione di quello che dovrebbe essere uno degli asset principali del nostro paese. Come mi permisi di proporre, nel breve periodo di responsabilità di governo, continuo a pensare che la soluzione di Alitalia possa e debba essere quella di un intervento diretto dello Stato. In quel momento mi fu detto che i "privati" avrebbero garantito efficienza e crescita e che lo Stato non sarebbe stato capace di rilanciare il vettore di bandiera.
Ero e sono ancora convinto del contrario e sostengo che la nascita di un soggetto pubblico che tenga insieme il trasporto aereo e quello ferroviario sia necessaria e indispensabile per un Paese che vuole affidare una parte consistente del suo sviluppo al turismo.
La gestione del sistema ferroviario dimostra come sia possibile per lo Stato amministrare in maniera ordinata ed efficiente un'azienda di interesse pubblico. Certo c'è ancora molto da fare - penso in particolare alla necessità di migliorare i trasporti locali e le linee di utilizzo quotidiano da parte dei lavoratori pendolari - ma non si può non condividere il fatto che il sistema stia in piedi.
Ecco perché sono convinto che il governo possa adottare un provvedimento che consenta di unire in un'unica società Alitalia e Trenitalia, affidandone la gestione a figure competenti capaci di rilanciare con orgoglio, intelligenza e visione un modello di "mobilità" italiano.
* Fonte: Huffingtonpost
8 commenti:
Riallineamento di un huffingtonino molto parziale. Che arrivino richieste di statalizzazione da quelle parti sarà pure significativo, vai però a sapere bene che hanno in mente.
Ma soprattutto, la frase: "necessaria e indispensabile per un Paese che vuole affidare una parte consistente del suo sviluppo al turismo" non si può neppure sentire.
Tutto sta a vedere se inoavoratori Alitalia si impegneranno davvero in una lotta dura al momento della presentazione del piano industriale.
Le dichiarazioni infuocate le abbiamo letto, ora aspettiamo i fatti.
Mi continuo a chiedere, quando leggo gli anonimi che intervengono sul blog per sminuire la lotta dei lavoratori Alitalia, quale lavoro fanno nella vita e quali straordinarie lotte mettono in campo conto il loro padrone.
Nel caso, mandateci un comunicato che sosterremo le vostre brillanti battaglie!
Massima solidarietà ai lavoratori. Grande stima per il successo dello sciopero. Sia lo sciopero selvaggio dei sindacati di base e dei comitati spontanei, sia lo sciopero di 4 ore, ridicolo nei tempi, ma nato dalla spinta dei lavoratori che hanno imposto (cosa unica in Italia) a CGIL CISL e UIL di aderire ad uno sciopero già indetto da sindacati alla loro "sinistra" che di solito fingono di ignorare.
Busogna andare avanti. Bisogna avere il coraggio di fare uno sciopero selvaggio ad oltranza: le leggi liberticide in merito di trasporti porteranno a pesanti multi verso sindacati e lavoratori; in tal caso serve una cassa di solidarierà per attenutare la rappresaglia legale in caso di sciopero selvaggio.
Così si costruisce una lotta ad oltranza. Non con i commenti disfattisti.
Sono quello delle 11.17.
Il sostegno ai lavoratori è una cosa stare ben attenti è un altra. Questo Massimo Bray che scrive l'articolo è del PD, è stato ministro sotto Enrico Letta e ci dice che vuole la statalizzazione senza specificare altro. Un conto è il ritorno dello stato in economia un altro è invece che lo stato intervenga, la risani e poi la rivenda ai privati, che è la solita soluzione liberista che il PD (o il DP tanto sono intercambiabili) saprebbe proporre.
Ma soprattutto ci dice che l'italia deve investire prevalentemente nel turismo come un Piller-Gumpel (tanto sono intercambiabili) qualsiasi.
Se le giuste lotte dei lavoratori finisco nelle mani di questi qua siamo belli che fregati.
Caro lotta di classe,
sono l'anonimo delle 12:47.
Ti chiedi cosa faccia nella vita. Ho lavorato per 23 anni in Alitalia se permetti e so (SO) come si sono comportati i lavoratori dalla fine degli anni 80 fino al 2008.
Tu invece non ne sai nulla quindi ti suggerisco affettuosamente di non parlare a vanvera.
Ribadisco: voglio vedere cosa faranno i lavoratori al momento della presentazione del piano industriale quando NON AVRANNO PIU' IL SOSTEGNO DELLO STATO NE' DEI SINDACATI CONFEDERATI che c'è stato per quella follia evidentemente insostenibile e strampalata che voleva far passare l'azienda con la storia del "regolamento interno" che avrebbe dovuto sostituire il contratto.
Ne riparliamo quando gli scioperi DOVRABNNO ESSERE A OLTRANZA e quando si rischierà davvero qualcosa.
Sarei il primo a compiacermi di essermi sbagliato.
Ci teniamo in contatto, sì?
Condivido le tue precisazioni. Anzi aggiungo che alla nazionalizzazione ho sempre preferito la socializzazione, anche senza indennizzo verso gli speculatori privati e i debitori (già questo libererebbe enormi quantità di denaro per le nuove aziende sociali).
Probabilmente ti ho confuso con precedenti commenti, quelli ai due post sullo sciopero per intenderci. Commenti di critica psedo radicale ("è troppo poco") ai cui autori continuo a domandare: dove lavorate? quali lotte fati voi?
Ribadisco che per fare una lotta seria si deve tenere conto delle leggi liberticide sui trasporti. Leggi che, per dare il coraggio ai lavoratori di violare, occorre una giganteca solidarietà economia. Andrebbe per questo fatto, sin da subito, un conto corrente per raccogliere una cospicua cifra.
Condivido anche il tuo appunto sul ruolo che il PD potrbbe avere, in particolare gli scissionisti. La loro missione, dicono, è proprio quella di recuperare quei lavoratori delusi da Renzi. Facciamo attenzione quindi che non si infiltrino. Importante che dietro allo sciopero ci sia l'USB, i cui dirigenti romani non sono certo sospettabili di amicizie col PD, anzi sono emanazione della rete dei comunisti che con mille contraddizioni comunque ha posizioni non indecenti su euro, liberismo, ecc.
Diamine! Per una volta leggo commenti intelligenti e non di iperliberisti frustrati........... GRAZIE
Nel caso di sciopero vero ad oltranza sarei brn felice di contribuire a un fondo creati appositamente.
Speriamo.
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