[ 29 marzo ]
Nella conferenza stampa tenuta il 23 marzo scorso presso la sede romana della "stampa estera" (per presentare il “Libro a 5 Stelle dei cittadini per l’Europa) , Di Maio ha affermato: “L’Euro non è democratico. Bisogna prevedere procedure per uscirne“.
Nella conferenza stampa tenuta il 23 marzo scorso presso la sede romana della "stampa estera" (per presentare il “Libro a 5 Stelle dei cittadini per l’Europa) , Di Maio ha affermato: “L’Euro non è democratico. Bisogna prevedere procedure per uscirne“.
Ha quindi ribadito che un eventuale governo M5S promuoverà “... il referendum consultivo per chiedere ai cittadini italiani se vogliono uscire della moneta unica“, perché “uno Stato sovrano deve poter gestire la propria moneta”. E in caso di esito favorevole all’uscita Di Maio ha detto che.... "ci si potrà organizzare con altri Stati ‘usciti’... dall’Euro oppure prevedere un ritorno alla Lira“.
A Di Maio risponde il noto editorialista del Financial Times Wolfgang Munchau: “Si può facilmente pensare a tutta una serie di scenari, inclusi quello dell’uscita, per l’Italia. Ma c’è uno scenario che possiamo escludere con assoluta certezza: l’uscita dall’euro attraverso un referendum”. Di Maio farebbe bene a prepararsi, e prepararsi bene, o farà la fine di Tsipras.
COME “NON” USCIRE DALL’EURO – VERSIONE CINQUE STELLE
di Wolfgang Munchau, 24 marzo 2017
L’unica lezione veramente importante che possiamo trarre dall’episodio di Varoufakis nel 2015 è che, se si vuole lasciare l’euro, si deve essere preparati – sia politicamente che dal punto di vista logistico. Lasciare l’euro non è un semplice punto di programma in una piattaforma politica, un qualcosa di cui parlare con nonchalance in una tavola rotonda o su cui tenere un referendum. È una questione più grossa della stessa Brexit. L’uscita da una moneta unica non può mai essere un processo ordinato, ovunque e in qualsiasi circostanza.
Nel leggere questo resoconto di Gavin Jones su Reuters a proposito della conferenza stampa di Luigi Di Maio, ci ha colpito il fatto che il Vice Presidente della Camera dei deputati, l’uomo che ha le maggiori probabilità di diventare Primo Ministro italiano nel caso le tendenze attuali dovessero persistere, si sta preparando a un fallimento monumentale. Di Maio, 30 anni, è un giovane uomo senza nessuna esperienza di crisi valutarie. Il modo in cui prefigura l’uscita dall’euro è incredibilmente ingenuo – attraverso un ordinato iter legislativo. In una conferenza stampa ha dichiarato che l’uscita dall’euro non è una priorità assoluta per il suo partito. E’ un po’ come dire che si sta progettando di lanciare una guerra nucleare, è vero, solo che non è in cima all’agenda. Ha detto:
“Non è vero che il Movimento Cinque Stelle vuole portare l’Italia fuori dall’euro… vogliamo che siano gli italiani a decidere.”
Ha detto che il referendum dovrebbe essere preceduto da un iter legislativo che prepari il terreno. E potrebbero anche non tenerlo, se le istituzioni europee si dimostrano assennate. L’ha messa così, senza entrare nei dettagli di cosa intende. Lo interpretiamo come voler tenere una porta aperta alla decisione di rimanere nella zona euro. Ma, purtroppo, in pratica non è così che funzionerà.
Il futuro di lungo periodo dell’Italia nell’euro è davvero incerto, e si può facilmente pensare a tutta una serie di scenari, inclusi gli scenari di uscita. Ma c’è uno scenario che possiamo escludere con assoluta certezza: l’uscita dall’euro attraverso un referendum.
Se i Cinque Stelle vincono, il che è possibile, ci vorranno dai 2 ai 5 secondi dal primo exit poll perché i tassi di interesse italiani si impennino fino a livelli di crisi, o anche oltre, perché gli investitori dovranno scontare nel prezzo la probabilità non trascurabile di un default, dato che i referendum sono intrinsecamente imprevedibili. Nel momento in cui diventa Primo Ministro, Di Maio si troverà a gestire una crisi finanziaria.
Non possiamo escludere un’uscita dell’Italia dall’euro a seguito di una situazione di panico nei mercati. Né si può escludere lo scenario di un governo italiano che tira fuori un piano, a lungo preparato, per introdurre una moneta parallela, con chiusura delle banche durante un lungo week-end. Ma possiamo escludere un processo ordinato grazie al quale l’Italia cambia la sua Costituzione, e quindi consente di procedere a un referendum sull’euro. Non ci si arriverà mai. Gli eventi precipiteranno ben prima.
Una ragione per cui siamo così certi di questo è che la Banca centrale europea, che ha la capacità definitiva di mettere a tappeto qualsiasi attacco dei mercati alla zona euro, non sarà disposta o non potrà aiutare un governo che non si considera vincolato all’euro. Non potrebbe dare avvio al programma OMT per sostenere un governo non conforme.
Una più probabile sequenza politica di eventi è quella che chiamiamo lo scenario Huey Long, dal nome del governatore della Louisiana che, a quanto si dice, la notte delle elezioni dichiarò ad un suo assistente la sua intenzione di non mantenere la promessa di tagliare le tasse: “Dite loro che ho mentito“. Di Maio o dovrà fare come Huey Long, o dovrà preparare una legislazione di emergenza per uscire dall’euro.
In ogni caso, ciò che risulta molto chiaro dall’intervista è che questo giovane uomo è del tutto impreparato. Lasciare l’euro sarebbe la più importante decisione per l’Italia dalla firma del Trattato di Roma, sessant’anni fa. Sarebbe meglio essere pronti. Non è certo un punto secondario nella lista della cose da fare.
* Fonte: Voci dall'estero
5 commenti:
Ma è anche impensabile l'uscita di un solo paese.
Di Maio ha ragionissima dato che l'uscita dell'Italia ci sarà solo dopo che l'euro sarà crollato per i fatti suoi.
Il referendum quindi serve a dare una coscienza alla popolazione in modo che si diffonda un minimo di consapevolezza ma dal punto di vista operativo è impossibile NON TANTO L'USCITA IN SE' quanto il fatto materiale che un governo decida di uscire da solo dal vincolo.
Non lo faranno mai e proprio per questo la moneta unica si scioglierà da sola quando sarà evidente a tutti che è una fonte di squilibri sempre più incolmabili fra i paesi UE.
Tra l'altro ho seguito con la massima attenzione l'intervista di Fico a Di Martedì e francamente un politico di quel livello non lo si trova in nessun altro partito.
Geniale fare votare su una cosa su cui non si può votare.
Cambiare la legge per permettere di votare si o no all'euro.
Campagna referendaria.
Voto.
In caso di si all'uscita (cosa di cui dubito) Campagna di trattative con bce e ue per uscire.
Tempistiche: 3 anni ? o 5 ?
Geniale programma.
Tempo 1 settimana e i gangster internazionali terminano il Paese intero.
Ci vuole poco a capire che "legge mancino" ha ragione al cento per cento.
Con un percorso come quello immaginato da di maio i...mercati in 24 ore mettono l'italia al tappeto. ciò che accadde a berlusconi con l'impennata dello spread è una bazzecola
Su tutti i fatti europei, l'Italia, grazie alle nostre elite cretine e straccione, ha sempre seguito il tragitto disegnato da altri. Sarà così anche stavolta: sarà l'Euro ad uscire di scena (e dunque dall'Italia) e non l'Italia a decidere di uscire dall'Euro. E l'Euro verrà fatto uscire di scena come e quando lo diranno quegli enormi potentati finanziari internazionali che ne hanno tratto finora immenso vantaggio.
Per quanto riguarda le modalità d'uscita dell'Italia, i suddetti cretini e straccioni che vediamo tutte le sere al Cinegiornale Uno applicheranno caninamente quanto detto loro da Berlino/Francoforte/Bruxelles (come hanno sempre fatto finora) e dovranno ringraziare il cielo se il bagnetto di sangue (metaforico, ovviamente) che ne seguirà non li toccherà direttamente.
Comunque sia, fra undici mesi saremo chiamati alle urne. Ho appena fatto un ripasso della legge elettorale "consultellum" (un bel papocchio!) e ho dato una guardata agli ultimi sondaggi (beninteso che questi hanno solo un valore moooooolto indicativo e nulla più). A meno di sorpresoni del tutto imprevedibili, nessuno raggiungerà il 40%, dunque nessun premio di maggioranza alla camera e nessuna maggioranza omogenea (nel senso di maggioranza o del M5S, o del PD più escrescenze e finte scissioni tipo la manovra acchiappa-trinariciuti di Bersani-D'Alema, o del centrodestra che si barcamena fra i tentativi da "leader" di Brunetta e quelli della pappagorgia pelosa del finto popolano Salvini). Del senato non ne parliamo neanche, perché lì i premi su base regionale faranno lo stesso casino.
Ergo, almeno due delle "coalizioni" in campo dovranno appoggiare un bel governo tecnico, l'ennesimo e forse quello definitivo. Chi lo guiderà? Draghi? A me sembra l'unico uomo su piazza in grado di fare il lavoro alla Chicago Boys come nel Cile degli anni settanta, almeno fra chi ha il passaporto italiano. L'unico dubbio che ho al riguardo è che Super Mario voglia ragionevolmente evitare la palude di merda della discesa diretta in politica. A quel punto allora un Di Maio, un giovanotto senza manco esperienza da amministratore di condominio ma alla guida - apparente - di un movimento politico "nuovo", cioè uno Tsipras all'italiana, tornerà utile.
Magari, come Syriza in Grecia con i "Greci Indipendenti" di Kammenos, cioè riciclati di Nea Demokratia, il M5S riceverà appoggio esterno da qualcuno dei partitini più piccoli dei vecchi centro-dx o centro-sx (a voi la scelta se saranno i fascisti di FdI, magari con uomini fidati dell'apparato atlantico alla difesa e agli esteri, oppure i Bersaniani-D'Alemiani o i Vendoliani, pure loro polizze sulla vita in carne e ossa per un certo assetto internazionale).
Alla fine della fiera, ci sarà lo spolpamento finale delle ultimissime partecipazioni statali, il macello delle municipalizzate di tutti i tipi e una pressione fiscale che lo Sceriffo di Nottingham sembrerebbe il Principe Alberto di Montecarlo al confronto. Badate bene che l'IVA in Italia è salita "solo" al 21%, ma in certi altri posti si è già al 30%... E così, i molti diffusi gruzzoletti che hanno funzionato da welfare familiare (alla Don Sturzo) e che rappresentano in Italia una quota molto, molto importante della ricchezza nazionale e hanno evitato le rivolte vere, si esauriranno presto...
Che fare? Il passaporto. Alla svelta.
Grazie Sollevazione VI VOGLIO BENE.
Le stesse cose che scrissi e venni macellato da schiere di Yes Man inferociti.
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