[ 21 marzo ]
In controtendenza rispetto all'andazzo generale, segnato dalla divisione, dai protagonismi narcisistici e da slanci privi di costrutto, va finalmente in porto il più serio tentativo di unificazione nel campo del patriottismo democratico e antiglobalista.
La CONFEDERAZIONE per la LIBERAZIONE NAZIONALE (CLN) è un'alleanza politica di movimenti, partiti e libere associazioni di cittadini che sostiene e promuove una cultura politica di azione e di partecipazione alla vita democratica come garanzia di trasformazione sociale e ripristino della sovranità popolare, nella prospettiva di costruzione di una società fondata sulla giustizia sociale e ispirata ai valori della Costituzione del 1948.
Il secondo punto su cui convergono i delegati nel primo incontro di Roma è nella necessità di condividere una strategia politica comune per organizzare l'opposizione al progetto e alle politiche oligarchiche ed avviare un'azione politica coerente che abbia come obiettivo il ripristino della Sovranità Popolare nella consapevolezza che essa può democraticamente realizzarsi solo insieme alla sovranità statale ed a quella nazionale, con l'uscita dall'eurozona come primo passo per sganciare l'Italia dalla morsa della globalizzazione neoliberista.
In controtendenza rispetto all'andazzo generale, segnato dalla divisione, dai protagonismi narcisistici e da slanci privi di costrutto, va finalmente in porto il più serio tentativo di unificazione nel campo del patriottismo democratico e antiglobalista.
La CONFEDERAZIONE per la LIBERAZIONE NAZIONALE (CLN) è un'alleanza politica di movimenti, partiti e libere associazioni di cittadini che sostiene e promuove una cultura politica di azione e di partecipazione alla vita democratica come garanzia di trasformazione sociale e ripristino della sovranità popolare, nella prospettiva di costruzione di una società fondata sulla giustizia sociale e ispirata ai valori della Costituzione del 1948.
Fanno già parte della Confederazione quattro movimenti politici: Programma 101, Risorgimento Socialista, Indipendenza e Costituzione e Noi Mediterranei
Il primo incontro tra diverse forze politiche e associazioni civili viene promosso da Programma 101- Movimento di Liberazione Popolare e si svolge a Roma il 7 gennaio 2017 in una sede di Risorgimento Socialista.
I delegati delle diverse forze politiche e associazioni presenti a Roma convergono, tra gli altri, su alcuni punti essenziali.
Il primo punto, tanto più dopo che la vittoria del NO al referendum del 4 dicembre 2016 ha sventato l'attacco alla Costituzione del 1948, è dunque che quest'ultima rappresenta la stella polare della Confederazione, in quanto non solo descrive una società irriducibile al neoliberismo ed al predominio delle "cieche" leggi di mercato, ma prescrive che la sovranità popolare non può essere devoluta a nessun organismo sovranazionale.
Il primo incontro tra diverse forze politiche e associazioni civili viene promosso da Programma 101- Movimento di Liberazione Popolare e si svolge a Roma il 7 gennaio 2017 in una sede di Risorgimento Socialista.
I delegati delle diverse forze politiche e associazioni presenti a Roma convergono, tra gli altri, su alcuni punti essenziali.
Il primo punto, tanto più dopo che la vittoria del NO al referendum del 4 dicembre 2016 ha sventato l'attacco alla Costituzione del 1948, è dunque che quest'ultima rappresenta la stella polare della Confederazione, in quanto non solo descrive una società irriducibile al neoliberismo ed al predominio delle "cieche" leggi di mercato, ma prescrive che la sovranità popolare non può essere devoluta a nessun organismo sovranazionale.
Il secondo punto su cui convergono i delegati nel primo incontro di Roma è nella necessità di condividere una strategia politica comune per organizzare l'opposizione al progetto e alle politiche oligarchiche ed avviare un'azione politica coerente che abbia come obiettivo il ripristino della Sovranità Popolare nella consapevolezza che essa può democraticamente realizzarsi solo insieme alla sovranità statale ed a quella nazionale, con l'uscita dall'eurozona come primo passo per sganciare l'Italia dalla morsa della globalizzazione neoliberista.
Negli scambi di mail tra i delegati del primo coordinamento per la costituzione della Confederazione, e negli incontri successivi che si svolgono a Firenze, l'accordo tra i partecipanti si precisa in un terzo punto: se è vero che per scalzare i dominanti dal potere occorre essere pronti a dare vita ad un ampio blocco popolare, la Confederazione si considera alternativa alle forze politiche che presidiano oggi il campo dell'opposizione, in particolare alla Lega Nord, al Movimento 5 Stelle, così come alla sinistra radicale in quanto esse ripropongono, ognuna a modo suo, o principi economico-sociali neoliberisti, oppure concezioni e valori delle élite mondialiste.
Si procede dunque a discutere, affinare e ad approvare quello che sarà il Manifesto della CLN e quindi il Decalogo che riassume i principi sociali, politici e valoriali della Confederazione.
La Confederazione si è data un primo grande appuntamento pubblico, l'assemblea nazionale che si svolgerà a Roma il prossimo 25 aprile.
4 commenti:
Premetto che non sono leghista, ma escludere a priori la Lega Nord da una Confederazione per la Liberazione Nazionale, quando é indiscutibile che questo é l'UNICO partito che, con Salvini e Borghi, da anni si sta battendo contro l'euro e contro i vincoli assurdi dell'Unione Europea, mi sembra partire con il piede sbagliato.
Non ritenete forse che un fronte per la LIBERAZIONE NAZIONALE debba comprendere il più ampio numero di organizzazioni sparse sul territorio vincolate solo ad un obiettivo comune?
Se così non fosse, allora chiamatela: "CONFEDERAZIONE SOCIALISTA per la LIBERAZIONE NAZIONALE".
Faccio presente che il CNL, durante l'ultima guerra comprendeva un fronte che andava dai comunisti ai liberali"
Grazie
Salvatore Genovese
confederazione e alleanze- parte 1
Gentile Salvatore Genovese,
una Confederazione non può reggersi solo sull'obiettivo dell'uscita dell'Italia dalla moneta unica euro. Essa è una premessa fondamentale per realizzare la sovranità nazionale e stale, e quindi la sovranità popolare.
Una confederazione non può ridursi alla sommatoria di soggetti politici uniti da un solo obiettivo, per quanto primario e premessa fondamentale.
Occorre un minimo di omogeneità politica, pena il fallimento certo.
Non è corretto definirla una Confederazione socialista, altrimenti non avremmo esitato a dichiararlo.
Vero è che si converge su un'idea comune che lega la sovranità nazionale e statale alla sovranità popolare, su cui le componenti di questa confederazione pongono l'accento.
Di conseguenza l'idea di democrazia politica condivisa nella CLN non può essere scissa dal convincimento che la democrazia politica si svolge e si compie unitamente alla democrazia economica e sociale.
La Confederazione è aperta a tutte le forze sinceramente e autenticamente democratiche e costituzionali, con esplicito riferimento alla Costituzione del 1948 che pone insieme all'ideale di libertà quello di uguaglianza dei cittadini garantita dallo stato che rimuove "gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese." art.3, comma 2 della Costituzione.
confederazione e alleanze - parte 2
Non è quindi una confederazione socialista ma d'ispirazione sociale che mira alla sovranità nazionale e alla attuazione concreta delle parti inerenti democrazia economica e sociale.
Posizioni socialiste e marxiste possono coesistere in questa fase e per questi obiettivi con posizioni d'impronta liberale e repubblicana a sfondo sociale e per la sovranità popolare.
La lega Nord dichiara di voler uscire dall'euro e propone un programma di stampo sociale.
Nel contempo il blocco sociale di riferimento è meno certo e sicuramente più contraddittorio, ed un'attenta riflessione ci porta a concludere che la sovranità monetaria proposta da Salvini non coincide esattamente con un'aperta posizione antioligarchica, non intendendo contrastare il capitalismo globalista in maniera totale.
La flat tax proposta dalla Lega, per esempio, è l'antitesi di ogni prospettiva di democrazia economica.
E'verosimile che la Lega, come il Front National in Francia, intenda negoziare condizioni più favorevoli per il capitalismo nazionale, e in particolare per quello padano, al di fuori di un progetto complessivo di redistribuzione di redditi e diritti sociali per gli strati più deboli del nostro Popolo, al quale resterebbero le briciole e il peso di una questione irrisolta di giustizia sociale.
E' più utile a nostro avviso che blocchi sociali relativamente omogenei siano collegati a blocchi politici coerenti; se così non fosse né gli elettori della Lega capirebbero l'operazione, né i nostri potenziali elettori e sinceramente sul piano analitico, oltre che su quello pragmatico, faremmo fatica a convincercene anche noi.
Va considerato anche il piano simbolico dei valori che esprimono determinate volontà politiche.
La questione dell'immigrazione, per esempio.
Noi siamo convinti che l'immigrazione vada arginata senza esitazioni, fatta salva l'accoglienza e la tutela dei rifugiati politici (circa il 15%) e il riconoscimento di condizioni di dignità umana per gli immigrati non autorizzati attualmente ospiti in Italia.
L'immigrazione per la Lega è la causa principale del disagio economico e sociale mentre per
noi è solo l'effetto di determinate politiche internazionali ed europee che vanno ad aggravare problemi esistenti.
In conclusione bisogna distinguere due momenti.
Il primo è quello dell'organizzazione e la scelta di blocchi politici omogenei delle forze sovraniste e No Euro, che non può risolversi credibilmente con una "reductio ad unum" in una confederazione in cui gli elementi contraddittori prevalgono su quelli condivisi.
Il secondo momento, qualora come auspichiamo dovesse verificarsi questa opportunità storica per la quale ci impegniamo, è quello in cui in seguito ad elezioni parlamentari, diverse forze politiche NO EURO si siedono allo stesso tavolo per valutare un governo di transizione nazionale che riporti la democrazia nel nostro amato Paese attraverso la transizione da un sistema monetario all'altro, il recesso dai principali trattati europei, l'instaurazione di un sistema elettorale proporzionale e la condivisione di alcune misure urgenti per affrontare i principali problemi sociali dovuti alla disoccupazione e allo smantellamento dei servizi pubblici di interesse collettivo.
A questa fase transitoria e indispensabile saranno chiamate tutte le forze democratiche no euro e no UE, comprese Lega Nord e M5S che a quel punto dovranno scoprire le proprie carte e fare una chiara scelta di campo.
I due momenti sono legati ma devono restare distinti.
Franz Altomare di P101
membro del Coordinamento Nazionale di CLN
Grazie per l'articolata ed esauriente risposta!
s.g.
Posta un commento