giovedì 17 aprile 2014

«LA RIVOLTA DEL 12 APRILE» un compagno anarchico

17 aprile. Le nostre RIFLESSIONI SCOMODE riguardo alla manifestazione del 12 aprile a Roma hanno suscitato polemica. Un lettore anarchico ci ha chiesto di pubblicare le sue considerazioni. L'autore sostiene che siamo in una situazione di tale e tanta ingiustizia sociale che "la rivolta è necessaria". Giusto, a patto tuttavia di comprendere che nel mondo storico sociale le cose non vanno come in quello naturale, per cui tutto ciò che è necessario accade perché deve accadere. In natura non c'è un soggetto che pensa, mentre nei processi sociali un ruolo determinante lo hanno forze sociali che perseguono dei fini, in un gioco di azioni e reazioni per cui la risultante non è mai necessitata, predeterminata.
Il compagno anarchico scambia infine gli incidenti per "rivolta", e ci accusa di non aver capito che sabato a Roma “la rivolta per centinaia di partecipanti era diventata una necessità addirittura esistenziale“.
Una rivolta di centinaia?? In centinaia si fa al massimo a scazzottate con i poliziotti. Noi non condanniamo affatto le rivolte, solo stabiliamo una differenza qualitativa tra quelle che hanno un carattere di massa e i gesti muscolari di piccoli gruppi organizzati le cui forzature velleitari, invece di dare coraggio e speranza agli oppressi, accrescono il loro senso di impotenza. E quindi si traducono in un vantaggio per il nemico, allontanando la sollevazione popolare invece di avvicinarla.


«Una rivoluzione non è mai un fatto militare.

E' un fatto inerente la materialità, lo scontro di classe. Persino l'idealità. I sentimenti. Lo Spirito dei tempi.

Ma mai un fatto militare.

Ovviamente la violenza c'è. Ma le leggi che la governano sono diverse dalle leggi di guerra. Sono subordinate a leggi politiche.

Una sconfitta militare può diventare un successo politico. E viceversa.

Ma quello che mi fa più incazzare - mi si perdoni il termine - è quel paradossale, assurdo fenomeno, che mi viane da definire solo con un ossimoro: "militarismo pacifista".

Molto spesso, almeno da Genova 2001, gli avversari dello scontro di piazza usano motivazioni militaristiche per condannare i tafferugli: ad esempio la tesi che questi non convengano, che il nemico è sempre più forte e armato, che in quel punto lo scontro è impari, ecc.

Se questa tesi fosse vera nella storia non avremmo mai avuto una sola rivoluzione. Quando mai gli oppressi sono più forti dei loro oppressori?

In merito agli episodi di sabato 12 aprile a Roma, coloro che condannano la rivolta si appellano al fatto che la città era blindata, che via Veneto è in salita, che il corteo non era adeguatamente autodifeso. Tutti temi interessanti, ma nessuno è decisivo. Nessuno è decisivo perché sono tutti argomenti militaristici. Va bene, bisognerà fare di meglio la prossima volta.

Ma le domande decisive sono altre.

Il piano casa di Lupi è una svolta repressiva senza precedenti che ci fa rimpiangere all'art. 5 il paternalismo cattolico della DC? Il Jobs Act di Renzi che di fatto renderà la mia generazione precaria a vita merita una contestazione dura e immediata? Il nuovo governo Renzi in generale, il semestre italiano di presidenza non so di quale organo burocratico europeo merita o meno di essere reso ingovernabile? E ancora più in generale, dopo 6 anni di crisi economica, 6 anni di macelleria sociale (dagli esodati alla riforma Fornero, dal blocco ai salari alle delocalizzazioni di massa, dalla disoccupazione giovanile al 50% ai tagli alla scuola, ..) sarà giunta l'ora di una sollevazione sociale?

Tutte queste domande hanno una sola risposta: Sì.

Francamente tutto il resto è secondario.

La questione non sta mica nel fatto che la strada per il ministero del lavoro è in salita; la questione sta nel fatto che in un paese in cui ci sono questi numeri di disoccupazione e precarietà fare gli scontri sotto il ministero del lavoro è una necessità politica. Punto.

Se si subordina tutto il ragionamento a questa concusione politica - che la rivolta sociale è una necessità politica oggi - anche le obbiezioni del "militarismo pacifista" possono trovare risposta.

La strada era in salita e la piazza non era difesa. Verissimo. Perché questo è accaduto? Questo è accaduto perché non si è capito come la rivolta per centinaia di partecipanti era diventata una necessità addirittura esistenziale. Si pensava di fare una contestazione di un certo tipo che invece è degenerata. Non si è fatto abbastanza i conti con la rabbia della gente. Se si va a tirare la frutta ad un ministero del "lavoro" —in una situazione dove un giovane su due non lavora e dove chi lavora lo fa per 10 ore al giorno, quando magari il padrone te ne paga 8, con stipendi da 3 euro l'ora, con contratti settimanali che appena ti ammali, rimani in cinta, rifiuti un pacca sul culo del padrone, fai sciopero ti licenziano— te lo devi aspettare che in mezzo alla frutta sarebbero finiti dei sassi e delle bottiglie.

E comunque, nonostante tutto, nonostante lo svantaggio militare e tutto quello che si vuole, chi stava in via Veneto ha resistito e respinto ben tre cariche. La "avanguardia" di via Veneto è scappata quando i carabinieri hanno attaccato a tradimento piazza Barberini, colpendo manifestanti pacifici che avevano la sola colpa di esistere, cioè "coprire" con la loro presenza coloro che erano saliti verso il ministero del lavoro. E hanno fatto bene a scappare, altrimenti gli arrestati invece che 6 sarebbero stati 600.

E perché piazza Barberini non ha retto ed è scappata? Qui torniamo in testa alla nostra dimostrazione: perché nessuno si aspettava che in via Veneto le contestazioni previste avrebbero preso quella piega. Quindi ancora una volta si è sottovalutata la potenzialità esplosiva.

Infine una nota va messa contro tutti coloro che lamentano il basso numero dei partecipanti al corteo. Vorrei che i detrattori della manifestazione del 12 aprile mi raccontantessero quale manifestazione c'è stata alla vigilia delle elezioni dello scorso anno, o alla vigilia delle elezioni europee di 5 anni fa, o alla vigilia delle elezioni del 2008, o del 2006, o del 2001, ecc.

Io penso che agli organizzatori vada riconosciuto almeno questo merito. Pur non appoggiando nessun partito presente alla corsa, hanno messo in piedi una manifestazione relativamente numerosa che è andata ad infrangere la vetrina di Renzi. Con Grillo che ti organizza una contromanifestazione a Torino per allontare i propri simpatizzanti dagli scontri, dimostrandosi per l'ennesima volta un pompiere sociale.

I detrattori del 12 aprile abbiano la forza di farla loro una chiamata nazionale alla vigilia delle prossime elezioni. E vedremo chi ha portato in piazza più gente».

25 commenti:

Stefano (Trevi PG) ha detto...

"Se un uomo, che non ha cultura dentro di sé, si ribella, non diventerà mai un rivoluzionario. Rimarrà sempre un ribelle. Solo chi ha cultura sa dove vuole arrivare e sa che cosa significa rivoluzione. Un uomo che rimane nello stato di ribelle è come un sacco vuoto. Quando durante la rivoluzione soffia il vento egli si gonfia e appare rivoluzionario. Ma quando piove, e piove spesso sulla rivoluzione, quel sacco vuoto si bagna, l'avrai tra i piedi e cadrai. Non potreste mai fare la rivoluzione senza rivoluzionari. Ma attenzione ai ribelli! Ti fanno inciampare e sono i primi a distruggerla!"

"Per guidare la rivoluzione alla vittoria, un partito deve poggiarsi sulla giustezza della sua linea politica e sulla solidità della sua organizzazione, [...] la giustezza della linea ideologica e politica è determinante in tutto."

"Se si vuol fare la rivoluzione ci deve essere un partito rivoluzionario."

Mao

Condivido la necessità di autodifendersi dalla amcelleria sociale, ma credo anche che dietro la maggior parte delle rivoluzioni "popolari" ci sia stato sempre un intervento borghese. Guarda caso, quel tipo di rivoluzioni è sempre naufragato nel nulla o in un cambiamento vantaggioso o non dannoso per la borghesia o l'élite.

Le manifestazioni di piazza hanno cambiato qualocsa solo quando dietro c'era un movimento ben organizzato, e per ben organizzato intendiamo il PCI che aveva alle spalle l'Internazionale...

Anonimo ha detto...

D'ACCORDO CON STEFANO.
SCRISSE LENIN:
"Per un vero rivoluzionario il pericolo più grave, fors'anche l'unico, è l'esagerazione rivoluzionaria".

Anonimo ha detto...

Complimenti alla redazione di Sollevazione che non ha paura di pubblicare articoli che non sono sempre in linea con le proprie posizioni.
Personalmente sono d'accordo col compagno anarchico. Anche nei minimi dettagli il suo racconto è fedele e veritiero. Via Veneto ha retto, nonostante la spontaneità dei moti che ha travolto chi voleva solo tirare un po' di verdura. Non ha retto piazza Barberini, caricata con violenza dalla polizia pur non avendo colpe, se non la colpa politica di non aver previsto la rabbia della gente e quindi il degenerare dei moti.
C'è un bel clima nell'aria

Internazionale Antiautoritaria ha detto...

<<1. la distruzione d'ogni potere politico è il primo dovere del proletariato;
2. l'organizzazione d'un potere politico provvisorio sedicente rivoluzionario e capace d'accelerare la distruzione dello Stato, non può essere che un inganno di più e sarebbe tanto pericolosa come i governi oggi esistenti;
3. respingendo ogni compromesso al fine di attuare la rivoluzione sociale, i proletari d'ogni paese devono stabilire, al di fuori di ogni politica borghese, la solidarietà dell'azione rivoluzionaria.>>

cesare52 ha detto...

ma erano stati avvertiti la stragrande massa dei partecipanti che invece stavano manifestando pacificamente con mogli figli, persone anziane e passeggini, molti alla loro prima esperienza di piazza, questi pecoroni, caconi pacifisti che pretendevano di fare una tranquilla passeggiata ed, orrore ed anatema, addirittura pretendevano di socializzare e creare comunità invece di essere all'altezza di un momento storico fondamentale per la lotta di classe, che si sarebbe cercato lo scontro finale ad ogni costo, costi quel che costi, con la borghesia? Molti infatti avevano lasciato l'elmetto a casa, non lo avevano né loro né i ragazzini in passeggino. Ovvero "La situazione è disperata ma non è seria". Questi sono i sintomi tipici di chi sta da troppo nelle catacombe ideologiche e non ne vuole uscire

ogni giorno 15ott ha detto...

certo che erano stati avvertiti. tant'é vero che la partecipazione é calata. ormai i cortei finiranno sempre cosi. con questa fame chi si porta i passeggini gli va tolta la óatria potestà

cesare52 ha detto...

buona catacombe anche a te. Mi si deve essere guastato l'impianto acustico. Ma per fare del pugilato non era meglio iscriversi ad una palestra senza nascondersi dietro un corteo? Del resto hai ragione tu, la colpa è nostra che ancora veniamo a certe manifestazioni e non vi mandiamo tutti a quel Paese. Pochi? La prossima ancora meno e l'ultimo chiuda la porta. Ripeto : la situazione è disperata ma non è seria.

cesare52 ha detto...

Ps: più che fame direi cretineria politica autolesionistica. Ormai per chi vuole manifestare si pone il problema di difendersi oltre che dalla polizia dagli ultimi di mohicani abitanti delle catacombe ideologiche che ogni tanto escono dal sottosuolo.

Anonimo ha detto...

Caro Cesare52,
il tuo commento è perfettamente in linea con la teoria qualunquista post G8 di Genova. Allora ci avete venduto la balla di pochi infiltrati che sfasciano tutto e rovinano una grande festa di donne in cinte, passeggini, anziani col bastone, rasta che si fanno le canne dietro ai sound sistem. Una grande operazione di caccia all'anarchico guidata e diretta da Casarini e Agnoletto.
Allora si manifestava per "quisquiglie", come il diritto a masterizzare i CD o a farsi le canne, contro i Mc Donald, ecc. Trovare in questa accozzaglia di piccoli borghesi gente disponibile alla complicità della rivolta è cosa rara e i ribelli vennero isolati e perseguitati.
Fra pochi compagni che non si sono prestati alla caccia all'anarchico c'eravamo NOI del Campo Antimperialista che invitammo ad Assisi alcuni black block tedeschi (in tedesco si scrive con due k).
Poi venne l'11 settembre, la guerra permanente di Bush, passammo attraverso la mannaia dell'Euro, sostenemmo il diritto del popolo iracheno a resistere, con le armi, raccogliemmo anche i soldi e un compagno venne denunciato per questo, altri tre arrestati con prove assurde e che presto caddero.
Poi c'è stata la crisi globale del 2008, l'esplosione della disoccupazione, i tagli lineari di Tremonti e il massacro totale del governo Monti. Oggi il Mc Donald non è il nemico, ma uno dei posti di lavoro più sicuri che un giovane di 25 anni può trovare se paragonati ai call center, all'agricoltura, alla logistica ai tempi della crisi.
Caro Cesare52, sono passati 13 anni e non ce la racconti più la balla delle donne col passeggino che vogliono manifestare pacificamente.
Questa divisione fra "buoni" e "cattivi" lasciamola alla stampa borghese. Casarini fa parte della feccia della storia. I compagni di oggi - come Di Vetta - con tutti i limiti sono dei giganti in confronto e non ti consegnerebbero mai alla polizia come fecero le tute bianche.
Dal 14 dicembre 2010 LA MAGGIORANZA SIAMO NOI.
Ha ragione l'autore dell'articolo. Non conta se la strada per il ministero del lavoro è in salita, quello che conta è che con la disoccupazione al 43% fare gli scontri sotto il ministero del lavoro è una necessità politica

cesare52 ha detto...

Hai detto, firmandoti coraggiosamente anonimo, tante frescacce autoreferenziali.(traduco per te: te la canti e te la soni da solo) in cui ti fai anche il coro e ti applaudi da te medesimo "bravo, bravissimo, proprio così" che l'unica cosa reale che ti è uscita per sbaglio cioè "pochi compagni" in mezzo alle frescacce di cui sopra finisce per starci male, stona. Ed oltre "pochi compagni" direi anche isolati dagli altri, cioè da noi tutti, ed aggiungo degli avventuristi politici con il gusto del gesto, una cosa di destra, ed un disprezzo per la massa di persone. Tu della gente normale quella che paga il conto di tutto, comprese delle tue bravate, più teppismo che politica, non capisci niente e neanche ti interessa. E non vedi il bisogno di "fare comunità" di uscire dalla propria condizione in cui oggi il neoliberismo ti vuole cacciare: solo ognuno davanti al proprio sfruttamento e le bollette da pagare. Insieme solo per consumare. Per te queste sono cacate di caconi vigliacchi, codardi pacifisti, "e che pretendevano di fare la passeggiate" "e che ci vengono a fare in piazza con i passeggini ed i suoceri? non lo sanno che bisogna fare la guerra di classe?" Stiano a casa questi cacasotti, ormai siamo noi la maggioranza" a te,voi, poveri citrulli il neoliberismo se non ci foste biognerebbe iventarvi. L'effetto e la finalità è la stessa: la gente deve stare a casa. M presento mi chiamo Cesare prudente ho fatto 10 anni 3 mesi e 15 gg di carceri speciali, mi raccomando si tenga conto anche dei 15 gg. Tu a me del pacifista imbelle non me lo dai. Ed anche sul resto non mi insegni niente tranne che a nascondersi, dopo aver abbandonato i camici blu dietro i passeggini, E ti dico che tu\oi con noi non c'entrate niente, il noi sta per la gente che questo sistema lo vuole cambiare da cima a fondo davvero. Ripeto: il problema si pone sempre di più all'ordine del giorno: difendere le manifestazioni da gente come te che vuole fare casino per poi nascondersi. Più che la distinzione tra buoni e cattivi direi tra buoni e politicamente cretini

Anonimo ha detto...

Caro Cesare52,
continui a guardare il dito dell'anonimato e non vedi la luna che indica.
C'eri in piazza il 12? Perché stai descrivendo una manifestazione completamente diversa. Dal 14 dicembre le cose sono cambiate in maniera gestaltica rispetto a Genova 2001. Da quel giorno, chi fa gli scontri non è più una minoranza organizzata, piena di molotov e spranghe, ma la gran parte della gente: vecchiette che tirano ombrellate contro la polizia, gente dei quartieri, ultras della Lazio, ecc.
Questo non è avvenuto magicamente, ma per ragioni economico-sociali che ti ho spiegato al post sopra ma che non hai voglia di leggere e io onestamente non abuserò della pazienza della redazione per risponderti.
Mentre a Genova si manifestava per i cd gratis dal 14 dicembre si manifesta per il pane. Mentre a Genova c'era un esercito militarizzato e minoritario, oggi c'è una larga maggioranza di gente che va a casaccio ma che sistematicamente travolge quelli della "lotta dura con la verdura".
Sostieni di essere stato 10 anni in carcere, ma la tua concezione è completamente opposta quella dei compagni rivoluzionari che ancora oggi stanno in carcere (a Terni ci sono ancora 25 br, 5 dei quali sono entrati nel 33esimo anno e no nel 35, non sei il solo qui che ha le sue esperienze stronzo) e se ti leggi quello che scrivono vedrai che la pensano molto più come noi che come te.
Come agente provocatore sei anche scarso e il tuo linguaggio poco classista ti identifica subito. Un compagno prigioniero avrebbe avuto categorie come le "classi" e non la "gente".
Ma veniamo a noi... Gente o classi, quel che conta è quello che è successo il 12 a Roma. A fare gli scontri non era una minoranza borghese, ma una maggioranza fatta prevalentemente da - udite udite - SENZA TETTO.
La gente col passeggino spesso era fatta da dipendenti pubblici (tesserati con usb) e professori (cobas), quelli coi caschi erano messicani, albanesi, rom, senegalesi (anche nella foto messa da Sollevazione si riconoscono diversi "volti neri" sotto i caschi).
Era la tua generazione quella che si è invecchiata con più soldi di quanti ne abbia avuti da bambino. La nostra è fatta da figli di baristi che vanno a fare i precari al fast food, da figli di professori che vanno a fare gli operai, da figli di operai disoccupati...
La prossima volta dite al Viminale che chi scrive su un blog spacciandosi per rivoluzionario degli anni 70 abbia almeno nel proprio vocabolario di formazioni categorie come la "classe", il sottoproletariato, ecc. Altrimenti vi scopriamo troppo presto e non c'è divertimento.

Anonimo ha detto...

Alla redazione di Sollevazione segnalo questo articolo di InfoAut molto duro rispetto alle critiche ricevute da Contropiano (pur senza citare direttamente l'organo on-line della Rete dei Comunisti, i riferimenti ai contenuti degli articoli colà pubblicati è evidente): http://www.infoaut.org/index.php/blog/prima-pagina/item/11462-riflessioni-sul-12-aprile-e-i-percorsi-a-venire
E' interessante questa spaccatura, che peraltro ha allentato di molto i legami tra la Rete dei Comunisti e i Blocchi Precari Metropolitano...
Certamente le posizioni di InfoAut sul sovranismo sono distanti anni luce da quelle della redazione di questo blog, è comunque interessante notare come quelli di Contropiano-Rete dei Comunisti a furia di pontificare stiano iniziando a stare sulle scatole a tanti...un motivo in più per non fare di tutta l'erba un fascio quando si parla di "sinistrati".

cesare52 ha detto...

Io mi sono firmato con nome e cognome ed ho una storia di 43 anni di militanza. Riscontrabile. Non mi nascondo dietro l'anonimato. Ed è facilmente riscontrabile con una semplicissima ricerca su Google. Ma il punto è uno ed uno solo. Per te la manifestazione è stata un successo per me l'ennesimo fallimento anzi più grave degli altri precedenti. Per te ha segnato il sorgere di una nuova leva rivoluzionaria, per me un ballo in maschera di pochi disperati isolati ed irrilevanti politicamente e socialmente, fuori da tutto oltre che fuori di testa anche della decenza e dalle masse che li ignorano e nel loro splendido isolamento crescente che gli da alla testa, non si arrendono al fatto che la Storia sta da una altra parte. E' andata oltre e loro non se ne sono accorti. Ti canti e ti suoni una cosa che non c'è, sta solo nelle catacombe ideologiche che sono solo nella tua testa. Eppoi la patetica concezione militarista che prende il posto della lotta di classe. Lo scontro per lo scontro scambiato per opposizione al neoliberismo è qualcosa di così lancinante e disperatamente inventato che non merita commento ulteriore. Pietas verso chi non riesce a riposizionarsi nello scontro di classe reale e scade nell'avanspettacolo. Questi sono binari morti, catacombe idelogiche. Punto. Per il resto del tuo risibile dire, oltre a cercare di annetterti i miei compagni nel ventre del mostro o discettare sui loro scritti a me che oltre ad averli coscritti li ho letti nelle aule dei tribunali scappa solo da sorridere. Tu non sai quello che ti dici. Fermati, rifletti e correggiti altrimenti arrivi non nella provocazione ma nel ridicolo. Chiunque ha visto l manifestazione sa come stanno le cose e che ti e ci stai raccontando delle storie. Sia sulla portata degli scontri, sul loro significato e sul fatto che gli sbirri non hanno solo vinto, hanno squagliato ogni velleità dimostrando in maniera solare l'impraticabilità di certi vaneggiamenti che continui a ripetere ma non sono veri, sono tue allucinazioni. Ripeto: correggiti. Altrimenti ci costringi in altre manifestazioni di popolo che ci saranno, cioè non organizzate dai residui patetici dell'ex sinistra di classe, di dotarci di strumenti per escludere te ed i folli come te. A priori.

Lupo dei Sibillini ha detto...

Cito Cesare 52:
"Ed anche sul resto non mi insegni niente tranne che a nascondersi, dopo aver abbandonato i camici blu dietro i passeggini".
Sarai anche stato in carcere 10 anni (io solo uno, non so se vale meno come corriculum o se mi concedi anche a me il diritto di parlare) ma questa frase che ti ho citato, virgolettandoti, ti identifica come analfabeta degli scontri di piazza nel 2014.
Quelli con i camici blu non sono quelli che hanno fatto gli scontri, ma i post-disobbedenti del nord-est (sopratutto est questa volta: centri sociali di marche romagna e veneto). I camici blu erano fnzinali allo scontro finto, volevano solo proteggere le spalle a quelli che hanno tirato la verdura al ministero.
I migranti, i senza tetto, i giovani disoccupati, hanno prima di tutto sconfitto i camici blu, scacciandoli e cominciando a tirare ben altro che la verdura.
Il fatto che questo non l'abbia capito e che abbia accumunato le tute blu con quelle nere, quelli dello scontro finto con quelli che li hanno travolti facendoli d'avvero francamente fa sospettare che il corteo lo hai visto solo dalla tv...

Diritti in casa ha detto...

La migliore analisi che abbia letto, dal movimento di lotta per la casa di Parma:
http://dirittincasa.blogspot.it/2014/04/analisi-e-valutazioni-sul-12a.html

Un estratto: "...E' stata una giornata di lotta dura, è stata una giornata di sollevazione, è stata una giornata di rivolta.
I tavoli ci sono stati dopo il 19 Ottobre e abbiamo visto a cosa hanno portato, è finito il tempo delle mediazioni, i diritti devono essere per tutti, e l'art. 5 del piano casa dimostra come la nostra controparte sia formata da barbari senza scrupoli.

Sinceramente dopo le cariche eravamo preoccupati che la repressione potesse vincere, che i migranti si spaventassero, che le sirene della polizia coprissero le nostre urla di rabbia.
Tutt'altro! Alla violenza della polizia tutti hanno reagito con orgoglio e determinazione. Tutti chiedono quando sarà la prossima volta, convinti che ci faremo trovare meno impreparati..."

cesare52 ha detto...

vedo che malgrado mi fossi raccomandato nel commentare ci si dimentica dei 15 gg ed aggiungo anche dei tre mesi. Mi dispiace. Come mi dispiace di aver tralasciato la fondamentale questione della cromaticità (camici neri)nell'analisi della fondamentale tappa per la lotta di classe avvenuta nei fatidici scontri di piazza che segnano indubbiamente una nuova tappa raggiunta e brillantemente superata dalla avanguardia romana, ma che dico romana, internazionale, ma che dico internazionale ormai si deve dire mondiale. Anche grazie al proletariato che ha seguito le indicazioni dell'avanguardia rivoluzionaria cioè a Nando er criminale, gigi er banana e Carlo er ladrone. Sono loro gliene va dato atto con i loro "botti" tra un furto con scasso, una "spaccata" ed un po' di spaccio in borgata, a far segnare una ulteriore tappa in avanti nella storia della lotta di classe. A chi non gli viene da ridere di fronte al brano di fine umorismo, da intenditori, del sig. Lupo dei Sibillini ( ed infatti sui Monti Sibillini il lupo è estinto da tempo ovvero è farlocco pure il nick)rimando a quello che hanno visto i propri occhi. Ovvero di fronte a certe cialtronerie non si sa se ridere o piangere e quindi stendiamo un velo pietoso E non devo aggiungere altro. La smetto qui, mi conformo alle osservazioni delle mie compagne e compagni che hanno abitato come me le sezioni dei carceri speciali e le aule di tribunale. "Ma non t'accorgi che stai a rubà le caramelle ai ragazzini e stai a sparà sulla croce rossa? Perdili de vista, ognuno si erotizza come può) La smetto quindi qui. A certi, come direbbe Flaiano "l'insuccesso gli ha dato alla testa"

Lupo dei Sibillini ha detto...

Caro Cesare52,
il tuo livore è francamente sorprendente e farneticante. Scusami ma la questione "tute blu" o "nere" non è affatto cromatica, ma ha connotati politici.
Quelli con le tute blu erano li per lo spettacolo, per tirare un po' di ortaggi al ministero e tornare a casa. Quelli "neri" invece li hanno scavalcati preferendo tirare ben altro.
Come vedi il colore c'entra poco...a farcelo entrare sono stati i giornali che hanno parlato di "blu block" come dei nuovi cattivi della piazza.
Però il lapsus denuncia un certo analfabetismo delle dinamiche di piazza dei tempi contemporanei: hai confuso quelli dello scontro con la verdura con la rabbia di centinaia di migranti (se vedi la foto in testa a questo articolo c'è un uomo nero di pelle che tira qualcosa), senza tetto, disoccupati, ecc.
Io non dico che il 12 aprile sia stato un successo. Io dico che mentre c'è qualcuno che gioca al fruttarolo tirando pomodori e arance alla polizia, la situazione è così drammatica che l'intero corteo lo scavalca e comincia a tirare sassi.
La vogliamo analizzare o no questa cosa?
Tu non la analizzi, dici solo che quelli come noi verranno cacciati dai vostri cortei.
Ha ragione l'anonimo che sopra ti ha detto, forse con poco rispetto: guarda che dal 14 dicembre 2010 chi fa gli scontri è maggioritario nei cortei. semmai il problema è che è disorganizzato e spesso va al suicidio, ma dal 2010 la situazione politico-economica è tale che così vanno le cose.
Invece tu come un matto hai ripetuto: vi cacceremo dai cortei. Ma li leggi gli altri o leggi solo te stesso? Lo hai capito che questi oggi sono i cortei? E saranno TUTTI così finché il regime non sarà caduto?
Io ho un grande rispetto per la tua storia politica, ma questo non significa che siccome tu sei stato dentro. 10 anni 3 mesi e 15 giorni e io solo un anno su ogni argomento te hai ragione e io torto.
Se una volta eri marxista sai che devi partire dalla materialità. Il dato oggettivo, oggi, è che rispetto ad esempio a solo 10 anni fa (G8, Governo Berlusconi 2001-2005) il movimento non è più in mano ai disobbedienti che giocano a chi spinge di più cogli scudi di gomma ma a gente che vuole fare gli scontri, ha l'appoggio del 90% della piazza, ma è disorganizzata e spesso ce le prende e le fa prendere agli altri.
Caro compagno, dacci una mano. Spiegaci come difendere meglio i cortei, insegnaci che la piazza va difesa e con quali mezzi. Invece con tono livoroso te la prendi con chi oggi fa gli scontri.
Cerca di fare la parte del compagno anziano che da i suoi consigli alle nuove leve...e non il vecchio rancoroso che nel 77 si è divertito e che ora siccome è vecchio prova rabbia quando vede un ragazzo inesperto che tira un sasso. Di quest categoria di settantasettini che a venti anni tiravano le molotov e che ora da vecchi fanno i pompieri sono piene le bettole.
Non fare il vecchio rancoroso, ma l'anziano rivoluzionario. Ci piaci di più.

ps
Sui Sibillini i lupi non si sono estinti e non sono in via di estinzione. Li puoi vedere anche oggi se cerchi bene, ci sono almeno 100 esemplari selvatici. Certo se annusano l'odore rancoroso che emanano i tuoi ormoni li fai scappare, I lupi sono animali sensibili

Anonimo ha detto...

Leggo da un commentatore sopra questo articolo:
http://www.infoaut.org/index.php/blog/prima-pagina/item/11462-riflessioni-sul-12-aprile-e-i-percorsi-a-venire
Cara redazione, perché non lo pubblichi?
A me sembra geniale!!!

cesare52 ha detto...

Lupo dei Sibillini. Il tono è finalmente quello giusto ma la domanda è quella sbagliata. Ti do atto che i lupi sui Monti Sibillini, incredibilmente e fortunatamente ci sono ancora, ho controllato su Wikipedia. E ne sono contento. Ma è l'unica cosa giusta che dici e che mi interessa. Per il resto c'è un tempo per parlare ed uno per tacere. Preferisco e molti come me la seconda ipotesi. Ma voglio partecipare al cambiamento, è una mia natura insopprimibile. Voglio stare tra la gente oggi, e dico gente non a caso, ritengo in atto una straordinaria attivazione di proletariato e piccola borghesia che la crisi fonde ed attiva ogni giorno di più. Voglio stare nei suoi luoghi che non sono solo la piazza. Ma sono anche la piazza. E voglio quindi che questa sia agibile e non occupata dai cascami del 900 che ci fanno solo perdere tempo, anacronistici, residuali ed inutili, scaduti come uno yogurt scaduto. Insomma il consiglio, diciamo così, l'ho dato: basta con le rievocazioni storiche stucchevoli, il come eravamo. Personalmente mi mette tristezza ed è inutile anche tutto questo dibattitto che rievoca il 77, pare che niente sia successo di nuovo e fondamentale da allora. ma invece è successo. Mi piace invece molto il M5S come movimento incompiuto nel suo divenire che ogni giorno si allarga e diventa sempre più rappresentativo di un cambiamento profondo, di un viaggio che sta facendo una sterminata umanità da una identità pre avvento del neoliberismo ad una che si sta formando contro il neoliberismo di sterminate masse in movimento. E del resto, per quanto riguarda l'Italia il M5S è l'unico che ha un programma ed una prassi neoliberista conseguente. No alle spese militari, no alla legge biagi, no alle missioni militari all'estero, no al fiscal compact si al reddito di cittadinanza , nessuno deve rimanere indietro. Il discorso sulla casa che fa con la redistribuzione delle case da attuare toccando in qualche maniera le grandi proprietà immobiliari delle banche etc. Insomma proposte concrete ed percorribili in cui credono una massa di 9 milioni di italiani. Questo mi piace e lo ritengo cosa da indagare e starci dentro. All'interno del M5S ce ne sono molti con la mia storia, vedo Ritengo il M5S, l'attuale movimento distruttore del sistema all'interno del sistema. Il resto, ripeto mi pare una rievocazione storica. Ps: io sono nato politicamente nel sessantasette, poi è stato una conseguenza.

Firenze è antifascista ha detto...

ma ci sei o ci fai anonimo? ti dichiari pure del campo antimperialista? anni di battaglie lotte e repressioni per lottare contro il rossbrunismo e vieni qui a dirci con candore che ci sono ultras laziali hitleriani e fascistoni de borgata a fare scontri assieme a voi? bene fa a cesare 52 a scrivere così!

Anonimo ha detto...

Il commento di "Firenze antifascista" è quello di un povero mentecatto. Inanzi tutto perché è di un razzismo e classismo vegognosi quando accusa tutti i proletari delle borgate di essere fascisti. Poi perché accusa il campo antimperialista di rossobrunismo non capendo che sta scrivendo sul sito dei post-campisti eh eh eh.
Quello che fa più ridere è che i compagni che una volta stavano col campo oggi condannano gli scontri e invece che stare dalla parte degli anarchici che li hanno difesi la pensano oggettivamente come i disobbedienti che condannano gli scontri e che li discriminano.
Vi sta bene. Tanto opportinismo prima o poi si paga

Anonimo ha detto...

Il Campo Antimperialista non è stato affatto un fenomeno di rossobrunismo, ma un grande convegno annuale internazionale di rivoluzionari.
Ad esso ha aderito l'Fplp, la resistenza irachena, i maoisti di molti paesi asiatici e latino americani, molte sigle della sinistra rivoluzionaria italiana.
L'accusa di rossobrunismo veniva mossa da elementi dei centrisociali romani poi dimostratisi vino al Sisde e a loro volta sputtanati (ma l'infamante accusa nell'aria è rimasta e c'è ancora), un'accusa comparsa dal nulla proprio quando il campo propose una cassa di resistenza per l'Iraq.
Il problema semmai è che gli eredi del campo oggi hanno tradito chi come noi li ha sempre difesi: ci avete traditi nel momento in cui avete condannato il 12 aprile, ci avete traditi nel momento in cui avete invitato a votare Grillo.
Forse vi meritate i commenti come quelli di Firenze antifascista. Così imparate a condannare gli scontri

SOLLEVAZIONE ha detto...

QUi non si tratta di "condannare gli scontri".
Si tratta di criticare un determinato contegno POLITICO di alcuni gruppi di compagni durante la manifestazione del12 aprile.
Abbiamo torto?
Il tempo è galantuomo. Temiamo che l'impatto distruttivo di quel contegno si riverbererà non solo su chi quel contegno avventuristico ha assunto, ma, temiamo, pure sul movimento per l'abitare.
La discussione sta diventando stucchevole.
Facciamola corta, mettiamola così,: la giustezza di una determinata azione POLITICA si giudica dalla sua efficacia, dai suoi risultati concreti oltrehcé simbolici. da questo punto di vista l'autogol è stato clamoroso.
Oppure bisogna dire viva gli scontri giusto perché da gusto a farli?

antif Firenze ha detto...

Caro anonimo, il tuo eloquio è da minaccia, non è da compagno. Avessero ragione coloro che, da Spagna anni Trenta in poi, vedevano negli anarchici delle scheggie impazzite più vicine per natura tattica ai movimenti autoritari reazionari che a quelli democratico popolari....Poi sinceramente, difendevo il Campo da quegli insulsi attacchi partiti spesso anche da anarchici. Ero sorpreso di vedere questa apologia di scontri fatti con i nazi...altro che attacco alla redazione e ben vi sta...Ed ora invece si esalta lo scontro fatto con ultras laziali romanisti casomai vicini a caspound che 3 settimane era a maidan con c14 e pravi sectory sotto l'eterodirezione della Cia...c'è un limite a tutto...noi a firenze si festeggia il 25 aprile, voi scendete in piazza con i afsci..siamo arrivati sino a qui in questo bel mondo..?

Anonimo ha detto...

Bene che c'è qualcuno che scrive che con i afscisti in piazza nn si scende se non per difendersi da loro, nè ci si dialoga (Fusaro fa il contrario).Dall'ucraina all'italia gladio, cia, terrorismo, stragismo, stanno lì a ricordarlo!

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