24 aprile. Francesco Giuntoli ( nella foto) è morto la notte scorsa. Colpito da un nuovo infarto, dopo quello che aveva subito circa tre mesi fa e che sembrava avesse superato. Francesco aveva 63 anni ed era il segretario della federazione di Lucca del Prc dal 2010, ma la sua è una storia politica molto lunga, che tanti di noi hanno intrecciato e condiviso per lunghi periodi.
Già attivissimo agli inizi degli anni '70, come a Lucca tutti quelli della sua generazione ben ricordano, Francesco ha militato dagli anni '80 in Democrazia Proletaria, confluendo al suo scioglimento in Rifondazione Comunista nel 1991. Nei primi anni '90 è il responsabile del settore "Lavoro" della federazione di Lucca, di cui diviene segretario una prima volta nel 1994.
Per tre anni si getterà a capofitto nell'attività di partito, che vedrà in quegli anni una crescita fortissima, sia come radicamento che come consensi elettorali. La crescita, organizzativa ma non solo, avviene soprattutto tra gli operai e i lavoratori in genere. Ma una cosa che ci sembra giusto ricordare è il suo sforzo costante per il radicamento tra i giovani, uno sforzo che contribuirà non poco alla costruzione di un forte e combattivo gruppo di giovani comunisti, in buona parte studenti ma non solo.
Nell'ottobre 1997, insieme a molti di noi, Francesco uscirà dal Prc. Sono gli anni in cui il partito sostiene il governo Prodi e le sue finanziarie per l'Europa. Usciamo per cercare di ricostruire una forza autonoma dei comunisti in alternativa al centrosinistra. Quel tentativo fallirà. Nel 2002 il Movimento per la Confederazione dei Comunisti, di cui Francesco era uno dei principali esponenti, confluirà nel Campo Antimperialista.
E' questo il periodo dell'impegno contro l'aggressione americana all'Iraq e del sostegno alla resistenza di quel popolo. Francesco, che ha sempre sentito l'antimperialismo come una componente essenziale dell'essere comunisti, sarà particolarmente attivo nelle mobilitazioni di quegli anni.
Poi, dal 2005 al 2008, la sua attività politica conoscerà una pausa, che avrà termine con il rientro in Rifondazione Comunista dopo la fallimentare esperienza del secondo governo Prodi (2006-2008). In quel momento le nostre scelte politiche si sono separate, ma non sono certo mancati i momenti in cui abbiamo lavorato insieme, ad esempio sulla questione dell'assedio di Gaza. Ed altre iniziative in comune erano già in progetto per il prossimo futuro.
E' doloroso dover tracciare le tappe di una militanza così intensamente vissuta con queste poche righe. Forse, in futuro, non mancheranno le occasioni per ricordare Francesco in maniera più degna.
Tre cose vogliamo però rammentare prima di concludere. La prima riguarda la sua concezione libertaria del comunismo, che lo rendeva del tutto estraneo ai dogmatismi delle varie ortodossie. La seconda la sua passione per la storia, che lo portava a dare un significato più generale anche ad episodi minori della vita e della militanza quotidiana. La terza la sua sensibilità sociale, della quale vogliamo ricordare un episodio. Eravamo alla fine degli anni '80, ancora in Dp, quando Francesco fu uno dei promotori di un'iniziativa di legge per il riconoscimento dei diritti pensionistici ai cavatori del marmo delle Apuane, nelle province di Lucca e Massa Carrara. Francesco amava quel mondo fatto di sudore e fatica. Ed era molto contento quando lo poteva frequentare, raccogliendo le firme, tenendo incontri e comizi.
Per uno di quei casi strani della vita il suo funerale si terrà proprio il 25 aprile. Il giorno della liberazione e della vittoria antifascista. Sicuramente la ricorrenza che più lo toccava nel profondo.
Il funerale di Francesco Giuntoli si terrà, in forma civile, presso la Croce Verde di Lucca (via Castracani 468/d) venerdì prossimo alle ore 15,30.
Già attivissimo agli inizi degli anni '70, come a Lucca tutti quelli della sua generazione ben ricordano, Francesco ha militato dagli anni '80 in Democrazia Proletaria, confluendo al suo scioglimento in Rifondazione Comunista nel 1991. Nei primi anni '90 è il responsabile del settore "Lavoro" della federazione di Lucca, di cui diviene segretario una prima volta nel 1994.
Per tre anni si getterà a capofitto nell'attività di partito, che vedrà in quegli anni una crescita fortissima, sia come radicamento che come consensi elettorali. La crescita, organizzativa ma non solo, avviene soprattutto tra gli operai e i lavoratori in genere. Ma una cosa che ci sembra giusto ricordare è il suo sforzo costante per il radicamento tra i giovani, uno sforzo che contribuirà non poco alla costruzione di un forte e combattivo gruppo di giovani comunisti, in buona parte studenti ma non solo.
Nell'ottobre 1997, insieme a molti di noi, Francesco uscirà dal Prc. Sono gli anni in cui il partito sostiene il governo Prodi e le sue finanziarie per l'Europa. Usciamo per cercare di ricostruire una forza autonoma dei comunisti in alternativa al centrosinistra. Quel tentativo fallirà. Nel 2002 il Movimento per la Confederazione dei Comunisti, di cui Francesco era uno dei principali esponenti, confluirà nel Campo Antimperialista.
E' questo il periodo dell'impegno contro l'aggressione americana all'Iraq e del sostegno alla resistenza di quel popolo. Francesco, che ha sempre sentito l'antimperialismo come una componente essenziale dell'essere comunisti, sarà particolarmente attivo nelle mobilitazioni di quegli anni.
Poi, dal 2005 al 2008, la sua attività politica conoscerà una pausa, che avrà termine con il rientro in Rifondazione Comunista dopo la fallimentare esperienza del secondo governo Prodi (2006-2008). In quel momento le nostre scelte politiche si sono separate, ma non sono certo mancati i momenti in cui abbiamo lavorato insieme, ad esempio sulla questione dell'assedio di Gaza. Ed altre iniziative in comune erano già in progetto per il prossimo futuro.
E' doloroso dover tracciare le tappe di una militanza così intensamente vissuta con queste poche righe. Forse, in futuro, non mancheranno le occasioni per ricordare Francesco in maniera più degna.
Tre cose vogliamo però rammentare prima di concludere. La prima riguarda la sua concezione libertaria del comunismo, che lo rendeva del tutto estraneo ai dogmatismi delle varie ortodossie. La seconda la sua passione per la storia, che lo portava a dare un significato più generale anche ad episodi minori della vita e della militanza quotidiana. La terza la sua sensibilità sociale, della quale vogliamo ricordare un episodio. Eravamo alla fine degli anni '80, ancora in Dp, quando Francesco fu uno dei promotori di un'iniziativa di legge per il riconoscimento dei diritti pensionistici ai cavatori del marmo delle Apuane, nelle province di Lucca e Massa Carrara. Francesco amava quel mondo fatto di sudore e fatica. Ed era molto contento quando lo poteva frequentare, raccogliendo le firme, tenendo incontri e comizi.
Per uno di quei casi strani della vita il suo funerale si terrà proprio il 25 aprile. Il giorno della liberazione e della vittoria antifascista. Sicuramente la ricorrenza che più lo toccava nel profondo.
Il funerale di Francesco Giuntoli si terrà, in forma civile, presso la Croce Verde di Lucca (via Castracani 468/d) venerdì prossimo alle ore 15,30.
* Fonte: Campo Antimperialista
Nessun commento:
Posta un commento