12/12/2013
Quali sono?
(1) Il primo nemico è la mitomania. Noi riconosciamo ai promotori della protesta i loro meriti. Ma con troppa garibaldina leggerezza da alcuni di loro sono stati lanciati bellicosissimi proclami rivoluzionari, prematuri annunci di assalto finale al potere. Non si scherza col fuoco! Il Movimento è ancora alle prime armi, non ha ancora dietro di sé una forza di massa. Improvvisati proclami incendiari possono solo produrre frustrazione. Un passo alla volta quindi. Occorre far ragionare i mitomani che si sono montati la testa.
(2) Il secondo nemico è la faciloneria. La lotta sarà ancora molto lunga, la rivoluzione è un punto d’arrivo, non di partenza. Il Movimento deve organizzarsi, l’energia che si sprigiona nelle strade e nelle piazze va incanalata, altrimenti si disperderà e quello del 9 dicembre sarà stato un ennesimo fuoco di paglia.
(3) Il terzo nemico sono le forze politiche che, piombate sul movimento all’ultimo momento con le loro truppe cammellate e le loro dichiarazioni, cercano di mettere il cappello alla mobilitazione per portare acqua al loro mulino. Questo è un movimento di base autorganizzato, che si autodetermina, che deve decidere democraticamente le cose da fare, quindi evitando forzature d’ogni tipo.
(4) Il quarto nemico sono coloro che complottano alla spalle del Movimento tentando di eterodirigerlo per secondi fini. Danilo Calvani, oltre che evitare di girare in auto di lusso (un insulto alla grande maggioranza di chi protesta), per le responsabilità che porta, deve smentire categoricamente la frase a lui attribuita e che ora i media diffondono a piene mani secondo cui, caduto il governo, sarebbe auspicabile un governo delle forze di polizia. Un Golpe? Questa idiozia è un’offesa alla stragrande maggioranza dei cittadini in lotta.
(5) Il quinto nemico sono i gruppi fascisti, comunque camuffati.
I cittadini hanno risposto ad un appello che chiama alla difesa della democrazia e della Costituzione repubblicana. Noi vogliamo mandare a casa chi governa anche perché svendendo la sovranità e sottoponendoci alla dittura esterna dell’Unione europea ha calpestato la Costituzione e sospeso la democrazia. Non possiamo quindi ospitare gruppuscoli che sputano sulla Costituzione, odiano la democrazia e usano il Movimento come zona di pesca.
Il primo compito ora è avanzare, e per farlo occorre guadagnare l’appoggio della più ampia fetta di popolazione che guarda con simpatia la nostra lotta, ma giustamente vuole vedervi chiaro, vuole vedere facce pulite alla testa della rivolta.
La strombazzata manifestazione su Roma sarebbe un errore. Questa potrebbe essere la tomba del Movimento. Quando andremo a Roma non sarà per la solita liturgica sfilata ma per dare la spallata definitiva al regime, ovvero andremo per vincere. Non è ancora il tempo. Occorrono altri mesi di sensibilizzazione e mobilitazione, crescere ai livelli locali, per portare un giorno non lontano a Roma non qualche migliaio di manifestanti, ma centinaia di migliaia.
Per questo occorre dare una struttura organizzata, democratica e davvero rappresentativa al Movimento. Questa è ora la vera priorità. Visto il salto in avanti compiuto dal Movimento in questi quattro giorni, l’attuale coordinamento nazionale, senza nulla togliere ai suoi meriti, ha usaurito i suoi compiti.
Bisogna indire subito una grande assemblea nazionale di tutti i coordinatori e portavoce da svolgersi prima della fine dell’anno. In quella sede formare un Coordinamento nazionale. Quello sarà l’organismo preposto a prendere le decisioni importanti.
La Segreteria nazionale di Mpl
12/12/13
Agire con la testa, fare pulizia
Quando nel febbraio scorso annunciammo il nostro voto alle liste M5S, dicemmo che occorreva una potente spallata elettorale contro il regime, e che questa avrebbe aperto la strada alla spallata sociale. Quest’ultima è arrivata, fragorosa, col Movimento del 9 dicembre, giunto al quarto giorno di mobilitazione.
Occorre rafforzarlo, strutturarlo affinché non sia un fuoco fatuo. Occorre quindi difenderlo con le unghie e coi denti, non solo dai suoi nemici esterni ma pure da quellli interni.
I nemici esterni li conosciamo, sono anzitutto le forze del regime che prima hanno previsto il flop della mobilitazione, poi quando è scattata allargandosi a macchia d’olio hanno scatenato una campagna di denigrazione per isolarlo. Siamo stati bollati come “qualunquisti”, “populisti”, ed infine “fascisti” e “golpisti”.
A queste forze di regime si sono affiancati politici, sindacalisti, intellettuali e gruppetti della sinistra che, invece di andare incontro a questa genuina rivolta popolare per aiutarla a vincere, con miserabili pretesti, si stanno dimenando affinché sia sconfitta. Cosa hanno in comune forze di regime e di presunta opposizione? La loro siderale e oramai incolmabile distanza dalla realtà sociale e dal popolo in rivolta.
Ma il Movimento del 9 dicembre ha anche nemici interni.
Quando nel febbraio scorso annunciammo il nostro voto alle liste M5S, dicemmo che occorreva una potente spallata elettorale contro il regime, e che questa avrebbe aperto la strada alla spallata sociale. Quest’ultima è arrivata, fragorosa, col Movimento del 9 dicembre, giunto al quarto giorno di mobilitazione.
Occorre rafforzarlo, strutturarlo affinché non sia un fuoco fatuo. Occorre quindi difenderlo con le unghie e coi denti, non solo dai suoi nemici esterni ma pure da quellli interni.
I nemici esterni li conosciamo, sono anzitutto le forze del regime che prima hanno previsto il flop della mobilitazione, poi quando è scattata allargandosi a macchia d’olio hanno scatenato una campagna di denigrazione per isolarlo. Siamo stati bollati come “qualunquisti”, “populisti”, ed infine “fascisti” e “golpisti”.
A queste forze di regime si sono affiancati politici, sindacalisti, intellettuali e gruppetti della sinistra che, invece di andare incontro a questa genuina rivolta popolare per aiutarla a vincere, con miserabili pretesti, si stanno dimenando affinché sia sconfitta. Cosa hanno in comune forze di regime e di presunta opposizione? La loro siderale e oramai incolmabile distanza dalla realtà sociale e dal popolo in rivolta.
Ma il Movimento del 9 dicembre ha anche nemici interni.
Quali sono?
(1) Il primo nemico è la mitomania. Noi riconosciamo ai promotori della protesta i loro meriti. Ma con troppa garibaldina leggerezza da alcuni di loro sono stati lanciati bellicosissimi proclami rivoluzionari, prematuri annunci di assalto finale al potere. Non si scherza col fuoco! Il Movimento è ancora alle prime armi, non ha ancora dietro di sé una forza di massa. Improvvisati proclami incendiari possono solo produrre frustrazione. Un passo alla volta quindi. Occorre far ragionare i mitomani che si sono montati la testa.
(2) Il secondo nemico è la faciloneria. La lotta sarà ancora molto lunga, la rivoluzione è un punto d’arrivo, non di partenza. Il Movimento deve organizzarsi, l’energia che si sprigiona nelle strade e nelle piazze va incanalata, altrimenti si disperderà e quello del 9 dicembre sarà stato un ennesimo fuoco di paglia.
(3) Il terzo nemico sono le forze politiche che, piombate sul movimento all’ultimo momento con le loro truppe cammellate e le loro dichiarazioni, cercano di mettere il cappello alla mobilitazione per portare acqua al loro mulino. Questo è un movimento di base autorganizzato, che si autodetermina, che deve decidere democraticamente le cose da fare, quindi evitando forzature d’ogni tipo.
(4) Il quarto nemico sono coloro che complottano alla spalle del Movimento tentando di eterodirigerlo per secondi fini. Danilo Calvani, oltre che evitare di girare in auto di lusso (un insulto alla grande maggioranza di chi protesta), per le responsabilità che porta, deve smentire categoricamente la frase a lui attribuita e che ora i media diffondono a piene mani secondo cui, caduto il governo, sarebbe auspicabile un governo delle forze di polizia. Un Golpe? Questa idiozia è un’offesa alla stragrande maggioranza dei cittadini in lotta.
(5) Il quinto nemico sono i gruppi fascisti, comunque camuffati.
I cittadini hanno risposto ad un appello che chiama alla difesa della democrazia e della Costituzione repubblicana. Noi vogliamo mandare a casa chi governa anche perché svendendo la sovranità e sottoponendoci alla dittura esterna dell’Unione europea ha calpestato la Costituzione e sospeso la democrazia. Non possiamo quindi ospitare gruppuscoli che sputano sulla Costituzione, odiano la democrazia e usano il Movimento come zona di pesca.
Il primo compito ora è avanzare, e per farlo occorre guadagnare l’appoggio della più ampia fetta di popolazione che guarda con simpatia la nostra lotta, ma giustamente vuole vedervi chiaro, vuole vedere facce pulite alla testa della rivolta.
La strombazzata manifestazione su Roma sarebbe un errore. Questa potrebbe essere la tomba del Movimento. Quando andremo a Roma non sarà per la solita liturgica sfilata ma per dare la spallata definitiva al regime, ovvero andremo per vincere. Non è ancora il tempo. Occorrono altri mesi di sensibilizzazione e mobilitazione, crescere ai livelli locali, per portare un giorno non lontano a Roma non qualche migliaio di manifestanti, ma centinaia di migliaia.
Per questo occorre dare una struttura organizzata, democratica e davvero rappresentativa al Movimento. Questa è ora la vera priorità. Visto il salto in avanti compiuto dal Movimento in questi quattro giorni, l’attuale coordinamento nazionale, senza nulla togliere ai suoi meriti, ha usaurito i suoi compiti.
Bisogna indire subito una grande assemblea nazionale di tutti i coordinatori e portavoce da svolgersi prima della fine dell’anno. In quella sede formare un Coordinamento nazionale. Quello sarà l’organismo preposto a prendere le decisioni importanti.
La Segreteria nazionale di Mpl
12/12/13
16 commenti:
Ci voleva questa chiarezza!
Occorre far circolare questa dichiarazione all'interno dei presidi. Non sarà facile.
Qui in Campania la spoliticizzazione è massima. Nei presidi c'è di tutto e il suo contrario, ma non fascisti organizzati.
Questo Calvani occorre smascherarlo.
I "distinguo", essendo nella fase iniziale, mi sembrano troppi. O si fa leva sulla massa e sui denominatori comuni che spingono ad una reazione sacrosanta di legittima difesa da parte della gente, oppure tutti questi puntini sulle "i" saranno come altrettanti colpi di punteruolo che finiranno per far crepare il marmo e addio statua.
Mi sa che qualcuno vorrebbe prendere i due (o tre, o quattro o cinque se non basta) famosi piccioni con una sola fava. Mi fa venir in mente la favola della villanella che va a vendere una caciottina al mercato e fantasticandoci su si agita al punto da farsi sfuggire di mano la preziosa caciottina che si spiaccica a terra. Io sono dell'opinione che le cose si debbano fare sempre un po' alla volta. Se il destino (o chi per lui) vorrà, la faccenda somiglierà ad una rivoluzione, ma per ora io mi limiterei a parlare di "riscossa". Anche scegliere i termini è un'arte in politica.
compagni della redazione, su facebook ho preso visione di un filmato sconcertante:a teramo un vecchio compagno di rifondazione viene assalito da alcuni scalmanati che facevano parte della protesta dei forconi; scalmanati che hanno chiamato la polizia che intervenuta ha fatto divieto al compagno di sventolare la bandiera rossa; solidarizzo con la protesta certamente non con i qualunquisti, presumo che fossero fascistelli o fascistoni!, che hanno usato violenza con unvecchio compagno; ecco quegli esagitati sono sicuramente nemici interni al movimento di lotta; nemici dai quali occorre liberarsi senza pensarci un istante.
Non che sia così così importante ...
Ma questa è la storia della Jaguar, chiarita nientemeno che dal Messaggero
La Jaguar del leader del Movimento dei forconi? E' pignorata dallo Stato. Lo ha scoperto Vanity Fair, dopo che ieri lo stesso Calvani aveva diffuso il numero di targa dell'auto assicurando di non essere il proprietario della berlina e invitando i giornalisti a controllare. In effetti aveva ragione, il mezzo non è suo ma la verità è ancora più soprendente: l'auto, infatti «non potrebbe nemmeno circolare», scrive il settimanale.
Le polemiche. La Jaguar ha attirato l'attenzione, ieri, a Genova. "Ma come? Il leader Calvani, che arringa la folla arrabbiata dei forconi e attacca la casta se ne va in giro a bordo di un'auto così lussuosa?", era stato il ragionamento di molti. E presto era arrivata la sua precisazione: l'auto è di «un amico camionista» che mi ha «dato un passaggio».
Il pignoramento. Dai controlli effettuati da Vanity Fair è risultato che «la Jaguar modello 503, 2 mila e 700 di cilindrata, è stata immatricolata nel marzo 2006. In soli sei anni ha cambiato quattro intestatari. L'ultimo è subentrato nel settembre 2012 e non è Calvani. Si chiama Giorgio ed è un pensionato 80enne di Milano. Un mese fa però Giorgio ha venduto l'auto a Walter Dell'Unto», l'amico camionista. A cui, per l'appunto, sarebbe stata pignorata.
Giovedì 12 Dicembre 2013 - 15:39
http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/CRONACA/jaguar_leader_forconi_pignorata/notizie/404325.shtml
--------------------
P.S. A Teramo non c'è nessun Coordinamento 9 Dicembre o Forconi che dir si vogliono ...
E quelli di cui parli sono esponenti locali di Casa Pound che cercavano di scimmiottare la protesta in quella città ... cercando di darsi un ruolo ....
DISTINGUO
Anonimo delle ore 18:45, chi ti parla è uno di coloro che da giorni al freddo sta ai presidi e ai blocchi. La villanella? Noi non vogliamo fare invece la fine di chi combatté per il re di prussia. Non siamo pecore e non vogliamo andare dietro a qualche Masaniello.
Chiaro?
Noi ci riconosciamo nella piattaforma in sei punti che ha lanciato la protesta. Sono altri quelli che rimestano nel torbido. Non siamo noi i divisionisti!
GRIENTI
noi siamo dentro il movimento, con le nostre facce, con le nostre idee e la nostra esperienza. Non abbiamo bisogno di bandierine identitarie. La fiducia dei lottatori si conquista con l'intelligenza, la modestia e la tenacia. Nemmeno ai presidi in cui siamo noi accettiamo bandiere. I militanti sono sensibilissimi su questo punto, e mandano a quel paese chiunque si presenti con qualche uniforme di partito. Solidarietà a quel compagno, ma ha sbagliato approccio. Si vede che era non aveva partecipato alla riunioni preparatorie, perché avrebbe saputo le regole condivise di comportamento.
Una domanda alla quale vorrei cortesemente una risposta chiara ed esplicita.
Ho letto sui vari blog delle cose che mi hanno insospettito sulla genuinità del movimento dei forconi; quella che mi ha più impressionato è stata quella di uno che osservava come a suo avviso fosse sospetto il fatto che alla manifestazione i poliziotti si fossero addirittura levati il casco.
Di voi mi fido e vichiedo: i forconi sono genuini o avete il sospetto che possano essere manovrati?
@redazione: però chiedere l'intervento della polizia per costringere il vecchio militante prc a mettere da parte la bandiera, mi sembra sciocco;oltretutto il compagno era ai margini della strada, dalla quale vedeva sfilare il corteo; con ciò non voglio accusare il movimento, che spero si estenda a tutto il territorio nazionale, ma in ogni caso l'intelligenza bisogna saperla mettere a frutto.
Cari compagni,
L'articolo è bellissimo e molto condivisibile, ma l'impressione che ho è che in Italia abbiamo avuto "ondate" di movimenti dall'andamento carsico (no-global, "indignati", etc...) e con una graduale perdita di struttura e di coscienza politica, quindi
il passaggio dal "moto di coscienza" alla militanza, che voi auspicate e che chiaramente sarebbe la premessa necessaria per un vero cambiamento, temo sia persino più difficile ora che quando in piazza quasi un decennio fa c'era il "movimento no-global".
Concordo con voi che coll'attuale situazione andare a Roma sarebbe un flop perchè non c'è sufficiente "massa critica"...ma mi chiedo:
Come potrete evitarlo?
L'attuale leadership sembra abbastanza convinta di procedere in tale senso e se si parla di pochi giorni...cioè come potete scalzare democraticamente questa leadership in così poco tempo ed impedirle di portare questo movimento ad un flop?
Peraltro aggiungo che, a giudicare da quello che si può leggere in giro su Internet, uno dei leader del Movimento 9 Dicembre (Calvani) stà facendo gaffes e sparando cazzate a raffica:
Prima la storia del "governo della polizia", mò i "banchieri ebrei"...
voglio dire...se davvero ha detto quanto dice ci manca poco che questo tiri fuori il Complotto Massonico-Giudaico e i Protocolli dei Savi di Sion per aver completato l'arsenale da consegnare ai detrattori di questo movimento e a chi afferma (sbagliando) che è un movimento "fascista"...quindi...mi chiedo:
Ma non potete mettergli 'na mordacchia a quella "boccaccia"?
In tutta franchezza ho postato il link del vostro sito anche ad alcuni miei amici di Sinistra che sono scettici nei confronti di questo movimento e che sembravano aver accettato più o meno la vulgata che lo vorrebbe "fascista" per chiarire che non è così,
ma che tra i leader del movimento ci sia uno che spara cazzate del genere a getto continuo rende sempre più problematico sostenere una tesi che, a mio avviso, è essenzialmente corretta!
Guido
@MooringLine: Se i compagni ritenessero che questo movimento fosse "eterodiretto" *non credo* che vi avrebbero aderito.
@roberto grienti: Francamente non capisco: Ma lo hanno ammazzato di botte o hanno chiamato la polizia?
Se il filmato è questo:
http://bellaciao.org/it/spip.php?article33814
Mi pare piuttosto evidente che:
a) Il tipo non è arrivato con una "bandiera rossa", ma con una bandiera del PRC!
b) Chi ha cominciato ad alzare le mani e ad avere un atteggiamento violento è stato proprio il tipo a cui è stato fatto *reiteratamente*
presente che non doveva stare lì con una bandiera di partito.
c) I ragazzi che stavano a manifestare hanno fatto la cosa meno violenta che si poteva fare, cioè hanno chiamato la polizia che ha fatto presente al tipo che quelli avevano il permesso di manifestare e che non c'era nessuna bandiera di partito.
Perdonami, ma cosa ci vedi tu di tanto "violento e qualunquista" in questo filmato?
Secondo te se un *provocatore rompicoglioni* come quello (basta vedersi il filmato per valutare) si fosse presentato a qualche assembramento
dotato di servizio d'ordine e poco incline a chiedere assistenza agli sbirri non lo riempivano di botte se non si levava dai coglioni?
"Chiedere l'intervento della polizia per costringere il vecchio militante prc a mettere da parte la bandiera, mi sembra sciocco"
Sciocco?
Non mi pare proprio. Magari non sarà stato molto "rivoluzionario", ma è stato il modo meno violento di gestire una persona che non accettava semplici inviti verbali a non sventolare la sua bandiera lì (per metterci il "cappellino" del suo partitino ultraminoritario del cazzo).
Il vecchio militante prc era un provocatore rompicoglioni, come si evince chiaramente dal filmato.
Se non chiamavano la polizia avrebbero dovuto ammazzarlo di botte...ma poi, se lo facevano, avresti sostenuto che erano "fascisti" perchè ammazzavano di botte un vecchio provocatore rompicoglioni che si portava dietro una bandiera del PRC ad una manifestazione dove le bandiere di partito erano *vietate*!
Guido
Alberto Perino (leader No Tav)prima del 9 dicembre:http://www.infoaut.org/index.php/blog/seminari/item/9980-9-dic-intervento-anticipatore-di-alberto-perino
ma un vecchio militante che sventola la bandiera del prc, oltretutto non stava nel corteo ma ai margini della strada, lo si considera un provocatore rompicoglioni da disturbare la riuscita della manifestazione?; è una esagerazione assurda poi affermare che il rompicoglioni voleva metterci il cappellino del suo partitino ultraminoritario; il senso delle proporzioni per favore; non sono iscritto al prc ma i compagni del prc a me non fanno schifo ne mi danno fastidio; mi ci confronto e mi ci scontro pure, nel rispetto reciproco.
e perchè se non avessero chiamato la polizia avrebbero dovuto ammazzarlo di botte?; cosa sarebbe stato un legittimo intervento da rivoluzione culturale proletaria?; non credo che la riuscita della manifestazione di lotta era messa in pericolo da un vecchio con la bandiera rossa del prc; perchè ti piaccia o no la bandiera del prc è la bandiera rossa, che è la bandiera dei comunisti; sono un comunista e sono convinto che senza l'egemonia culturale gramsciana, che faccia capire la necessità di sconfiggere il capitalismo, il movimento del 9 dicembre è destinato alla sconfitta; per la precisione l'insegnamento gramsciano è patrimonio di tutti i comunisti; e auspico che le tante organizzazioni comuniste in italia decidano di agire unitariamente per essere protagoniste decisive nella lotta per cambiare lo stato presente delle cose; non voglio sembrare retorico ma di una organizzazione rivoluzionaria coerenre e conseguente c'è assolutamente bisogno.
@roberto grienti:
A me pare che tu ti appelli al "senso delle proporzioni" perchè non intendi che il fatto di non consentire di "mettere il cappellino" vale SIA per Forza Nuova CHE per il PRC.
Nessuna bandiera e nessun "cappellino" significa precisamente questo.
Peraltro dal filmato si evincono comunque bene le dimensioni del corteo:
Un blocco tenuto da un manipolo di ragazzi.
Viste le dimensioni anche un solo rompicoglioni provocatore rovinava
la manifestazione...sì...è corretto!
Va anche detto che tu sei partito in quarta a chiamare quei ragazzi "scalmanati" dicendo che avrebbero "assalito" il vecchio compagno di rifondazione.
Dal video si evince *chiaramente* che, seppure con parole brusche (che, in tutta franchezza, ci stanno alla grande), quei ragazzi si sono comportati in modo estremamente pacifico e hanno
fatto del loro meglio perchè la cosa non degenerasse.
Sì. Hanno chiamato la Polizia.
(E dal filmato sembra che la Polizia si sia comportata in modo piuttosto civile in quel caso.)
Ma visto il comportamento provocatorio ed aggressivo del tizio è chiaro che non c'era alcuno spazio per "dialogo":
O chiamavi la polizia o lo gonfiavi di botte.
Aggiungerò peraltro che, a giudicare dal filmato, credo che quel "vecchio compagno del prc" fosse andato lì *di proposito* per scatenare l'incidente perchè, visto il suo comportamento nel filmato, perchè delle due l'una:
- O è un provocatore.
- O è completamente rimbambito.
E io francamente preferisco pensare sia la prima (perchè l'idea che anche la galassia comunista sia popolata di rimbambiti mi rattrista), ma suppongo che tu ipotizzi la seconda...ma in nessuno dei due casi ci sono elementi per "gridare allo scandalo" nei confronti di quei ragazzi che obbiettivamente non hanno fatto nulla di male!
Per quanto riguarda i compagni del prc...a me non frega niente dei compagni del prc...
...è gente che continua a farsi *coglionare* da un partito che si è venduto (e ha venduto NOI) più volte di una vecchia baldracca e che alle ultime elezioni non ha trovato di meglio da fare che ammainare la bandiera rossa e mettersi al seguito di una *nullità dormi-in-piedi* come Ingroia che sembrava buono solo a fare "dolci pisolini" in Parlamento e a "lanciare bacetti" di nascosto al PD!
...per quanto mi concerne una *ameba* possiede una maggiore capacità di analisi della realtà politica di loro!
...e comunque con un mero provocatore non c'è nulla da "discutere" o da "dialogare"...lo si allontana pacificamente o lo si riempie di botte.
Guido
@roberto grienti:
No, mi dispiace...ma la bandiera del PRC è solamente la bandiera di quelle *troie* che si sono firmate il Pacchetto Treu aprendo le porte alla macelleria sociale, che hanno fatto da reggicoda alla feccia PDista per decenni e che, dopo essere stati mandati affanculo persino dal loro elettorato, non hanno trovato di meglio da fare che *ammainare* la Falce ed il Martello per mettersi dietro al "Signore dei Pisolini" Ingroia...
una totale nullità...un dormi-in-piedi che era buono solo a cercare di fare spregevoli accordi sottobanco col PD per qualche poltrona!
*Questo* è la bandiera del PRC!
Dire che è "la bandiera rossa" è una vera e propria bestemmia.
Ê come dire "i fascisti sono anarchici perchè il nero è il colore dell'anarchia"!
"Comunismo"..."Rivoluzione"...sono
due parole che *nulla* hanno a che vedere con quelle vecchie e logore baldracche del PRC!
C'è solo un termine del "lessico comunista" che si potrebbe associare propriamente a loro:
NEMICI DEL POPOLO!
Guido
Nooo...nooo...troppo spassoso! XD
Ho appena scoperto quanto segue:
"E' da alcuni giorni che gira il video dove un comunista con la bandiera rossa si oppone a un presidio dei forconi(il video è presente alcuni post più sotto). In realtà ci comunicano che il presidio NON E' ASSOLUTAMENTE LEGATO AI FORCONI come lo spezzone del video ha voluto far credere. Ecco la segnalazione arrivata:
Quello del video sono miei conoscenti a nome loro ci terrei a specificare che il presidio fatto sul ponte San Ferdinando non è del movimento dei forconi ma una protesta apartitica locale. I ragazzi che chiedono di togliere la bandiera sono tutti di sinistra. Nel video completo chiedono al sig rofi di togliere la bandiera per evitare speculazioni sul loro tempo impiegato nella protesta sono 3 giorni che i ragazzi sono al freddo in 5 cercando di spiegare che non fanno parte dei forconi. Il ragazzo con il cappuccio nero è sempre presente nelle manifestazioni antifasciste che si tengono nel teramano a sostegno del nostro amico Davide Rosci(arrestato per i fatti del 15 ottobre)"
https://www.facebook.com/CercasiPersonePerFareLaRivoluzione?filter=1
...quindi il video non c'entrerebbe
un tubo col Movimento 9 Dicembre! XD
(E la cosa più comica è che, a quanto si dice sopra, i ragazzi non sarebbero manco "apolitici", ma di Sinistra... XD)
Ribadisco comunque ogni considerazione fatta sul PRC e sul modo di approcciare i provocatori.
Guido
prendo atto del commento delle ore 00:50 per affermare che non per forza chi lotta deve essere intruppato in un partito anche se si richiama al comunismo; sono stato iscritto anch'io al prc e ne sono uscito perchè la linea bertinottiana non la sopportavo affatto; nelle due ultime legislature ho votato per il pcl, però non credo che nel prc ci siano 30 mila iscritti imbecilli, perchè abituati a farsi coglionare;ne tanto meno sono 30 mila nemici del popolo, onde per cui la bandiera del prc non deve essere considerata affatto rossa, perchè appunto i trentamila hanno pugnalato gli oppressi; oltretutto il congresso ultimo di questi giorni ha fotografato una realtà di tendenze diverse; non tutti i compagni sono stati sostenitori del connubio con il centrosinistra; anche se tale scelta nel passato è stata sostenuta dalla maggioranza; ecco perchè ritengo che il confronto con i militanti di rifo deve proseguire; il dagli all'untore non è scelta condivisibile anzi è controproducente.
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