Mancanza di senso
di Corrado
Fino al tappo di San Giovanni con tutti gli idranti e i lacrimogeni.
Ora, partendo dal fatto che non sono uno di quelli che se la prende a male se una banca viene un pò presa di mira (anche se penso sia cosa inutile), vedo negli scontri che sono successi una enorme mancanza di senso, e allo stesso tempo una premeditazione abbastanza riprovevole.
Mancanza di senso perchè altro non hanno fatto che dar adito a tutti i media (del cazzo) e a tutti i politici e moralizzatori del nostro paese di scordarsi il perchè fossimo là.
Questo perchè gli stessi scontri non sono stati frutto di una rabbia di piazza trascesa e scaturitàin qualcosa di fisiologico e pratico, ma di una programmazione ben studiata a tavolino.
Cose da bande armate.
Amettiamo pure per un attimo che la cosa possa passare (anche se non capisco il perchè di quelle utilitarie bruciate ad esempio), giustificare il tutto con la scusa che avrebbero fatto di tutto per non far partire il solitocarosello dei discorsi in piazza S. Giovanni è un pò misera come cosa.
Cose da bande armate.
Amettiamo pure per un attimo che la cosa possa passare (anche se non capisco il perchè di quelle utilitarie bruciate ad esempio), giustificare il tutto con la scusa che avrebbero fatto di tutto per non far partire il solitocarosello dei discorsi in piazza S. Giovanni è un pò misera come cosa.
Saranno domande banali, ma perchè non sono andati nella zona rossa.
Perchè magari pensavano così di creare o di svegliare la manifestazione? spero di no.
Nel senso che vedo queste pratiche di "lotta" e di "sovversione" del potere (il capitalismo in primis) vecchie, e divergenti da pratiche che si stanno allargando in tutto il mondo.
Lo stesso modo di manifestare che continuiamo a riproporre, ossia la sfilata per le vie di Roma con i quaquaraquà alla fine sono modalità che forse sarebbe ora di cambiare, o almeno di tentare di superare e lasciare per una volta ogni tanto.
Perchè magari pensavano così di creare o di svegliare la manifestazione? spero di no.
Nel senso che vedo queste pratiche di "lotta" e di "sovversione" del potere (il capitalismo in primis) vecchie, e divergenti da pratiche che si stanno allargando in tutto il mondo.
Lo stesso modo di manifestare che continuiamo a riproporre, ossia la sfilata per le vie di Roma con i quaquaraquà alla fine sono modalità che forse sarebbe ora di cambiare, o almeno di tentare di superare e lasciare per una volta ogni tanto.
Mi riferisco a pratiche di flash-mob, sit-in, occupazione passiva, là in quei posto dove loro non se lo aspettano e non vogliono (e tante altre pratiche ancora). So che queste modalità di azione hanno bisogno di un differente modo di pensare, organizzarsi, creare nuove dinamiche,ma credo che possa essere una strada percorribile.
La battaglia a questo punto diventerà una cosa di tutti i giorni, a cui ogniuno parteciperà direttamente a partire dalle propie scelte personali (e di consumo) della vita.
Se poi ci sarà anche bisogno di scontri reali con lo stato non ci si tirerà indietro.
La battaglia a questo punto diventerà una cosa di tutti i giorni, a cui ogniuno parteciperà direttamente a partire dalle propie scelte personali (e di consumo) della vita.
Se poi ci sarà anche bisogno di scontri reali con lo stato non ci si tirerà indietro.
6 commenti:
estratto daldocumento del partito comunista dei lavoratori del 25 settembre 2011
«Rivendicare pubblicamente il diritto a manifestare sotto i palazzi del potere, fare del prevedibile rifiuto del governo un caso di scandalo pubblico, potrebbe essere di per sé un volano di preparazione della manifestazione di massa contro un governo che “rifiuta ciò che si concede nel resto d'Europa”. Peraltro proprio il rifiuto pregiudiziale a rivendicare pubblicamente questo diritto,a premere per la sua affermazione, a preparare organizzativamente e unitariamente la gestione di piazza di questa rivendicazione, rischia questo sì di lasciare spazio a iniziative avventuriste “fai da te”, magari in ordine sparso, estranee ad una logica di massa, a scapito dell'impatto politico del 15 ottobre».
Francamente non sono affatto d'accordo:
Se vi fosse stata una reale premeditazione ed una azione di "banda armata" probabilmente gli obiettivi sarebbero stati diversi e politicamente più comprensibili.
No. Quelli che hanno iniziato il casino...che hanno bruciato le macchine e gli edifici, etc...
erano un branco di mentecatti che aveva solo voglia di fare casino.
Non per niente quel manipolo di coglioni che sono stati presi erano anarchici? Erano "black bloc"?
No...erano solo i soliti ragazzetti cerebrolesi che non capiscono un cazzo e per i quali "anarchia = fare casino". E poi li prendono e "Scusa scusa...non lo faccio più...non intendevo...mi vestivo solo di nero"...
...ma i mass media chiaramente a questi coglioni che, di fatto, sono stati gli artefici principali del gran casino fanno la lacrimuccia e dicono che sono stati "pilotati" da qualche "cattivaccio organizzato"!
...cioè quelli che capiscono che la non-violenza è una stronzata, ma che la violenza non è "fare casino"...che la violenza è un mezzo per perseguire un obiettivo politico e quindi deve essere compiuta usando il cervello.
Francamente trovo scioccante che gente che probabilmente ha visto molte più manifestazioni di me non si renda conto di una cosa:
Questi sono "anarchici" come io potrei essere un "punk" se mi svegliassi la mattina mi tingessi i capelli e me li pettinassi in modo strano! Di stì cazzoni che alle manifestazioni non fanno altro che sbevazzare, strafarsi di canne e fare casino ce ne sono in *quasi tutte* le manifestazioni.
Il fatto è che, per motivi meramente statistici, più gente c'è e più di stì minchioni ne arrivano. Se non c'è una organizzazione strutturata e se l'evento non viene gestito adeguatamente questi "prendono la mano" e ti scoppia stò casino!
Questo è quello che è successo.
Ora...se, come mi sembra di capire, i cosiddetti "manifestanti pacifici" che davanti alle telecamere fanno ipocritamente finta di cercare l'unanimità hanno cercato di fottere il programma dei manifestanti "non-pacifici" che volevano sfondare verso i palazzi del governo mi pare evidente che non c'è la premessa per *organizzare le cose bene*. Fare finta di essere tutti uniti mentre si cerca di fottere il proprio compagno di lotta *non* è la premessa per organizzare le cose bene!
In un simile contesto evidentemente qualcosa è "sfuggito di mano" e c'è stato spazio perchè qualche manciata di minchioni potesse fare casino...un casino peraltro privo di valore politico. Il casino del coglione che spacca tutto e poi quando lo prendono fa la lacrimuccia e vuole mammina!
«No...erano solo i soliti ragazzetti cerebrolesi che non capiscono un cazzo e per i quali "anarchia = fare casino". E poi li prendono e "Scusa scusa...non lo faccio più...non intendevo...mi vestivo solo di nero"...»...
CON TUTTO IL RISPETTO: DI TUTTA LA VICENDA NON HAI CAPITO UN GRAN CHE. Il 15 sono accadute tre cose nella medesima manifestazione: (1) Una manifestazione immensa in cui c'era di tutto, e grazie a Dio, pereché quando le cose hanno una dimensione di massa così sempre è --una massa che non si rappresenta in nessuno (2)gli "incappucciati" che hanno compiuto azioni sbagliate durante il corteo e (3) un'assalto di massa a P. S. Giovanni. alle forze di polizia che avevano caricato tutto il corteo.
Neanche di notte le vacche sono tutte nere.
In tutta onestà, apprezzo questa risposta.
A Roma il 15 ottobre non c'ero, quindi le mie opinioni sono frutto di una lettura critica delle informazioni fornite dai media, di quanto ho potuto leggere in Rete e della mia testa.
Ad ogni modo:
- Che la manifestazione sia stata immensa mi
era chiaro, ma, se, come dite, c'era "di
tutto"...c'erano chiaramente anche i soggetti
a cui accennavo nella parte stralciata.
- Al di là del modo più o meno cortese di
definire i soggetti che hanno "compiuto
azioni sbagliate durante il corteo" mi sembra
che concordiamo sul fatto che certi atti
vandalici gratuiti non abbiano nulla di
"rivoluzionario", cosa che naturalmente non
giustifica comportamenti delatorii e da
"caccia alle streghe" di alcuni.
- La parte dell'assalto di massa in Piazza San
Giovanni alle forze di polizia che aveva
invece devo ammettere che non era stato un
elemento che avevo considerato nella mia
analisi. Questa mi sembra un comportamento
che posso capire e che mi sembra
perfettamente giustificato ben oltre il punto
di vista politico: Nelle manifestazioni a cui
ho partecipato non mi è mai capitato di
essere caricato dalla polizia, ma, qualora mi
capitasse, non credo proprio che starei lì
fermo e pacifico a prendermi una scarica di
legnate da un celerino che fa il picchiatore
per conto del Governo!
Quello che però, da osservatore esterno del fenomeno, mi chiedo e del quale non mi so dare risposta è questo:
Io nel 2003 alla manifestazione a Roma contro l'invasione dell'Iraq c'ero e peraltro ero pure nello spezzone del Campo Anti-Imperialista. Era ancora nel periodo nel quale si parlava del fenomeno "no global" e c'erano milioni di persone in piazza. Mi pare che anche dei "no global" si potesse dire che era un calderone che conteneva "di tutto"...e non credo che nei palazzi del potere si avesse particolare piacere che si manifestasse contro l'invasione dell'Iraq da parte del "Paese amico" di cui noi eravamo l'alleato-fantoccio...
...come mai quella manifestazione non è degenerata in un casino come quella del
15 ottobre?
La mia personale impressione è questo fenomeno
degli "indignados" sia politicamente molto più "annacquato" che non il fenomeno, pur eterogeneo, dei "no-global"...vi fosse una molto minore preparazione politica e, di conseguenza, una mancata capacità di gestire una manifestazione di tali dimensioni.
Forse mi sbaglio io. Forse è stato un caso che quando sono venuto a Roma quel giorno di tanti anni fa non ci siano stati atti vandalici ed incendi e che sia stato fortuito il fatto che non siamo stati caricati dalla polizia...però, francamente, mi piacerebbe capire cosa ci sia stato di differente.
Guido
Io credo che vi impegoliate su una falsa questione.
Alle manifestazioni ci sono sempre stati gruppi di ragazzotti che vanno lì per menare le mani, ma che via via possono essere integrati all’interno di un progetto politico… sollevazionale (negli anni settanta si parlava chiaro e si diceva insurrezionale). A Roma non è successo nulla di straordinario o di contrario agli interessi del movimento.
I media di regime, ben sapendo che prima o poi la falcidia dello stato sociale provocherà una reazione popolare, han colto la palla al balzo per lanciare un programma di diffamazione di qualunque opposizione violenta (la non-violenza è la scelta di tutti i perdenti della storia e quindi sta loro benissimo) e per preparare l’introduzione della leggi liberticide integrali alla dittatura europea dell’alta finanza.
Se qualche macchina e vetrina sfasciata, che negli anni settanta erano il pane quotidiano di qualsiasi manifestazione, anche le più pacifiche (quelle non pacifiche andavano avanti a forza di barricate e sparatorie) si trasforma in occasione di dolorosa riflessione interna alle forze di opposizione sulla legittimità o non legittimità dell’accaduto, cosa volete “sollevare”? Le sollevazioni si son sempre fatte colla guerriglia urbana prima e cogli assalti al palazzo d’inverno poi.
Era ancora nel periodo nel quale si parlava del fenomeno "no global" e c'erano milioni di persone in piazza. han colto la palla al balzo per lanciare un programma di diffamazione di qualunque opposizione violenta.
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