Una grave perdita per per l'Italia che non si è mai arresa alla "grande narrazione postmoderna"
Riceviamo e pubblichiamo
Domenica 31 luglio, in un ospedale di Pisa, è morto Massimo Bontempelli. È uno dei più gravi lutti della cultura italiana, non solo di quella di "sinistra" - concetto al quale Massimo non riconosceva più da tempo alcun valore storico e oggettivo - ma della cultura storico-politico-filosofica in generale.
Non so se in queste ore la stampa di queste false sinistre, che lo hanno sistematicamente ignorato in vita, lo ricorderanno (ipocritamente) almeno al momento dei necrologi; ma so con certezza che Massimo lascia un'impronta nella provincialissima produzione culturale di questo paese-Italia che il tempo non riuscirà a cancellare.
Nato a Pisa il 26 gennaio 1946, ivi si è laureato in filosofia del diritto, è vissuto e ha insegnato storia e filosofia nel liceo classico Galilei. Come insegnante era membro (polemico) dei Cobas della scuola. La sua principale esperienza politica si era compiuta nel gruppo de Il manifesto.
Per informazione di chi ci legge, fornisco un elenco sommario dei titoli principali della sua enorme produzione teorica perché se ne abbia almeno un'idea generale e tutti coloro cui è stato negato in vita di conoscere la sua opera, possano avere per un istante la misura del furto di idee che il sistema, la ex sinistra e la società dello spettacolo politicante hanno perpetrato ai loro danni:
Il senso dell'essere nelle culture occidentali (con F. Bentivoglio), 3 voll. 1992/ Storia e coscienza storica, 3 voll., 1993/ Antiche strutture sociali mediterranee, 2 voll., 1994/ Percorsi di verità della dialettica antica (con F. Bentivoglio), 1996/ Nichilismo, Verità, Storia (con C. Preve) 1997/ Gesù. Uomo nella storia. Dio nel pensiero (con C. Preve)/ 1997/ La conoscenza del bene e del male, 1998/ Tempo e memoria, 1999/ Filosofia e realtà, 2000/ L’agonia della scuola italiana, 2000/ Un nuovo asse culturale per la scuola italiana, 2001/ La disgregazione futura del capitalismo mondializzato/ Le sinistre nel capitalismo mondializzato/ Il respiro del Novecento, 2002/ Il Sessantotto. Un anno ancora da capire, 2008/ Civiltà occidentale (con M. Badiale) 2009/ Marx e la decrescita (con M. Badiale), 2010.
Ma di due libri voglio parlare in modo particolare, perché prodotti in collaborazione con chi scrive, nel periodo in cui Massimo ha fatto parte della redazione dei Quaderni di Utopia rossa, collaborando fraternamente con il nucleo di compagni che hanno dato vita a questo progetto e che ora lo ricordano con affetto nel loro blog (www.utopiarossa.blogspot.com
Il ricordo della collaborazione realizzata in quegli anni e il felice incontro della sua tradizione di pensiero con l'eterodossia a tutto campo di Utopia rossa non si può riassumere in poche righe e in un momento di tristezza. Chi vorrà leggere quei libri potrà capire lo stato d'animo antagonistico con cui Bontempelli ha sezionato le false sinistre di governo e di opposizione in Italia e sarà stimolato ad approfondire i fondamenti teorici di quello stato d'animo. Credo che questo sia l'unico vero necrologio che sarebbe piaciuto a Massimo, visto che considerava tutto il resto come sistemica ipocrisia.
Hasta siempre Massimo
(Roberto Massari, a nome dei compagni e delle compagne di Utopia rossa)
1 commento:
Con Massimo Bontempelli ,nei primi anni 70' tra Pisa e Livorno,demmo vita insieme a tanti altri compagni all' esperienza dei Circoli de " il manifesto".
Negli ultimi tempi,misurando quanto le aspettative di quegli anni lontani fossero state disattese,Massimo volle dare il suo prezioso contributo al primo incontro di Chianciano dell' ottobre del 2008.
Il testo con il quale convocammo la riunione " fuori dal recinto" e' tratto quasi totalmente dal saggio "Prima che sia troppo tardi" da lui scritto insieme a Marino Badiale. Siamo profondamente addolorati per la sua scomparsa.
Maurizio Fratta
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