[ 29 dicembre 2009 ]
CHI SIAMO
In occasione delle elezioni politiche della primavera del 2008 circa trecento tra intellettuali, lavoratori e studenti di diverso orientamento politico e culturale, sottoscrissero un appello all’astensione, sulla base di un radicale rifiuto del sistema bipolare qualificato come “post-democratico” e della necessità di fondare una nuova Opposizione popolare. Nel febbraio 2009 molti dei firmatari, ritenendo che il sistema vigente non sarà cambiato né dall’interno né per mezzo di riforme, diede vita all’Associazione Rivoluzione Democratica.Qui sotto l'appello che convocava la Conferenza fondativa che si svolse nel gennaio 2009
FUORI DAL RECINTO
Siamo ad un tornante della storia
APPELLO CONVOCATORIO del II. incontro di Chianciano
Dicembre 2008
La crisi economica in corso porta con se una tremenda crisi sociale, culturale, ambientale.
Essa travolge le vecchie certezze: dal mito della globalizzazione, a quello del mercato. Poche decine di ipermiliardari possiedono più beni di intere nazioni e di miliardi di persone. La natura tutta – aria, acqua, suoli – è vicina al collasso. L’economia e la politica sono fuori controllo e sempre più in mano a comitati d’affari mafiosi che stanno usando ogni mezzo per scaricare la crisi sui popoli, sui lavoratori e sugli emarginati di ogni angolo del pianeta.
Ma questo non gli basta.
La soluzione che il sistema cova nel suo grembo è ancora una volta la guerra.
La crisi del 1929, per diversi aspetti di minore ampiezza e profondità di quella che ci sta travolgendo, fu risolta soltanto con la seconda guerra mondiale. E’ nostra convinzione che quel processo possa ripetersi oggi, con un impatto distruttivo ben superiore, proporzionato alla enorme potenza distruttiva dei moderni armamenti.
Ecco perché pensiamo che sia questo il momento di agire.
Di fronte a questa crisi ed ai suoi effetti devastanti, il sistema politico appare totalmente sottomesso alle oligarchie finanziarie che l’hanno prodotta.
Questa sottomissione, aggravata da un bipolarismo autoritario, è la causa del distacco crescente tra i cittadini e i loro rappresentanti, della vergognosa corruzione castale, dell’intreccio con l’economia criminale, della morte della democrazia.
E’ riformabile questo sistema? Noi riteniamo di no.
Il malaffare, come ci mostrano le innumerevoli inchieste in corso, è la norma non l’eccezione. Non si tratta dunque di mettere qualche toppa, ma di dare vita da subito ad un percorso per la costruzione di un’alternativa.
Nelle recenti elezioni abruzzesi un elettore su due ha rifiutato l’inganno della scelta all’interno del recinto in cui vorrebbero rinchiudere ed uccidere la democrazia. Questo rifiuto è la manifestazione del distacco non dalla politica, bensì dalla sua riduzione a mera gestione affaristica e autoritaria dell’esistente.
Occorre raccogliere ed organizzare questo rifiuto di massa sulla base della consapevolezza comune della straordinaria gravità della situazione, per un’alternativa fondata sui principi di Libertà, Uguaglianza e Fraternità, che affermi che l’economia, il lavoro, la vita non debbono più ubbidire a fantomatiche leggi di mercato bensì al criterio politico del bene comune, riprendendo anche i principi, sempre disattesi, della Prima parte della Costituzione Italiana.
Occorre dunque lavorare ad una risposta e ad un’organizzazione di massa, che sappia ripensare e far rinascere la politica e la democrazia, chiamando all’impegno, alla partecipazione e alla lotta tutti quanti hanno maturato – in forme e per vie sicuramente diversissime – la coscienza dell’insopportabilità del presente.
Non ci spaventano le differenze, ci spaventa l’immobilismo. In momenti eccezionali, servono risposte eccezionali, confidando sull’intelligenza, il sentimento, la responsabilità di tutti quanti risponderanno a questo appello.
Siamo convinti della necessità di questo salto di qualità perché giudichiamo inservibili le forze politiche esistenti, comprese quelle oggi costrette all’opposizione extraparlamentare, che appaiono incapaci di recidere il cordone ombelicale che le assoggetta alle forze del capitale. Esse sono caratterizzate dall’assoluta incapacità di ripensare radicalmente il presente e restano chiuse nella loro nicchia e nella autodistruttiva logica del “meno peggio” che prepara sistematicamente il peggio.
Contro le oligarchie dominanti, penetrate come metastasi in ogni angolo della società, c’è bisogno di un nuovo soggetto politico che faccia dell’alternativa la sua stella polare. Un movimento ampio, pluralista, aperto, democratico quanto deciso nell’iniziativa.
Abbiamo davanti molta strada da fare. Costruire un programma, avviare le prime iniziative, pensare e realizzare una forma di organizzazione nuova ed efficace, affrontare come prioritaria la questione dell’informazione e della comunicazione.
Riteniamo quest’ultimo aspetto decisivo, data la necessità di cominciare a contrastare seriamente la grande menzogna in cui viviamo. Una menzogna che si dirama dal vertice del potere fino ai luoghi più reconditi della vita sociale, attraverso l’uso totalitario dei mezzi d’informazione di massa.
E’ giunto il momento di cominciare a sfidare seriamente il potere anche su questo terreno.
In questo tornante della storia gravido di incognite la maggioranza delle persone vede la propria esistenza avvolta nell’incertezza. Chi già viveva in quella condizione la vede peggiorare di giorno in giorno. Chi credeva davvero di vivere nel migliore dei mondi possibili comincia ad avere molti dubbi.
Non è che l’inizio, la crisi continuerà a demolire ogni certezza. L’illusione di uscirne con misure tese al rilancio dello “sviluppo” avrà vita breve. Stiamo andando verso una generale resa dei conti: con la natura devastata sull’intero pianeta, con l’incontenibile flusso di popolazioni in fuga dai paesi depredati, nel quadro, che si allarga, di una tragica guerra infinita.
I centri dominanti del potere economico e politico entreranno ben presto in conflitto, ognuno per salvare se stesso contro gli altri, ma tutti uniti contro la stragrande maggioranza della popolazione chiamata a pagare, a soffrire, a subire ogni tipo di prepotenza.
Non possiamo attendere oltre, è questo il momento di agire!
Tutti coloro che si riconoscono in queste esigenze sono invitati a partecipare, per unirsi in un progetto di radicale cambiamento dell’attuale stato di cose.
ALTRI DOCUMENTI di Rivoluzione Democratica
Questa volta no!
Minute della prima assemblea degli astensionisti (ottobre 2008)
Manifesto (gennaio 2009)
Carta fondativa (autunno 2009)
Fuori dal recinto (Il vecchio blog)
15 commenti:
miii.. due commenti di cui uno censurato?!
non promette benissimo!
suggerirei almeno di cancellare la cancellazione
Se si deve aspettare la fame perché le masse si mobilitino, non vale la pena aspettare :-P
Attentione ai cosiddetti comunitaristi : sono fra i più pericolosi in quanto ambigui, manipolatori, demagogici e portatori di una pratica che tende a confondere ed infiltrarsi nell’area di estrema sinistra.
nicomarroti@gmail.com
Caro nicomarroti@gmail.com, solo per segnalarle che i cosiddetti "comunitaristi", non fanno parte della nostra Associazione Rivoluzione Democratica.
Io ho fatto l'università 40 anni fa e, avendo figli che la frequentano oggi, posso dire con assoluta cognizione di causa che: c'era una infinitesima parte dei professori ( leggi 'cattedre', ovvero 'costi') rispetto alla attuale, i professori erano molto più seri, preparati, disponibili personalmente e non si barricavano dietro a internet ogni due su tre ( leggi: 'arrangiatevi') Quanto poi al risultato finale, sapevi cosa ti vendevano, mentre oggi è tutta una sorpresa. Ti iscrivi a filosofia ( non a filmografia ) e scopri che il corso di filosofia morale affronta il tema della 'morale' nei registi russi del novecento..sai l'importanza se poi devi insegnare ai licei! Oppure a lingue con indirizzo letterario ( e non a filologia comparata) e di letteratura non ne vedi che pallide ombre, ma solo corsi assurdi che fanno comodo giusto a chi scalda la poltrona.. pardon la 'cattedra'.
Ma dove siamo arrivati? Manteniamo un esercito assurdo di pseudo-dotti che, arroganti e indisponibili, insegnano di tutto senza 'formare' compiutamente nessuno.
La Gelmini ha ragione da vendere. Meno sprechi, più serietà, più onestà nel dare alle famiglie quello che si aspettano - pagandolo profumatamente - per la formazione e il futuro dei figli. Una volta si insegnava alle scuole inferiori o superiori e intanto si faceva 'a gratis' il tirocinio universitario, producendo pure studi, articoli e scritti nel frattempo. Non c'era la 'pappa pronta' e se non si trovava da insegnare, si cercava un altro lavoro..anche la colf, nell'attesa.
Questa è storia.
Sai, analisi ampiamente condivisibile. Terapia "Gelimini".. molto meno
Se solo succederà una rivoluzione vengo a trovarvi anche in capo al mondo, a vi prendo a calci nel culo
vieni a trovarci in capo al mondo? Ma noi siamo ottimisti, e abbiamo pazienza, non dovrai andare così lontano. Tinei conto, poi, che siamo pacifici, ma mica pacifisti!
Con sincero rispetto per il vostro lavoro egregio e le vostre idee politiche che in buona parte condivido: dove posso trovare i nomi e magari i profili degli associati?
Grazie.
alessio vacca
exaggerato@gmail.com
Un progetto politico, sociale ed economico per una nuova Italia.
Credo di aver riassunto l'idea storica del 'comunismo' e di intuire una forma di lotta politica attuale che non sia lo 'statalismo'. Strumenti e linee di lotta, ed alcuni punti di riformare assolutamente con strumenti minimi. Mi sembra una buona base pe riniziare un confronto. vi amndo un pò di materiale che è qui confuso nei miei blog. A presto. gilberto
Sui siti che ho qui linkato sono solamente le linee di massima prive di analisi di tipo economico e proiezioni di carattere politico. il motivo è che troppe persone si sono appropriate del mio lavoro intellettuale lasciamdomi poi privo di ogni merito. Quindi se vi interessa il modo in cui viene impostato il discorso e l'analisi storica del comunismo rimandiamo a contatti diretti ulteriori spiegazioni teoriche.
blogger.com profilo blogger
Dal concetto di 'rivoluzione' a quello di 'evoluzione democratica'
prospettiva di un reato politico
Ciao e a presto. gilberto
Cell. 327 7728182.
caro Gilberto, sfortunatamente leggiamo solo adesso i tuoi post. Ma non si capisce dove leggerti. Hai un bog? Quale?
di Marco Federico
www.informativadintelligence.eu
Mai sottovalutare ciò che gli altri chiamano “esternazioni o provocazioni strategiche di partito”.
Il punto è: Bossi, oggi, rappresenta la Lega Nord o qualcos’altro?
Un Ministro italiano che lancia l’input per la secessione non è per niente da sottovalutare, in quanto è evidente che si tratta di una vera e propria richiesta di aggregazione e “chiamata di popolo”, in questo caso padano… Perchè il resto del Paese, che poi rappresenta la maggioranza, sicuramente non la pensa come lui. Se si lascia passare questa “dichiarazione” ancora una volta come una “boutade”classica di Umberto Bossi, allora, ci sono seri pericoli di un eventuale referendum che ha sicuramente l’intendimento di dividere una nazione. Quindi, bisogna riflettere sulla possibilità che dietro tutto questo ci siano uno o più Stati esteri, molto vicini alla Padania con il proposito di “smantellare l’Unità d’Italia.
Tags: Informativa di Marco Federico, Pericolo secessione, Politica, Servizi Segreti, Sicurezza nazionale
Nomi e profili degli associati?!
Scusi, ma Lei fa parte della Cia, per caso?
Le conosce le norme di Legge sulla Privacy?
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