[ 19 maggio 2018 ]
Lo confesso, di economia capisco poco più di una mazza. Non saprei spiegarvi se le misure previste dal programma del governo giallo-verde hanno o no le "necessarie coperture finanziarie". Nè sono in grado di dirvi se solo dal lato della crescita dei consumi potrà davvero aumentare il Pil. Non sono in grado nemmeno di stabilire se i poveri cristi con l'aliquota al 15% ma privati delle detrazioni ci guadagneranno o ci perderanno. Men che meno comprendo le sottigliezze metafisiche della politica monetaria, se quindi i minibot di Borghi siano o meno una moneta a tutti gli effetti.
Ma una cosa sono in grado di capirla, è sotto gli occhi di tutti. Non c'è una TV, non c'è una testata giornalistica, non c'è un esponente politico che non sia grillino o leghista, che non diano pregiudizialmente addosso al disperato tentativo di Di Maio e Salvini di formare il governo. Mi dicono che se uno da uno sguardo ai media stranieri la musica è la stessa.
Una vergogna! Uno schifo talmente rivoltante che in questi giorni mi è capitato diverse volte di cambiare canale tanta è la tracotanza di certi pennivendoli, così clamorosa e cinica la loro ostilità preventiva alla nascita del governo giallo-verde. Tutta la canea a disquisire (ma ho la sensazione che di economia e finanza questi ipocriti ci capiscono quanto ci capisco io) che le misure del "contratto" sono tutte in deficit, che non hanno né capo né coda, che con "questi dilettanti" le Borse crolleranno e il debito andrà alle stelle. Scopo di questa sfrontata campagna di propaganda è triplice: delegittimare chi ha vinto le elezioni, spaventare i cittadini, preparare il terreno ad un veloce ribaltone in Parlamento, magari accompagnato, nel caso, da una bella "rivoluzione arancione"...
Sarò un complottista ma a me pare evidente che dietro c'è un'unica regia. Di chi si tratta? Degli stessi che difendono il "pilota automatico", degli stessi che difendono senza se e senza ma l'Unione europea, che ritengono che senza "vincolo esterno" l'Italia andrebbe allo sfascio. Sono gli stessi che vorrebbero che si cedessero altre quote di sovranità.
Non ho votato né per Di Maio né per Salvini, ma l'istinto mi dice che si deve stare, fino a prova contraria, dalla loro parte. Non ho votato né Lega né M5S, ho anzi sprecato il mio voto mettendo una croce sul simbolo di Potere al Popolo. E mi sono indignato a leggere il comunicato con cui Potere al Popolo ha annunciato la sua opposizione dura al nascente — salvo Mattarella non si inventi qualcosa — governo giallo-verde. I distinguo non dissipano la sensazione che gran parte della "sinistra radicale", dietro ad una formale posizione di equidistanza "rivoluzionaria" abbia già deciso da che parte stare, da quella dell'establishment.
Nella "sinistra radicale" la si pensa in sostanza proprio come l'élite antipopolari, cioè che "se non è fascista il populismo di Salvini e Di Maio spiana la strada al fascismo". Non capirò l'economia ma la storia la conosco bene e una cosa del fascismo la so con certezza: i fascisti non possono salire al potere senza l'appoggio diretto dei poteri forti, delle grandi oligarchie capitaliste e degli apparati statuali della grande borghesia. Oggi abbiamo il caso contrario: le oligarchie italiane ed euro-tedesche temono come la peste un governo giallo-verde."Qualcosina" non torna.
La dico come la penso: se c'è una minaccia fascista in Italia essa viene proprio dalle élite oligarchiche "antifasciste" che temono di perdere il potere. Guai quindi a fare con esse comunella poiché chi flirta con l'élite muore. Il 4 marzo è stato solo un antipasto...
Lo confesso, di economia capisco poco più di una mazza. Non saprei spiegarvi se le misure previste dal programma del governo giallo-verde hanno o no le "necessarie coperture finanziarie". Nè sono in grado di dirvi se solo dal lato della crescita dei consumi potrà davvero aumentare il Pil. Non sono in grado nemmeno di stabilire se i poveri cristi con l'aliquota al 15% ma privati delle detrazioni ci guadagneranno o ci perderanno. Men che meno comprendo le sottigliezze metafisiche della politica monetaria, se quindi i minibot di Borghi siano o meno una moneta a tutti gli effetti.
Ma una cosa sono in grado di capirla, è sotto gli occhi di tutti. Non c'è una TV, non c'è una testata giornalistica, non c'è un esponente politico che non sia grillino o leghista, che non diano pregiudizialmente addosso al disperato tentativo di Di Maio e Salvini di formare il governo. Mi dicono che se uno da uno sguardo ai media stranieri la musica è la stessa.
Una vergogna! Uno schifo talmente rivoltante che in questi giorni mi è capitato diverse volte di cambiare canale tanta è la tracotanza di certi pennivendoli, così clamorosa e cinica la loro ostilità preventiva alla nascita del governo giallo-verde. Tutta la canea a disquisire (ma ho la sensazione che di economia e finanza questi ipocriti ci capiscono quanto ci capisco io) che le misure del "contratto" sono tutte in deficit, che non hanno né capo né coda, che con "questi dilettanti" le Borse crolleranno e il debito andrà alle stelle. Scopo di questa sfrontata campagna di propaganda è triplice: delegittimare chi ha vinto le elezioni, spaventare i cittadini, preparare il terreno ad un veloce ribaltone in Parlamento, magari accompagnato, nel caso, da una bella "rivoluzione arancione"...
Sarò un complottista ma a me pare evidente che dietro c'è un'unica regia. Di chi si tratta? Degli stessi che difendono il "pilota automatico", degli stessi che difendono senza se e senza ma l'Unione europea, che ritengono che senza "vincolo esterno" l'Italia andrebbe allo sfascio. Sono gli stessi che vorrebbero che si cedessero altre quote di sovranità.
Non ho votato né per Di Maio né per Salvini, ma l'istinto mi dice che si deve stare, fino a prova contraria, dalla loro parte. Non ho votato né Lega né M5S, ho anzi sprecato il mio voto mettendo una croce sul simbolo di Potere al Popolo. E mi sono indignato a leggere il comunicato con cui Potere al Popolo ha annunciato la sua opposizione dura al nascente — salvo Mattarella non si inventi qualcosa — governo giallo-verde. I distinguo non dissipano la sensazione che gran parte della "sinistra radicale", dietro ad una formale posizione di equidistanza "rivoluzionaria" abbia già deciso da che parte stare, da quella dell'establishment.
Nella "sinistra radicale" la si pensa in sostanza proprio come l'élite antipopolari, cioè che "se non è fascista il populismo di Salvini e Di Maio spiana la strada al fascismo". Non capirò l'economia ma la storia la conosco bene e una cosa del fascismo la so con certezza: i fascisti non possono salire al potere senza l'appoggio diretto dei poteri forti, delle grandi oligarchie capitaliste e degli apparati statuali della grande borghesia. Oggi abbiamo il caso contrario: le oligarchie italiane ed euro-tedesche temono come la peste un governo giallo-verde."Qualcosina" non torna.
La dico come la penso: se c'è una minaccia fascista in Italia essa viene proprio dalle élite oligarchiche "antifasciste" che temono di perdere il potere. Guai quindi a fare con esse comunella poiché chi flirta con l'élite muore. Il 4 marzo è stato solo un antipasto...
13 commenti:
Mi è arrivata stamattina una mail da un gruppo di estrema sinistra.
Tenetevi sulla seggiola e leggete
(ma vi prego, si deve rispondere a questi qui e provare a convincerli che sbagliano di brutto):
"IL PROGRAMMA FASCISTA DEL GOVERNO LEGHISTA A 5 STELLE
IL PROGRAMMA FASCISTA DEL GOVERNO LEGHISTA A 5 STELLE
1) Si conferma l'appartenenza all'Alleanza atlantica, con gli Stati Uniti d’America quale alleato privilegiato.
2) Sparare per difendere la proprietà privata è sempre legittimo.
3) Si carcere duro e rafforzamento del 41 bis.
4) Campi di concentramento per 500.000 migranti fino al rimpatrio.
5) Nuove forme di "voucher" per aiutare i padroncini ("la cancellazione totale dei voucher ha creato non pochi disagi ai tanti settori per i quali questo mezzo di pagamento rappresentava uno strumento indispensabile").
6) Il reddito di cittadinanza lo avrai se poi accetti qualsiasi lavoro in qualsiasi parte d'Italia. Un incentivo ad accettare ogni forma di sfruttamento. Oggi 780.000 solo se domani prendi su anche il più schifoso dei lavori.
7) Sgomberi di massa per i senza casa che hanno occupato case vuote perché non hanno una casa.
8) Chiusura (ruspa) dei campi ROM, cacciata dei 60.000 nomadi che vi abitano e sottrazione dei loro figli (35.000) ai genitori.
9) Via le tasse ai ricchi e agli industriali con la Flat Tax.
10) Spese militari. È imprescindibile la tutela dell’industria italiana del comparto difesa. Progettazione e costruzione navi aeromobili sistemistica high tech".
CASA ROSSA SPOLETO
L'autore del pezzo omette colpevolmente che il primo punto della dichiarazione di PaP è il rifiuto delle ingerenze estere. Tradotto: "questo governo deve nascere in quanto è il risultato del voto popolare uscito dalle elezioni e nonostante noi lo disprezziamo è frutto del processo democratico. Una volta nato, noi ci opporremmo con tutte le forze contro le sue politiche anti-popolari". Non riesco a pensare a posizione più democratica di quella assunta da PaP.
Nel contratto c'è l'uscita dall'euro e nessuno se ne è accorto (e non diciamolo che è meglio):
RISTABILIRE LA PREVALENZA DELLA COSTITUZIONE SUI TRATTATI.
(Minibot e MPS da trasformare in BC sono in appoggio....)
PaP come al solito prende di mira i massimi sistemi ma quando c'è da togliere le castagne dal fuoco (euro) alza polveroni.
Sì ci sarà di tutto contro questo governo...e lì vedremo la cosiddetta "sinistra" rivelare la propria natura di servilismo al potere mascherato da femen, girotondi, movimenti arancioni ecc.
Io vedrei bene Toninelli...
Mi permetto di piazzare due pezzi miei:
1) Questo parla proprio di come agisce la "sinistra" https://comedonchisciotte.org/domenico-de-masi-ma-cose-la-destra-cose-la-sinistra/
2) Questo sul nascente Governo https://comedonchisciotte.org/sono-stati-una-sciagura-per-40-anni-ed-ora-hanno-fretta-ovvero-ogni-volta-che-i-media-amano-qualcuno-questo-qualcuno-fa-danni/
Pap faceva più bella figura a opporsi con tutte le sue forze ai Governi precedenti magari uscendo da tutte le giunte sul territorio.
Invece ricordo Monti, Letta, i pugni alzati sul territorio e i nipoti piazzati in Comune.
Per PaP contano il migrante, la fine del capitalismo (uuu), il fascista e dividere proprio il POPOLO in categorie ormai trasversali....però l'euro non si tocca.
Senza offesa alcuni sono in buona fede ma per gli altri MASSIMO DISPREZZO.
Caro Leonardo,
quel che dici è vero, infatti io ho ricordato i "distinguo"....
Nella sostanza, al netto degli arzigogoli, la dichiarazione di Potere al Popolo, indica il "DISPREZZO" del tentativo giallo-verdi.
Una parola pesante, inequivoca, che non può che annunciare il disporsi su una posizione di lotta frontale.
In pratica, conoscendo questi compagni, ciò significa, anche ove avessimo uno scontro tra blocco M5S-Lega e quello del "vincolo esterno", assumere una posizione, come dire, né-né, praticamente disfattista.
Ti faccio una domanda Leonardo: poniamo che tu fossi un deputato di PaP, e poniamo che il tuo voto fosse decisivo per far nascere o non far nascere il governo giallo-verde come voteresti?
Voterebbe contro per inebriarsi di applausi e poi finiremmo con un governo turboeurista (mi riferisco alla tipologia non al soggetto)
Quindi, politici che elaborano l'ennesima terrificante lenzuolata di controriforme antisociali andrebbero questa volta necessariamente sostenuti, perchè recitano "ce lo chiede il Paese", e non "ce lo chiede l'Europa"..
A mio avviso un sovranismo così declinato è un succedaneo dell'eurismo, così il sovranista è l'eurista della filiera corta
Antonella B
Sig. Sandokan,
Certo che la dichiarazione indica "DISPREZZO". Embè? Fa parte della dialettica politica che a oggi, non dimentichiamolo, è al 100% interna. Non c'è nessun contrasto con le istituzioni UE, a parte un paio di slogan ma, come diceva Kissinger, bisogna prestare attenzione a ciò che i politici fanno, non a quello che dicono. Ebbene, per me non vi sarà nessuno scontro con l'Unione Europea e, sia chiaro, se ci fosse uno scontro governo italiano-UE e l'atteggiamento di PaP fosse il nè-nè, li riempirei di parolacce a quest'ultimi.
Sul discorso del voto per far nascere il governo, lo dico senza remore: non glielo darei il voto e questo non mi farebbe certo un traditore ma un semplice parlamentare che esprime una sua preferenza. Dare il voto di fiducia significa che condivido il programma di governo nella sua interezza e io non lo condivido. Si rivoterebbe. Non vedo dove starebbe il problema nel tornare alle urne, dove il probabile rinforzo dei consensi di Lega e 5S, renderebbe il mio voto non più decisivo (ammesso che rientrassi in Parlamento :D).
Ma non viene il dubbio a nessuno che un governo giallo verde, essendo chiaramente avversato da tutti i media e da tutte le diplomazie UE, possa essere per gli Italiani un miglioramento?
Se certa feccia ne dice peste e corna non è già una mezza medaglia da appuntarsi?
Sandokan, non capisci di economia ma che la flat tax è una schifezza le capisci?
Perché si continua pervicacemente a voler discutere con sinistrati che non hanno nessuna voglia di riconoscere la giustezza delle posizioni sovraniste?La loro linea di pensiero e di azione è chiara e l'hanno espressa in tutti questi anni e cioè:immigrazione senza limiti(Soros docet),lotta ai cosiddetti nazionalismi additati come tali,permanenza su posizioni critiche(sic)nella Ue e Dulcis in fundo considerare l'euro come una moneta tra le altre,senza dimenticare il loro "lunare"internazionalismo che va a braccetto con i desiderata di quelle élites pronte a disfarsi di ogni istanza sovranista.Insomma consustanziali e utili al sistema.Basta,lasciamoli al loro destino,ben sapendo però che li avremo come avversari o,addirittura, come nemici al fianco dei vari "filantropi"che scalpitano per renderci tutti più schiavi e "feudalesizzati".Luciano
ECCO COME VEDE IL GOVERNO UNA DELLE VOCI PIU' AUTOREVOLI DELLE ELITE.
Si sbaglia lui o vi sbagliate voi?
«Queste politiche hanno fallito ovunque e a pagare il prezzo sono sempre stati i più deboli, ma il punto è un altro: il programma di 5 Stelle e Lega ha almeno il merito di chiarire agli italiani quale sia la posta in gioco. Parla di produttività solo in relazione agli uffici giudiziari; parla di mercato solo in negativo, come fattore da limitare, depotenziare e controllare. Non parla di nuove tecnologie. Parla invece di un ruolo attivo e diretto del governo nel sistema finanziario, attraverso una propria banca e anche attraverso il Monte dei Paschi. È una visione interventista, corporativa, protezionista e paternalista di un Paese avanzato e complesso. È la visione del «sovranismo», di chi pensa di poter gestire da solo le proprie cose senza doverle condividere con nessun altro. E può piacere o no, ma non sembra compatibile con le istituzioni dell’Unione Europea che invece sono basate sul controllo della finanza pubblica, un mercato regolato ma aperto, una società aperta, una sovranità condivisa con altri 26 Paesi e una moneta condivisa con altri 18 per far fronte alle pressioni della Cina, degli Stati Uniti o della Russia».
Federico Fubini sul Corriere della Sera di oggi, 21 maggio
(https://www.corriere.it/opinioni/18_maggio_21/posta-gioco-l-italia-europa-futuro-scelte-92278590-5c6c-11e8-82e5-88fb275b03b8.shtml)
"Si rivoterebbe. Non vedo dove starebbe il problema nel tornare alle urne, dove il probabile rinforzo dei consensi di Lega e 5S, renderebbe il mio voto non più decisivo (ammesso che rientrassi in Parlamento :D)"
In questa frase hai lucidamente descritto il suicidio politico. Capisco che la situazione è disperata ma darsi a priori il suicidio politico come obiettivo mi sembra poco saggio.
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