Questa mattina a Palermo |
Dalla Sicilia alla Val Susa
s'avanza la sollevazione popolare
Tutti i giornali parlano oggi della legnata presa da Bersani alle primarie del Partito Democratico, e quindi delle "grandi manovre" di riposizionamento interne alla casta politica. Contro tutta questa paccottiglia, oggi, a Palermo, hanno manifestato i Forconi, con un combattivo corteo finito sotto il Palazzo regionale. Proprio mentre i manifestanti cercavano di entrare c'è stata la carica della Polizia. Volentieri pubblichiamo questo breve resoconto giuntoci dalla Sicilia.
Questa mattina a Palermo |
I No Tav palermitani anche loro a fianco dei lavoratori onesti, in solidarietà con i valsusini. In prima fila trenta sindaci di altrettanti comuni, con fascia tricolore. Sono arrivati davanti a Palazzo dei Normanni, sede dell’ARS, Assemblea regionale siciliana, passando davanti la sede della Serit (Equitalia di Sicilia), in via Enrico Albanese, dove di fronte ad un grosso schieramento di carabinieri e poliziotti in tenuta antisommossa, sono state bruciate le cartelle esattoriali.
Momenti di tensione si sono registrati all'ingresso di Palazzo dei Normanni quando il corteo, raggiunta la piazza, ha formato un presidio e diversi manifestanti hanno cercato di entrare nel palazzo, superando la barriera degli agenti che ovviamente hanno fatto partire la carica.
Momenti di tensione si sono registrati all'ingresso di Palazzo dei Normanni quando il corteo, raggiunta la piazza, ha formato un presidio e diversi manifestanti hanno cercato di entrare nel palazzo, superando la barriera degli agenti che ovviamente hanno fatto partire la carica.
Il presidente dell'Ars Francesco Cascio ha incontrato nel primo pomeriggio insieme ai capigruppo, una delegazione dei forconi.
Ma non è andato bene quest’incontro della delegazione dei Forconi guidata da Mariano Ferro e Giuseppe Richichi (autotrasportatori Aias), che si è concluso con un nulla di fatto.
Parlando con i giornalisti, Ferro ha annunciato che trascorrerà la notte a Palazzo dei Normanni con altri sei Forconi. «I problemi che poniamo - aggiunge - devono essere risolti strutturalmente non con provvedimenti tampone. Vogliamo vendere le arance l'anno prossimo non a 4 centesimi al chilo le vogliamo vendere al giusto prezzo devono darci le risposte che chiediamo. Non vogliamo elemosine, vogliamo cambiamenti strutturali. Ci hanno risposto che la Regione può fare ben poco che i problemi che poniamo sono da governo nazionale. Aspettiamo cosa decide Lombardo».
Bruciando le cartelle Equitalia |
Adesso la maggioranza dei partecipanti al corteo sta tornando a casa, mentre alcuni hanno deciso di presidiare l’ingresso di Palazzo dei Normanni, azione che potrebbe essere portata avanti ad oltranza.
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