[ lunedì 1 luglio 2019 ]
C'è puzza di elezioni anticipate...
Ne scriveva l'altro giorno Leonardo Mazzei.
Piatti ricco mi ci ficco... stando ai sondaggi la Lega triplicherebbe i parlamentari. E stando agli stessi sondaggi i Cinque Stelle dimezzerebbero quelli che hanno attualmente.
Vedremo...
Non è chiaro — e forse non l'ha chiaro nemmeno lui — se Salvini abbia già deciso di far cadere il governo per andare alle urne. L'annuncio salviniano che si dovrebbe dare forma già in estate alla Legge di bilancio pare andare nella direzione delle elezioni.
Una cosa tuttavia appare certa, l'ala più liberista della Lega, quella con Giorgetti alla sua testa, scalpita per porre fine all'alleanza con pentastellati, andare alle urne a settembre per poi metter su una riedizione del centro-destra. Già, perché di leghe ce ne sono due, non una sola. Che sia così è emerso chiaro sulla questione dei MiniBoT. Proprio la questione dei MiniBoT l'ala giorgettiana si è di fatto schierata con Draghi, Tria, Mattarella e Company. Se non è scontato il punto di caduta di Salvini, chiara è linea di questo pezzo di Lega: cessare le ostilità coi poteri forti e l'Unione europea in cambio del cosiddetto "shock fiscale". Per il resto liberismo a tutto spiano: taglio alla spesa pubblica, privatizzazioni, meno Stato e più mercato — leggi: autonomia differenziata subito.
L'ala giorgettiana sa che su tutta questa roba qui non otterranno (giustamente) il semaforo verde da parte del M5s, di qui la volontà di andare alle urne per mettere su un governo cn ciò che resta dei berluscones e Fratelli d'Italia — il cui "statalismo" è una maschera del liberismo crosettiano.
Questa mattina il giorgettiano viceministro Massimo Garavaglia ha rilasciato un'intervista in cui espone con chiarezza quali potrebbero essere i casus belli per rompere coi Cinque stelle. Oltre alla cosiddetta e sciagurata "Autonomia differenziata" per le regioni del Nord, Garavaglia vuole ristabilire la piddina immunità per la Arcelor-Mittal, quindi rifiuto totale di togliere ai Benetton Autostrade per l'Italia. Tre questioni
cruciali — Garavaglia ha taciuto le loro simpatie per svendere Alitalia i tedeschi di Lufthansa — da cui emerge un liberismo sfrontato, ben accetto al partito dell'euro. Tre questioni su cui i Cinque Stelle hanno ragione da vendere.
C'è puzza di elezioni anticipate...
Ne scriveva l'altro giorno Leonardo Mazzei.
Piatti ricco mi ci ficco... stando ai sondaggi la Lega triplicherebbe i parlamentari. E stando agli stessi sondaggi i Cinque Stelle dimezzerebbero quelli che hanno attualmente.
Vedremo...
Non è chiaro — e forse non l'ha chiaro nemmeno lui — se Salvini abbia già deciso di far cadere il governo per andare alle urne. L'annuncio salviniano che si dovrebbe dare forma già in estate alla Legge di bilancio pare andare nella direzione delle elezioni.
Una cosa tuttavia appare certa, l'ala più liberista della Lega, quella con Giorgetti alla sua testa, scalpita per porre fine all'alleanza con pentastellati, andare alle urne a settembre per poi metter su una riedizione del centro-destra. Già, perché di leghe ce ne sono due, non una sola. Che sia così è emerso chiaro sulla questione dei MiniBoT. Proprio la questione dei MiniBoT l'ala giorgettiana si è di fatto schierata con Draghi, Tria, Mattarella e Company. Se non è scontato il punto di caduta di Salvini, chiara è linea di questo pezzo di Lega: cessare le ostilità coi poteri forti e l'Unione europea in cambio del cosiddetto "shock fiscale". Per il resto liberismo a tutto spiano: taglio alla spesa pubblica, privatizzazioni, meno Stato e più mercato — leggi: autonomia differenziata subito.
L'ala giorgettiana sa che su tutta questa roba qui non otterranno (giustamente) il semaforo verde da parte del M5s, di qui la volontà di andare alle urne per mettere su un governo cn ciò che resta dei berluscones e Fratelli d'Italia — il cui "statalismo" è una maschera del liberismo crosettiano.
Questa mattina il giorgettiano viceministro Massimo Garavaglia ha rilasciato un'intervista in cui espone con chiarezza quali potrebbero essere i casus belli per rompere coi Cinque stelle. Oltre alla cosiddetta e sciagurata "Autonomia differenziata" per le regioni del Nord, Garavaglia vuole ristabilire la piddina immunità per la Arcelor-Mittal, quindi rifiuto totale di togliere ai Benetton Autostrade per l'Italia. Tre questioni
cruciali — Garavaglia ha taciuto le loro simpatie per svendere Alitalia i tedeschi di Lufthansa — da cui emerge un liberismo sfrontato, ben accetto al partito dell'euro. Tre questioni su cui i Cinque Stelle hanno ragione da vendere.
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4 commenti:
Giorgetti ha firmato la mozione di uscita dall'euro assieme a Borghi durante l'ultimo congresso della Lega. Quindi?
Sì certo il lavoro lo danno principalmente le imprese, ma quand'è che queste possono assumere? Quando il ciclo economico è positivo, dato che la loro capacità di investimento dipende dal fatturato e dalle prospettive generali di crescita.
Ma quando la situazione è come l'attuale, con troppi disoccupati reali e salari troppo bassi e precari, quindi con la domanda interna che ristagna esse non hanno alcuna possibilità di invertire la tendenza. Tant'è che la crisi si trascina ormai da lunghissimo tempo senza soluzioni.
Tutti gli esecutivi precedenti hanno agito sulla voce costi delle aziende, diminuendo il costo del lavoro, concedendo sgravi o abbassando le tasse, ma non è servito a niente. Bisognerebbe invece agire alzando la voce ricavi cioè il fatturato. Ma per farlo bisogna rimettere soldi in tasca alla gente e questo checchè ne dica la megera della foto o quell'altro bell'imbusto di Salvini lo può fare soltanto lo stato con la spesa pubblica. Non lo stato ridotto come adesso però ma uno stato in grado di spendere a deficit e con una banca centrale a sua disposizione.
Invece anche questo governo marcia a vele spiegate verso la direzione sbagliata e la flat tax deprimerà ulteriormente le capacità dello stato. Le aziende beneficieranno sì di ulteriori sconti ma continueranno a non sapere a chi vendere i loro prodotti e tutto continuerà come prima peggio di prima. La diminuzione di entrate nel bilancio statale creerà altri problemi nei servizi pubblici. Ci avviamo verso il collasso della sanità pubblica, per dirne una, e magari finiremo come gli americani: nelle mani delle assicurazioni private.
Dentro o fuori la Ue con questa gente al comando si finisce dritti dentro il baratro, questo è poco ma sicuro.
Intanto ieri al cdm hanno detto che i risparmi di reddito e quota 100 andranno alla riduzione del debito come vuole conte. I vicepremier hanno fatto al scena di non partecipare o andarsene prima in polemica ma insultandosi reciprocamente. Ad ora non si hanno altre notizie dai due.
Leggo sull'antidiplomatico che Berlino disconosce Guadò e riconosce il legittimo governo di Maduro.
Miracoli dello scontro USA-Germania.
La situazione è mutevole assai, bisognerebbe tenersi le mani libere e guardare al di la di Maastricht e l'UE. Ma Roma non è Berlino e queste libertà non può permettersele. Anche su questo occorre chiedersi cosa vogliano i gialloverdi ma soprattutto quei poteri che gli stanno dietro.
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