domenica 4 febbraio 2018

IL MOSTRO DI MACERATA E L'ANTIFASCISMO di Piemme

[ 4 febbraio 2018 ]

Berlusconi minimizza sostenendo che si tratta di uno squilibrato mentale; i fascisti che giustificano la mancata mattanza; quelli che lo condannano come atto criminale; Salvini e la Meloni che dicono che la colpa è dell'immigrazione e di chi la favorisce; il Saviano che rimprovera a Salvini di essere il mandante morale; l'estrema sinistra, sulla stessa scia, se la prende tuttavia anche coi "complici silenti"Di Battista che in quanto a ignavia supera tutti quanti. Ci sarà infine qualche cretino che griderà al complotto di qualche servizio segreto per favorire il Pd nelle urne.

C'è poi chi equipara il gesto del mostro di Macerata e quelli disperati degli islamisti riconducibili all'ISIS. La similitudine sta secondo me altrove: Traini, colpendo ogni immigrato che gli è capitato a tiro ha emulato le pratiche della destra neonazista e suprematista americana. 

Dopo l'americanizzazione delle sinistre, abbiamo quindi l'americanizzazione del fascismo, lo sceriffo bianco fai date. Sintomo evidente di una società spappolata, il cui tessuto si va progressivamente sfasciando, producendo un'individualismo nichilista della morte.

Non c'è dubbio che questo Luca Traini, oltre ad essere un infame —come definire altrimenti chi fa il tiro al bersaglio con gente inerme e indifesa— è uno "squinternato"; uno squinternato che fa un'americanata ma con delle idee politiche fasciste, uno che per di più, solo un anno fa, era candidato della Lega di Salvini. 

La qual cosa che ci dice? Ci dice che nel marasma italiano, pur tra stop and go, si va configurando un ectoplasma politico reazionario, diviso su molte questioni ma con un collante ideologico e sociale comune: la xenofobia. Ora Di Stefano si agghinda col doppio petto, ma nessuno deve dimenticare che nel 2011, a Firenze, il suo simpatizzante Gianluca Casseri sparò e uccise due ragazzi senegalesi. Ora Casa Pound è un avversario elettorale della Lega, ma non si deve scordare che nel 2015 Salvini e i "fascisti del terzo millennio" siglarono un patto politico il cui marchio di fabbrica era "basta immigrazione! prima gli italiani!". Il patto si è rotto perché Salvini decise di allearsi con Berlusconi. Vedrete che se questa alleanza dovesse rompersi, a crisi sociale incalzante, l'anima nera della Lega riporterà in auge quel perverso sodalizio. La barbarie sociale neoliberista, non solo produce anime nere, le spinge ad assembrarsi, a fare fronte. 

C'è quindi una logica sociale, oggettiva, nella follia terrorista del "lupo solitario" Luca Traini. Guai a non vederla! Guai a coloro che se gli parli della xenofobia montante fanno spallucce.

Antifascismo necessario quindi, ma quale? Ce ne sono almeno due, uno può vincere, l'altro destinato a farci perdere. Per capire quali essi siano si guardi questo breve filmato sulla mobilitazione avvenuta ieri a Genova. Una grande e combattiva manifestazione indetta per protestare contro il crimine di Macerata. Pare che quelli del Pd siano stati cacciati dal corteo. Cosa buona e giusta. Si ascoltino quindi i due manifestanti che parlano al microfono. Sono l'icastica rappresentazione dei due antifascismi di cui parlo: quello patriottico del vecchio partigiano, e quello retorico e declamatorio difeso da un giovane. Ahimé non è quello partigiano che ha l'egemonia.

No so se faremo in tempo a fermare il mostro che la putrescente società liberista e liberale nutre nella sua pancia. 

So che per impedire il parto si dovrebbe uccidere la madre che lo tiene in grembo. So che questo parto è agevolato da quelle sinistre bastarde le cui cifre identitarie sono oramai il disprezzo dello stato e della nazione, l'accoglienza a prescindere col mito suicida della "società multietnica", il cosmopolitismo liberal-cattolico al posto dell'internazionalismo.  

So che per evitare una nuova tragedia storica occorre anzitutto rimettere ordine nei pensieri, sbarazzarsi dei fiori oramai appassiti e coltivarne di nuovi. Occorre ricostruire una nuova comunità politica dalle forti radici democratiche, rivoluzionarie e patriottiche. 
Faremo in tempo?

15 commenti:

Anonimo ha detto...

"So che per impedire il parto si dovrebbe uccidere la madre che lo tiene in grembo. So che questo parto è agevolato da quelle sinistre bastarde le cui cifre identitarie sono oramai il disprezzo dello stato e della nazione, l'accoglienza a prescindere col mito suicida della "società multietnica", il cosmopolitismo liberal-cattolico al posto dell'internazionalismo"

concordo al 100%. le cose si sviluppano inconsciamente, per processi oggettivi. era giocoforza che importando "risorse" a milioni e in tempi ristretti prima o poi sarebbero accadute ste cose, io stavo facendo il conto alla rovescia. e siamo solo all'inizio.
i meccanismi sociali che governano impersonalmente la realtà se ne fregano di morale e buone intenzioni.
gino.

Anonimo ha detto...

Anonimo gino commenta come Salvini e la Meloni. Come mai?

Anonimo ha detto...

Gli stessi antifascisti della favolosa manifestazione hanno prestato a sangue un povero disabile colpevole di avere un tricolore con se

Unknown ha detto...

Ho il vago e lieve sospetto che finirà tutto molto male. La crisi economica è lungi dal risolversi, per le note ragioni (neoliberismo + euro) e la paura genera mostri. Ho letto che Forza Nuova è scesa in campo per sostenere questo Traini. Apertamente... Ehhh Siamo nel tunnel e comincio a pensare che se vedremo delle luci, saranno quelle del fuoco dell'inferno in cui stiamo precipitando... E a sinistra continuano a togliere le cacatine di mosca dal vetro, peccato che il vetro sia ormai irrimediabilmente rotto.

Anonimo ha detto...

Fate attenzione che casa pound è una cosa e forza nuova un altra.
Al confronto di fn, cpi è un movimento democratico e genuino.
Fn viene da un altra sorgente.

Anonimo ha detto...

All'anonimo dell'1:07. La sorgente di Fn e Cpi è la stessa. Terza Posizione. Fiore ha fondato Forza Nuova, Gabriele Adinolfi è il padre spirituale di Casapound. Nel murales all'ingresso di Casapound in via Napoleone III Dove compaiono i nomi dei riferimenti culturali del movimento, compare anche quello dEl defunto Massimo Morsello, ex Nar, fondatore di FN insieme a Fiore...molti militanti di Casapound odierni hanno un passato in Forza Nuova. Insomma il brodo di coltura è lo stesso. Poi certo divergono sulle modalità tattiche.

Bazaar ha detto...

« Ci sarà infine qualche cretino che griderà al complotto di qualche servizio segreto per favorire XYZ nelle urne. »

Io sono uno di quei cretini.

Ora, non mi aspetto che chi non abbia capito nulla di ciò che è successo negli anni'70 in Italia lo possa capire ora. È inutile citare la Cox come è inutile spiegare perché Marx sostenne il conservatore Lincoln. Ovvero è inutile spiegare le due anime storiche del capitalismo che, nella loro dialettica, offrono delle opportunità all'avanguardia democratica che per struttura, in condizioni normali, ha pochissimi spazi politici.

Ciò da cui non ci si può astenere, però, è lo stigmatizzare l'antimarxiano muoversi per appartenenza, acritico ed incosciente.

Ma che diavolo sarebbe 'sta fava di "antifascismo" fuori dalla reale concretezza della situazione storica che viene sbandierato da generazioni di socialisti falliti?

La Costituzione è antifascista in quanto socialista. E si richiama all'antifascismo in quanto si rifà alla comunione di intenti della concreta situazione storica della Resistenza. Punto.

Ora: l'anima "nera" non è quella del "fascismo". È quella del capitalismo. Giusto?

Il socialismo nasce come anticapitalismo. Non nasce come un "antifascismo" fuori dalla storia.

Ora il capitalismo si è riproposto nel suo totalitario liberalismo ottocentesco: cosa facciamo? continuiamo a fare gli "antifascisti" al servizio del capitale?

I democratici sono socialisti, ossia anticapitalisti: non sono né di sinistra né antifascisti che, guarda un po', trovano eco in organizzazioni tipo "Antifa" che sono TUTTE infiltrate se non direttamente finanziate dal grande capitale liberal. Così come certe formazioni di "estrema destra" come Forza Nuova.

La verità è che l'Internazionale dei lavoratori nasce in ottica anti-immigrazionista e nazional-indipendentista: a farlo ora ci sono partiti e movimenti senza cultura socialista e democratica che si sono storicamente rifatti a regimi conservatori.

La responsabilità è di chi si propone come "intellettuale socialista" e continua a ragionare come la sinistra nata dal Sessantotto... ossia la sinistra neoliberista.

Non vedo il nome di Pamela, in questo articolo, come mai?

Cosa ci vuole per capire che chi si rifà ad un antifascismo astorico, moralistico, è, di fatto, utile idiota al servizio del capitale?

Anonimo ha detto...

siete irrecuperabili:"Chi critica il capitalismo approvando l'immigrazione, di cui la classe operaia è la prima vittima, farebbe meglio a tacere. Chi critica l'immigrazione senza criticare il capitalismo anche...

SOLLEVAZIONE ha detto...

Stimato Bazaar,

mi pare che questa volta tu abbia fatto cilecca.
Noi non siamo affetti dalla sindrome "ANTIFA".
Noi sappiamo ben distinguere tra nemico principale e secondario, tra contraddizione principale e secondaria.
Noi abbiamo scritto:
«Antifascismo necessario quindi, ma quale? Ce ne sono almeno due, uno può vincere, l'altro destinato a farci perdere. Per capire quali essi siano si guardi questo breve filmato sulla mobilitazione avvenuta ieri a Genova. Una grande e combattiva manifestazione indetta per protestare contro il crimine di Macerata. Pare che quelli del Pd siano stati cacciati dal corteo. Cosa buona e giusta. Si ascoltino quindi i due manifestanti che parlano al microfono. Sono l'icastica rappresentazione dei due antifascismi di cui parlo: quello patriottico del vecchio partigiano, e quello retorico e declamatorio difeso da un giovane. Ahimé non è quello partigiano che ha l'egemonia».

E il pezzo precisa poi che il fascismo che l'occidente imperiale ha in grembo non è quello degli anni '20-'30 (non fosse perché non c'è nessuna ondata rivoluzionaria e proletaria da stroncare con ogni mezzo). Quello incipiente (e lo si vede osservando quanto accade, dagli USA all'Est Europa) ha la xenofobia come sua cifra.

Questi neofascisti sui generis non sono un nemico principale, ma non "compagni che sbagliano"; sono pur sempre nemici.

Non consideri la xenofobia montante come lievito di un incipiente movimento reazionario di massa? Si vede che sei cieco.

Bazaar ha detto...

Signori, dando per assodato che conosca come la vostra posizione si distingua dal resto del pensiero di sinistra reazionario, il mio intervento è volto a criticare ciò che non considero una sufficiente presa di distanza radicale dall'antifascismo neoliberale.

Il motivo è banale: l'antifascismo degli ultimi decenni - se non di gran parte dell'intero dopoguerra - ha fallito nel suo compito di portare coscienza alle masse. Ossia ha, nell'evidenza che ci circonda, perso politicamente.

Non so se ho "cileccato", ma l'origine della mia critica è quella che ho riportato in testa al mio commento.

Poiché condividiamo una comune coscienza democratica, ossia nazionale e di classe, probabilmente converrete con me che il fascismo, storicamente, è stata una delle tante maschere del capitalismo.

Se questo è condiviso, dovrebbe essere anche condiviso che la maschera fascista, ossia al di fuori dalla Storia, è in se stessa un finto bersaglio.

Di conseguenza, qualsiasi antifascismo astorico, che si rifà ad una qualche essenza morale, antropologica, del fascismo (come quello di quegli imbecilli dei Wu Ming che si chiedono come mai il loro tweet viene retuittato dai bot... poveri cretini), è necessaria per creare una (falsa) dialettica con lo spaventapasseri del fascismo: questa finta dialettica è quella che negli anni '70 è stata chiamata "strategia degli opposti estremismi", "strategia della tensione", da una parte fondata sulla neoliberistica equiparazione di comunismo e nazifascismo come opposti totalitarismi e, in cui, i liberali sarebbero i democratici al posto dei socialisti, dall'altra creando un divide et impera, una semi-guerra civile che ha distratto dall'unico e vero - a anche per motivi filologici - nazifascismo: quello di Hallstein e dell'eurounionismo, dell'imperialistico diritto comunitario, federalista e liberoscambista.

Il liberoscambio, quello che i nazisti provarono ad imporre con i panzer, come ben sapete, postula la libera circolazione dei capitali, dei beni e delle persone. Come da tradizione del più grande Instrumentum Regni mai inventato - il cristianesimo - questa autentico atto politico volto a segmentare e a distruggere qualsiasi coscienza nazionale e di classe - quello dell'immigrazione e della tratta degli schiavi - necessita di questo moralismo peloso: che si chiami razzismo, xenofobia, fascismo, sessismo, omofobia, islamofobia, stagranfavafobia, si tratta sempre e solo di moralismo volto a sedare qualsiasi reazione patriottica e di classe e, dall'altra, far montare irrazionale panico livoroso in chi vede il pericolo di questi fatti sociali ma non ne comprende le cause ed i fini.

Usare già il termine "xenofobia" è già usare le categorie del nemico.

Tutti hanno paura del "diverso", in qualsiasi sua accezione: è banale psicologia.

Tutto ciò che è volto a colpevolizzare i sentimenti che NON si possono NON provare è clericale pratica dell'Instrumentum Regni.

Bazaar ha detto...

Per creare questa finta dialettica, sezionalizzante e distraente dal conflitto di classe e dall'imperialismo, la longa manus del capitale - di cui i "servizi" che non rispondono allo Stato sono, da sempre!, storicamente parte - può creare casi di cronaca. La coincidenza del fatto di Macerata con quello della povera Pamela è troppo evidente per tacciare chi ci vede una manovra politica dietro di essere un "cretino". Assomiglia troppo alla strategia della tensione.

Non si può non pensare a cosa sia successo dopo Rimini, alla Cox, o, per altri motivi ancora, cosa sia successo a Bologna dopo Ustica.

Poiché ciò che argomento mi pare organico e coerente a tutti i livelli di chi prova a ragionare con il "materialismo dialettico", non può vedere una certa precomprensione a questi fatti di cronaca dovuti a motivi di antimarxiana "appartenenza".

Ora, il livore montante per il panico dovuto all'immigrazione è assolutamente preoccupante, da temere la guerra civile e il tipico utilizzo - tanto stigmatizzato da Marx ed Engels - del sottoproletariato come esercito reale per opprimere le masse di lavoratori, di disoccupati ed inabili.

Sono intervenuto a gamba tesa anche tra i "sovranisti" per criticare l'eccesso di identitarismo e l'uso di toni che si possono rivelare controproducenti, non solo per motivi coscienziali, ma anche per l'uso che ne può venir fatto dai vari panzer del politicamente corretto. Politicamente corretto liberal che, basti vedere i sussidiari delle scuole elementari, sappiamo essere ingegneria sociale totalitaria.

Ora, o ci si smarca da quel branco di socialisti inutili che Marx ed Engels avrebbero preso a calci nel sedere come i Wu Ming, che non fanno che amplificare la propaganda dei Saviano e dell'oppressione finanziaria, oppure in Italia non rimane veramente più nulla; manco uno scampolo di coscienza.

Io vi voglio bene: ma qui il terzo non si può dare: o a Macerata si vede un innesco volto alla strategia della tensione (di cui i fini elettorali sono ovvi), oppure non lo vede e dà a chi la pensa così del "cretino".

Una delle due posizioni fa cilecca. Per carità, è dialettica ma, come ho argomentato, è basata sulla coscienza di "fondamentali": non sono sicuro di aver fatto cilecca io.

Bazaar ha detto...

Un post scriptum, per massima chiarezza e tentare un Aufhebung volto a grattar via decenni di quella che io credo essere falsa coscienza sedimentata: quello che il capitale trasnazionale teme non è un partito socialista, per il semplice fatto che non esiste proprio più il pensiero socialista, ovvero il pensiero democratico.

Quello che il capitale cosmopolita e mondialista difeso dai Toni Negri e dai Saviano teme ora, è la crescita di partiti conservatori nazionalisti che si mettano di traverso alla nuova feudalizzazione voluta dal cosmopolitismo borghese: quel nazionalismo rappresentato dai Putin, dagli Orban, dalla Regina d'Inghilterra (vedi la sua posizione sul Brexit) o dai Trump: questo nazionalismo che ama l'identitarismo della tradizione e che protegge gli interessi del capitalismo industriale; v. Main Street Vs Wall Street, v. il repubblicano Lincoln, erede della tradizione "hamiltoniana" volta allo sviluppo industriale tipicamente nordista contro il partito liberale sudista, filo-britannico, liberoscambista e schiavista.

Voglio dirvi che il cieco è colui che non si accorge che il totalitarismo fascista è già tra noi, e l'autoritarismo è già prossimo a venire, basti vedere le leggi per la censura in preparazione pre-bellica.

Il cieco è colui che non vede che l'antifascismo è sventolato per non permettere partiti antiliberisti (perché l'immigrazionismo, come sapevano i comunisti, è liberismo applicato al lavoro-merce) di acquisire consenso e di portare coscienza nazionale.

Coscienza nazionale che, piaccia o meno, è propedeutica alla coscienza di classe.

Ragionare per "amici e nemici", in modo ideologico e non strumentale rispetto alla concretezza del momento storico, lo considero più schmittiano che marxista.

Se mi sono spiegato bene, si arriva alla conclusione che è facile che Marx, come sostenne il borghese Lincoln, oggi sosterrebbe i vari Putin ed Orban, e tutti i partiti conservatori ma nazionalisti e "statualisti", perché non ragionava per appartenenza, ma, come Lenin più avanti, ragionava in modo dialettico sulle opportunità che le contraddizioni del capitalismo riserva imprevedibilmente.

Anonimo ha detto...

Grandissimo Bazaar.Sottoscrivo anche le virgole.Bravo,bravo,di una lucidità rara.È sempre un piacere leggere i tuoi commenti ospitati nel blog di in altro grande e VERO costituzionalista che è Barra Caracciolo.Per fortuna esistono ancora INTELLETTUALI che hanno rifiutato di gettare il cervello nel macero di un'antifascismo di regime consustanziale ad un' altro:quello degli utili idioti in servizio permanente al capitale.

Luca Tonelli ha detto...

Bazaar da incorniciare.
Su questi interventi ancor più dei già soliti livelli eccelsi.

Anonimo ha detto...

Non è chi non possa accorgersi che la nostra "cultura etnica" stia ormai collassando disastrosamente: democrazia farlocca, politici corrotti che di più non si può, leggi ad hoc per gli amici degli amici, spese della politica vertiginose, disoccupazione a livelli preoccupanti, informazioni addomesticate, femminicidi a catena, istruzione allo sfascio, sanità pubblica aggrovigliata, emigrazione (di "italiani") in aumento, indice di povertà in allerta, suicidio demografico in atto sempre più capillare, e via così. Le "destre "sincere" rimpiangono tempora acta, le sinistre sono irriconoscibili: "bella ciao! Bella ciao ciao ciao! una mattina, mi sono svegliata ...." testate nucleari accatastate, basi americane ovunque, banche in bilico .... E fiumi di immigrati i piena!

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