25 dicembre
Babbo Natale, tra gli altri doni, ce ne ha consegnato uno inatteso e benigno: Alberto Bagnai è stato costretto a smarcarsi da Claudio Borghi Aquilini sulla vicenda della Flax tax. Se ciò sia il segnale della fine di un sodalizio disdicevole, ce lo diranno i prossimi, decisivi mesi.
Com'è che questo sia accaduto non è difficile spiegarlo. La causa è la resistibile ascesa della Lega Nord —pompata dai media di regime del Renzi che infatti si sfrega le mani che Matteo Salvini sia accreditato come suo principale avversario. Quest'ascesa pilotata sta mettendo in imbarazzo, con Bagnai, tutti gli stolti che hanno fatto i portatori d'acqua del Salvini medesimo, che hanno fatto campagna elettorale alle recenti europee per la Lega Nord. Il No all'euro è infatti solo uno dei tre cavalli di battaglia di Salvini, gli altri due essendo il No all'immigrazione e la Flat Tax.
Cosa sia la Flat Tax è presto detto: il sogno di tutti i furfanti, la quint'essenza della visione neoliberista in economia. Tu guadagni mille io dieci e la comunità ci prende in tasse la stessa quota del 20%. Addio alla Costituzione! Addio, in una società che vede ampliarsi il solco tra ricchi e poveri, al principio del fisco come leva per redistribuire la ricchezza. Diciamola tutta: addio allo Stato e abdicazione finale della politica al regno dell'economia fondata sul profitto.
Lo spiega bene, incalzando il Bagnai, Fiorenzo Fraioli.
Il Bagnai si è inviperito per l'essere stato chiamato in causa e, a sua discolpa, segnala ai suoi lettori che ha espresso il proprio dissenso con l'amico Borghi Aquilini. La prova sarebbe appunto il suo cinguettio. Gliene diamo atto, solo che su una questione della portata della Flat Tax non è che uno se la possa cavare con un paio di pelosi e sconcertanti tweet.
Perché pelosi? Il Bagnai per la precisione afferma che «La Flat Tax non mi pace» (e che qui è forse questione di gusti?); che «... la Flat Tax può diventare un boomerang». Boomerang per chi? Di sicuro per la maggioranza della povera gente che campa con salari da fame, non certo per i ricchi il cui reddito è dato da rendite finanziarie e profitti da capitale. Un "boomerang" per l'economia italiana una volta usciti dalla gabbia dell'euro? Sarebbe il caso che chi si considera il Napoleone degli economisti spiegasse ben bene perché, invece di attenersi a fatui giudizi che rivelano la sudditanza alla borghesissima idea della avalutatività politica della "scienza" economica.
Colpito nel suo Tallone d'Achille il Bagnai ritorna ai suoi insulti usuali facendo fuoco e fiamme contro gli "ortottersovranistmemmettarauritiani", alla fine giustificando il suo sodalizio morente col liberista Borghi e il suo endorsement senza principi per la Lega Nord.
I sovranisti (non quelli fasulli), gli ortotteri, gli memmettari e pure gli auritiani, per quanto numerosi possano essere i loro difetti, hanno idee chiare sulla Flat Tax, sul fatto che chi vincola l'uscita dall'euro all'introduzione della Flat Tax è un liberista. Noi siamo ancora più chiari: è un avversario politico che va combattuto.
Ora Bagnai deve spiegare come un economista che si considera Keynesiano possa: aver firmato un "Manifesto di solidarietà europea" con il fior fiore dei vonhayekiani; come possa aver inciuciato con liberista di destra dichiarato come Borghi e sicofanti come Magdi Allam; e come possa aver fatto attiva campagna elettorale per la Lega Nord di Salvini.
Troppo facile immaginare di farla franca smarcandosi in zona Cesarini. Non sapeva il Bagnai che la Flat Tax era da tempo nel programma della Lega Nord?
Solo una svista? Certo che no! L'inciucio con la destra liberista e xenofoba ha delle cause ben più profonde. Consistono: (1) nell'idiozia che l'euro sia il fascismo; (2) di qui l'idea che sia lecito, contro Satana, allearsi con Belzebù; (3) che non esista quindi un'uscita di destra e una di sinistra dall'euro; (4) che l'uscita sarà necessariamente pilotata dalle odierne resipiscenti classi dominanti e non resti che assisterle e accompagnarle.
Avevamo avvisato Bagnai che questa paccottiglia strategica lo avrebbe ficcato in brutti pasticci. Sta a lui venirne fuori se non vuole lasciarci le penne.
Babbo Natale, tra gli altri doni, ce ne ha consegnato uno inatteso e benigno: Alberto Bagnai è stato costretto a smarcarsi da Claudio Borghi Aquilini sulla vicenda della Flax tax. Se ciò sia il segnale della fine di un sodalizio disdicevole, ce lo diranno i prossimi, decisivi mesi.
Com'è che questo sia accaduto non è difficile spiegarlo. La causa è la resistibile ascesa della Lega Nord —pompata dai media di regime del Renzi che infatti si sfrega le mani che Matteo Salvini sia accreditato come suo principale avversario. Quest'ascesa pilotata sta mettendo in imbarazzo, con Bagnai, tutti gli stolti che hanno fatto i portatori d'acqua del Salvini medesimo, che hanno fatto campagna elettorale alle recenti europee per la Lega Nord. Il No all'euro è infatti solo uno dei tre cavalli di battaglia di Salvini, gli altri due essendo il No all'immigrazione e la Flat Tax.
Cosa sia la Flat Tax è presto detto: il sogno di tutti i furfanti, la quint'essenza della visione neoliberista in economia. Tu guadagni mille io dieci e la comunità ci prende in tasse la stessa quota del 20%. Addio alla Costituzione! Addio, in una società che vede ampliarsi il solco tra ricchi e poveri, al principio del fisco come leva per redistribuire la ricchezza. Diciamola tutta: addio allo Stato e abdicazione finale della politica al regno dell'economia fondata sul profitto.
Lo spiega bene, incalzando il Bagnai, Fiorenzo Fraioli.
Il Bagnai si è inviperito per l'essere stato chiamato in causa e, a sua discolpa, segnala ai suoi lettori che ha espresso il proprio dissenso con l'amico Borghi Aquilini. La prova sarebbe appunto il suo cinguettio. Gliene diamo atto, solo che su una questione della portata della Flat Tax non è che uno se la possa cavare con un paio di pelosi e sconcertanti tweet.
Perché pelosi? Il Bagnai per la precisione afferma che «La Flat Tax non mi pace» (e che qui è forse questione di gusti?); che «... la Flat Tax può diventare un boomerang». Boomerang per chi? Di sicuro per la maggioranza della povera gente che campa con salari da fame, non certo per i ricchi il cui reddito è dato da rendite finanziarie e profitti da capitale. Un "boomerang" per l'economia italiana una volta usciti dalla gabbia dell'euro? Sarebbe il caso che chi si considera il Napoleone degli economisti spiegasse ben bene perché, invece di attenersi a fatui giudizi che rivelano la sudditanza alla borghesissima idea della avalutatività politica della "scienza" economica.
Colpito nel suo Tallone d'Achille il Bagnai ritorna ai suoi insulti usuali facendo fuoco e fiamme contro gli "ortottersovranistmemmettarauritiani", alla fine giustificando il suo sodalizio morente col liberista Borghi e il suo endorsement senza principi per la Lega Nord.
I sovranisti (non quelli fasulli), gli ortotteri, gli memmettari e pure gli auritiani, per quanto numerosi possano essere i loro difetti, hanno idee chiare sulla Flat Tax, sul fatto che chi vincola l'uscita dall'euro all'introduzione della Flat Tax è un liberista. Noi siamo ancora più chiari: è un avversario politico che va combattuto.
Ora Bagnai deve spiegare come un economista che si considera Keynesiano possa: aver firmato un "Manifesto di solidarietà europea" con il fior fiore dei vonhayekiani; come possa aver inciuciato con liberista di destra dichiarato come Borghi e sicofanti come Magdi Allam; e come possa aver fatto attiva campagna elettorale per la Lega Nord di Salvini.
Troppo facile immaginare di farla franca smarcandosi in zona Cesarini. Non sapeva il Bagnai che la Flat Tax era da tempo nel programma della Lega Nord?
Solo una svista? Certo che no! L'inciucio con la destra liberista e xenofoba ha delle cause ben più profonde. Consistono: (1) nell'idiozia che l'euro sia il fascismo; (2) di qui l'idea che sia lecito, contro Satana, allearsi con Belzebù; (3) che non esista quindi un'uscita di destra e una di sinistra dall'euro; (4) che l'uscita sarà necessariamente pilotata dalle odierne resipiscenti classi dominanti e non resti che assisterle e accompagnarle.
Avevamo avvisato Bagnai che questa paccottiglia strategica lo avrebbe ficcato in brutti pasticci. Sta a lui venirne fuori se non vuole lasciarci le penne.
26 commenti:
Cioè se quell'ambiguo personaggio riconoscesse di avere sbagliato avvicinandosi alla Lega voi lo accogliereste a braccia aperte?
Ma non avete capito che quello è uno che si fa solo i casi suoi, che serve esclusivamente a creare problemi all'infelice con cui si allea e che dovete tenervelo il più lontano possibile?
Niente, non lo capite nemmeno dopo tutti i calci in culo che vi ha rifilato a tradimento.
E allora ve lo meritate.
Qui non si tratta di "riprenderselo", ma di capire se un confronto è possibile oppure se siamo di fronte, con certezza pari al 100%, a un altro caso clinico. Se è la seconda non se ne parla ma, se Illo rinunciasse all'insulto e alla denigrazione "a prescindere", è del tutto evidente che si tratta di una voce le cui tesi non possono essere eluse dicendo semplicemente "ci hai insultato". Non fosse altro per il fatto che rappresenta una bella parte dell'opinione pubblica "informata"... tra virgolette.
Gradirei, su questa tesi, argomentazioni logiche e coerenti, e non attacchi personali. Per le liti personali preferisco accapigliarmi con le persone che frequento in carne ed ossa.
caro Anonimo,
primo: il rancore non è un sentimento che ci appartiene.
secondo: in politica chi è nemico oggi può diventare amico domani, e viceversa.
terzo: non lottiamo (e non polemizziamo) per interessi di bottega, ma per una causa ben più grande, rispetto alla quale le polemiche, anche le più espre, sono piccola cosa.
quarto: Bagnai è un narcisista, ed è vero che fino ad ora ha fatto più danni che altro. Difficile che cambi andazzo.
quinto: di calcin un culo gliene abbiamo dati anche noi molti, e non siamo appesi alla sua resipiscenza.
"in politica chi è nemico oggi può diventare amico domani, e viceversa."
Non è un nemico, è un inutile politico.
Uno dei motti preferiti di Bagnai è il seguente :
"preferisco perdere da solo che vincere in compagnia. "
Lo ha ripetuto più volte, anzi, ormai è convinto di poter vincere la battaglia contro l'€ da solo e quindi non credo che ammetterà di aver fatto degli errori sul piano dell'analisi economica e/o sul piano delle scelte politiche.
Per come la vedo io, Bagnai è uno che rema CONTRO la sinistra sovranista.
Premesso che sono uno degli stolti che ha votato Lega alle europee , trovo che articoli simili non portano da nessuna parte , soprattutto dopo che avete riscoperto e pubblicato quel grandioso saggio di Preve sulla democrazia."La democrazia implica dunque effettività reale della decisione politica democratica sovrana. Se non c’è sovranità, dunque, non c’è democrazia, ma solo un gioco di simulazione e di legittimazione, e nient’altro.
Oggi la sovranità della decisione democratica non c’è. E non c’è per due ragioni. Elenchiamole separatamente, anche se in realtà fanno tutt’uno.La prima ragione è il dominio dei mercati e del capitale finanziario transnazionale (o multinazionale)
In seconda ragione è il dominio imperiale americano, la cui rete di basi militari sparse per il mondo comporta un ricatto atomico permanente, che svuota di fatto ogni sovranità nazionale." Ecco, le due ragioni di Costanzo Preve sono i fari che guidano le mie scelte elettorali per cui sono disposto a votare chiunque dimostri nei fatti e ripeto nei fatti di lottare e contrapporsi al grande capitale finanziario e industriale transnazionale, di cui l'euro è strumento, e all'imperialismo militare americano . L'unica forza politica in Europa in grado di far saltare il tappo dell'eurofascismo è il FN di Marine Le Pen, piaccia o meno, e la Lega di Salvini, per motivi strumentali o meno, è stata l'unica forza politica in Italia a schierarsi decisamente contro Bruxelles. Sono d'accordo nel considerare la flat tax un sistema iniquo e liberista , ma resta un peccato veniale rispetto alle prese di posizione sul conflitto ucraino e contro le sanzioni alla Russia avendo avuto Salvini il coraggio di recarsi, unico politico italiano, a Mosca. Il M5S che pure ho votato alle precedenti politiche, risultava improponibile alle europee dopo le ca.. ate di Casaleggio(intervista al "FattoQuotidiano") sulla necessità del taglio di 200 miliardi di spesa pubblica e le ambiguità di Grillo che una volta parlava contro l'Euro ed il giorno dopo invitava la Germania ad invaderci perché troppo corrotti. L'uscita di Salvini sulla flat tax non mi piace come non piace a Bagnai, e giudico ancor più grave l'avvicinamento a CasaPound .Il M5S ha fatto un passo avanti uscendo finalmente dall'ambiguità rispetto all'euro. Manca la proiezione europea perché Farage è un ultraliberista e non conosco le sue posizioni sul TIIP , mentre non ho udito una parola sul golpe e la guerra civile in Ucraina. Quanto all'immigrazione vi rimando sempre a Costanzo Preve ( Se fossi francese voterei Marine Le Pen) per affermare che il problema esiste al di là della facilità con cui si usano i termini di razzismo e xenofobia che pure ,certamente, sono presenti in Italia. Se non bastasse ci ha pensato pure "Mafia capitale" a far capire che il fenomeno è più complesso di quello che si vuol far credere. Di volta in volta valuterò sui fatti e senza pregiudizi ideologici a chi andrà il mio voto. Non voglio fare la fine del protagonista del "Deserto dei tartari" aspettando l'arrivo di una forza politica autenticamente di sinistra.
GioC
Veramente Bagnai dice: "preferisco vincere da solo che perdere in compagnia".
Ma di cosa cianci? Argomentazioni logiche e coerenti?
Vuoi dire che stai ancora lí a sperare che uno che ti ha chiamaro ominicchio, amante femmina tradita, Fraiola, che insulta la gente in maniera scomposta, evidentemente del tutto incapace di controllarsi, che ha definito te e Sollevazione dei falliti politici a un certo punto diventi un essere umano razioncinante?
Uno cosí politicamente non solo è inutilizzabile ma è sempre dannoso anche perché non so se lo avete capito ma a lui di mischiarsi con chi cerca di organizzare una risposta politica dal basso non gli va proprio.
Il problema, per lui, è che se si accetta la politica dall'alto certamente non è l'oscuro professorino spetazzante che può diventare il punto di riferimento della massa. E infatti alla trasmissione di Paragone boccheggiava come un pesce fuor d'acqua.
Volete dire di non avere mai fatto caso al piccolo dettaglio che quando si trova faccia a faccia con qualcuno che conta i suoi toni diventano molto più moderati per non dire ossequiosi?
Sulfatto che rappresenti una bella fetta di opinione pubblica poi, credo che abbiate le traveggole.
Ma veramente basta cosí, non credo che siate recuperabili e d'altra parte siete cosí pochi che ovviamente vi sentite obbligati a non buttare via nessuno.
La mia opinione è che lui e gente com 48 siano da evitare con ogni cautela però se non riuscite a rendervene conto insistete pure (anche perché, ragionate un attimo serenamente: l'euro non cade per decisione popolare quindi da questo punto di vista non servono; nel caso poi cadesse per implosione o abbandono di uno o più paesi il timone della sinistra verrebbe preso da PD, CGIL, SEL, PRC, che come è arcinoto hanno tutti i posti super occupati da tignosissimi politicanti di professione per cui quei personaggi non sarebbero mai e poi mai presi in considerazione).
Sicuramente Bagnai si sente messo all'angolo e nella necessità di "cavarsi dai pasticci", specialmente ora che il suo ultimo libro è già alla terza ristampa, il suo blog quello più apprezzato in Italia dopo il Sole24H, il suo ultimo convegno ancora più seguito dei precedenti.
Nel frattempo voi che risultati potete vantare in termini di azione politica o capacità di informare la cittadinanza, esattamente?
L'ennesimo, patetico articolo utile solamente a sottolineare che razza di brutta bestia possa essere l'invidia.
Vi consiglierei di rassegnarvi all'irrilevanza prima di sfondare anche il muro del ridicolo involontario.
Scusate che senso avrebbe riprenderselo dopo aver fatto una diagnosi del genere? (http://youtu.be/bOHgwTUVYs4)Non si rischierebbe di ammalarsi di trauma da narcisismo? http://youtu.be/lD-4byS_KjQ
@ Fiorenzo Fraioli
Gentile Fraioli,
è vero che Bagnai ha detto e scritto "preferisco vincere da solo che perdere in compagnia" ma è altrettanto vero che ha detto e scritto "preferisco perdere da solo che vincere in compagnia".
Lo ha messo nero su bianco in data 08 dic 2013, in data 01 feb 2014, in data 11 nov 2014 e in data 21 dic 2014 in contesti nei quali ha voluto puntualizzare che non vuole avere niente a che fare con i cosiddetti "marxisti dell'Illinois".
In tal senso è piuttosto esplicita e perentoria la dichiarazione dell' 11 nov 2014 :
"Se essere di sinistra significasse avere una strategia, avere una tattica, e avere una personalità, la destra non sarebbe più un problema. Ma abbiamo una sinistra priva di strategia, priva di tattica, e priva di personalità, a qualsiasi livello, dalla fogna della Ciociaria o dell'Illinois in su. E questo è un problema. Come si fa a non capire che questo deve essere il momento del dialogo? Come si fa a non capire che il modo migliore per contestare certe tesi è osservarle placidamente mentre si smontano da sole? Questa gente, che tre anni fa veniva a farmi le lezioncine di politica, è una massa scomposta di perdenti seriali. Io mi sono rotto i coglioni di cercare di salvarli da se stessi, e preferisco perdere da solo che vincere in compagnia di imbecilli. Che poi è il motivo per il quale vincerò. Punto. Grazie per la fiducia, cercherò di meritarmela."
http://goofynomics.blogspot.com/2014/11/e-comunque.html?showComment=1415702374472#c8429454722214578407
Visto e considerato che tali parole non lasciano adito a dubbi sulle intenzioni del Nostro, non riesco a comprendere come Lei possa sperare che costui rinunci sua sponte all'insulto e alla denigrazione "a prescindere" per imbastire un confronto critico costruttivo con la cosiddetta "sinistra sovranista" e soprattutto non riesco a comprendere come Lei sia arrivato a scrivere oggi sul suo blog che a Bagnai "va tuttavia, al netto delle sue paturnie da Donna Elvira e degli errori di posizionamento politico, la riconoscenza di tutti noi."
Ma come ? Lei è stato più volte insultato e denigrato da Bagnai e gli è pure riconoscente ??!!
Concordo.
È uno alla ricerca di un posto al sole, con ogni mezzo. Al momento gli sta andando bene, vende un casino. Ma penso che il suo obiettivo ultimo sia uno scranno. Quanto sia in malafede lo dimostra il suo articolo sulla Cina su Sbilanciamoci: pochi anni fa condannava tutto ciò che lui stesso sta facendo oggi, ovvero una battaglia campale sul tasso di cambio, questione di poco conto ma di facile presa Parole sue.
Casomai è il contrario,è Salvini che va dietro a Bagnai non viceversa
@Peter Yanez
Insultando Bagnai ha colpito l'amicizia che c'era. Ma i fatti personali non sono mai così importanti da poter coprire i ragionamenti politici.
Ora è un dato di fatto è che Bagnai E' un personaggio politico le cui tesi non possono essere ignorate. Pertanto la mia insistenza sul "confronto" non ha come scopo la ripresa di una collaborazione con Bagnai, evidentemente impossibile, ma quello di stanarlo. Già, perché l'esimio professore usa l'insulto e gli applausi della sua claque per evitare un confronto serio con i sovranisti. Un confronto nel quale, se e quando avessimo torto, noi lo ammetteremmo, non so lui. Ma questo confronto non potrà mai aver luogo se si continua a stare solo ed esclusivamente sul piano delle offese reciproche.
La mia strategia, che vorrei fosse chiara a tutti, è quella di sopportare gli insulti (eventualmente rispondendo quando mi viene qualche ideuzza per prenderlo per il culo), e al contempo continuare ad evidenziare le aporie del suo discorso. Fermo restando il fatto che, a mio avviso, i suoi ragionamenti non sono tutti aporetici, anzi.
Anche perché, se lui mi definisce "amante tradita" e io "Donna Elvira", l'unica spiegazione razionale è che siamo due lesbiche. E anche questa è un'aporia (se vuoi, ti mando in privato un primo piano del mio pikkio, così verifichi).
@ Fiorenzo Fraioli
Davvero strano il suo metodo per "stanare" il Nostro : quello vi denigra e Lei gli chiede un'intervista, quello vi insulta e Lei ammette un debito di riconoscenza, quello vi disprezza su tutta la linea e Lei dichiara che "i suoi ragionamenti non sono tutti aporetici, anzi".
Secondo me il Nostro è un caso clinico e come tale andrebbe trattato.
Purtroppo la realtà è una.
Bagnai è solo un micro-gattopardo, oggi accolto da un grosso gattopardo come Salvini, domani lo sarà da uno anche più forte. Ieri era favorevole alla precarizzazione del lavoro. Oggi flirta con i demolitori del diritto del lavoro e del principio di progressività dell'imposta (leggete bene i suoi tweet e vedrete che il suo distanziarsi perfino dall'orrore della flat tax è quanto di più peloso si possa immaginare). Bagnai sguazza tra i gattopardi ma almeno lui e i suoi amici un'idea ce l'hanno: cercano di farsi largo tra piccoli imprenditori, lavoratori autonomi, commercianti, professionisti e anche qualche lavoratore dipendente rincoglionito (magari del Sud e magari disposto pure a votare quella merda della Lega).
Il problema non è dei gattopardi. Il problema è vostro che vorreste essere "di sinistra" ma in fondo vorreste pescare dallo stesso bacino di consenso di quelli. Dovete capire che essere "di sinistra" significa fare innanzitutto blocco con i lavoratori dipendenti, i subordinati, i precari e i pensionati al minimo. Poi DOPO vengono i collegamenti con altre realtà sociali.
O si ricomincia a parlare di blocchi sociali o sono solo parole al vento. Un vento che quindi ovviamente tende a destra.
RedWolf
I commenti denotano una sopravvalutazione del soggetto: sia quelli critici, che ne temono un ruolo che non ha e non avrà, sia quelli a favore, che credono alle fole che lui inventa per sembrare importante.
I pochissimi personaggi d'élite che hanno un'idea sufficientemente chiara di chi lui sia, lo considerano quella macchietta che a lui dà tanto fastidio sembrare.
Essere "di sinistra" significa fare innanzitutto blocco con i lavoratori dipendenti, i subordinati, i precari e i pensionati al minimo. Poi DOPO vengono i collegamenti con altre realtà sociali.
Molti commenti denotano inoltre una sopravvalutazione del soggetto: sia quelli critici, che forse ne temono un ruolo che non ha e non avrà, sia quelli a favore che danno ingenuamente credito alle sue considerazioni.
CI LEGGI RED WOLF?
"vorreste essere di sinistra" a chi? Chi cura questo blog lo è senza se e senza ma. Fa parte, lo saprai (vedi la testata) della SINISTRA CONTRO L'EURO.
Pensa dunque che occorra un'uscita da sinistra dall'euro e che, se non vogliamo quella a destra, è necessaria quella che chiamiamo SOLLEVAZIONE popolare. E siamo altrettanto chiari che la trazione di essa debba essere la vasta classe che comprende i lavoro salariato, precario o meno, e coloro che il lavoro non ce l'hanno.
Informati quindi, prima di sparare nel mucchio.
SOLLEVAZIONE POPOLARE, non illusionismo operaista però. Per questo collaboriamo anche con correnti e tante singole brave persone che pur non avendo un pedigree di sinistra, sono contro un'uscita neoliberista stile flat tax. E' tragico che il grosso della sinistra, invece, sia eurista, e consideri la sovranità nazionale e monetaria una cosa di destra.
Riteniamo poi che per battere il potente e articolato fronte euro-liberista occorra costruire un vasto blocco sociale (alleanza) con i settori e le classi sociali maciullate dalla crisi, compresi i "piccoli imprenditori, lavoratori autonomi, commercianti, professionisti". Diremo di più, anche le frazioni democratiche e no-euro della borghesia.
Per quanto concerne Alberto Bagnai, abbiamo non solo sottolineato che come economista teorico è una schiappa —figlio della teoria neo-classica anche se non lo sa—, ma smascherato le sue frequentazioni vonhayekiane, prevedendo (e denunciando con la massima forza) che ciò era l'anticamera del suo mettersi al servizio dei peggiori "gattopardi" (Brancaccio), di cui i leghisti.
Giusto per amor di filologia: il termine "xenofobia" è strumento di ingegneria sociale neoliberista.
Libertà del fattore capitale = "libertà" del fattore lavoro.
Punto.
Xenofobia e razzismo non c'entrano una fava con i movimenti identitari che generalmente sono, al limite, "etnocentrici".
Chiaro?
Perché non se ne può più di sto "socialismo liberal" passato per marxismo (de facto quello che purtroppo si legge spesso anche in queste pagine).
Chi parla di razzismo a vanvera è un neoliberista e si deve sciacquare la bocca prima di usare la parola "sinistra".
Un caxxo di sovranista dovrebbe sapere che l'italia non è né un paese razzista né un Paese xenofobo (sempre che sappia di cosa stia parlando e abbia studiato la storia...).
Per un semplice fatto: è una COLONIA, quindi, il RAZZISMO (che poi è una forma di CLASSISMO) lo subisce.
Compris, miei cari socialisti fake? Cosa credete di essere per le élite anglofone o franco-teutoniche?
Rileggetevi un paio di volte queste che, fino a trent'anni fa, erano banalità.
I socialisti (VERI) hanno fatto di tutto per evitare i flussi migratori in entrambe le direzioni per l'ovvio motivo che è schiavismo al fine di avere una riserva di sottoproletariato low coast che mette pressione alla rigidità salariale.
Politicamente frammenta l'identità necessaria per coordinare consensualmente (quelle che una volta erano) le politiche sociali: si esaspera il "sezionalismo" nella stessa classe lavoratrice.
Avete come obiettivo la giustizia sociale della grande società multiculturale AMERIKANA?
Poi bisogna essere veramente tonti per non sapere che i movimenti "a basso contenuto culturale" come la Lega e, soprattutto, le varie eversioni "nere" usano una propaganda volta a (la prima) o sono strumentali a (le seconde) far emergere UN PROBLEMA CHE NON C'È per imporre una soluzione che, senza il politically correct, la classe lavoratrice non accetterebbe.
Se qualcuno deve blaterare di razzismo e xenofobia (neologismo nato con la riscossa neoliberale) può farlo benissimo sugli organi di eversione oligarchica come Repubblica: troverà sicuramente torme di piddini pronti ad applaudire...
Con rispetto,
Junius
siete morbosamente fissati con Bagnai, una cosa da analisi. Pensate alla vostra uscita da sinistra, e non alla polemica inutile e sterile. Raccogliete le forze "davvero" sovraniste e di sinistra, e fate uscire l'italia dall'euro. Il resto sono chiacchiere decorative.
"Raccogliete le forze "davvero" sovraniste e di sinistra, e fate uscire l'italia dall'euro. "
E' esattamente quel che stiamo facendo.
Oltre alle difficoltà generali e soggettive, c'è poi chi ci mette i bastoni fra le ruote, ad esempio pescando consensi a sinistra per portarli a destra.
Come pretendi che noi non se ne parli?
Bagnai lo ha ribadito poco fa su Twitter :
"Preferire la sconfitta in compagnia di se stessi alla vittoria in compagnia di cialtroni fa la forza. E fa anche l'unione: dei migliori."
E' chiaro che per Lui i migliori sono quelli che lo acclamano, tutti gli altri son dei cialtroni.
Bagnai dixit, oggi alle 17:37
"finché a sinistra ci sono solo quacquaracquà, Claudio lo voterei anche se fosse iscritto alla Hitler Jugend."
Poi ha aggiunto :
"Poi se dalla mia parte appare qualcosa di minimamente presentabile e con un paio di idee in testa, allora non voto più Claudio, che lo sa e se ne farà una ragione! Ci sto lavorando e, tranquillo: ci riuscirò."
Io gli ho risposto ma la mia replica non è stata pubblicata (almeno per il momento)
Grazie della segnalazione P:Yanez
A conferma!
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