6 giugno. I seguaci di Bagnai non crederanno alle loro orecchie....
E' passato un anno da quando ci permettemmo di criticare il Prof. Bagnai. Non l'avessimo mai fatto! Se l'ebbe talmente a male che, perso il senso del decoro, iniziò a coprirci d'insulti. Considerò la nostra critica come un "tradimento". In verità, semmai fosse il caso, fummo noi a considerarci traditi. E nel filmato, che vi proponiamo (prodotto da Eco delle rete) è lo stesso Bagnai che lo conferma. Era il 6 dicembre 2012, un anno dopo il nostro convegno Fuori dall'euro, fuori dal debito, quando i più ci chiesero: "Bagnai chi?".
Ci spinse, a fare una disamina delle posizioni di Bagnai, la scoperta del suo salto della quaglia, ovvero la firma, assieme ad hayekiani di primo pelo, del Manifesto di solidarietà europea. Non solo Marx, anche Keynes si rivoltava nella tomba.
Ci chiedemmo quale fosse la radice di quella che speravamo fosse una sbandata.
E che dicemmo in buona sostanza? Che nella produzione teorica di Bagnai, a cominciare da “Il tramonto dell’euro”, fatto paradossale e imperdonabile, era del tutto assente il concetto di “crisi del sistema capitalistico”; ciò che appunto lo accomunava allo schieramento degli economisti mainstream. Economisti i quali si basano sul medesimo paradigma mercatista, quello la cui caratteristica genetica è quella di dare per scontato che quello capitalistico non è un sistema storicamente determinato, con contraddizioni insanabili, bensì destinato ad essere eterno. Tutt’al più esso conoscerebbe solo “squilibri”, quindi la divisione è su come detti squilibri, considerati accidentali e momentanei, debbano essere superati. Sostenemmo infine che senza una teoria generale non si può spiegare la malattia congenita che affligge il sistema capitalistico e che lo precipita da una crisi all'altra, quindi l'aleatorietà delle terapie basate su quel paradigma.
Sinceramente sperammo che la firma di quel Manifesto fosse una sbandata "economicista". Invece fu l'anticamera di alcune mosse squisitamente politiche, l'inciucio con rottami politici berlusconiani come Gianni Alemanno, Magdi Allam, Matteo Salvini, o boiardi liberisti di Stato come Paolo Savona, fino all'invito a votare per la lega Nord alle recenti elezioni europee.
Lesa maestà segnalare certe porcherie senza principi? Giudichino i lettori. Sta di fatto che il Bagnai da allora non perde occasione per coprirci di contumelie, e continua a farlo.
Ora, dopo che per un anno ha compiuto opera di ignobile depistaggio facendo credere ai suoi ignari apostoli che le sinistre erano tutte pro-euro (l'alibi per giustificare il suo guardare a destra); ora che alcuni di questi si sono accorti che una sinistra no-euro esiste quindi auspicando la collaborazione, egli ha risposto: "Esisterà quando lo faremo noi, ma prima bisognerà aspettare un certo naufragio, e la scomparsa di certi residui organici, che la pioggia spazzerà via".
Difficile che la pioggia possa spazzarci via. A ben altre tempeste, noi non-pariolini, abbiamo resistito. E se davvero il Nostro, dopo aver sbattuto il muso a destra, svoltasse a sinistra, a noi troverà di sicuro sulla sua strada. E scoprirà che non ci metteremo di traverso, se davvero si vorrà fondare un partito serio, ovvero basato, non sul culto della personalità, ma su una teoria generale del capitalismo, e su una strategia per uscire dall'euro adesso, e dal capitalismo poi.
Ci chiedemmo quale fosse la radice di quella che speravamo fosse una sbandata.
E che dicemmo in buona sostanza? Che nella produzione teorica di Bagnai, a cominciare da “Il tramonto dell’euro”, fatto paradossale e imperdonabile, era del tutto assente il concetto di “crisi del sistema capitalistico”; ciò che appunto lo accomunava allo schieramento degli economisti mainstream. Economisti i quali si basano sul medesimo paradigma mercatista, quello la cui caratteristica genetica è quella di dare per scontato che quello capitalistico non è un sistema storicamente determinato, con contraddizioni insanabili, bensì destinato ad essere eterno. Tutt’al più esso conoscerebbe solo “squilibri”, quindi la divisione è su come detti squilibri, considerati accidentali e momentanei, debbano essere superati. Sostenemmo infine che senza una teoria generale non si può spiegare la malattia congenita che affligge il sistema capitalistico e che lo precipita da una crisi all'altra, quindi l'aleatorietà delle terapie basate su quel paradigma.
Sinceramente sperammo che la firma di quel Manifesto fosse una sbandata "economicista". Invece fu l'anticamera di alcune mosse squisitamente politiche, l'inciucio con rottami politici berlusconiani come Gianni Alemanno, Magdi Allam, Matteo Salvini, o boiardi liberisti di Stato come Paolo Savona, fino all'invito a votare per la lega Nord alle recenti elezioni europee.
Lesa maestà segnalare certe porcherie senza principi? Giudichino i lettori. Sta di fatto che il Bagnai da allora non perde occasione per coprirci di contumelie, e continua a farlo.
Ora, dopo che per un anno ha compiuto opera di ignobile depistaggio facendo credere ai suoi ignari apostoli che le sinistre erano tutte pro-euro (l'alibi per giustificare il suo guardare a destra); ora che alcuni di questi si sono accorti che una sinistra no-euro esiste quindi auspicando la collaborazione, egli ha risposto: "Esisterà quando lo faremo noi, ma prima bisognerà aspettare un certo naufragio, e la scomparsa di certi residui organici, che la pioggia spazzerà via".
Difficile che la pioggia possa spazzarci via. A ben altre tempeste, noi non-pariolini, abbiamo resistito. E se davvero il Nostro, dopo aver sbattuto il muso a destra, svoltasse a sinistra, a noi troverà di sicuro sulla sua strada. E scoprirà che non ci metteremo di traverso, se davvero si vorrà fondare un partito serio, ovvero basato, non sul culto della personalità, ma su una teoria generale del capitalismo, e su una strategia per uscire dall'euro adesso, e dal capitalismo poi.
Firmato: i marxisti dell'Illinois
17 commenti:
Esatto, concordo su tutta la linea, non avrei potuto esprimerlo in maniera più chiara di come hai fatto tu.
Ma siete veramente classe subalterna. Gli scrivete che vi troverà e non vi metterete di traverso...
Quello vi chiama "residui organici" e gli risoondete che sareste pronti a collaborare.
Per questo siete dei perdenti.
Bagnai è inservibile politicamente, è un narcisista in preda alla social climbing frenzy che concepisce qualsiasi orogetto politico solo in funzione della propria ascesa e glorificazione.
Se non foste dei subalterni dentro, evidentemente da generazioni e generazioni, non lo calcolereste proprio e eventualmente aspettereste che lui si facesse avanti (perché è ovvio - dico, ovvio - che se l'euro cadrà tutte le forze anti europeiste si cercheranno per unirsi in un momento che sarà temo tragico, nei rimi anni.
Fatemi la cortesia, non parlate più di Bagnai che mi sembrate dei cani bastonati.
Red Tool
Commento duro, quello dell'Anonimo qui sopra trascritto e non mi sento di dargli né torto né ragione, però quel "muso" è una caduta di stile inaccettabile in un blog che si sforza di apparire serio. Le questioni di economia teorica sono fortemente opinabili e se ciò non fosse vero non ci troveremmo nei guai in cui stiamo sprofondando un po' tutti (quando penso a mister Abe Shintzo che viene a cercare una sponda da Renzi contro la Cina come non avesse abbastanza rogne con Fukushima!!).
Personalmente il dott. Bagnai non mi ha mai molto convinto, ma lo rispetto ugualmente.
E' un fatto che il Professor Bagnai si rifiuta di rispondere alle critiche. E' un altro fatto che mentre con esponenti della destra è accondiscendente, a sinistra spara a zero, non solo contro i "marxisti dell'Illinois" , e infatti ha detto ai suoi fans di votare per il liberista Borghi candidato dalla Lega Nord. Io ero tra coloro che pensavano che esageravate nel dargli adosso, invece, a posteriori, avevate visto giusto voi su dove sarebbe andato a parare.
Adesso Bagnai dice che vuole fare un "partito di sinistra". Bluffa? fate bene ad andare a vedere le sue carte.
Ma davvero sperate che Bagnai possa rinsavirsi? Io non ci credo. Qui non si tratta di ideali e di alta politica. E nemmeno di teoria economica. E' un vanesio narcisista che si è montato la testa. Dove andrà farà danni. Certe malattie non sono curabili.
Vidi l'audizione che Bagnai tenne davanti a non so quale commissione parlamentare. Davanti agli onorevoli (per lo più maneggioni ignoranti arrivati lì a forza di ruberie e inciuci, ma ormai dotati di poltroncina) Bagnai fu pieno di garbo e sussiego.
Il personaggio è fatto così.
@Redazione
Le misure prese da Draghi più quelle che ha promesso di prendere in futuro promettono un certo miglioramento dell'economia.
Pensate che questo sgonfierà la orotesta anti euro?
Quale crdete sarà l'effettivo impatto sull'economia della nuova politica della BCE?
Stiamo studiando le "carte di Draghi". L'impressione è che le decisioni della Bce siano pannicelli caldi. Gli stessi "mercati" hanno fatto spallucce...
Giusta quella di Lorenzo.
Una sera a servizio pubblico c'erano il Bagnai e Fassina (che stava al governo). Poteva farlo a pezzi, invece gli lecco il c.
Ma l'avete letto il suo "Tramonto dell'euro"?.
Ma vi pare possibile che in 400 pagine non dica una parola, memeno una, sulla funzione della moneta e del denaro?
Bagnai è un ragioniere, non un economista. E francamente non capisco come fanno tanti a dargli tutto questo credito.
Redazione
Lo dicono anche altri che potrebbero essere annicelli caldi ma col oannicello caldo degli 80 euro Renzi ci ha fatto il 41%quello che volevo dire è che occorre muoversi con decisione e in fretta ad esempio, a mio avviso, decidendosi anche a sinistra a rivalutare, magare reinterpretandola meglio, la carta del nazionalismo che sembra essere rimasta l'unica sitanza in grado di compattare un consenso di protesta.
Lo so che a sx dà fastidio e lo dà anche a me ma nonostante le molte controindicazioni credo che ci si debba decidere ad affrontare il toro del patriottismo delle corna anche da noi.
Per quelli che:
"Bagnai è troppo garbato coi politici cattivi cattivi"
Io non ho né la pretesa né l'intenzione di difendere il Nostro, ma queste polemiche sull'atteggiamento "calmo" del suddetto nei confronti dei politici non capisco a cosa servano. Mi ricordano quelle polemiche sul fatto che Brancaccio fosse troppo "timido" quando lo invitavano in televisione.
Eh cari, ha pienamente ragione chi dice che è necessaria l'uscita dall'euro, ma oltre a questo sarà anche necessario uscire dall'Ecosistema:
http://www.keinpfusch.net/2014/06/lo-sgarbi-ecosystem.html
RED TOOL
Discorso, quello del nazionalismo, indigesto a tanti che con il pensiero fanno fatica a seguire il tumultuoso percorso della storia e le sue feroci lezioni apparentemente contraddittorie.
La Storia però ha un filo conduttore e, se questo sfugge, diventa mistero.
Per esempio, si fa di tutto oggi per disintegrare quello che resta della compattezza etnica dei Popoli , risultato di secoli di organizzazione antropologico-culturale. La compattezza etnica è fprza per una nazione. Basta considerare il caso di Israele. Ma vaglielo a spiegare al "bovidi".
@attrezzo_rosso
stai forse dicendo: "sti cazzi cazzi se il sionismo è impopolare a livello mondiale quando si è una potenza militare a livello locale"?
francesco
Sinceramente mi sento disarmato ascoltando il blog e i commenti come se fossi Io che provengo da un altro pianeta e quindi non capisco Nulla .Qui stiamo a combattere soggetti che Comunque hanno espresso chiaramente che Euro e UE sono il Problema delle Nostre Tragedie e tuttavia ci preoccupiamo solo di fare filosofia .Dal 2008 si stanno preoccupando i Poteri Forti di Salvare le loro Finanze e il loro potere mondiale e Noi cosa facciamo ? destra / Sinistra e tutte le cazzate ad esse collegate ,ma siete Pazzi Veramente?
Disarmato è colui che si illude di potere combattere nemici tanto potenti solo facendo appello alla sua volontà, alla sua indignazione. Disarmato resta colui che non vuole approfondire, conoscere, studiare, come funziona la macchina, come incepparla, e cose mettere al suo posto.
Questo si chiama dibattito teorico, che è necessario poiché "senza teoria rivoluzionaria non c'è azione rivoluzionaria".
E' già... parole al vento.. Temiamo che a quelli che considerano Alberto Bagnai un genio, poco gliene importi di cambiare da cima fondo l'ordine di cose esistenti.
A noi "marxisti dell'ìIllinois" invece la teoria importa, e molto, compresa quella economica.
Non dovevano dirlo ciò che pensavamo? che Bagnai non ha una teoria del capitale? Che egli usa le più classiche categorie dell'economia politica borghese?
Cara Redazione, l'articolo qui sopra non mi sembra una lieve critica. In un momento in cui c'è bisogno di unirsi e in prossimità di un evento (ora annullato guarda caso) importante per la rinascita della sinistra, vi mettete a disquisire su un uomo (che può avere tutti i difetti del mondo, per carità...) quando i veri problemi sono altri. I dati sono i seguenti: l'articolo è uscito il 6 giugno, la reazione di Bagnai solo l'11. Vedete voi. Intanto i lavoratori continuano a perdere diritti! Cui prodest?
ALL'ANONIMO QUI SOPRA
Scriveva ieri Bagnai sul suo blog:
«Come ho scritto al direttivo, il principale interesse nel recarmi a Bologna non era certo quello di incontrare un "coordinamento" che si ispira al fallimentare messaggio "antieuro", un messaggio che per me non ha senso per due motivi: primo, perché è comunicativamente perdente; secondo, perché l'euro è già contro se stesso e cadrà per la propria insostenibilità, come sa chiunque abbia letto il mio libro (letto, non guardato, letto, cazzo!), per cui essere "antieuro" oggi è come essere "antilucesolare" alle 18:00 di una bella giornata di giugno».
Chiunque comprende, se vuole comprenderlo, che è Bagnai che lavora contro l'unità delle forze sovraniste.
Sorvoliamo sul fatto della sua conclamata megalomania —per cui una critica teorica è considerata sacrilegio.
Chiunque comprende, se vuole comprenderlo, che per Bagnai lottare contro l'euro è inutile. Che costruire un movimento politico di massa per uscire dall'euro è sbagliato. Che si deve attendere che le leggi di mercato facciano il suo corso.
Chiunque comprende, se è dotato di una intelligenza politica minima, che con il professore associato non si tira fuori un ragno dal buco.
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