9 giugno. Scriviamo a caldo, mentre giungono i risultati dei ballottaggi. Straordinario il risultato di Livorno, dove la lista Cinque Stelle, candidato sindaco Filippo Nogarin (nella foto), ha battuto quella del Partito Democratico. Nella città dove nacque il Partito comunista, i pentastellati hanno vinto grazie all'appoggio dichiarato della locale sinistra anticapitalista. Un segnale importante, che dimostra quale potrebbe essere la "alleanza giusta", quella che può sfidare e vincere le forze di regime. Un'indicazione forte, che deve far riflettere chi guida M5S (ancora "niente alleanze con nessuno"?) e sferra un colpo micidiale a chi, nell'estrema sinistra, ha tenuto sin qui una posizione settaria e ostile a prescindere verso i Cinque Stelle.
«Filippo Nogarin è il nuovo sindaco di Livorno. Lo hanno deciso i 35.899 che lo hanno votato (1/4 dell'elettorato) e che sono stati sufficienti per mandare per la prima volta il Pd all'opposizione, visto che l'ex partitone ha preso solo 31.709 voti, 2.300 in meno che al primo turno. Più che una vittoria dei 5 Stelle appare una disfatta del Pd.
Ci sono alcuni aspetti inequivocabili di questo voto. Il primo è il drastico calo della partecipazione dal 64% del primo turno al 50% del secondo. Il secondo è che il Pd non è riuscito a portare a casa nemmeno gli stessi voti del primo turno, fatto che fa sospettare che un po' di renziani non siano andati a votare nemmeno a questo giro. Come ultimo aspetto quello della provenienza del voto: i 19.500 voti in più che sono arrivati a Nogarin (al primo turno ne aveva presi 16.210) provengono per la maggior parte da sinistra, sicuramente molti dei 13.973 presi da Raspanti al primo turno (Buongiorno Livorno e alleati). Ma anche molti da parte di cittadini che in questi anni hanno condiviso le lotte contro il rigassificatore, il megainceneritore, la discarica di Limoncino, le speculazioni di Nuovo Centro e Porta a Mare.
Vediamo commenti di molte persone che vivono fuori Livorno che sono stordite da questo risultato e da posizioni come le nostre. Chi vive qui sa benissimo che la sinistra organizzata elettoralmente (eccetto Rifondazione), quella organizzata dal basso e quella diffusa nel sostegno a tante lotte sul territorio, hanno votato in massa per i 5 Stelle, o meglio contro il Pd. Molti tappandosi il naso ma per il bene della città, altri in modo naturale visto che nella sede del Movimento 5 Stelle di Livorno sono appese le bandiere "No Rigassificatore" e "Referendum Acqua Pubblica", le stesse che molti hanno in casa. Col Pd invece cosa c'era da condividere? Nulla, se non la vuota retorica di chi spesso parla facendo credere ai propri elettori che esiste sempre il Pci. Anzi, probabilmente molti possono condividerci le decine di denunce e i processi dei prossimi mesi per molte battaglie recenti e passate.
Ci sarà sicuramente qualcuno che la farà passare come la sconfitta della Livorno rossa e della sinistra e interpreterà questo risultato come l'avanzamento delle destre. Noi sappiamo solamente che in questo consiglio comunale ci sarà solo una rappresentante del centrodestra su 32 consiglieri (minimo storico della destra livornese). Ci saranno 20 del M5S di cui ne conosciamo alcuni che abbiamo incrociato in qualche lotta ambientalista, ci saranno 3 di Buongiorno Livorno e ci sarà Marco Cannito. Se qualcuno in tutto ciò ci vede l'avanzamento della destra (storica o moderna) ce lo spieghi bene. Sicuramente in questo consiglio comunale ci sarà meno rappresentanza per banche e lobby, anche se sappiamo che i poteri forti della città continueranno a comandare e il consiglio comunale è ormai un luogo dove le sorti della città si decidono in misura minima.
Tuttavia in Comune stasera c'erano molte facce preoccupate: dirigenti, funzionari, vertici dei Vigili Urbani e molti altri che hanno sempre avuto la faccia arrogante di chi si sentiva tutelato da un potere inscalfibile. Questa è la sconfitta di un malgoverno ventennale, di un potere adagiato e sempre più privo di qualità. È anche la sconfitta culturale de Il Tirreno che ha cercato fino all'ultimo di reggere il gioco a Ruggeri sull'impegno a cambiare, dipingendo Nogarin come un improvvisato.
Chiudiamo ribadendo un passaggio che abbiamo scritto nell'editoriale preballottaggio: Sappiamo bene che quando si apre un tombino sigillato esce tanta merda sottoforma di ambigui imprenditori che aspettavano la fine di un'era, personaggi incapaci che pensano di aver inventato la politica o pericolosi cialtroni. Ma sappiamo anche che quando un potere pluridecennale se ne va, libera anche tante energie spesso represse in questa cappa di piombo che ha sempre visto coesi partito-sindacato-amministrazione.
Noi continueremo a fare quello che abbiamo sempre fatto. Militanza politica e un giornale indipendente.
Livorno ha dato, come sempre, un segnale di ribellione sapendo di rischiare. Ma come disse Lenin: "Per fare una frittata bisogna cominciare a rompere delle uova"».
«Filippo Nogarin è il nuovo sindaco di Livorno. Lo hanno deciso i 35.899 che lo hanno votato (1/4 dell'elettorato) e che sono stati sufficienti per mandare per la prima volta il Pd all'opposizione, visto che l'ex partitone ha preso solo 31.709 voti, 2.300 in meno che al primo turno. Più che una vittoria dei 5 Stelle appare una disfatta del Pd.
Ci sono alcuni aspetti inequivocabili di questo voto. Il primo è il drastico calo della partecipazione dal 64% del primo turno al 50% del secondo. Il secondo è che il Pd non è riuscito a portare a casa nemmeno gli stessi voti del primo turno, fatto che fa sospettare che un po' di renziani non siano andati a votare nemmeno a questo giro. Come ultimo aspetto quello della provenienza del voto: i 19.500 voti in più che sono arrivati a Nogarin (al primo turno ne aveva presi 16.210) provengono per la maggior parte da sinistra, sicuramente molti dei 13.973 presi da Raspanti al primo turno (Buongiorno Livorno e alleati). Ma anche molti da parte di cittadini che in questi anni hanno condiviso le lotte contro il rigassificatore, il megainceneritore, la discarica di Limoncino, le speculazioni di Nuovo Centro e Porta a Mare.
Vediamo commenti di molte persone che vivono fuori Livorno che sono stordite da questo risultato e da posizioni come le nostre. Chi vive qui sa benissimo che la sinistra organizzata elettoralmente (eccetto Rifondazione), quella organizzata dal basso e quella diffusa nel sostegno a tante lotte sul territorio, hanno votato in massa per i 5 Stelle, o meglio contro il Pd. Molti tappandosi il naso ma per il bene della città, altri in modo naturale visto che nella sede del Movimento 5 Stelle di Livorno sono appese le bandiere "No Rigassificatore" e "Referendum Acqua Pubblica", le stesse che molti hanno in casa. Col Pd invece cosa c'era da condividere? Nulla, se non la vuota retorica di chi spesso parla facendo credere ai propri elettori che esiste sempre il Pci. Anzi, probabilmente molti possono condividerci le decine di denunce e i processi dei prossimi mesi per molte battaglie recenti e passate.
Ci sarà sicuramente qualcuno che la farà passare come la sconfitta della Livorno rossa e della sinistra e interpreterà questo risultato come l'avanzamento delle destre. Noi sappiamo solamente che in questo consiglio comunale ci sarà solo una rappresentante del centrodestra su 32 consiglieri (minimo storico della destra livornese). Ci saranno 20 del M5S di cui ne conosciamo alcuni che abbiamo incrociato in qualche lotta ambientalista, ci saranno 3 di Buongiorno Livorno e ci sarà Marco Cannito. Se qualcuno in tutto ciò ci vede l'avanzamento della destra (storica o moderna) ce lo spieghi bene. Sicuramente in questo consiglio comunale ci sarà meno rappresentanza per banche e lobby, anche se sappiamo che i poteri forti della città continueranno a comandare e il consiglio comunale è ormai un luogo dove le sorti della città si decidono in misura minima.
Tuttavia in Comune stasera c'erano molte facce preoccupate: dirigenti, funzionari, vertici dei Vigili Urbani e molti altri che hanno sempre avuto la faccia arrogante di chi si sentiva tutelato da un potere inscalfibile. Questa è la sconfitta di un malgoverno ventennale, di un potere adagiato e sempre più privo di qualità. È anche la sconfitta culturale de Il Tirreno che ha cercato fino all'ultimo di reggere il gioco a Ruggeri sull'impegno a cambiare, dipingendo Nogarin come un improvvisato.
Chiudiamo ribadendo un passaggio che abbiamo scritto nell'editoriale preballottaggio: Sappiamo bene che quando si apre un tombino sigillato esce tanta merda sottoforma di ambigui imprenditori che aspettavano la fine di un'era, personaggi incapaci che pensano di aver inventato la politica o pericolosi cialtroni. Ma sappiamo anche che quando un potere pluridecennale se ne va, libera anche tante energie spesso represse in questa cappa di piombo che ha sempre visto coesi partito-sindacato-amministrazione.
Noi continueremo a fare quello che abbiamo sempre fatto. Militanza politica e un giornale indipendente.
Livorno ha dato, come sempre, un segnale di ribellione sapendo di rischiare. Ma come disse Lenin: "Per fare una frittata bisogna cominciare a rompere delle uova"».
* Fonte: Senza Soste
6 commenti:
RED TOOL
Se la tradizione ideologica dei Livornesi è sempre stata di sinistra (quella vera, doc) si sono finalmente accorti che la condotta politica del PD è qualcos'altro.
La lezione di Livorno arriva un po' sfasata rispetto alle Europee, ma "meglio tardi che mai".
Joas
L'elettorato livornese ha dimostrato una capacità di discernimento politico ed una consapevolezza civica esemplari.
meno male che c'è il cinque stelle
lode a Pasquinelli che lo ha sempre sostenuto
ovviamente lode anche a me e a tutti gli altri che ci hanno creduto da subito
leggo: "... anche se sappiamo che i poteri forti della città continueranno a comandare e il consiglio comunale è ormai un luogo dove le sorti della città si decidono in misura minima."
Cosa intendete dire in concreto?
per forza..i Livornesi hanno capito che votare pd e' come votare la peggior Democrazia Cristiana
Qualcuno ha per caso letto l'intervista del neosindaco Nogarin all'Unità? Tutti quanti farebberto meglio a leggerla. Prima questi non volevano nemmeno sapere dell'esistenza dei media, ora si affannano a rinnegare pubblicamente gli impegni alla massima velocità possibile. L'amico ha dichiarato: 1) che il rigassificatore ormai non si può non fare; 2) e che, circa l'ospedale, siccome ci sono contratti già firmati,"vedremo" se si potranno pagare le penali.
E se non si potrà? Farà esattamente quello avrebeb fatto il Pd, ovviamente.
Il che lascia già capire tutto.
Complimenti quelli che vanno ancora a votare ossia a rendersi complici.
Guardate che, a parte ogni altra considerazione, i Cinque Stelle sono solo un bluff avanzato per prendere il posto degli altri - Pd etc - e arginare un po' la marea montante del rifiuto del sistema politico (e non solo di questo).
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