20 maggio. Riceviamo e pubblichiamo.
Sulle prime i media di regime hanno gongolato. Secondo loro la partecipazione di Grillo a Porta a Porta si è risolta per lui in una specie di Caporetto per il leader di M5S. Vero o falso?
Per i pennivendoli e i loro padroni vale quel che ha ribadito anche ieri il loro nuovo vate Renzi: queste elezioni sono un derby, anzi un referendum, tra lui e Grillo. L’erede del Cavaliere ha lasciato intendere che se non ottiene una vittoria campale e rotonda su Grillo, dopo ci sarebbe il diluvio. Si capisce dunque lo stato d’animo della folta schiera di pennivendoli: presi dal panico si sono messi a satanizzare Grillo, e poi a fare riti apotropaici per scongiurare un’avanzata di M5S. Bilanci tirati da simili giornalisti esprimono più i loro desiderata che un’opinione obiettiva.
Ciò non esime alcuno dal tentare di dire com’è andato il rientro di Grillo in Rai dopo vent’anni di esilio. La domanda è la seguente: la partecipazione al salotto di Vespa porterà più voti a M5S o, al contrario li farà perdere? Secondo me non ne porterà di nuovi ma non ne farà perdere. Chi era già convinto di votare M5S “per mandarli tutti a casa” non ha ragioni per cambiare idea. Tuttavia la performance di Grillo non ha aiutato M5S a fare breccia in quel poliforme campo della paura e della conservazione, sia che voti per il Pd, che per Forza Italia o per gli altri loro “cespugli”. Se poi Grillo sia stato in grado di strappare nuovi consensi tra la massa di astensionisti, per questo attendiamo il responso delle urne.
Di certo Vespa è stato astuto. Sapendo che Grillo avrebbe vestito i suoi soliti panni, quelli del tribuno del popolo, egli ha scelto quelli (che non gli sono certo propri visto il suo proverbiale servilismo) del giornalista anglosassone che rivolge all’interlocutore domande fastidiose, pungenti, senza mai perdere il suo flemmatico aplomb. La mossa, nel più ovattato dei salotti televisivi, si è rivelata appropriata. Vespa ha infatti lasciato che Grillo, com’è nel suo stile, svolgesse il suo comizio veemente, per poi punzecchiarlo, interrogandolo con quesiti ficcanti, nessuno che non fosse indovinato.
Ad un Vespa che si era studiato meticolosamente si è opposto un Grillo che la lezione, invece, non se l’era studiata come avrebbe dovuto. Un errore grave per uno che conosce il teatrino televisivo. Cosa avrebbe dovuto fare Grillo? Avrebbe dovuto svestirsi dei suoi soliti panni, quelli del comico prestato alla lotta politica con la facile battuta ad effetto, e vestire quelli del preparato e pacato dirigente politico, che non sfugge alle domande più insidiose, che risponde con cognizione di causa, dimostrando di meritare la fiducia non solo di chi è arrabbiato, ma di chi si chiede se egli sia in grado di governare un paese dell’importanza e della complessità dell’Italia.
Grillo non poteva non sapere che Vespa si era preparato il compitino e lo avrebbe incalzato con domande del tipo: dove prendete i soldi per il reddito di cittadinanza? Lei come risolve la questione dell’immigrazione? Come pensate di svolgere un referendum sull’euro? Che senso, oramai, ha annullare l’expò? Lei è per la flessibilità del lavoro o per il posto fisso? Vuole forse la “decrescita felice”? Con chi pensate di allearvi per governare il Paese? Puntate mica all’impossibile 99% dei consensi? Ma si rende conto di quale sarà la reazione dei mercati nel caso applicaste le vostre politiche?
A ben vedere Vespa ha picchiato su due lati, apparentemente opposti: da una parte voleva mettere in mostra l’aspetto eversivo del suo discorso, dall’altro quello che ampie parti dello stesso discorso erano del tutto simili se non equivalenti a quelli che fanno i parti che combatte —un caso su tutti: quello del rapporto con l’Unione europea.
Grillo è stato costretto sulla difensiva, oscillando tra un formale radicalismo verbale e la moderatezza sostanziale della sua proposta politica, obbligato più volte a cambiare discorso, per riportarlo sul terreno a lui più congeniale.
Un’affermazione a me ha colpito, più o meno questa: “Il comunismo è fallito perché è stato applicato male. Il capitalismo invece è proprio così, fatto male di suo”. La qual cosa ci aiuta forse a comprendere, oltre ai giudizi sui fascismi vecchi e nuovi, quali siano le radici di questo istrionico personaggio.
Sulle prime i media di regime hanno gongolato. Secondo loro la partecipazione di Grillo a Porta a Porta si è risolta per lui in una specie di Caporetto per il leader di M5S. Vero o falso?
Per i pennivendoli e i loro padroni vale quel che ha ribadito anche ieri il loro nuovo vate Renzi: queste elezioni sono un derby, anzi un referendum, tra lui e Grillo. L’erede del Cavaliere ha lasciato intendere che se non ottiene una vittoria campale e rotonda su Grillo, dopo ci sarebbe il diluvio. Si capisce dunque lo stato d’animo della folta schiera di pennivendoli: presi dal panico si sono messi a satanizzare Grillo, e poi a fare riti apotropaici per scongiurare un’avanzata di M5S. Bilanci tirati da simili giornalisti esprimono più i loro desiderata che un’opinione obiettiva.
Ciò non esime alcuno dal tentare di dire com’è andato il rientro di Grillo in Rai dopo vent’anni di esilio. La domanda è la seguente: la partecipazione al salotto di Vespa porterà più voti a M5S o, al contrario li farà perdere? Secondo me non ne porterà di nuovi ma non ne farà perdere. Chi era già convinto di votare M5S “per mandarli tutti a casa” non ha ragioni per cambiare idea. Tuttavia la performance di Grillo non ha aiutato M5S a fare breccia in quel poliforme campo della paura e della conservazione, sia che voti per il Pd, che per Forza Italia o per gli altri loro “cespugli”. Se poi Grillo sia stato in grado di strappare nuovi consensi tra la massa di astensionisti, per questo attendiamo il responso delle urne.
Di certo Vespa è stato astuto. Sapendo che Grillo avrebbe vestito i suoi soliti panni, quelli del tribuno del popolo, egli ha scelto quelli (che non gli sono certo propri visto il suo proverbiale servilismo) del giornalista anglosassone che rivolge all’interlocutore domande fastidiose, pungenti, senza mai perdere il suo flemmatico aplomb. La mossa, nel più ovattato dei salotti televisivi, si è rivelata appropriata. Vespa ha infatti lasciato che Grillo, com’è nel suo stile, svolgesse il suo comizio veemente, per poi punzecchiarlo, interrogandolo con quesiti ficcanti, nessuno che non fosse indovinato.
Ad un Vespa che si era studiato meticolosamente si è opposto un Grillo che la lezione, invece, non se l’era studiata come avrebbe dovuto. Un errore grave per uno che conosce il teatrino televisivo. Cosa avrebbe dovuto fare Grillo? Avrebbe dovuto svestirsi dei suoi soliti panni, quelli del comico prestato alla lotta politica con la facile battuta ad effetto, e vestire quelli del preparato e pacato dirigente politico, che non sfugge alle domande più insidiose, che risponde con cognizione di causa, dimostrando di meritare la fiducia non solo di chi è arrabbiato, ma di chi si chiede se egli sia in grado di governare un paese dell’importanza e della complessità dell’Italia.
Grillo non poteva non sapere che Vespa si era preparato il compitino e lo avrebbe incalzato con domande del tipo: dove prendete i soldi per il reddito di cittadinanza? Lei come risolve la questione dell’immigrazione? Come pensate di svolgere un referendum sull’euro? Che senso, oramai, ha annullare l’expò? Lei è per la flessibilità del lavoro o per il posto fisso? Vuole forse la “decrescita felice”? Con chi pensate di allearvi per governare il Paese? Puntate mica all’impossibile 99% dei consensi? Ma si rende conto di quale sarà la reazione dei mercati nel caso applicaste le vostre politiche?
A ben vedere Vespa ha picchiato su due lati, apparentemente opposti: da una parte voleva mettere in mostra l’aspetto eversivo del suo discorso, dall’altro quello che ampie parti dello stesso discorso erano del tutto simili se non equivalenti a quelli che fanno i parti che combatte —un caso su tutti: quello del rapporto con l’Unione europea.
Grillo è stato costretto sulla difensiva, oscillando tra un formale radicalismo verbale e la moderatezza sostanziale della sua proposta politica, obbligato più volte a cambiare discorso, per riportarlo sul terreno a lui più congeniale.
Un’affermazione a me ha colpito, più o meno questa: “Il comunismo è fallito perché è stato applicato male. Il capitalismo invece è proprio così, fatto male di suo”. La qual cosa ci aiuta forse a comprendere, oltre ai giudizi sui fascismi vecchi e nuovi, quali siano le radici di questo istrionico personaggio.
10 commenti:
Condivido l'analisi ma aggiungo
Vespa ha aiutato Grillo, gli ha dimostrato amicizia, non ha infierito mentre soprattutto all'inizio era in enorme difficoltà.
E non solo Vespa: da diversi segni di vario tipo appare che molti, troppi sembrano sotto sotto sostenere l'ascesa irresistibile del M5S.
Meglio così ma se fosse vero sarebbe abbastanza sorprendente.
Secondo: a mio avviso Grillo ha comunicato molta sincerità e alla gente è piaciuto molto quindi sebbene sia vero che era del tutto impreparato, che si impappinava, che gli mancava il fiato per l'emozione alla fine ha lasciato un'impressione di simpatia e di autenticità che pagherà alle urne in termini di consenso.
Certo poteva fare di meglio, questop è indubbio.
Non ho seguito l'intervista perché , in primis, dalla solita TV non credo si possa imparare più niente, in secundis perché essere ospiti del lupo è sempre sconsigliabile per tutti: nessuno escluso. Aveva ragione Grillo quando vietava ai suoi di esibirsi nei talk show televisivi. E' come inoltrarsi in un sentiero che si sa pieno di trappole collaudatissime e ben camuffate. Per arrivare dove? A incastrarsi in qualche tagliola e a niente più. Non avrà mica pensato di essere subissato di applausi dal pubblico di Porta a Porta per caso? Avete mai cercato di leggere per intero qualche libro dell'esimio giornalista?
Tutto sommato Grillo se l'è cavata abbastanza bene specie rispondendo a certe domande come a quella sugli uomini onesti cosa se ne fa il M.5.S. -Domanda che dà la misura dell'elevatezza raffinata dell'intervista di cui trattasi.
“Il comunismo è fallito perché è stato applicato male. Il capitalismo invece è proprio così, fatto male di suo”...
...se non altro per questa sola frase, detta nel panorama politico italiano attuale, andrebbe votato.
E' evidente che in questo post si vuole difendere a spada tratta Grillo e il M5S. Una linea che MPL ha deciso di sostenere, a mio avviso sbagliando, e che con questo post tenta di salvare il salvabile, o per meglio dire salvare la faccia, visto che Grillo in buona sostanza ha, come fa di solito, parlato tanto e detto niente. Ha pienamente rappresentato il problema di fondo del movimento da lui originato: un movimento che denuncia tante ingiustizie e giustamente ma quando è messo di fronte ha problemi fondamentali, svicola.
Io mi auguro che gli italiani, diversamente da MPL, si accorgano che votare M5S come del resto ogni altro partito serve solo a farsi prendere in giro e che l'unico "voto utile" è quello di votare si, ma scheda bianca allo scopo di far capire ai criminali dell'alta finanza che noi italiani non cadiamo nel loro trabocchetto e che non perdiamo tempo a partecipare ai loro giochetti "ingabbia citrulli" perché noi italiani le nostre energie le usiamo a casa nostra per salvare la nostra Italia.
Caro Max si vede che non sai nulla del movimento...a Grillo noi non chiediamo di sapere le "tutte" le cose per quello ci sono i parlamentari, gli attivisti, i tecnici e think tank interni. Lui serve al movimento per la sua capacità carismatica di stare sul palco e fare propaganda a chi superficialmente non ha ne tempo ne voglia di informarsi per bene... poi se credi che sia un mezzo del sistema a me pare un gioco molto rischioso, far prendere coraggio a sempre più persone e voglia di capire come funziona il gioco sarebbe da coglioni...
Lucida analisi di Enrico Mentana, che di comunicazione se ne intende:
Enrico Mentana
Giornalista
19 maggio alle ore 16.22
"Leggo molti commenti a caldo all'intervista di Grillo a Vespa (che è stato bene al gioco). Attenti amici commentatori: non doveva convincere voi. Colgo la stessa sufficienza che suscitava il primo Berlusconi negli esperti bempensanti. Grillo stasera giocava la partita davanti a un pubblico tutto diverso, che di lui aveva un'opinione indotta solo dai racconti dei suoi avversari, e che in stragrande maggioranza non l'aveva votato. Voleva rassicurarli, dire "Eccomi, vedete, non mangio nessuno, non aumento le tasse, non riempio il paese di immigrati, siamo l'antidoto alla violenza, e vogliamo mandare a casa questi altri che hanno fatto solo promesse e non hanno mantenuto nulla". Non è stato certo perfetto, perché non dà mai l'idea di padroneggiare i problemi appieno, ma non c'è dubbio che abbia guadagnato centinaia di migliaia di nuovi voti, non correndo il rischio di perderne nessuno. È il vantaggio di arare nel terreno altrui."
Vespa è stato molto accondiscendente con Grillo, gli ha fatto praticamente da spalla aiutandolo nei suoi numerosi momenti di difficoltà. Se a Grillo fai domande lui va subito nel pallone e non sa cosa rispondere, ecco spiegato il vero motivo per il quale non si fa mai intervistare se non concordato. Purtroppo i tanti elettori onesti e puliti del m5s che credono di combattere il potere e di riuscire a cambiare in senso più sociale e più giusto il paese riceveranno una brutta batosta appena si accorgeranno chi guida realmente il Movimento. Occorreranno anni prima che se ne accorgano, intanto però il danno sarà fatto. Il Movimento è guidato, finanziato, sponsorizzato da Soros e dall'alta massoneria inglese che ha coinvolto la Telecom (ecco perchè il m5s è sempre invitato su LA 7 e Mentana fa da promoter), una parte di RCS, il gruppo delle banche cooperative (che fanno capo a Guzzetti) e da tante altre medie imprese che vogliono prendere il potere al posto di quelli attuali. Dobbiamo anche aggiungere la digos, la dia, la polizia e i magistrati e il quadro è completo. Perchè? vogliono una liberalizzazione estesa del mercato del lavoro (chiedere a Grillo, l'ha anche accennato da Vespa) senza diritti per i lavoratori. Si individua in tal senso il perchè, con la scusa del reddito di cittadinanza, vogliano proporre: l'abolizione dei sindacati e l'eliminazione di tutti i benefit derivanti dalla cessazione del rapporto di lavoro (cassa integrazione e assegno di disoccupazione) che in fin dei conti sono molto di più rispetto ai 600 euro proposto dal Movimento 5 stelle. Reddito di cittadinanza che può essere tolto se tu rifiuti un lavoro che ti è stato proposto, è da sottolineare.
Insomma, si vuol rendere l'italia una nazione dal capitalismo spinto, credendo che serva per risollevare le sorti delle aziende italiane. Purtroppo sarà amara la realtà. I burattinai hanno già preparato una rivoluzione colorata stile ucraina o stile venezuela avendo: dopo le elezioni scenderanno in piazza , magari con accuse di brogli, (come in ucraina) e chiederanno le dimissioni di napolitano e del governo (come in ucraina) che porteranno a nuove elezioni e alla conquista del potere effettivo e diretto.
Saluti
Dome
@Dome.Tempo perso se parli di queste cose su questo blog ti danno del complottista in senso dispregiativo,peccato che gente come Mazzei che sostiene il M5S e che da del complottista a chi scrive queste cose non si sia neanche preso la briga di indagare sul passato di Casaleggio che da semplice webmaster e' diventato coleader del movimento, peccato che Mazzei non sappia che il primo video della casaleggio associati si chiamava prometeus e che per chi studia seriamente certi poteri sa che non e' mai un nome scelto a caso tante' che al centro del Rockefeller center (palazzo dove notioriamente si riuscono ploretari di tutto il mondo per programmare la riscossa delle masse opprresse)c'e'propio una statua del dio greco prometeo, forse se Mazzei invece di dare del complottista a chi cerca di metterlo in guardia cercasse di approfondire saprebbe che certi poteri massonici sono soliti mettere i loro simboli in bella vista forse perche' prenderci per i fondelli li fa' godere non lo so magari godono nel pensare quanto siamo ebeti animali da macello che non sanno vedere la verita' neanche quando ci viene sbattuta in faccia ed il video di Casaleggio non fa' eccezione ed alla fine infatti ecco che ci mette il simbolo massonico per eccellenza presente in ogni tempio massonico il triangolo con l'occhio all'interno.Certo noi siamo complottisti fuori di testa quindi voi continuate a sostenere il M5S .Quando pero' un giorno scoprirete che quelli che voi chiamate complottisti stavano cercando di avvertirvi ed i vostri figli e nipoti invece che lavoratori saranno pressoche' schiavi dovrete guardarvi allo specchio e prendervela solo con voi stessi.
Buona serata.
http://www.lettera43.it/politica/gianroberto-casaleggio-i-rapporti-con-la-finanza-e-gli-intrecci-tra-economia-e-politica_4367587737.htm
@dome
Un paio di rettiliani vuoi che non siano invischiati?
Caro anonimo delle 23.10, io ci provo a far aprire gli occhi a chi ha la vista offuscata, ma a volte non si vogliono proprio aprire. Si è talmente presi dal desiderio di fare "La Rivoluzione", che non si capisce che tipo di "Rivoluzione" si sta facendo. Il bello è che utilizzano sempre gli stessi slogan, gli stessi simboli, le stesse strategie, eppure non ci si accorge di niente. Ripetono lo stesso clichè all'infinito e la maggior parte ci casca sempre. Purtroppo siamo sempre alle solite, tante persone oneste e desiderose di cambiamento reale vedranno infrangere i propri sogni contro la realtà fino a quando parleranno apertamente di "Rivoluzione tradita". La rivoluzione non sarà tradita, sarà fatta come desidera chi guida il movimento. Gli altri saranno la solita carne da cannone spendibile in tutte le occasioni. Saluti. Dome
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