Un'altra Calabria esiste. Un'altra politica esiste.
La grande manifestazione regionale dei Comitati territoriali a Cosenza.
Lo ha dimostrato la magnifica manifestazione di ieri a Cosenza. Bella, pacifica, colorata, rumorosa e piena zeppa di contenuti. I contenuti di questa terra martoriata, i contenuti e le proposte dei territori, dei comitati che, uniti, hanno detto la loro non solo sui rifiuti, ma sulla possibilità, evidente, che un’altra strada e un’altra politica esistono.
Una manifestazione che va detto non ha trovato alcun appoggio nella politica partitica, se non da parte dei singoli o di rare eccezioni. La mobilitazione, l’organizzazione, la piattaforma rivendicativa, sono tutte da attribuire al lavoro indefesso, alla capacità e alla passione dei comitati territoriali, che senza aiuti, hanno portato in piazza migliaia di manifestanti in uno degli eventi politici più belli degli ultimi anni.
Quello che è emerso ieri è che una parte importante di questa Regione non piega la testa e dice BASTA! alla politica ultradecennale di devastazione territoriale che la politica tradizionale propina ai calabresi. Una politica fallimentare, criminale, non solo sui rifiuti ma sul consumo del suolo, sulla cementificazione, sull’inquinamento dei mari, delle terre e delle falde acquifere, sul lavoro, su uno sviluppo sempre promesso ma affossato da connivenze, legami oscuri e favoritismi che hanno condannato la nostra Regione all’arretratezza e alla disperazione sociale.
Ieri è cominciato un nuovo percorso per la Calabria. Il corteo dei manifestanti di ieri non si è fermato a Corso Mazzini, a Cosenza, ma idealmente continua e chiede, propone e denuncia. Continua e pretende ascolto. E nessuno, nessun politico, nessuna istituzione, nessuna azienda, nessun partito, da ieri, può far finta che questo cordone di uomini e donne non esistano, al contrario tutti dovranno fare i conti con loro.
Non è stata una manifestazione di protesta, ma di proposta. La proposta di una politica veramente nuova, concreta, sincera, sui rifiuti e non solo, che rilancia e urla forte che la popolazione dal basso e senza eterodirezione chiede dignità politica e sociale, chiede giustizia, chiede sviluppo, chiede serietà, chiede lo spazio che merita e che non ha mai avuto.
Decidiamo noi!
Non è solo lo slogan di una manifestazione, ma la prospettiva per un’intera Regione.
E da ieri, dopo la splendida manifestazione di questo maggio calabrese, questa prospettiva sociale e politica esiste ed è possente.
* Fonte: memorandum di uno smemorato
1 commento:
Decide che ha potere e forza (anche solo finanziaria). Cosa possono decidere i deboli e i senza soldi?
E' molto triste; anzi drammatico, ma i limiti decisionali di chi si trova in tali ristrettezze, oggi sono tragici.
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