22 settembre. Caos kafkiano all'Assemblea nazionale del Partito democratico. L'assise tanto attesa doveva decidere le regole di congresso e primarie. Non s'è deciso un fico secco, per la semplice ragione che il numero legale non c'era. Dei mille delegati aventi diritto, infatti, non era presente nemmeno la metà. Il che si vedeva a colpo d'occhio, e la Presidenza evidentemente lo sapeva, ovvero sapeva che non si sarebbe deciso niente. Forse l'Assemblea non doveva decidere niente, poiché tutto dovrà essere deciso dagli oligarchi in camera caritatis, con la direzione nazionale del prossimo 27 settembre.
Come i lettori possono immaginare di Matteo Renzi a noi non piace niente (al sottoscritto ispira anzi una viscerale antipatia), ma quando il sindaco di Firenze dice che il Pd è in mano ad un ristretta cerchia di oligarchi, ha ragione da vendere. Tutti i sondaggi confermano che se si andasse a votare e il Pd candidasse Renzi come Primo ministro, ai berluscones farebbe cappotto, e il Cavaliere, oltre che per via giudiziaria, sarebbe "asfaltato" per via politica.
Vi siete chiesti come mai gli oligarchi piddini vogliono sbarrare la strada ad un leader che farebbe resuscitare un partito moribondo?
Divergenze politiche? Diverse idee su come venir fuori dalla crisi? Diverso approccio sull'euro? Diverse idee sul rispetto dei diktat europei? Macché! Al Renzi non passa per la testa di contestare il pareggio di bilancio in Costituzione, il folle parametro del 3% di deficit sul Pil, le misure draconiane d'austerità, quindi le politiche di taglio alla spesa pubblica e le privatizzazioni. Non ha detto una parola quando Olli Rehn, giorni orsono, è venuto a Roma a ricordare che l'Italia non è sovrana e che la politica economica è stabilità dalla sua Commissione a Bruxelles e dalla Bce a Francoforte.
Renzi da fastidio perché dice di voler "rottamare" la cricca di oligarchi che guida il Pd. E fa ancora più paura agli oligarchi perché essi sanno che gran parte della base di quel partito è con lui.
Gli oligarchi non vogliono essere tolti di mezzo. C'è chi ha scelto, come i dalemiani, la linea dura, opponendogli Cuperlo. Ci sono quelli che pur di restare attaccati ai loro posti prestigiosi sono già saliti sul suo carro.
Cos'è diventato, dunque, il Pd? Che sia la principale longa manus in Italia della confraternita dei tecnocrati liberisti che governa l'Unione europea per nome e per conto delle banche d'affari e della grande finanza predatoria —che quindi il Pd, per gli interessi che tutela, sia un partito di destra— lo diciamo da sempre.
Ma c'è di più. Le vicende della sua permanente crisi interna, o crisi di regime interno, ci dicono che questo partito è qualcosa di peggio. L'essere diventato organo dei settori globalisti della borghesia, o dei suoi settori predatori, ha profondamente inciso sulla sua struttura interna. E' diventato un partito di tipo feudale, una corte di principi e signori, con il loro codazzo di vassalli locali o di valvassori annidati tra le pieghe degli apparati statuali. Cinici, corrotti, privi di scrupoli, assettati di potere. La sola differenza coi berluscones è che essi sono, come i diadochi scomparso Alessandro, privi di un leader carismatico che li obblighi all'obbedienza.
Questi boiardi percepiscono Renzi come uno che aspira a fare il monarca assoluto e che abbia in mente di farli tutti fuori. Così, in barba ai loro discorsi ipocriti sul "senso di responsabilità data la grave crisi del paese" se le danno di santa ragione e si azzannano senza pietà per spartirsi poteri, feudi e satrapie. Una lotta che si va accentuando in queste settimane perché con Berlusconi al tramonto e le elezioni alle porte, essi sentono il profumo intenso di un bottino senza precedenti. Un profumo che li inebria e li ottunde a tal punto da fargli perdere non solo ogni contatto con la realtà del paese, ma il rischio che corrono di essere presto spazzati via.
Come i lettori possono immaginare di Matteo Renzi a noi non piace niente (al sottoscritto ispira anzi una viscerale antipatia), ma quando il sindaco di Firenze dice che il Pd è in mano ad un ristretta cerchia di oligarchi, ha ragione da vendere. Tutti i sondaggi confermano che se si andasse a votare e il Pd candidasse Renzi come Primo ministro, ai berluscones farebbe cappotto, e il Cavaliere, oltre che per via giudiziaria, sarebbe "asfaltato" per via politica.
Vi siete chiesti come mai gli oligarchi piddini vogliono sbarrare la strada ad un leader che farebbe resuscitare un partito moribondo?
Divergenze politiche? Diverse idee su come venir fuori dalla crisi? Diverso approccio sull'euro? Diverse idee sul rispetto dei diktat europei? Macché! Al Renzi non passa per la testa di contestare il pareggio di bilancio in Costituzione, il folle parametro del 3% di deficit sul Pil, le misure draconiane d'austerità, quindi le politiche di taglio alla spesa pubblica e le privatizzazioni. Non ha detto una parola quando Olli Rehn, giorni orsono, è venuto a Roma a ricordare che l'Italia non è sovrana e che la politica economica è stabilità dalla sua Commissione a Bruxelles e dalla Bce a Francoforte.
Renzi da fastidio perché dice di voler "rottamare" la cricca di oligarchi che guida il Pd. E fa ancora più paura agli oligarchi perché essi sanno che gran parte della base di quel partito è con lui.
Gli oligarchi non vogliono essere tolti di mezzo. C'è chi ha scelto, come i dalemiani, la linea dura, opponendogli Cuperlo. Ci sono quelli che pur di restare attaccati ai loro posti prestigiosi sono già saliti sul suo carro.
Cos'è diventato, dunque, il Pd? Che sia la principale longa manus in Italia della confraternita dei tecnocrati liberisti che governa l'Unione europea per nome e per conto delle banche d'affari e della grande finanza predatoria —che quindi il Pd, per gli interessi che tutela, sia un partito di destra— lo diciamo da sempre.
Ma c'è di più. Le vicende della sua permanente crisi interna, o crisi di regime interno, ci dicono che questo partito è qualcosa di peggio. L'essere diventato organo dei settori globalisti della borghesia, o dei suoi settori predatori, ha profondamente inciso sulla sua struttura interna. E' diventato un partito di tipo feudale, una corte di principi e signori, con il loro codazzo di vassalli locali o di valvassori annidati tra le pieghe degli apparati statuali. Cinici, corrotti, privi di scrupoli, assettati di potere. La sola differenza coi berluscones è che essi sono, come i diadochi scomparso Alessandro, privi di un leader carismatico che li obblighi all'obbedienza.
Questi boiardi percepiscono Renzi come uno che aspira a fare il monarca assoluto e che abbia in mente di farli tutti fuori. Così, in barba ai loro discorsi ipocriti sul "senso di responsabilità data la grave crisi del paese" se le danno di santa ragione e si azzannano senza pietà per spartirsi poteri, feudi e satrapie. Una lotta che si va accentuando in queste settimane perché con Berlusconi al tramonto e le elezioni alle porte, essi sentono il profumo intenso di un bottino senza precedenti. Un profumo che li inebria e li ottunde a tal punto da fargli perdere non solo ogni contatto con la realtà del paese, ma il rischio che corrono di essere presto spazzati via.
12 commenti:
Mio fratello voterà Renzi.
Scusate lo sfogo ma questa vergogna la posso confessare solo da anonimo.
Bellissimo articolo! :)
Per me Renzi è una merda, ma mi lascia perplesso solo una cosa:
Siete realmente persuasi di ciò che dicono i sondaggi?
A mio avviso i sondaggi sono uno strumento "pilotato" che ha come scopo la manipolazione dell'elettorato (per la favola del "i numeri non mentono"...e chiunque coi numeri lavora sa benissimo che i numeri sono *bravissimi* a contare palle!)...non per niente quando poi si tratta di elezioni non "c'azzeccano" mai!
Renzi è stato "asfaltato" dallo Smacchiatore di Giaguari alle precedenti primarie, quindi non vedo come potrebbe mai "asfaltare" Berlusconi...
...ma per il resto condivido l'analisi per quanto riguarda le ragioni dell'ostilità interna al PD e le "pulsioni" di Renzi.
Come dicevo oggi a mio padre:
Renzi sarà anche come Berlusconi, ma è un Berlusconi senza palle:
Mentre quello dice qualunque bestialità e ha la faccia di bronzo di rivoltarla senza mai dire di aver sbagliato, Renzi ha paura anche della sua ombra...Renzi è il bambino che fa le boccacce, ma stà bello bravo quando il maestro lo guarda.
(E in effetti c'ha pure la faccia da grosso bambinone un pò scemo)
@anonimo che scrive "mio fratello voterà Renzi"
Dì a tuo fratello che è figlio unico! E abbozza... sapessi mia sorella...!!!
@anonimo delle 19.09
Mia zia ha votato Monti, ed è pensionata (il marito). Da disperazione.
Ed ora non so cosa voteranno, detestano M5S perché Grillo gli pare un altro Berlusca (beh, in effetti). Aspettano qualche altro partitello. I Rodotiani?
Io forse mi turo il naso e voto M5S, in fondo ci sta sempre dentro economia5stelle. Di meglio nella scheda non ci sarà.
Che Renzi vincerebbe largamente contro Berlusconi, anche malgrado il suo partito,non c'è dubbio ... ha quasi 40 anni di meno .... ed anche questo pesa ...
Certo, però, che poi per trovare le differenze veramente ci vorrà l'enigmistica ...
Io, in caso si votasse a breve, non avrei un dubbio al mondo ... voterei di nuovo 5 Stelle .... nonostante limiti e difetti, di meglio o meno peggio non ce n'è ...
E l'astensione non serve ad un tubo, ne parlano solo il lunedì successivo alle elezioni ... e poi la rimuovono ...
Piuttosto, che dice "Sollevazione" sulla "sollevazione" indetta per la seconda settimana di Ottobre ?
Non potrebbe essere un buon inizio ?
Che Renzi vincerebbe largamente contro Berlusconi, anche malgrado il suo partito,non c'è dubbio ... ha quasi 40 anni di meno .... ed anche questo pesa ...
Certo, però, che poi per trovare le differenze veramente ci vorrà l'enigmistica ...
Io, in caso si votasse a breve, non avrei un dubbio al mondo ... voterei di nuovo 5 Stelle .... nonostante limiti e difetti, di meglio o meno peggio non ce n'è ...
E l'astensione non serve ad un tubo, ne parlano solo il lunedì successivo alle elezioni ... e poi la rimuovono ...
Piuttosto, che dice "Sollevazione" sulla "sollevazione" indetta per la seconda settimana di Ottobre ?
Non potrebbe essere un buon inizio ?
caro Keoma,
sappiamo che il Coordinamento nazionale sta discutendo l'adesione alla settima di lotta indetta per il 12-19 ottobre e dunque della partecipazione, e con quali modalità, alla manifestazione "assedio" di sabato 19/10 a Roma sotto il Ministero dell'Economia.
Sto con Marchionne senza se e senza ma.(12 gennaio 2011).
La privatizzazione dell'acqua è necessaria agli investimenti.
(4 giugno 2011).
Sarò sbrigativo:a me dell'articolo 18, usando un tecnicismo giuridico, non me ne po' frega de' meno.
(27 marzo 2012).
Sono favorevole ai termovalorizzatori, ci sono in tutta Europa e non fanno venire il cancro.(21 aprile 2012).
"Sappiamo per certo che ogni qualvolta si contrappone la piazza al Parlamento lì comincia la notte della democrazia. Guai a contrapporre una forma di democrazia all’altra".
(Matteo Renzi)
P.S.
Renzi, è un liberista punto.
Che poi voglia assurgere al ruolo di monarca all'interno del PD, e chi se ne frega!
La borghesia rentier dell'euro e della trojka, ha bisogno di rinnovare la schiera dei propri galoppini politici, proprio in virtù dell'essenza surretizia del voto elettorale, essenza surretizia che dura dal 1946.
Mi sembra che gli state dando troppa importanza a quest'ennesimo e ultimo arrufapopolo arrivato.
Franco
A CONGUAGLIO DEL MIO COMMENTO DI SOPRA
Il maggior partito che abbiamo in Italia, è quello degli astensionisti.
Non ha votato alle ultime elezioni, il 24,8% degli aventi il diritto al voto, ossia, la bellezza di 11,7 milioni di persone.
E questo senza contare le schede bianche o annullate.
Come partito il Pdl passa dai 13,6 milioni di voti del 2008 ai 7,3 del 2013, perdendo quasi la metà dei suffragi. Come coalizione Berlusconi perde la bellezza di 7,1 milioni, passando dal 46,8% al 29,1%.
Il Pd perde meno ma subisce sempre un salasso incredibile passando dai 12 milioni agli 8,6 milioni e come coalizione perde 3,6 milioni di voti, passando dal 37,6% al 29,5%.
E la chiamiamo democrazia!
Scusate, ma di che parliamo, le elezioni borghesi, sono cadaveri che camminano, zombies!
Franco
Cuperlo? Non sembra un candidato in grado di contrastare il Blair nostrano. Chi cazzo è Cuperlo?
E Barca? Che fine ha fatto Barca?
Il PD "multicorrentizio" è la riedizione democristiana del terzo millennio, un "ancien regime", un "letto di Procuste", "nammerda".
Il tutto si gioca sull' inconsapevolezza di tutti quei tapini che si ostinano a considerarsi di Sinistra pur votando quella maleodorante massa di merdosi neoliberisti di ritorno.
mea culpa ho votato e fatto votare democristiano a mia insaputa...
francesco
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