Atene: pellegrinaggio sul luogo del suicidio di Dimitris |
Il testamento
di Dimitris Christoulias suicidatosi davanti al parlamento
«Il governo di occupazione Tsolakoglu* ha annientato la mia capacità di sopravvivere, basata sulla mia pensione dignitosa che da solo, senza l'aiuto dello Stato, per 35 anni, mi sono pagato. Tenuto conto che la mia età non mi da la possibilità di reagire con forza (ma se un altro greco avesse preso il Kalashnikov io l'avrei seguito) non ho altra soluzione che porre fine in modo dignitoso alla mia vita, prima di essere obbligato a rovistare tra i rifiuti per nutrirmi. Credo che i giovani senza futuro, una giorno, prenderanno le armi e, in Piazza Syntagma, appenderanno i traditori della nazione, come fecero nel 1945 gli italiani con Mussolini».
«Il governo di occupazione Tsolakoglu* ha annientato la mia capacità di sopravvivere, basata sulla mia pensione dignitosa che da solo, senza l'aiuto dello Stato, per 35 anni, mi sono pagato. Tenuto conto che la mia età non mi da la possibilità di reagire con forza (ma se un altro greco avesse preso il Kalashnikov io l'avrei seguito) non ho altra soluzione che porre fine in modo dignitoso alla mia vita, prima di essere obbligato a rovistare tra i rifiuti per nutrirmi. Credo che i giovani senza futuro, una giorno, prenderanno le armi e, in Piazza Syntagma, appenderanno i traditori della nazione, come fecero nel 1945 gli italiani con Mussolini».
Dimitris era un farmacista in pensione di 77 anni. Il 4 aprile si è suicidato in Piazza Syntagma, davanti al parlamento greco. Quello qui sopra è ciò che ha lasciato scritto prima di compiere l'estremo gesto. Un vero e proprio testamento politico.
Che Dimitris diventi il Moahmmed Bouazizi** del popolo greco!
Pagheranno caro, pagheranno tutto.
* [militare greco che fu primo ministro del governo di collaborazione dal 1941 al 1942 sotto l'occupazione nazista, Ndr]
** [Il giovane ambulante tunisino uccisosi il 17 dicembre 2010 a Sidi Bouzid, il cui gesto innescò la rivolta che portò, il 14 gennaio 2011, alla cacciata del tiranno Ben Alì].
3 commenti:
"ma se un altro greco avesse preso il Kalashnikov io l'avrei seguito"
E' questa l'unica via da seguire se voglimo salvarci.
IL CONFLITTO TRA CAPITALE e LAVORO...è questo il nodo gordiano da sciogliere all'interno del modo di produzione capitalistico.
Questo sistema, è arrivato ad un tale sviluppo delle sue forze produttive, che ciò desta meraviglia, guardando a quale livello di precarietà e disperazione versano i subalterni del sistema.
Le forze scientifiche e tecnologiche messe in atto dalle forze produttive dell'era capitalistica, basterebbero a far si, che l'essere umano non patirebbe più nè la fame, nè e sopratutto, le tribolazioni del futuro cui è costretto a patire. Si lavora più a lungo, e più intensamente per la mera sopravvivenza oramai, quando oggettivamente, dovrebbe essere il contrario, visto le forze scientifiche e tecnologiche messe in atto dallo sviluppo capitalistico appunto. Come se ne esce? non certo cercando di abbattere il debito pubblico dello Stato, o cercando di conquistare il potere della macchina statale. Quì, bisogna rovesciare questo sistema come un calzino, ed è chiaro che per far questo, si abbisogna di una forza politica, capace di radicarsi tra la gente, tra le masse, il più possibile. Non si può più produrre e consumare, come questo vetusto e primitivo sistema capitalistico ci impone, non possiamo e dobbiamo più, essere asserviti ad un sistema che ci impone le sue leggi, come se fossero leggi di natura. Il capitalismo, con i suoi rapporti di produzione basati sullo schiavismo salariale, non è un modello astorico, come l'ideologia del "libero mercato" vorrebbe farci credere.
Nuovi e superiori rapporti di produzione urgono, per liberare gli uomini dalla falsa democrazia borghese/capitalistica, e quindi produrre e consumare per chi, per che cosa? non certo per il dio profitto, vero totem dell'era capitalistica. Saluti
http://youtu.be/bYR5_0SWBBA
Assolutamente daccordo con te caro "Anonimo".
Mia nonna diceva a ragione: "per fare un buon ordine, ci vuole disordine".
Mai frase fu più azzeccata dopo la celebre "il potere politico nasce dalla canna del fucile".
Il Capitalismo va abbattuto con la rivoluzione di piazza (come ci hanno insegnato Marx-Engels e Lenin).
"Soltanto dei mascalzoni o dei semplicioni possono credere che il proletariato debba prima conquistare la maggioranza alle elezioni effettuate SOTTO IL GIOGO DELLA BORGHESIA, sotto IL GIOGO DELLA SCHIAVITU' SALARIATA, e poi conquistare il potere. E'il colmo della stupidità o dell'ipocrisia; ciò vuol dire sostituire alla lotta di classe e alla rivoluzione le elezioni fatte sotto il vecchio regime, sotto il vecchio potere" (Lenin)
Un saluto a tutti i compagni marxisti-leninisti.
LUCA
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