Chi tocca Monti Muore!
di L.U.P.O.*
riceviamo e pubblichiamo
La ingloriosa fine di Bossi ci dice chiaro a quale livello di quadratura del cerchio siano arrivati i poteri golpisti che sostengono il governo Monti; non parliamo del cerchio magico; dei pidocchi rifatti che mentre inveivano contro Roma ladrona e gli immigrati (per mantenerli ricattabili) si trattenevano i soldi dei gonzi padani per i loro trastulli, nella miglior tradizione della prima repubblica alla quale, in tempi andati, mostravano i cappi.
Ci riferiamo al patto stretto tra centro-destra e centro-sinistra, a quel partito unico della Bce e dei poteri forti, Pd, Pdl, 3° Polo, tutti insieme appassionatamente che, di concerto con banche e poteri finanziari, non hanno gradito sicuramente la scelta leghista di stare all’opposizione e, soprattutto, la inaspettata alzati di scudi sull’art.18, uscita che ha costretto il partito di Bersani e D’Alema ad uno stucchevole gioco delle parti per far finta di voler salvare lo “scalpo dei lavoratori”.
Certamente non è dal partito che vorrebbe spaccare il paese in un’Italia di serie A, da agganciare alla locomotiva tedesca ed una di serie B con le gabbie salariali e pensionistiche che i lavoratori potevano aspettarsi protezione(ed infatti trarrà profitto il più “forneriano” Maroni da questa tempesta); possono aspettarsela solo da loro stessi e da quelle forze che oggi non sono rappresentate in parlamento. Tuttavia non possiamo credere che questa operazione si sottragga ad un concerto di intenti volti a screditare coloro che stavano aumentando consensi tra un elettorato, non solo del nord, stanco della unanime sudditanza del ceto politico.
La Lega si stava enormemente, quanto illusoriamente, avvantaggiando dalla sua scelta di opposizione ed occorreva dargli una bella ridimensionata. Alcuni dei fatti emersi dalle inchieste sono risibili quanto enfatizzati ad arte, molti sono ascrivibili all’intero arco di questa seconda repubblica del partito unico dei magnaccioni; certamente non è stato casuale che riprese effettuate da guardie del corpo, fotocopie di solerti segretarie, operatori finanziari (non tanto diversi da quelli che hanno inguaiato la Santa Casa per i conti alle Cayman), siano saltati fuori contemporaneamente a ridosso delle elezioni amministrative, nelle quali la Lega si apprestava a passare all’incasso per la sua opposizione alle scelte del governo e per la conseguente impopolarità di quanti lo sostengono.
Non sarebbe la prima volta che coincidenze e tempismi sospetti vanno ad indicare l’azione organizzata e coordinata di diversi corpi, ad esempio da parte di certi magistrati, certi apparati mediatici e soprattutto dei servizi segreti, corpi che forse è oramai persino improprio definire di stato, dal momento che si trovano sempre più spesso al servizio di poteri forti quanto particolari e sovra-statali. Ed anche se oggi possiamo essere gratificati per le legnate che stanno subendo gli impostori padani ed i tanti pecoroni che li hanno seguiti, dobbiamo maggiormente vigilare ed aspettarci analoghe attenzioni da parte dei servi di Monti e dei poteri che rappresenta, quando a guidare l’opposizione saranno i lavoratori e le forze autenticamente popolari.
* Lotta di Unita Proletaria di Osimo (An)
Altri articoli di sollevAzione su Lega Nord e leghismo
Bossi stacca la spina? di Piemme (27 aprile 2011)
Che Federalismo è quello leghista? (17 aprile 2011)
Bossi e Lenin: Verso la scissione della Lega Nord? (26 giugno 2011)
La rivolta reazionaria della borghesia di Moreno Pasquinelli (25 settmbre 2011)
Ne vedremo delle belle di Piemme (17 maggio 2011)
L'ora degli zombi di Leonardo Mazzei (20 agosto 2010)
Elezioni: perde anche la Lega (31 marzo 2010)
Può l'Italia fare la fine della Jugoslavia? di Moreno Pasquinelli (28 aprile 2010)
Lettera aperta ai leghisti di Massimo Marco Rossi (18 agosto 2010)
di L.U.P.O.*
riceviamo e pubblichiamo
La ingloriosa fine di Bossi ci dice chiaro a quale livello di quadratura del cerchio siano arrivati i poteri golpisti che sostengono il governo Monti; non parliamo del cerchio magico; dei pidocchi rifatti che mentre inveivano contro Roma ladrona e gli immigrati (per mantenerli ricattabili) si trattenevano i soldi dei gonzi padani per i loro trastulli, nella miglior tradizione della prima repubblica alla quale, in tempi andati, mostravano i cappi.
Ci riferiamo al patto stretto tra centro-destra e centro-sinistra, a quel partito unico della Bce e dei poteri forti, Pd, Pdl, 3° Polo, tutti insieme appassionatamente che, di concerto con banche e poteri finanziari, non hanno gradito sicuramente la scelta leghista di stare all’opposizione e, soprattutto, la inaspettata alzati di scudi sull’art.18, uscita che ha costretto il partito di Bersani e D’Alema ad uno stucchevole gioco delle parti per far finta di voler salvare lo “scalpo dei lavoratori”.
Certamente non è dal partito che vorrebbe spaccare il paese in un’Italia di serie A, da agganciare alla locomotiva tedesca ed una di serie B con le gabbie salariali e pensionistiche che i lavoratori potevano aspettarsi protezione(ed infatti trarrà profitto il più “forneriano” Maroni da questa tempesta); possono aspettarsela solo da loro stessi e da quelle forze che oggi non sono rappresentate in parlamento. Tuttavia non possiamo credere che questa operazione si sottragga ad un concerto di intenti volti a screditare coloro che stavano aumentando consensi tra un elettorato, non solo del nord, stanco della unanime sudditanza del ceto politico.
La Lega si stava enormemente, quanto illusoriamente, avvantaggiando dalla sua scelta di opposizione ed occorreva dargli una bella ridimensionata. Alcuni dei fatti emersi dalle inchieste sono risibili quanto enfatizzati ad arte, molti sono ascrivibili all’intero arco di questa seconda repubblica del partito unico dei magnaccioni; certamente non è stato casuale che riprese effettuate da guardie del corpo, fotocopie di solerti segretarie, operatori finanziari (non tanto diversi da quelli che hanno inguaiato la Santa Casa per i conti alle Cayman), siano saltati fuori contemporaneamente a ridosso delle elezioni amministrative, nelle quali la Lega si apprestava a passare all’incasso per la sua opposizione alle scelte del governo e per la conseguente impopolarità di quanti lo sostengono.
Non sarebbe la prima volta che coincidenze e tempismi sospetti vanno ad indicare l’azione organizzata e coordinata di diversi corpi, ad esempio da parte di certi magistrati, certi apparati mediatici e soprattutto dei servizi segreti, corpi che forse è oramai persino improprio definire di stato, dal momento che si trovano sempre più spesso al servizio di poteri forti quanto particolari e sovra-statali. Ed anche se oggi possiamo essere gratificati per le legnate che stanno subendo gli impostori padani ed i tanti pecoroni che li hanno seguiti, dobbiamo maggiormente vigilare ed aspettarci analoghe attenzioni da parte dei servi di Monti e dei poteri che rappresenta, quando a guidare l’opposizione saranno i lavoratori e le forze autenticamente popolari.
* Lotta di Unita Proletaria di Osimo (An)
Altri articoli di sollevAzione su Lega Nord e leghismo
Bossi stacca la spina? di Piemme (27 aprile 2011)
Che Federalismo è quello leghista? (17 aprile 2011)
Bossi e Lenin: Verso la scissione della Lega Nord? (26 giugno 2011)
La rivolta reazionaria della borghesia di Moreno Pasquinelli (25 settmbre 2011)
Ne vedremo delle belle di Piemme (17 maggio 2011)
L'ora degli zombi di Leonardo Mazzei (20 agosto 2010)
Elezioni: perde anche la Lega (31 marzo 2010)
Può l'Italia fare la fine della Jugoslavia? di Moreno Pasquinelli (28 aprile 2010)
Lettera aperta ai leghisti di Massimo Marco Rossi (18 agosto 2010)
2 commenti:
Ho svolto una analisi per certi aspetti simile sul sito www.ilmoralista.it
Solo per precisare che l'alzata di scudi della Lega sull'art. 18, se c'è stata, è stata molto debole e sotto tono. Al recente "occupyamo piazza Affari" ho visto alcuni partiti di sinistra, ma nessun leghista... Tradizionalmente la Lega difende professionisti piccole aziende o al limite pensionati, e dei lavoratori non gli può fregar di meno. Non mi pare che in tutti gli anni in cui è stata al governo con Berlusconi, si sia mai distinta in questo senso. Loro urlano solo quando i nemici sono gli immigrati e i poveracci, figuriamoci se si mettono contro Confindustria... Gengiss
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