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Comunicato del Movimento Popolare di Liberazione
Da alcuni giorni la Sicilia è in subbuglio, paralizzata da un movimento di protesta senza precedenti. Iniziato da alcune categorie di lavoratori autonomi (camionisti, agricoltori, pescatori, artigiani) esso ha poi coinvolto disoccupati, precari, studenti, casalinghe.
Contro questa protesta la stampa di regime ha scelto un omertoso silenzio, con lo scopo evidente di coprire la spalle al governo di centro-sinistra-destra presieduto da Monti. C’è chi ha fatto di peggio. C’è chi ha diffamato la rivolta come una “emanazione della criminalità organizzata e della borghesia mafiosa”. Ci riferiamo a certa sinistra con il cuore di pietra e la testa nel pallone, oramai sorda alle istanze della maggioranza dei cittadini, siciliani anzitutto, interessata soltanto a riacciuffare seggi e poltrone.
Il Movimento dei Forconi, così come qualsiasi altro soggetto di lotta si giudica dalle sue rivendicazioni, dalle persone che mobilita, dal rapporrto che instaura con le forze al potere, certo anche dai suoi esponenti. Non c’è dubbio che le rivendicazioni dei siciliani sono sacrosante. Il popolo lavoratore è alla fame e l’isola sta naufragando nel degrado e nella corruzione, anche a causa dei poteri politici siciliani e nazionali i quali, invece di ascoltare i cittadini, rispondono solo al comando del capitalismo predatorio globale. Il carattere di massa della protesta è indiscutibile, segno che malgrado i disagi provocati dalla rivolta i siciliani stanno dalla parte di chi sta lottando. La legittimità di un movimento popolare, per sua natura spontaneo, pluralista e non pilotato da questo o quel partito, non si può mettere in discussione a causa delle simpatie politiche, magari non condivisibili, di questo o quel dirigente. Chi compie questa operazione, ammesso che lo faccia in buona fede, fa il gioco di un governo che con le sue misure antipopolari getta tutto il paese nel baratro.
Sosteniamo la sollevazione popolare siciliana quindi, affinché pieghi l’avversario e raggiunga i suoi obbiettivi. La sosteniamo perché essa ci indica la strada da seguire, che solo con la lotta dura e di massa il popolo lavoratore può difendere i propri diritti ed evitare di precipitare nella miseria. Siamo quindi per la sua estensione al resto del paese, affinché tutti coloro la cui vita è lesa e distrutta dalla crisi e dalle misure adottate dal governo, escano dal torpore e alzino finalmente la testa.
Le classi dominanti hanno fallito. Il regime dei partiti ha fallito. L’Unione europea ha fallito.
Un futuro migliore è possibile solo imboccando un’altra strada, questa strada passa per la lotta sociale.
Solo con una rivoluzione democratica e popolare si potrà uscire dal marasma. Una rivoluzione che passo dopo passo saprà riconoscere chi sono i veri amici del popolo, coloro che hanno proposte alternative serie alla politica economica di chi fino ad ora ha guidato il paese distruggendolo.
Dalla Sicilia arriva un segnale di cambiamento, dobbiamo raccoglierlo, farlo crescere, farlo maturare.
La prossima settimana la rivolta si estenderà alla Sardegna con alla testa il Movimento dei Pastori.
Al popolo in rivolta non si devono mai voltare le spalle, tutte le energie si devono concentrare contro i vecchi rottami
della politica siciliana, sarda e italiana.
Da alcuni giorni la Sicilia è in subbuglio, paralizzata da un movimento di protesta senza precedenti. Iniziato da alcune categorie di lavoratori autonomi (camionisti, agricoltori, pescatori, artigiani) esso ha poi coinvolto disoccupati, precari, studenti, casalinghe.
Contro questa protesta la stampa di regime ha scelto un omertoso silenzio, con lo scopo evidente di coprire la spalle al governo di centro-sinistra-destra presieduto da Monti. C’è chi ha fatto di peggio. C’è chi ha diffamato la rivolta come una “emanazione della criminalità organizzata e della borghesia mafiosa”. Ci riferiamo a certa sinistra con il cuore di pietra e la testa nel pallone, oramai sorda alle istanze della maggioranza dei cittadini, siciliani anzitutto, interessata soltanto a riacciuffare seggi e poltrone.
Il Movimento dei Forconi, così come qualsiasi altro soggetto di lotta si giudica dalle sue rivendicazioni, dalle persone che mobilita, dal rapporrto che instaura con le forze al potere, certo anche dai suoi esponenti. Non c’è dubbio che le rivendicazioni dei siciliani sono sacrosante. Il popolo lavoratore è alla fame e l’isola sta naufragando nel degrado e nella corruzione, anche a causa dei poteri politici siciliani e nazionali i quali, invece di ascoltare i cittadini, rispondono solo al comando del capitalismo predatorio globale. Il carattere di massa della protesta è indiscutibile, segno che malgrado i disagi provocati dalla rivolta i siciliani stanno dalla parte di chi sta lottando. La legittimità di un movimento popolare, per sua natura spontaneo, pluralista e non pilotato da questo o quel partito, non si può mettere in discussione a causa delle simpatie politiche, magari non condivisibili, di questo o quel dirigente. Chi compie questa operazione, ammesso che lo faccia in buona fede, fa il gioco di un governo che con le sue misure antipopolari getta tutto il paese nel baratro.
Sosteniamo la sollevazione popolare siciliana quindi, affinché pieghi l’avversario e raggiunga i suoi obbiettivi. La sosteniamo perché essa ci indica la strada da seguire, che solo con la lotta dura e di massa il popolo lavoratore può difendere i propri diritti ed evitare di precipitare nella miseria. Siamo quindi per la sua estensione al resto del paese, affinché tutti coloro la cui vita è lesa e distrutta dalla crisi e dalle misure adottate dal governo, escano dal torpore e alzino finalmente la testa.
Le classi dominanti hanno fallito. Il regime dei partiti ha fallito. L’Unione europea ha fallito.
Un futuro migliore è possibile solo imboccando un’altra strada, questa strada passa per la lotta sociale.
Solo con una rivoluzione democratica e popolare si potrà uscire dal marasma. Una rivoluzione che passo dopo passo saprà riconoscere chi sono i veri amici del popolo, coloro che hanno proposte alternative serie alla politica economica di chi fino ad ora ha guidato il paese distruggendolo.
Dalla Sicilia arriva un segnale di cambiamento, dobbiamo raccoglierlo, farlo crescere, farlo maturare.
La prossima settimana la rivolta si estenderà alla Sardegna con alla testa il Movimento dei Pastori.
Al popolo in rivolta non si devono mai voltare le spalle, tutte le energie si devono concentrare contro i vecchi rottami
della politica siciliana, sarda e italiana.
Movimento Popolare di Liberazione
6 commenti:
grazie della vostra solidarietà e sostegno, noi siciliani ne abbiamo davvero bisogno; ci sono i nuovi vespri, il popolo si ribella senza direzione partitica e sindacale di regime; penoso è il comunicato del prc siciliano, che dimostra che ciò che resta di questo partito opportunista, è lontanissimo dai bisogni dei ceti sociali subalterni, tanto da non aver capito ciò che stava ribollendo nel cuore delle masse popolari emarginate e sfruttate; dei sindacati di regime è meglio tacere dato che sono costituiti da burocrati con lo stipendio sicuro e con la pancia sempre satolla; però chiedono ai lavoratori sacrifici per il bene supremo della nazione, ossia per l'arricchimento dei capitalisti e del sistema politico siciliano corrotto e marcio fino al midollo; speriamo che cento fiori anzi cento, mille e passa forconi sboccino in tutta italia, per sovvertire l'ordine capitalista esistente, per uno stato di lavoratori governato da lavoratori.
Salve sono Luca Caruso titolare di Neronera Design (www.neronera.com). Siamo gli autori dell'immagine che fa da copertina a questo articolo, vorremmo chiedervi di citarci come autori dell'immagine; dato che per noi fare grafica è un lavoro è importante che la gente, attraverso le nostre immagini che circolano sul web, riesca a risalire a noi...
vi invitiamo a visitare il nostro sito e la nostra pagina facebook dove troverete altre nostre opere interessanti.
http://www.neronera.com/blog/item/103-mobbasta-i-siciliani-si-sono-rotti-la-minchia/103-mobbasta-i-siciliani-si-sono-rotti-la-minchia
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=302000903184949&set=a.299164496801923.78730.289037751147931&type=1&theater
Saluti
Luca Caruso
www.neronera.com
Che cento fiori sboccino, che cento forconi spuntino in tutto il mondo!
Che cento banchieri, managers, capitalisti (perché no? Giornalisti), ecc. vengano inforcati (Mario Monti per pimo)!!!
Le categorie peggiori dell'Italia: autotrasportatori, pescatori, tassisti alzano la voce solo perché possono, bloccando servizi ai lavoratori ed alle famiglie.
Se la sinistra difenderà questa gente, io diventerò fascista.
E bravo!
Non sarà che fascista (inconscio) lo sei già?
A me fa solo piacere se ampie zone d'Italia si "bloccano".
Io spero che si blocchi tutto il Paese.
Autotrasportatori, pescatori e tassisti potranno anche essere lavoratori autonomi, ma a fare la "serrata" ci smenano nè più nè meno che i lavoratori dipendenti...il fatto è che, a differenza di questi ultimi, non si sono fumati completamente il cervello e i conti in tasca se li sanno ancora fare!
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