[ 30 maggio 2010 ]
Riceviamo e pubblichiamo
Breve cronaca dell’incontro di Firenze del 29 maggio
Si è svolto ieri a Firenze l’incontro col portavoce di Hezbollah. Sala gremita, a conferma non soltanto della solidarietà verso la Resistenza libanese, ma pure del grande interesse a capirne le modalità operative, le ragioni, gli orizzonti strategici dove la sfera politica trapassa in quella religiosa. I presenti non sono stati delusi.
Si è svolto ieri a Firenze l’incontro col portavoce di Hezbollah. Sala gremita, a conferma non soltanto della solidarietà verso la Resistenza libanese, ma pure del grande interesse a capirne le modalità operative, le ragioni, gli orizzonti strategici dove la sfera politica trapassa in quella religiosa. I presenti non sono stati delusi.
Dopo i brevi interventi di Leonardo Mazzei, Alessandro Leoni e l’efficace introduzione di Domenico Losurdo, Ali Fayyad ha prima esposto le idee generali di Hezbollah, la storia del partito come movimento di Resistenza islamica, per poi offrire ai presenti l’analisi della specifica e complessa situazione libanese nel quadro generale del Medio oriente.
Data la complessità e lo spessore del discorso di Ali Fayyad farne una succinta sintesi significa correre il rischio di impoverirne i contenuti. Ci impegnamo a consegnare ai nostri lettori, quanto prima, tutto il teso della relazione, che infatti ha stimolato i presenti a porre una serie di domande, alle quali Fayyad ha puntualmente risposto rifuggendo da ogni reticenza politicista, col rigore e l’acume che contraddistinguono la direzione della Resistenza libanese. Ognuno ha così potuto misurare come la forza e il radicamento sociale di Hezbollah, prima ancora che da fattori militari o organizzativi, dipendano da fattori politici e culturali, lontano quindi dalla rappresentazione stereotipata di movimento religioso “fondamentalista” o “retrogrado” che i media occidentali propinano.
Fayyad ringraziando tutti i presenti per l’affetto con cui è stato accolto, segnalando la sua percezione di sentirsi come a casa sua, ha concluso sottolineando quanto importante e preziosa sia la solidarietà internazionale alla Resistenza libanese e araba, di ogni movimento che in Europa tenti di contrastare la minaccia di nuove aggressioni dell’asse americano-sionista, dalla Palestina all’Iran.
Minaccia che non troverà la Resistenza impreparata, dato che l’attuale equilibrio o “pace armata”, non sono che transitori e potrebbero lasciare il posto ad un conflitto che rischia di essere regionale e risolutivo.
Moreno Pasquinelli, a nome dei promotori, dopo aver ringraziato Fayyad per la sua presenza e rivolto un appello a tutti i presenti affinché accrescano l’impegno solidale verso le Resistenze antimperialiste, ha concluso ricordando la flottiglia di imbarcazioni che nelle stesse ore sta tentando, sfidando le minacce israeliane, di raggiungere Gaza, in soccorso alla parte più sofferente del popolo palestinese.
Da: www.campoantimperialista.it
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