[ 6 febbraio 2018 ]
Comunicato politico n1-2018
Movimento Popolare di Liberazione (Programma 101)
Grazie ad una legge elettorale truffaldina quelli che comandano davvero (l’esigua minoranza di miliardari e speculatori dell’alta finanza) spera di rimettere al governo i propri fantocci politici liberisti, di centro-destra e centro-sinistra. Ove questi fantocci non ottengano i numeri per governare chiederanno aiuto al Movimento 5 Stelle. Di Maio, tradite le proprie radici e approdato nel campo liberista, sembra pronto a fare da ruota di scorta del sistema (speriamo che il popolo cinque stelle impedisca questa eventualità).
Si vada o no ad elezioni anticipate, chi sta sopra vorrà imporre nuovamente un governo gradito all’Euro-Germania e alla speculazione finanziaria, poco importa, a lor signori, se sarà privo di legittimità democratica. Peggio: la minaccia che incombe sul Paese è che esso venga commissariato dalla Trojka (Commissione europea, Bce e Fmi) per imporre al popolo una cura da cavallo peggio di quella che venne attuata dal governo Monti.
Ma questo nessuno (nessuno) ve lo dice. Tutti (tutti) mentono promettendo mari e monti mentre non c’è futuro per il nostro Paese nella gabbia euro-tedesca. Non c’è infatti chi dica la verità.
Se l’Italia non uscirà dalla gabbia dell’Unione e dell’euro; se non si difenderà dalla globalizzazione selvaggia; se non riprenderà il controllo delle leve di politica economica; se non conquisterà la sovranità nazionale e l’indipendenza; non solo per il popolo lavoratore saranno lacrime e sangue, democrazia e libertà saranno seppellite, e forte sarà il rischio che la nazione si spacchi in due, col Nord che diventerà un protettorato tedesco ed il Mezzogiorno in mano al capitalismo mafioso.
Abbiamo tentato di costruire una lista elettorale dell’Italia Ribelle e Sovrana, una lista che dicesse queste cose, che suonasse l’allarme. Non ce l’abbiamo fatta.
Coscienti che dal prossimo Parlamento non verrà nulla di buono, che la sola speranza è nel risveglio e nella sollevazione popolare, continueremo la battaglia per costruire un fronte ampio, patriottico e costituzionale, che raggruppi le forze sane e non corrotte di questo Paese. Ma affinché questo fronte prenda forma dobbiamo rafforzare la nostra Organizzazione. Senza il lievito non si fa il pane, senza fondamenta non si costruisce un edificio solido.
Riguardo alle elezioni del 4 marzo, non essendoci una lista dell’Italia Ribelle e Sovrana, diciamo anzitutto per chi non voteremo.
Non voteremo per le due coalizioni sistemiche di centro-destra e centro-sinistra, per nessuno dei loro partiti tutti di fede liberista. Non voteremo per D’Alema, Bersani e compagnia, che quand’erano al governo han fatto al Paese ed al popolo più danni di Berlusconi e Renzi. Questa volta non voteremo nemmeno per il Movimento 5 Stelle, diventato un salvagente dei poteri forti. Non voteremo per nessuno dei candidati di queste liste, nemmeno per quelli più “rispettabili”, messi lì apposta come specchietti per le allodole. Non voteremo per Casa Pound e le liste di estrema destra, perché sono agli antipodi dei nostri ideali di eguaglianza, di fratellanza, di libertà.
Sappiamo che non sarà con queste elezioni truccate che verrà la svolta che serve al Paese, tuttavia l’auspicio, come accadde col referendum del dicembre 2016, è che il 4 marzo sia un giorno infausto per tutti i nemici del popolo.
Roma, 5 febbraio 2018
Movimento Popolare di Liberazione (Programma 101)
Grazie ad una legge elettorale truffaldina quelli che comandano davvero (l’esigua minoranza di miliardari e speculatori dell’alta finanza) spera di rimettere al governo i propri fantocci politici liberisti, di centro-destra e centro-sinistra. Ove questi fantocci non ottengano i numeri per governare chiederanno aiuto al Movimento 5 Stelle. Di Maio, tradite le proprie radici e approdato nel campo liberista, sembra pronto a fare da ruota di scorta del sistema (speriamo che il popolo cinque stelle impedisca questa eventualità).
Si vada o no ad elezioni anticipate, chi sta sopra vorrà imporre nuovamente un governo gradito all’Euro-Germania e alla speculazione finanziaria, poco importa, a lor signori, se sarà privo di legittimità democratica. Peggio: la minaccia che incombe sul Paese è che esso venga commissariato dalla Trojka (Commissione europea, Bce e Fmi) per imporre al popolo una cura da cavallo peggio di quella che venne attuata dal governo Monti.
Ma questo nessuno (nessuno) ve lo dice. Tutti (tutti) mentono promettendo mari e monti mentre non c’è futuro per il nostro Paese nella gabbia euro-tedesca. Non c’è infatti chi dica la verità.
Se l’Italia non uscirà dalla gabbia dell’Unione e dell’euro; se non si difenderà dalla globalizzazione selvaggia; se non riprenderà il controllo delle leve di politica economica; se non conquisterà la sovranità nazionale e l’indipendenza; non solo per il popolo lavoratore saranno lacrime e sangue, democrazia e libertà saranno seppellite, e forte sarà il rischio che la nazione si spacchi in due, col Nord che diventerà un protettorato tedesco ed il Mezzogiorno in mano al capitalismo mafioso.
Abbiamo tentato di costruire una lista elettorale dell’Italia Ribelle e Sovrana, una lista che dicesse queste cose, che suonasse l’allarme. Non ce l’abbiamo fatta.
Coscienti che dal prossimo Parlamento non verrà nulla di buono, che la sola speranza è nel risveglio e nella sollevazione popolare, continueremo la battaglia per costruire un fronte ampio, patriottico e costituzionale, che raggruppi le forze sane e non corrotte di questo Paese. Ma affinché questo fronte prenda forma dobbiamo rafforzare la nostra Organizzazione. Senza il lievito non si fa il pane, senza fondamenta non si costruisce un edificio solido.
Riguardo alle elezioni del 4 marzo, non essendoci una lista dell’Italia Ribelle e Sovrana, diciamo anzitutto per chi non voteremo.
Non voteremo per le due coalizioni sistemiche di centro-destra e centro-sinistra, per nessuno dei loro partiti tutti di fede liberista. Non voteremo per D’Alema, Bersani e compagnia, che quand’erano al governo han fatto al Paese ed al popolo più danni di Berlusconi e Renzi. Questa volta non voteremo nemmeno per il Movimento 5 Stelle, diventato un salvagente dei poteri forti. Non voteremo per nessuno dei candidati di queste liste, nemmeno per quelli più “rispettabili”, messi lì apposta come specchietti per le allodole. Non voteremo per Casa Pound e le liste di estrema destra, perché sono agli antipodi dei nostri ideali di eguaglianza, di fratellanza, di libertà.
Sappiamo che non sarà con queste elezioni truccate che verrà la svolta che serve al Paese, tuttavia l’auspicio, come accadde col referendum del dicembre 2016, è che il 4 marzo sia un giorno infausto per tutti i nemici del popolo.
Roma, 5 febbraio 2018
14 commenti:
Sì,ma con tutto questo mica voteremo per i sinisrati,vero?Matteo
verso i sinistrorsi di potere al popolo, Ferrando e cespuglietti vari proponete liberta' di coscienza? Io votero' ancora M5s....un passaggio obbligato intanto per dare un pugno in faccia a centrodestrasinistra e mandarne a casa il piu' possibile, in secondo luogo perché dal movimento 5s al governo mi aspetto la sua implosione, che aprira' il varco a nuove scomposizioni e si spera ricomposizioni anti euriste. Mi tappo il naso prima di entrare nelle urne...ovviamente!!
La posizione di P101 può apparire, come dire, ponziopilatesca, invece ha una logica giusta.
E' una posizione chi ha due vantaggi: indica chi sono i nemici e gli invotabili, e legittima come opzioni sia il voto a liste antiliberiste sia la scelta dell'astensione.
Io personalmente mi asterrò.
"VOTEREMO PER I SINISTRATI"?
ancora con questa storia dei "sinistratI". Non sono tutti uguali.
Seppure in modi ambigui e inadeguati non solo Potere al Popolo ma anche i comunisti di Rizzo sono contro la Ue.
Personalmente voterò per il partito di Marco Rizzo.
L'astensione fa il gioco di lorsignori.
Voterò M5S, solo per far perdere la poltrona a chi ci ha condotti fino a qui.
Sono conscio ovviamente degli ENORMI problemi ideologici e programmatici del M5S. Ma sappiamo anche che questa sarà una legislatura interlocutoria, fatta di governi tecnici, cioè di lagrime e sangue per noi, se non peggio.
Sapendo che cosa ci aspetta, spero che le urgenze che da adesso in poi si paleseranno, riescano a far unire i vari gruppi sovranisti rimasti e le singole persone per una lista sovranista quanto meno per le europee del 2019.
Purtroppo io sono nella periferia (Alpi Nord Est) lontano dalla città (Udine) e se non ho referenti vicini ho ben poche possibilità di fare qualcosa (scarsi mezzi). Vivo in una vallata che si sta spopolando e che in 432 kmq ha 6700 persone e tutti si informano in tv. Problema improbo per fare politica soprattutto con un programma radicale.
Mi auguro però che da adesso in poi si spinga nel cercare militanti, vanno bene i convegni ma bisogna puntare di più sulla militanza. Non basta avere ragione, bisogna trovare anche chi te la dia (cit. Andreotti che conosceva i suoi...) e soprattutto che ti sostenga. Altrimenti tutto questo lavoro fatto fino ad ora non sarà servito a niente.
Bisogna avere in ogni città sopra i 100.000 abitanti dei referenti. L'impulso deve partire dai centri più grossi, altrimenti non ci sono possibilità.
Chiedo scusa per la franchezza, ma una riflessione piu' approfondita andrebbe fattà. Il CLN e' fallito, risorgimento socialista e boghetta si sono tirati fuori, i rapporti con l'unica organizzazione che anche prima di mpl 101 si esprimeva per la liberazione nazionale, cioe' la rivista indipendenza, sono difficili, l'area sovranista e' disgregata in mille rivoli che ricorda un po' la rissosita' dei gruppi troskisti, per non parlare dell'ambiguta' di chi e' andato a destra o del centrismo di un D'Andrea o la ridicolaggine di Ingroia. Vi invito a vedere l'imitazione di Crozza che rende piu' di mille critiche politiche. Mi chiedo quali siano gli interlocutori? Forse bisognava sostenere quelle piccole, ma significative esperienze che a livello territoriale stavano lottando faticosamente per portare nell'area della sinistra di alternativa le posizioni NO EURO. Si e' preferito forzare per una scelta di autonomia che alla prova dei fatti si e' rivelata fallimentare facendo un gran piacere a Cremaschi e rete dei comunisti, quando invece proprio nelle assemblee di poere al popolo potevamo spaccare e a quel punto casomai uscire da eurostop. Dopo le elezioni dovremo essere un po piu' umili ricostruire rapporti sui territori cercando di individuare soggetti, collettivi, realta' del sindacalismo di base, con i quali dialogare e ricominciare un percorso di unita' popolare anticapitalista.
Una riflessione?
Certo che va fatta e sta in effetti avvenendo, sia in P101 che nella CLN.
Tempo al tempo.
Passata la buriana elettorale i risultati di questa riflessione, anche autocritica, verranno resi noti.
Elezioni i cui risultati elettorali ci diranno cose importanti, anche su certi tentativi elettorali fragili, opportunistici e senza respiro politico.
Faremo l'autocritica che dev'essere fatta, ma penso che non produrrà il risultato che il compagno qui sopra chiede.
L'errore fondamentale è che ci siamo svenati (svenati) per costruire l'unità, e questo a scapito della nostra organizzazione.
Per cui non vediamo ragioni per cui cedere la nostra autonomia, politica e organizzativa, non per sfizio settario, ma perché sentiamo profondamente di essere (purtroppo) i soli che hanno un pensiero lungo, strategico.
Non ci immergeremo in nessuna palude, di certo non in quelle esistenti.
Ove sorgesse un soggetto politico di massa (di massa, tipo France Insoumise per capirci —e noi ponemmo già un anno fa la questione in Eurostop senza risultati), non un' accozzaglia di gruppetti residuali non esiteremo a dare man forte.
Potere al Popolo è nemmeno lo sporco delle unghie di France Insoumise. Guardare il programma per credere. Guardare la posizione noi border. Guardare il rifiuto categorico della dimensione nazionale della lotta sociale e di classe. Guardare come han fatto le liste elettorali. Detto di passata: questo pistolotto sui gggiovani è diventato stucchevole. In 8 casi su dieci le liste di paP sono espressione della vecchia e decrepita sinistra radicale col Prc come baricentro.
Il PC di Marco Rizzo? una setta sterile con una patetica vulgata dottrinaria sempre più simile, salvo l'ostentazione della sacra sindone di Stalin, ai trotskysti (che sono arrivati anche loro, fuori tempo massimo, a dire che la Ue va combattuta)
Eurostop? ne parliamo dopo il 4 marzo. Se reggerà all'urto dei risultati, dopo che Pap si dividerà in due, com'è nella logica delle cose. E comunque: l'esodo da Eurostop di pezzi importanti è già avvenuto.
DEXXO ha ragione!
Non inseguire chi ha idee sbagliate ma andare verso il popolo con le idee giuste.
I risultati verranno quando spirerà un vento non ostile ma favorevole.
Ho inviato alla redazione una mail per capire come posso dare una mano.
Spero in una risposta.
PaP fra l'estetica del ribellismo (del tutto innocuo) che produce degli attori messi in posa (nell'inizio di questo video non vi sembra una bella statuina messa in posa?) e candidature simbolo (altrettanto innocue) mi sembra avere gli stessi scaltri consulenti di immagine di tutto il ceto politico da seconda repubblica.
La retorica dei giovani è insopportabile ma è la manifestazione particolare di un problema più generale: i petizionisti di principio che imperversano per ogni dove, purtroppo anche nel mondo sovranista. Se non si va oltre dicendo praticamente come si vuole dar corpo a quei principi allora non si sta facendo nulla di diverso dalla solita politica spettacolo.
Non andrò a votare neppure questa volta.
Aggiungo. Un esempio di petizionisti i principio? Leggiamo questo articolo sul fatto quotidiano:
Ora che l’economia statunitense mostra di saper camminare con le proprie gambe e che l’obiettivo della piena occupazione è sostanzialmente raggiunto (il tasso di disoccupazione Usa è al 4,1%, il livello più basso dal 2010)
Dunque nella patria del liberismo per antonomasia ci sarebbe, udite udite, la piena occupazione. E le tendopoli per le strade di Los Angeles (ve lo avevo già segnalato qui, è il video del primo commento)? Ed i lavoratori poveri ed estremamente precari della Silicon Valley e delle altre parti? Ed il fatto che la percentuale di disoccupazione viene calcolato con criteri discutibili? Tutto dimenticato, ora hanno la disoccupazione frizionale.
Ricordiamo che anche nelle piantagioni di cotone dell'800 c'era la piena occupazione.
Stessa cosa in UK, ora dicono che l'occupazione è in ripresa ma quegli orribili meccanismi dei sussidi contro cui ieri strillavano stanno ancora lì, come i poveri di Londra.
Come ci si guarda dalle insidiose petizioni di principio? Imponendo al petizionista di principio di dire cosa vuole fare per realizzarlo, se non ve lo dice, se resta nel regno dell'astratto o se indica qualche altra nazione sull'onda del facciamocome (che solo ieri però criticava), allora la diffidenza è d'obbligo.
Non tutti quelli che strillano "Dio mio, Dio mio" andranno i paradiso.
ho notato che non avete scritto che non voterete per la Lega sovranista/liberista e fasciorazzista di quel fenomeno di Bagnai, ma che bravi che siete!
masto pesto,
leggi con più attenzione:
"Non voteremo per le due coalizioni sistemiche di centro-destra e centro-sinistra, per nessuno dei loro partiti tutti di fede liberista."
Non voteremo per nessuna forza politica liberista.
E chi non crede che la Lega lo sia si legga il programma elettorale appena pubblicato:
http://www.salvinipremier.it/t_programma.asp?l2=1802
Propongo alla redazione di Sollevazione questo articolo. Lo trovo molto interessante e che spiega bene l'attuale situazione di France Insoumise e le sfide future e si fanno alcuni accenni a Podemos (che mi sembra in calo di consensi contrariamente a ciudadanos). La strada è in salita. Terribilmente in salita.
http://www.senso-comune.it/lenny-benbara/lenny-benbara-lenny-benbara/la-sinistra-popolo-dilemma-della-france-insoumise/
Sarebbe stato bello avere alle elezioni un Partito sovranista italiano, con dentro tutti i sovranisti costituzionali (esclusi quindi i neofascisti).
Invece abbiamo Bagnai con la Lega, Cremaschi con Potere al popolo, Toscano con Lista del popolo, Mori con Casapound, D’Andrea che si presenta col suo partitino, Pasquinelli che non vota ecc. Peccato
Posta un commento