18 luglio. Casaleggio, Grillo, Di Maio, stanno offrendo a Renzi e Berlusconi la corda con cui saranno impiccati.
C'è ancora chi si chiede come mai Renzi stia mettendo tanta fretta alle Camere affinché votino subito le "riforme" costituzionali con tanto di scioglimento del Senato, e la nuova legge elettorale "italicum". Fino al punto da rischiare di porre fine alla luna di miele con il grande capitalismo italiano e le tecno-oligarchie europee —che avrrebbero voluto che priorità fosse data alle "riforme economiche".
La inattesa assoluzione di Berlusconi al "processo Ruby" getta un sinistro fascio di luce su questa fretta. Renzi, in barba a quanto afferma, ha forse in mente di andare ad elezioni anticipate prima che finisca anche la luna di miele con chi l'ha votato. La fretta poi, a Renzi, gliela impone proprio Berlusconi che, da parte sua, vuole rimettere in piedi la sua sgangherata coalizione, e per questo ha bisogno di essere salvato, con la Grazia, da un nuovo Presidente della Repubblica —il nome in tasca, Renzi e Berlusconi, già ce l'hanno, e questo dev'essere uno dei punti del loro Patto. Una volta dissolto il recalcitrante Senato attuale quello nuovo verrebbe scelto subito, come prevede il Patto, dalle satrapie politiche regionali, così da poterne avere uno addomesticato e quindi esaudire il desiderata dell'ex-Cavaliere.
Solo per questo l'Italia democratica dovrebbe, non solo indignarsi, ma protestare per buttare all'aria questo meschino teatrino. Il fatto gravissimo è che queste macchinazioni solo soltanto il contorno di una diabolica operazione si sventramento dell'ordinamento repubblicano.
Parliamo delle "riforme" istituzionali e della legge elettorale. Esse sono parte di un medesimo disegno, quello che avanza sin da "mani Pulite" e dalla fine della "Prima Repubblica", teso a scassare definitivamente la Costituzione per dare vita ad una Repubblica in cui dei tre poteri, quello Esecutivo (il governo) si mette sotto gli stivali gli altri due: legislativo e giudiziario.
Vale la pena ascoltare quanto affermato dal senatore del Pd Walter Tocci il 16 luglio. Una requisitoria lucida e implacabile del vero disegno che soggiace al Patto del Nazareno.
Ma vi chiediamo: non vi sembra al contempo gravissimo e grottesco che voi, mentre vi opponete assieme ai "dissidenti" del Pd e di Forza Italia allo scioglimento del Senato, state dando man forte a Renzi, e ciò in linea col Patto del Nazareno, per approvare in fretta una legge elettorale truffaldina, antidemocratica e anticostituzionale? Una legge che accetta che in nome della governabilità venga calpestato il principio della rappresentanza, che introduce scandalosi premi di maggioranza e soglie di sbarramento per le forze d'opposizione.
Parlamentari pentastellati, perché, invece di inciuciare con Renzi allo scopo di abbellire l'Italicum, non avete fatto blocco coi "dissidenti" con un duro ostruzionismo parlamentare chiamando i cittadini a protestare? Dicevate di essere i paladini della Costituzione e della democrazia e invece anche voi, pur di conservarvi come partito-ceto politico, per arroccarvi come seconda forza, accettate un sistema elettorale bipartitico e maggioritario che darebbe al PD il governo perpetuo. Illusione! Meschina anzitutto, ma anche sciocca. Voi date per morto il blocco berlusconiano, ma non è così. Anche grazie alla infame legge maggioritaria che avallate, questo blocco risorgerà (con o senza il puttaniere).
Casaleggio, Grillo, Di Maio, stanno offrendo a Renzi e Berlusconi la corda con cui saranno impiccati.
C'è ancora chi si chiede come mai Renzi stia mettendo tanta fretta alle Camere affinché votino subito le "riforme" costituzionali con tanto di scioglimento del Senato, e la nuova legge elettorale "italicum". Fino al punto da rischiare di porre fine alla luna di miele con il grande capitalismo italiano e le tecno-oligarchie europee —che avrrebbero voluto che priorità fosse data alle "riforme economiche".
La inattesa assoluzione di Berlusconi al "processo Ruby" getta un sinistro fascio di luce su questa fretta. Renzi, in barba a quanto afferma, ha forse in mente di andare ad elezioni anticipate prima che finisca anche la luna di miele con chi l'ha votato. La fretta poi, a Renzi, gliela impone proprio Berlusconi che, da parte sua, vuole rimettere in piedi la sua sgangherata coalizione, e per questo ha bisogno di essere salvato, con la Grazia, da un nuovo Presidente della Repubblica —il nome in tasca, Renzi e Berlusconi, già ce l'hanno, e questo dev'essere uno dei punti del loro Patto. Una volta dissolto il recalcitrante Senato attuale quello nuovo verrebbe scelto subito, come prevede il Patto, dalle satrapie politiche regionali, così da poterne avere uno addomesticato e quindi esaudire il desiderata dell'ex-Cavaliere.
Solo per questo l'Italia democratica dovrebbe, non solo indignarsi, ma protestare per buttare all'aria questo meschino teatrino. Il fatto gravissimo è che queste macchinazioni solo soltanto il contorno di una diabolica operazione si sventramento dell'ordinamento repubblicano.
Parliamo delle "riforme" istituzionali e della legge elettorale. Esse sono parte di un medesimo disegno, quello che avanza sin da "mani Pulite" e dalla fine della "Prima Repubblica", teso a scassare definitivamente la Costituzione per dare vita ad una Repubblica in cui dei tre poteri, quello Esecutivo (il governo) si mette sotto gli stivali gli altri due: legislativo e giudiziario.
Vale la pena ascoltare quanto affermato dal senatore del Pd Walter Tocci il 16 luglio. Una requisitoria lucida e implacabile del vero disegno che soggiace al Patto del Nazareno.
«I cittadini torneranno a non scegliere i deputati, e non eleggeranno nemmeno i senatori; né il presidente della città metropolitana, né i consiglieri della provincia, che rivive col brutto nome di "area vasta". Il risultato è che il ceto politico rielegge il ceto politico.... Ai cittadini viene indebolito lo strumento del referendum... Un partito minoritario che raccoglie meno del 20% degli aventi diritto al voto, può vincere il premio di maggioranza e utilizzarlo per conquistare le massime cariche dello Stato, la Corte costituzionale, la Presidenza della Repubblica. saremmo di fronte ad un presidenzialismo selvaggio, privo di contrappesi... Il potere Legislativo viene assoggettato definitivamente a quello Esecutivo, il quale sarà tentato di utilizzare il premio di maggioranza non solo per governare il Paese per stravolgere a suo piacimento la legislazione fondamentale, ad esempio la libertà di stampa, i servizi segreti, l'autonomia della Magistratura, l'amnistia, l'indulto, le libertà religiose e personali, oppure per rimodificare a proprio favore la stessa legge elettorale alle successive elezioni».Come i lettori possono vedere l'intervento di Tocci è stato pubblicato dal Movimento 5 Stelle. Grazie del servizio amici pentastellati!
Ma vi chiediamo: non vi sembra al contempo gravissimo e grottesco che voi, mentre vi opponete assieme ai "dissidenti" del Pd e di Forza Italia allo scioglimento del Senato, state dando man forte a Renzi, e ciò in linea col Patto del Nazareno, per approvare in fretta una legge elettorale truffaldina, antidemocratica e anticostituzionale? Una legge che accetta che in nome della governabilità venga calpestato il principio della rappresentanza, che introduce scandalosi premi di maggioranza e soglie di sbarramento per le forze d'opposizione.
Parlamentari pentastellati, perché, invece di inciuciare con Renzi allo scopo di abbellire l'Italicum, non avete fatto blocco coi "dissidenti" con un duro ostruzionismo parlamentare chiamando i cittadini a protestare? Dicevate di essere i paladini della Costituzione e della democrazia e invece anche voi, pur di conservarvi come partito-ceto politico, per arroccarvi come seconda forza, accettate un sistema elettorale bipartitico e maggioritario che darebbe al PD il governo perpetuo. Illusione! Meschina anzitutto, ma anche sciocca. Voi date per morto il blocco berlusconiano, ma non è così. Anche grazie alla infame legge maggioritaria che avallate, questo blocco risorgerà (con o senza il puttaniere).
Casaleggio, Grillo, Di Maio, stanno offrendo a Renzi e Berlusconi la corda con cui saranno impiccati.
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