4 luglio. Pubblicando ieri l'intervista ad Emiliano Brancaccio, segnalavamo la sua previsione politica a tinte fosche, che cioè ci troveremmo "... solo "all’inizio di un lungo ciclo politico, in cui ci troveremo nella tenaglia di due tipologie di destre: una europeista e tecnocratica nella quale si inserisce anche l’attuale compagine che sostiene il governo italiano; l’altra ultranazionalista e potenzialmente neo-fascista, come il Fronte nazionale in Francia". Allo scopo di aprire un dibattito serio, invitavamo quindi i nostri lettori ad intervenire. Già abbiamo il primo contributo critico, quello di Beppe De Santis* (nella foto).
Brancaccio sostiene tre tesi:
1-Il governo Renzi non ha reali margini di agibilità
positiva all'interno del sistema del capitalismo finanziario casinò e del
sistema europeo/euro, con il conseguente aumento del divario tra narrazione
retorica e realtà, e gli resta soltanto di continuare ad erodere la democrazia
e precarizzare il lavoro;
2-La destra xenofoba e reazionaria è destinata a crescere,
anche per lo spazio eurocritico agito, senza competitori alternativi;
3-Le iniziative alternative di segno progressivo e di
sinistra saranno valide se inserite in PROGETTI POLITICI PIU' GENERALI, nei
quali centrale deve essere il ripristino del primato e comando della democrazia
sui mercati, in particolare quelli finanziari, con politiche moderne di piano.
Condivido il primo punto: il sistema non offre vie di fuga.
Problematizzo il secondo punto: l'opzione di uscita a destra
dalla crisi è destinata a rafforzarsi SOLTANTO nel caso non sia vigorosamente posta un opzione di uscita di
sinistra e costituzionale. Altrimenti siamo ad una semplice registrazione
sociologistica delle possibili tendenze. La variabile è la POLITICA, il
conflitto, l'esercizio conflittuale della DEMOCRAZIA.
Condivido
radicalmente la terza tesi.
Allora, il problema è cominciare a costruire, qui e ora, IL
GRANDE SOGGETTO SOCIALE, CULTURALE E POLITICO DELL'ALTERNATIVA DI SINISTRA ALLA
CRISI.
Nuovi grandi partiti popolari di sinistra.In Italia e in
tutta l'Europa.
Non possiamo continuare a discutere all'infinito, senza
fare, senza organizzare, senza metterci la faccia.
Qui e ora. Non domani. Oggi.
LA VARIABILE VERA E' L'AZIONE POLITICA , IL CONFLITTO , IL
NUOVO GRANDE SOGGETTO POLITICO.
Sono passati già 7 anni dall'esplosione della grande crisi
del 2007/2008.
Cosa aspettiamo ancora?
Aspettiamo Godot? Un oscuro demiurgo che no verrà?
Noi stiamo dando un piccolo contributo con il COORDINAMENTO
NAZIONALE DELLA SINISTRA CONTRO L'EURO.
Con il VADEMECUM sull'uscita dall'euro, CHE CONTIENE UNA PARTE RILEVANTE DELLE
PROPOSTE DI NUOVE POLITICHE DI PIANO, quelle auspicate dal valoroso Brancaccio.
Con il FORUM EUROPEO di ASSISI del prossimo agosto.
Con la preparazione della CAMPAGNA CONTRO IL FISCAL COMPACT.
Con la costruzione nei territori di movimenti per la
PROMOZIONE DEL NUOVO GRANDE SOGGETTO POPOLARE.
Dalla Sicilia, soltanto qualche giorno fa, abbiamo lanciato
una nuova grande iniziativa chiamata "NOI MEDITERRANEI", a proposito
della " mezzogiornificazione" della questione europea.
Non è più tempo dell
passive registrazioni sociologistiche delle tendenze,
E' TEMPO DELL POLITICA, DEL CONFLITTO, DEL SOGGETTO
ALTERNATIVO.
Non è più il tempo dei soliti e narcistici balletti
televisivi.
Non è più il tempo dei perfezionismi analitici, dal pelo
dell'uovo ai riti del dio Onan.
Ad esempio, il giovane Antonio Gramsci, certo che studiava e
scriveva, ma frattanto organizzava ed agiva.
Il giovane Luigi Sturzo studiava ed agiva, organizzava:
fondò il popolarismo cristiano, perdio.
Il giovane Gaetano Salvemini studiava , agiva, organizzava.
O pensate di fare una rivoluzione dai talk-show televisivi?
Da tanti seminarietti carbonari?
Da remote cattedrine universitarie?
Da risibili e infiniti tornei di parole e deliri?
Occorre incontrare e organizzate le PERSONE REALI, I CORPI
REALI, I TERRITORI REALI, GLI INTERESSI REALI IMMEDIATI.
DENTRO UNA STRATEGIA GENERALE, PER UN GRANDE SOGGETTO
POPOLARE.
Conflitti reali e intelligenza strategica.
E umiltà organizzativa.
L'ORGANIZZAZIONE, L'ORGANIZZAZIONE, L'ORGANIZZAZIONE.
* BEPPE DE SANTIS, esponente dei movimenti "Meridionalisti italiani" e " Noi
mediterranei". Fa parte del Comitato operativo del Coordinamento nazionale della sinistra contro l'euro.
1 commento:
Homo religiosus
Quando si è costretti a rifiutare un passato non si dispone di nulla su cui costruire qualcosa.
La Sinistra, negli anni dopo l'88/89 si è vergognata del proprio passato ed è iniziata una fase malinconica di trasformismi, prima delle sigle dei partiti, poi, purtroppo, delle ideologie. Ora siamo al PD che pur prende milioni di voti. Ma cosa offre?
8o Euro!!! Dov'è l'ideologia ?
Che non si venga a dire che è il Marxismo.
Per affrontare una battaglia grave il cuore ha bisogno di una ideologia. C'è ancora necessità di filosofi, forse.
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