27 giugno. COSA BOLLE NELLA PENTOLA A CINQUE STELLE?
«Sembra che questo voltafaccia stia causando "forti mal di pancia" in seno non solo alla base degli attivisti ma anche nei gruppi parlamentari di M5S. Altro che "mal di pancia"! Ci sarebbe bisogno di un vero e proprio sussulto!
Riguardo alla proposta di legge elettorale avanzata dal Movimento 5 Stelle Leonardo Mazzei ha detto, e in maniera molto convincente, l'essenziale. [Vedi: Il diavolo o l'acqua santa?] Si tratta di un fax-simile del modello in vigore in Spagna, cioè di un sistema fortemente bipolare che sacrifica il principio democratico della rappresentanza (per cui il Parlamento dev'essere specchio fedele dell'intero corpo elettorale) sull'altare della "governabilità". In buona sostanza: i due partiti che arrivano per primi usufruiscono di sostanziosi premi (più seggi rispetto ai voti effettivi ottenuti) a scapito di tutti gli altri ed anzitutto delle forze dell'opposizione anticapitalista.
Non c'è da stupirsi quindi, che una volta fatto proprio il paradigma della "governabilità", M5S abbia accettato il negoziato con il Partito democratico di Matteo Renzi. Poiché di negoziato si tratta, tant'é che Di Maio, fermo restando il discorso (secondario) sulle preferenze, ha addirittura aperto sul doppio turno e uno sbarramento secco del 5%. Che questo negoziatio si concluda con un accordo vero e proprio, tagliando fuori Forza Italia, io ne dubito. E se è così, segnalano la maggior parte dei commentatori politici Renzi, con la sua tattica dei "due forni" avrà segnato un punto a suo favore, restando il cerino acceso in mano ai pentastellati.
Vedremo. Io mi pongo una domanda: quella di M5S è solo una mossa tattica per galleggiare dopo la delusione delle europee, oppure è indice di una svolta più profonda, che annuncia una istituzionalizzazione e normalizzazione del Movimento?
Temo che sia la seconda che ho detto.
Fino ad ora i Cinque Stelle, rispetto ai tentativi di snaturamento autoritario della repubblica parlamentare, avevano adottato —solo nelle sedi istituzionali visto che si sono sempre rifiutati di suscitare un movimento di protesta dal basso— una sacrosanta tattica ostruzionistica, denunciando le mosse dei partiti di regime come anticostituzionali, ed ergendosi a paladini della Costituzione.
Avevano poi appoggiato la tattica ostruzionistica alla recente sentenza della Corte costituzionale la quale, dichiarata incostituzionale la legge elettorale "Porcellum", implicitamente dichiarava illegittimo lo stesso parlamento eletto nel febbraio 2013.
Dalla sentenza della Consulta sorge una domanda che non è ammissibile aggirare: può un Parlamento eletto in maniera illegittima e anticostituzionale, arrogarsi la facoltà di stravolgere l'ordinamento istituzionale?
Certo che no!
Aldo Giannuli faceva giustamente notare:
«Sembra che questo voltafaccia stia causando "forti mal di pancia" in seno non solo alla base degli attivisti ma anche nei gruppi parlamentari di M5S. Altro che "mal di pancia"! Ci sarebbe bisogno di un vero e proprio sussulto!
Invece di farsi incantare dal pifferaio fiorentino i parlamentari M5S dovrebbero ricordarsi le ragioni per le quali sono stati eletti, tenendo fede al mandato che hanno ricevuto. E ciò dovrebbe valere a maggior ragione dal momento che M5S teorizza il cosiddetto "vincolo di mandato"».
Non c'è da stupirsi quindi, che una volta fatto proprio il paradigma della "governabilità", M5S abbia accettato il negoziato con il Partito democratico di Matteo Renzi. Poiché di negoziato si tratta, tant'é che Di Maio, fermo restando il discorso (secondario) sulle preferenze, ha addirittura aperto sul doppio turno e uno sbarramento secco del 5%. Che questo negoziatio si concluda con un accordo vero e proprio, tagliando fuori Forza Italia, io ne dubito. E se è così, segnalano la maggior parte dei commentatori politici Renzi, con la sua tattica dei "due forni" avrà segnato un punto a suo favore, restando il cerino acceso in mano ai pentastellati.
Vedremo. Io mi pongo una domanda: quella di M5S è solo una mossa tattica per galleggiare dopo la delusione delle europee, oppure è indice di una svolta più profonda, che annuncia una istituzionalizzazione e normalizzazione del Movimento?
Temo che sia la seconda che ho detto.
Fino ad ora i Cinque Stelle, rispetto ai tentativi di snaturamento autoritario della repubblica parlamentare, avevano adottato —solo nelle sedi istituzionali visto che si sono sempre rifiutati di suscitare un movimento di protesta dal basso— una sacrosanta tattica ostruzionistica, denunciando le mosse dei partiti di regime come anticostituzionali, ed ergendosi a paladini della Costituzione.
Avevano poi appoggiato la tattica ostruzionistica alla recente sentenza della Corte costituzionale la quale, dichiarata incostituzionale la legge elettorale "Porcellum", implicitamente dichiarava illegittimo lo stesso parlamento eletto nel febbraio 2013.
Dalla sentenza della Consulta sorge una domanda che non è ammissibile aggirare: può un Parlamento eletto in maniera illegittima e anticostituzionale, arrogarsi la facoltà di stravolgere l'ordinamento istituzionale?
Certo che no!
Aldo Giannuli faceva giustamente notare:
«La stessa sentenza precisa che il Parlamento è pienamente legittimato ad operare, per il principio della continua operatività degli organi dello Stato, ma è palese che questo argomento abbia piena efficacia a riguardo della produzione legislativa ordinaria, che può anche avere caratteri di necessità ed urgenza, mentre è discutibile per quella di ordine costituzionale che, per definizione, non ha mai caratteri di necessità ed urgenza (e, infatti, è esclusa dalla decretazione). E tale rilievo acquista ulteriore peso ove si consideri che, almeno in teoria, potrebbe verificarsi il caso di una modifica costituzionale proprio sugli articoli in base ai quali la Corte ha dichiarato incostituzionali due aspetti fondamentali della legge elettorale, in modo tale da annullarne gli effetti, ma, con questo, aprendo un conflitto di attribuzioni senza precedente».
Cambiare in senso decisamente maggioritario la legge elettorale e addirittura l'assetto bicamerale della Repubblica sono senza dubbio questioni che hanno rilievo costituzionale, giusto quindi l'ostruzionismo in base al principio che questo Parlamento è illegittimo.
Col suo nuovo approccio "costruttivo" (ovvero distruttivo dell'ordinamento costituzionale) M5S viene meno non solo alla promessa che aveva fatto agli elettori, calpesta e straccia la sua stessa ragione sociale.
Sembra che questo voltafaccia stia causando "forti mal di pancia" in seno non solo alla base degli attivisti ma anche nei gruppi parlamentari di M5S. Altro che "mal di pancia"! Ci sarebbe bisogno di un vero e proprio sussulto!
Invece di farsi incantare dal pifferaio fiorentino i parlamentari M5S dovrebbero ricordarsi le ragioni per le quali sono stati eletti, tenendo fede al mandato che hanno ricevuto. E ciò dovrebbe valere a maggior ragione dal momento che M5S teorizza il cosiddetto "vincolo di mandato".
Dovrebbero ricordarsi che nel Paese non solo è maggioritario il disprezzo per i partiti di regime, che c'è una vasta area disposta a mobilitarsi per difendere la Costituzione e per impedire nuoci strappi autoritari.
Altro che "approccio costruttivo e dialogante" quindi! Occorre anzi far sì che dall'opposizione sterilmente istituzionale si passi a quella popolare, animando un movimento di massa per fermare un regime ormai putrido che tenta disperatamente di autoperpetuarsi, in ossequio ai desiderata delle oligarchie europee e del capitalismo predatorio.
3 commenti:
Joas
In nome della governabilità nascono le dittature. In nome della governabilità diventa lecito ogni sopruso dei politici. In nome della governabilità prosperò la strategia del terrore. In nome della governabilità il regime sovietico creò i gulag. In nome della governabilità il concetto di Libertà assume la consistenza di un chewingum. E via di questo passo. Ciao Democrazia !
ma c'erano forse dei dubbi?
quello è lo straordinario cambio di verso che il nientologo è riuscito ad ottenere in europa:
il pareggio di bilancio dal 2015.
quindi una 70ina di miliardi di manovre correttive tra questo autunno e quello prossimo.
un disastro. recessione aggiuntiva per almeno 5 punti di PIL.
che farà Renzi? chinerà il capo e si suiciderà? o darà seguito alle sbruffonate che va dicendo, per ora, solo a montecitorio?
Ma voi di sollevazione siete cechi o proprio non capite. Io credo sia la seconda ipotesi.
Già diverso tempo fa io avevo fatto notare in un mio post l'ambiguità del M5S, anzi la sua precisa determinazione a mantenere lo status-quo usando la tecnica della "protesta sterile".
Eppure quando è stata ora di elezioni europee voi di MPL avete ben pensato di consigliare a tutti di votare a favore di questo movimento sostenendo in buona sostanza che era l'unico partito che poteva essere utile alla NOSTRA causa di liberazione del popolo dalla schiavitù del capitale.
Ebbene adesso alla luce dei fatti, e cioè al manifestarsi della reale natura del M5S, quella di un partito funzionale al sistema capitalista così come io avevo denunciato in passato in questo vostro sito, ebbene non avete neppure la dignità di riconoscere di aver fatto uno sbaglio colossale a sostenerlo. Vi limitate in maniera assolutamente ipocrita a dire che il M5S sta sbagliando rotta, che contraddice i suoi principi .. e così via. Suvvia un pò di onesta intellettuale: si ammettano gli sbagli e si passi avanti. Questa è coerenza non quella che manifestate in questo articolo. Così si rischia solo di perdere in credibilità.
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