Grillo e Ramino
di Emmeeffe
di Emmeeffe
«Ciò nonostante,
Grillo e Ramino andavano molto bene insieme. Avevano entrambi lo stesso dovere
di cantare, ed entrambi, emuli l'uno dell'altro, cantavano sempre più forte,
sempre più forte». (Dal racconto di Natale
di Charles Dickens dove un grillo ingaggia una gara canora con un pentolino di
rame)
Per saperne di più: indagine semi-occulta sulla Casaleggio e Associati
Una lettera e un '
intervista.
La lettera la scrive
Gianroberto Casaleggio.
L'intervista la concede
Beppe Grillo.
Entrambi si rivolgono al
Corriere della Sera che pubblica sul quotidiano la lettera il 30 maggio
ed il 1 giugno, su Sette, l'intervista.
Da giorni il Movimento 5
Stelle e' sotto gli occhi dei media, ed entrambi, che se ne dichiarano
cofondatori, provano a dar conto del loro sodalizio.
L'intento, ci pare
evidente, e' quello di porre un argine
all'ondata di domande e di dubbi che si sono riproposti sul ruolo che la
Casaleggio & Associati ha avuto sul movimento dei seguaci di Grillo e sullo
stesso suo leader.
Su questo blog anche noi
stiamo pubblicando articoli, analisi, commenti sul fenomeno del "grillismo".
Come sanno alcuni dei
lettori che da piu' lunga data ci seguono, non e' la prima volta che lo
facciamo. (vedi ad esempio del 30/09/2010 Senza grilli per la testa)
Lo abbiamo fatto, e
continuiamo a farlo oggi, non disconoscendo ne' il carattere di massa assunto
dal Movimento 5 Stelle e nemmeno la sua capacita' di intercettare, almeno in
parte, quella diffusa e crescente indignazione
che il popolo nutre nei confronti
delle oligarchie dominanti.
Ma nel farlo non abbiamo
mai sottaciuto alcuni aspetti che non ci
convincono e che anzi ci sembrano a dir poco
inquietanti.
Sin da quando notammo
che la piattaforma internet, proposta dalla Casaleggio e dai suoi partner
statunitensi a quanti volevano aderire ai MeetUp di Grillo, era la stessa che aveva
lanciato gli ultrareazionari tea-party negli USA ed altrove.
Ed anche perche' le
persone che danno vita al nostro blog ed alle altre esperienze ad esso
collegate, molto diffidano di coloro che dichiarando la loro avversita' al
" Sistema", ci sono poi dentro fino al collo, lucrando sui profitti
generati dai truffaldini meccanismi della wikidemocrazia.
Ci sembra utile, anche in
ragione dei commenti e delle valutazioni emerse, fare un passo indietro e
documentare alcuni significativi snodi e passaggi utili per poter meglio collocare e meglio
comprendere la relazione che c'e' tra le scelte compiute da Grillo e l'incidenza
che le stesse hanno avuto sul movimento che da lui ha preso le mosse.
Con una premessa.
Il punto di osservazione
che privilegiamo era ed e' l'Umbria, dove abbiamo, nel corso
degli anni, seguito l'evolversi del
movimento ed anche conosciuto chi lo organizzava.
Il 12 e 13 maggio del
2007 a Perugia si tenne una delle tante iniziative promosse in Italia dai
sostenitori di Beppe Grillo.
Non una assemblea come le
altre, come si ebbe modo di leggere nel "Documento di sintesi"
elaborato da alcune decine di esponenti
del MeetUp "Il Nazionale" i quali, appunto a Perugia, mettendo nero su
bianco, decisero quel salto organizzativo, dai meet up alle liste con il bollino
blu che avevano per obiettivo la partecipazione alle campagne elettorali.
Alberto Barelli, in un
articolo pubblicato su micropolis (l'inserto mensile umbro de il manifesto) dal
titolo "Note stonate", evidenziava allora come
"la prospettiva di partecipare direttamente alla vita politica, negata fino
all'ultimo momento dallo stesso comico e presentata dalla stampa come un colpo
di fulmine caduto a ciel sereno sull'asfittico panorama dei partiti era stata
invece pensata e studiata mesi prima".
Oggi quella che apparve
allora una nota stonata ,nella lettera di
Casaleggio al Corriere della Sera, sembra essere una
certezza.
Nei molti commenti che ci e' dato di
leggere si fa riferimento al fatto che in quel periodo Grillo da' luogo ad una
improvvisa virata, concentrando tutti i suoi strali sulla politica e
tralasciando tutto il resto, dalle multinazionali ai vip di turno.
La fase, definita allora
del bollino blu, rappresentava un
progetto studiato a tavolino e portato
avanti con una strategia precisa.
Che ruolo ebbe la Casaleggio
& Associati in quel frangente?
Aldila' della folgorazione, repentina o meno, di Grillo sulla via di Damasco, i metodi e gli strumenti
della manipolazione promozionale che mette a frutto la capacita' comunicativa
di un soggetto per elevare ad enne un
singolo messaggio, propri dell'armamentario della Casaleggio, fanno parte o no
delle strategie attuate da Grillo?
In Umbria, non soltanto a
Perugia ma anche in altre realta', si costituivano a quel tempo i Meetup locali.
Sentiamo ancora quanto
scrisse Barelli:
"Partiamo dalla parolina meetup. Meetup.com e' il nome di un sito internet che permette la condivisione e discussione di temi di interesse comune ed e' lo strumento promosso da Beppe Grillo per promuovere in tutto il territorio nazionale quella che viene definita una nuova forma di democrazia partecipata. La struttura dei vari siti e' cosi' tutta uguale: stesse griglie, stessa gabbia per l'inserimento dei commenti. Ogni realta' segnala le tematiche portate avanti a livello locale. Ma la strategia proposta e' la stessa".
Che si trattasse di
riferire della gestione delle acque a Gualdo Tadino e del gasdotto a Citta'
di Castello allora, oppure dell'incerenitore a Gubbio e delle mense scolastiche
a Perugia piu' di recente, le comunita' on line dei grillini sono sembrate
sostanzialmente incapaci di produrre ed elaborare autonomamente pensieri ed
azioni alternativi, subendo piuttosto schemi ed indicazioni provenienti dall'
alto, da persone appositamente formate dai padroni
della Casaleggio &
Associati.
Ruoli e profili di
quelli che nelle strategie del marketing digitale sono impersonati, in modo come
si e' potuto recentemente appurare
del tutto virtuale, da quelli che il " nuovo filosofo del web"
definisce "Influencer", persuasori
occulti che riescono ad influenzare le opinioni lasciando inalterata la
percezione di aver raggiunto autonomamente il nostro giudizio.
Lo schema da allora non
e' cambiato.
Una strategia che, come
una goccia d'acqua, assomiglia a quelle delle quali l'ex tecnico della
Telecom di Colaninno e Tronchetti Provera, oggi assurto al ruolo di
guru, Gianroberto
Casaleggio, e' il piu'
autorevole rappresentante.
20 commenti:
Ho una domanda da farvi. Avete scritto che Landini non e' al livello di un intellettuale liberale (un po' come dire che i Cordiglieri si lamentavano che Danton non sapesse comportarsi come un principe); mi dite cortesemente i nomi degli intellettuali comunisti o almeno di sinistra che non si limitano a chiacchierare sui blog, dalle cattedre universitarie, sui loro libri, ma che agiscono e che parlano con la classe subalterna?
Io vedo solo signori molto compiaciuti di se' che si creano delle microscopiche nicchie di ammiratori dalle quali non mettono mai fuori la testolina; alcuni sono anche molto bravi, altri meno ma tutti se ne stanno prudentemente in terza o al massimo in seconda linea.
Non parlo di certi nostalgici poeti o affabulatori generici, vi sto chiedendo se esiste qualche economista italiano di sinistra, meglio se comunista, che si mette in gioco sul serio. Capite bene che se la risposta e' no voi con quelle accuse a Landini avete fatto la figura dei soliti straparlatori a gratis italioti.
Non so dove hanno scritto questa cosa su Landini. Ma secondo me volevano intendere più semplicemente che Landini non riesce a controbatterli a dovere. Forse perchè è anche lui nel sistema, visto che non si stacca dalla CGIL. Altrimenti è sicuramente una uscita infelice. Non vedo cosa ci sia da apprezzare nel forbito eloquio di chi ce lo mette nel posteriori.
Buona l'analisi sul "grillismo". E le vostre informazioni mi hanno smosso, e andando a verificare mi sono reso conto della pericolosità di questo movimento. Grazie. Peccato che non mi piace quel "Sollevazione".
La frase su Landini, riferita a lui e a tutti gli intellettuali della sinistra, la trovate sul post intitolato Landini Che Pena. Detto questo l' unica cosa seria di questo blog, evidentemente pero' solo uno specchietto per le allodole, e' il titolo Sollevazione.
Ma sono parole dette in liberta', l' unico scopo di questi blog e' farsi le pippette conosloatorie fra ultra quarantenni o forse di piu'; e mentre stanno fra loro con il mezzolitro di lambrusco della casa dicono: " hai visto gli intellettuali liberali come sono eleganti? Hai visto Keynes quando butta la' quei 'I suppose' che fanno tanto aristocrazia vittoriana?" Si, perche, l' intellettuale italiota che sa e che non combatte, insieme ai semi intellettuali che non sanno ma hanno grosso modo capito e ci si spippettano su limitandosi a sparare giudizi gratuiti; tutti questi signori sono l' epitome decadentista del borghese balzacchiano che sogna avidamente l' appartamento al Faubourg Saint Germain senza osare confessarlo; un discendente meno energico di Madame Verdurin che mette su salotto rodendosi segretamente di non poter entrare in quello dei Guermantes. Tutto qui, semplice semolice; la fenomenologia dei cavalieri inesistenti e' fin troppo facile.
Pensa come devi essere messo male te, anonimo numero n, che perdi tempo a commentare con linguaggio forbito e appariscente, in un blog che tu definisci da spippettoni intellettualoidi. Ma forse sei solo un fan di Vendola e della sua rincorsa al PD e alla foto di Vasto. Qui quantomeno si discute di questioni serie, come ad esempio le possibili vie di fuoriuscita dalla crisi. Se non ti piace, torna a guardare i programmi televisivi e le ospitate di Landini, lui si paladino dei lavoratori. A suon di chiacchiere nei migliori salotti ed accordi al ribasso sul mercato del lavoro...
La discussione su chi ci sia dietro il M5S rischia di diventare stucchevole e inconcludente. Che ne dite di cominciare ad esaminare analiticamente il programma? Il link è questo: http://www.beppegrillo.it/iniziative/movimentocinquestelle/Programma-Movimento-5-Stelle.pdf
Landini???? ma de che???????
Dal punto di vista operaio, di quello che produce plusvalore, il signor landini, come camusso, è solo un burocrate, riformista fuori tempo, parassita del proletariato. Che poi sia anche una mezza tacca non è una scoperta. farne un combattente eroico, ragazzi, siamo seri....
Caro cavaliere inesistente, io purtroppo per te sto messo decisamente benino e non perdo nessun tempo, ho fatto un paio di commenti si' e no che mi avranno preso meno di dieci minuti quindi cerca qualche altro argomento, sempre a capocchia ovviamente, ma un po, piu' convincente.
Di Landini me ne frega molto poco, quello che ho detto, e che fingi di non aver capito, e' che qui come in altri posti leggo solo persone che parlano a vanvera, sempre molto in astratto e che se ne escono con fesserie dettate da un goffo autocompiacimento tipo quella in cui si dice che un sindacalista di gavetta fa pena perche' non somiglia a un intellettuale liberale.
La classe dominante puo' permettersi tenere a servizio le migliori teste pensanti oltre a disporre dei maggiori mezzi di comunicazione di massa, Landini e' un ex operaio che fa quello che puo' sicuramente piegandosi ad alcuni interessi che in cambio gli permettono se non di ottenere veri e propri risultati almeno di salvare il salvabile e mantenere viva l' attenzione sui problemi della categoria che rappresenta, di piu' non puo, proprio fare. E allora io ho fatto una domanda chiara e semplice: visto che oggi una lotta politica o sindacale non la puoi proprio fare se non disponi di qualche intellettuale di alto livello( di quelli belli e intelligenti come i vostri intellettuali liberali) e visto che costoro costano molto cari l' unica soluzione e' che qualcuno di questi studiosi esca dal guscio e si metta decisamente a fare attivita' politica e di divulgazione ad uso delle masse operaie e non solo degli amichetti fighi come loro.
Esistono intellettuali simili? Se li conoscete nominateli se no invece di criticare i poveri Landini per darvi un tono cantategliele chiare a quei signori che chiacchierano mantenendosi a debita distanza perche' senza partecipazione politica le loro ciance sono solo un brusio di fondo che non solo non preoccupa il potere ma che e' del tutto funzionale al mantenimento della supremazia economica e culturale della classe dominante. Non e' chiaro? Ma si' che e' chiaro, i cavaliri inesistenti non sono stupidi, sono solo un po' ignavi.
Oh, la risposta pensate di darmela o preferite tacere sdegnosamente o polemizzare in astratto?
Su coraggio, ditemi dove sta l' intellettuale di sinistra che non si schifa di sporcarsi le mani con la popolaglia...capisci bene, caro cavaliere inesistente, che se non ce ne sono Landini deve per forza portare la croce da solo, cantare e prendersi i vostri aristocratici sputi(aristocratici wannabe, ovvio)
Naturalmente io non c' entro una mazza con i Vendola i PD; avete il disco con le risposte pronte eh? Lo so quando arriva una critica che coglie nel segno uno sinkazza e spara a casaccio, niente di male ma devo purtroppo farti notare che un intellettuale liberale si somporterebbe molto diversamente.
Purtroppo caro anonimo delle 20 e 26, hai straragione.
"La classe dominante puo' permettersi tenere a servizio le migliori teste pensanti oltre a disporre dei maggiori mezzi di comunicazione di massa, Landini e' un ex operaio che fa quello che puo' sicuramente piegandosi ad alcuni interessi che in cambio gli permettono se non di ottenere veri e propri risultati almeno di salvare il salvabile e mantenere viva l' attenzione sui problemi della categoria che rappresenta, di piu' non puo, proprio fare".
Noi Lavoratori, avremmo bisogno di una personalità di rilievo (un po come Grillo per il 5 stelle), capace di fungere da catalizzatore per le masse operaie, e che dietro ad una simile personalità, vi debba essere anche, un'avanguardia di Intellettuali/Lavoratori emancipatisi dall'ideologizzazione imperante. Altrimenti, siamo fottuti.
Saluti
The Red
Errata corrige: il commento è diretto all'anonimo delle 20 e 06.
The Red
Infatti di come si comportano gli intellettuali liberali non può fregarcene di meno.
Noto che l' anonimo delle 15,21 non afferma categoricamente che sei un fan di Vendola, solo lo suppone come ipotesi (che anche a me era sembrata plausibilissima).
Comunque sia, affermare che che segue il M.P.L. sia un preteso intellettuale liberale frustrato può solo significare una di queste tre cose:
1) Non aver letto nulla di quanto si scrive sul blog.
2) non aver capito un cazzo di quanto si é letto.
3) essere un provocatore in perfetta malafede.
Ma non escluderei nemmeno il concorrere di due o anche tutte tre le cose nel tuo caso.
L'analisi di Emmeffe delle ombre del M5S è perfino buonista, chi come me ha partecipato al movimento, e nonostante ciò lo sostiene ancora, lo sa bene.
C'è però una cosa che il M5S ha e gli altri movimenti no, l'obiettivo principale che si chiama Democrazia Diretta.
Questo non solo abbatte il partitismo ma anche il movimentismo e in futuro lo stesso M5S che, qualora si arrivi finalmente a quella che non è più una utopia così lontana, svaniranno lasciando il posto alla pluralità di pensiero partecipativo di ognuno di noi.
Ma per arrivare a questo ora è necessario avere una cassa di risonanza (Grillo), uno strutturatore geniale (Casaleggio) e un sistema di monitoraggio sfociante in episodi di dispotismo illuminato da parte di entrambi.
Ciò è dimostrato dal fatto che il M5S è sempre più accreditato come l'unico in grado di vincere le future elezioni in totale solitudine pescando a piene mani dal 40% degli indecisi o di coloro che si sono allontanati dalla politica.
Gli altri movimenti non hanno le capacità, la volontà e nemmeno una struttura in grado di attirare un consenso così alto e anzi si pongono in condizioni di etichettamento ideologico o di strutturazione partitica che li rendono nati morti.
Poi se subirò anche questa volta una grande delusione e il M5S si rivelerà una prova d'orchestra per un nuovo regime totalitario, occulto o palese che sia, vorrà dire che sarò stato uno stupido visionario credulone per l'ennesima volta.
Anonimo delle 18:12
Apprezzo la tua sensibilita' uterina verso chi vi rivolge delle critiche e appellandomi probabilmente invano alla parte razionale di te che pure ci deve essere ti faccio presente che
A) non posso che confermare che se tu e un altro avete pensato che dato che scrivevo il mio netto dissenso nei vostri confronti su una certa questione (dissenso che evidentemente non tolleri nella maniera piu' assoluta) sono un vendoliano significa che avete le pigne in testa.
B) se pensi che io possa essere venuto a scrivere qui per provocare gratuitamente significa semplicemente che hai un coté fascista e intollerante, che non ammetti voci di dissenso e che per te chi dissente é un nemico
C) sei talmente dogmatico e rabbioso che non ti sei reso conto che i miei sarcasmi sulla vostra "adorazione" nei confronti degli intellettuali liberali erano volutamente paradossali per rispondere a una vostra critica a Landini che era goffa e piena di una spocchia che sarebbe giustificata eventualmente solo dopo aver ottenuto dei risultati concreti, non prima. E di Landini me ne frego ma come regola io di fronte a uno che stava in fabbrica a 15 anni prima mi levo il cappello e poi parlo; di fronte a un intellettuale liberale invece non adotto particolari misure di etichetta
D) il fatto che di fronte a delle critiche tu di primo acchitto rispondi con attacchi ad personam dimostra inequivocabilmente la tua più profonda natura politica. Gente come te puo' essere amche indispensabile in certe situazioni; ho parlato varie volte e alungo con i partigiani che avevano combattuto con Ferruccio Parri e mi hanno raccontato storie di brutalità inaudita all' interno del loro stesso gruppo, fra stessi partigiani fra capi e sottoposti, compagni messi a tacere con il calcio del fucile etc etc; ma erano in guerra e rischiavano la vita quindi un minimo di giustificazione era almeno pensabile. Tu invece sei un piccolo signore che non sa argomentare uno straccio di risposta, che sa di non poter sostenere un confronto dialettico e che si rifugia nelle offese alla persona e nelle accuse gratuite di malafede.
Tu con un comunista non c' entri un cazzo.
Sempre per l' anonimo delle 18:12
E ti faccio presente che le mie parole sono state sottoscritte in questa sezione di commenti da uno che fa l' operaio, riflettici su.
Per essere comunista non ho certo bisogno del tuo imprimatur
...a proposito di "dogmatismo", "rabbiosità", "non ammissione di voci di dissenso" e via cazzeggiando...
Anonimo delle 8:38
Sì caro, non sono stato io ad accusarti di provocazione e malafede; quelli sono metodi fascisti che hai usato tu, non io.
E non hai risposto alla mia domanda, guarda caso...e non hai risposto sul punto che uno che si definisce Lavoratore ha, per una certa parte, condiviso la mia analisi...firmati Svicolone che ti rappresenta bene.
Preavverto che questo é l' ultimo mio intervento in questa penosa polemica e dunque non replicherò alla tua prevedibilissima ulteriore provocazione (potendomi permettere ben altre soddisfazioni, per mia fortuna, ti lascio volentieri quella di avere l' ultima parola; ovvio che in questo caso non vale il principio per cui "chi tace acconsente).
Da quando in qua l' essere operaio garantirebbe l' infallibilità politica???
per esempio: quanti operai negli ultimi tempi hanno votato lega?!?!?!
ottimo suggerimento... a tanti sfugge questo piccolo salto di qualità...
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