Ollanta Humala, nuovo presidente del Perù |
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comunicato del Partito comunista peruviano*
«Abbiamo bisogno di passi concreti nell'applicazione degli impegni elettorali: pensione a 65 anni, aumento del salario minimo di sussistenza, lotta aperta contro la corruzione, creazione di occupazione, approvazione della nuova legge sul lavoro, fine dei contratti temporanei e precari, riforma tributaria, imposta sui superprofitti delle imprese minerarie, rafforzamento della democrazia, dialogo permanente con il popolo»
«E’ stata una battaglia dura, ma alla fine abbiamo sconfitto la paura, l’immobilismo, la mafia e i turpi agenti del potere che hanno puntato tutto sulla candidata Fujimori per impedire il trionfo di Ollanta Humala. Con la grande e ineccepibile vittoria elettorale di Ollanta Humala inizia una nuova fase nella storia della nostra patria. Abbiamo allontanato i settori neo-liberali dal controllo del governo e per la prima volta nella storia del nostro paese, abbiamo l'opportunità di costruire un governo al servizio degli interessi nazionali e che rappresenti genuinamente i settori maggioritari di coloro che sono stati emarginati dai benefici della crescita economica da parte della destra neo-liberale.Ci trovano ad affrontare una responsabilità storica e dobbiamo pertanto essere coerenti e fedeli al mandato popolare che abbiamo ricevuto. Sappiamo che non sarà facile e che la governabilità del paese dipenderà in gran parte dalla condotta che assumerà il potere economico, il vero potere che in questo secondo turno ha agito come asse delle forze conservatrici che si opponevano al cambiamento. Speriamo che le voci allarmistiche rispetto ai fattori economici, che hanno cercato di creare un clima di sfiducia, assumano con responsabilità i loro impegni verso la patria e riconoscano il legittimo mandato popolare emerso dalle urne. Non ci facciamo troppe illusioni, perché conosciamo la natura reazionaria della borghesia peruviana, e per questo motivo abbiamo l'obbligo e la responsabilità politica di garantire a Ollanta Humala il diritto di governare. Egli, accettando responsabilmente i risultati elettorali del primo turno, ha sollevato la necessità di muoversi verso un governo di accordo nazionale, in cui si ponga come primo compito l’unione della crescita economica con l’inclusione sociale. In altre parole, si tratta di formare un governo di coalizione nazionale per garantire il cambiamento, nella libertà e nella democrazia. Ma siamo altrettanto fermi nel dire che la prima coalizione da ricercare, è con il popolo. Questo dovrebbe riflettersi nella composizione dei ministeri e nell'importanza del nuovo governo di Ollanta Humala di mandare chiari segnali della possibilità di un punto di svolta per quel che riguarda le priorità del governo.
Abbiamo bisogno di passi concreti nell'applicazione degli impegni elettorali: pensione a 65 anni, aumento del salario minimo di sussistenza, lotta aperta contro la corruzione, creazione di occupazione, approvazione della nuova legge sul lavoro, fine dei contratti temporanei e precari, riforma tributaria, imposta sui superprofitti delle imprese minerarie, rafforzamento della democrazia, dialogo permanente con il popolo, ecc. È su queste basi che stiamo costruendo un governo coerente e conseguente con la proposta di cambiamento. Questo è l'impegno dei comunisti, di lavorare per rendere reali le promesse elettorali per cui ha votato il popolo peruviano».
* Fonte: resistenze.org
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