«Compagni, stiamo messi male»
di Piemme
Il Corriere della Sera del 22 giugno, con un articolo a firma di Dario De Vico, ha reso noti i risultati di un sondaggio SWG commissionato dal Partito Democratico. La ricerca (una volta erano i rivoluzionari a fare "inchiesta operaia", adesso se ne occupano i borghesi), pur coi limiti tipici del sondaggio, è tuttavia significativa. Ci consegna una foto di cosa sia, quindi anche cosa pensi, l'operaio medio. Roberto Weber, della SWG, segnala che il dato più saliente è il cosiddetto "aziendalismo", ovvero che l'operaio, prima ancora che di avvertire antagonismo di interessi rispetto al capitale, si sente da esso affratellato. In realtà emergono anche altri fattori importanti: la sfiducia nei sindacati e nei partiti, ad esempio, che cresce in maniera inversamente al salario percepito. Un'area che si estende al 50% dei lavoratori di fabbrica.
La grande crisi economica del capitalismo occidentale non ha dunque portato al risorgimento di una coscienza anticapitalista, al contrario. Non c'è da stupirsi: siamo in presenza del precipitato e dell'eredità di diversi decenni di demolizione sistematica del socialismo, come idea e come movimento. L'inversione di rotta sembra ancora lontana.
Buona lettura.