[ 19 febbraio 2018 ]
«Questa Europa fa un po' schifo, è strutturalmente liberista e antipopolare, dominata dalla Germania. Ma nell’era della globalizzazione e del potere delle multinazionali non c’è scampo per singoli paesi come l'Italia. Quindi? Quindi bisogna cambiare la Ue, puntare a un’Europa federale e democratica».
Questo il succo di un convegno svoltosi giorni addietro. Promosso da chi? dal Pd? dalla Bonino? Macché da Sinistra Italiana.
Notare chi c'era: Luciana Castellina (SI), Giulia Del Vecchio (SI, Gioventù federalista europea), Elly Schlein (Possibile), Anna Falcone (LeU), Roberta Agostini (Mdp), Tommaso Visone (Diem25), Salvatore Marra (CGIL) e Piero Soldini (Si).
Tutti d’accordo, insomma, che in Europa bisogna stare, per riformarla e farne un unico stato federale... dei popoli.
E D'Attorre? Sparito dai monitor...
E Stefano Fassina? Si è adeguato, non senza tentare di offrire una propria e francamente aleatoria versione nobile dell'europeismo.
Fateci caso, al netto delle sfumature, è la stessa musica che si suona dalle parti di Potere al Popolo, salvo la licenza poetica concessa a Giorgio Cremaschi di contraffare il prodotto, sostenendo che “Potere al Popolo è l’unica forza politica che ha in programma la rottura con l’Unione Europea"
Che a sinistra andasse per la maggiore la distopia degli Stati Uniti d'Europa lo si sapeva da un pezzo. Colpisce la testardaggine. Non si avvedono, i "compagni che sbagliano" che coloro che in Europa comandano davvero procedono, in parallelo, verso una più forte centralizzazione autoritaria e liberista?
Che si dice a sinistra dell'inquietante NON PAPER, l'ultimo "regalino" di Schäuble? Niente
Che si dice a sinistra del documento dei 14 ECONOMISTI FRANCO-TEDESCHI? Niente.
Che si dice a sinistra dell'accelerazione franco-tedesca verso un vero e proprio esercito europeo — ovvero del Permanent Structured Cooperation (Pesco)?
«Questa Europa fa un po' schifo, è strutturalmente liberista e antipopolare, dominata dalla Germania. Ma nell’era della globalizzazione e del potere delle multinazionali non c’è scampo per singoli paesi come l'Italia. Quindi? Quindi bisogna cambiare la Ue, puntare a un’Europa federale e democratica».
Questo il succo di un convegno svoltosi giorni addietro. Promosso da chi? dal Pd? dalla Bonino? Macché da Sinistra Italiana.
Notare chi c'era: Luciana Castellina (SI), Giulia Del Vecchio (SI, Gioventù federalista europea), Elly Schlein (Possibile), Anna Falcone (LeU), Roberta Agostini (Mdp), Tommaso Visone (Diem25), Salvatore Marra (CGIL) e Piero Soldini (Si).
Tutti d’accordo, insomma, che in Europa bisogna stare, per riformarla e farne un unico stato federale... dei popoli.
E D'Attorre? Sparito dai monitor...
E Stefano Fassina? Si è adeguato, non senza tentare di offrire una propria e francamente aleatoria versione nobile dell'europeismo.
Fateci caso, al netto delle sfumature, è la stessa musica che si suona dalle parti di Potere al Popolo, salvo la licenza poetica concessa a Giorgio Cremaschi di contraffare il prodotto, sostenendo che “Potere al Popolo è l’unica forza politica che ha in programma la rottura con l’Unione Europea"
Che a sinistra andasse per la maggiore la distopia degli Stati Uniti d'Europa lo si sapeva da un pezzo. Colpisce la testardaggine. Non si avvedono, i "compagni che sbagliano" che coloro che in Europa comandano davvero procedono, in parallelo, verso una più forte centralizzazione autoritaria e liberista?
Che si dice a sinistra del documento dei 14 ECONOMISTI FRANCO-TEDESCHI? Niente.
Che si dice a sinistra dell'accelerazione franco-tedesca verso un vero e proprio esercito europeo — ovvero del Permanent Structured Cooperation (Pesco)?
Non si dice niente.
Appunto, la sinistra del niente...
Appunto, la sinistra del niente...
2 commenti:
Già, ma al niente non c'è fine. Basta leggere il manifesto di Parte costituente, che preannuncia addirittura prima delle elezioni la scissione dell'accrocco malriuscito che è PaP.
Se non bastasse l'insipienza del manifesto ai più duri di comprendonio, basta leggere la lista dei partecipanti e leggervi, ad esempio, il nome di Ferrero per capire di cosa si tratta: il nulla sotto vuoto spinto.
LeU è solo la mossa politica di D'Alema e Bersani che, trovandosi in minoranza nel Pd con la prospettiva di restarci per sempre, hanno fatto la scissione per dimostrare d'essere ancora vivi.
Inoltre, e non meno importante, il richiamo ossessivo alla "sinistra" e l'onnipresente colore rosso funzionano da richiamo irresistibile per gli ultimi morituri fedeli del vecchio Pci-Pds-Ds. Costoro sono ancora disposti a votare, ma sono alienati dalla sfacciataggine quasi berlusconiana di Renzi e dei suoi che hanno ormai occupato militarmente il Pd.
Infine, come dichiarato apertamente in questa campagna elettorale da Grasso - e mi pare anche da Bersani - c'è il tentativo di rosicchiare qualche voto anche ai 5 Stelle, arrivando persino ad aperture - esclusivamente verbali e da collocare nel clima della campagna - su possibili dialoghi futuri con Di Maio e soci.
Entrando nel tema dell'articolo, basta notare un semplice dettaglio: tutti 'sti sproloqui sul tema "Europa" vengono fatti senza la presenza di nessuno che venga da qualche altra parte d'"Europa"... Insomma, se la cantano e se la suonano, ma poi chi decide la musica per davvero non rientra mai nei loro discorsi. Io non capisco se questa gente sia più stupida o più criminale. Ma mi stupisce ancor di più che questi entreranno in parlamento e pure in forze...
Una chicca: sul manifesto c'è scritto "Lucina" (sic!), non "Luciana"! Manco rileggono! MANCO RILEGGONO!!!
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