27 agosto. Nella foto il nuovo Ministro dell'economia francese: Emmanuel Macron.
Chi ci legge sa che questa redazione ha subito sostenuto che il governo Renzi avrebbe avuto vita dura e, molto probabilmente, breve. I pupari che lo hanno portato a Palazzo Chigi, per scongiurare una seconda (devastante) vittoria elettorale di M5S, gli hanno consentito di fare le sue sparate sulla fine dell'austerità e di elargire il bonus degli 80 euro. Ora la ricreazione è finita e gli presentano il conto.
Il governo deve approntare la Finanziaria 2015 (non per caso ridenominata Legge di Stabilità) e come è facile immaginare non solo essa non conterrà alcuna "svolta", ma sarà, così come esigono i suoi committenti, di tagli alla spesa pubblica e di nuove tasse a danno del popolo lavoratore. Renzi sarà quindi obbligato a muoversi sul solco delle politiche di macelleria sociale che invece di far uscire l'economia dal marasma hanno aggravato la crisi, causando la depressione.
In un regime bancocratico sono i banchieri a dettare la linea, ed i politici, loro mandatari, non possono che ubbidire. Draghi, dal simposio annuale di Jackson Hole, sulle Montagne Rocciose, è stato inequivocabile: la Bce non cambierà politica monetaria, darà più liquidità alle banche (per salvarle), ma non da questo cosiddetto QE verrà la ripresa, quanto dall'accentuazione delle politiche liberiste dei governi, sollecitati a privatizzare, a tagliare radicalmente la spesa pubblica, a colpire i diritti dei lavoratori salariati, ad adottare politiche fiscali di vantaggio ma solo verso il capitale. Ha infatti indicato Irlanda e Spagna come fari che indicano la strada.
Il Ministro dell'economia Padoan, messo lì come tutore di Renzi e cane da guardia dei banchieri, ha messo in chiaro che Draghi ha ragione: non solo il vincolo del 3% è inviolabile, pur con parziali deroghe vista la discesa del Pil, il Fiscal compact andrà rispettato. La questione politica, dice Padoan, non è se usare o meno la mannaia, ma dove e contro quali gruppi sociali dovranno essere portati i colpi, quali arti amputare del corpo sociale.
Una spia infallibile che per il piazzista Renzi le cose si mettono male, viene da Parigi.
Dopo la batosta subita alle europee dal governo "socialista", ci si attendeva che il Presidente Hollande avrebbe mandato a casa il Ministro dell'economia. Ed infatti lo ha fatto. E chi ha messo al posto di Arnaud Montebourg? Ha messo Emmanuel Macron, ex-banchiere del gruppo Rothschild. Macron, già consigliere economico dell'Eliseo, si era dimesso a giugno perché riteneva la politica del governo non sufficientemente liberista. Il suo rientro come Ministro dell'economia è un segnale chiarissimo: Hollande va a destra, si piega ai poteri forti e, quel che più conta, conferma l'asse carolingio con Berlino.
Chi ci legge sa che questa redazione ha subito sostenuto che il governo Renzi avrebbe avuto vita dura e, molto probabilmente, breve. I pupari che lo hanno portato a Palazzo Chigi, per scongiurare una seconda (devastante) vittoria elettorale di M5S, gli hanno consentito di fare le sue sparate sulla fine dell'austerità e di elargire il bonus degli 80 euro. Ora la ricreazione è finita e gli presentano il conto.
Il governo deve approntare la Finanziaria 2015 (non per caso ridenominata Legge di Stabilità) e come è facile immaginare non solo essa non conterrà alcuna "svolta", ma sarà, così come esigono i suoi committenti, di tagli alla spesa pubblica e di nuove tasse a danno del popolo lavoratore. Renzi sarà quindi obbligato a muoversi sul solco delle politiche di macelleria sociale che invece di far uscire l'economia dal marasma hanno aggravato la crisi, causando la depressione.
In un regime bancocratico sono i banchieri a dettare la linea, ed i politici, loro mandatari, non possono che ubbidire. Draghi, dal simposio annuale di Jackson Hole, sulle Montagne Rocciose, è stato inequivocabile: la Bce non cambierà politica monetaria, darà più liquidità alle banche (per salvarle), ma non da questo cosiddetto QE verrà la ripresa, quanto dall'accentuazione delle politiche liberiste dei governi, sollecitati a privatizzare, a tagliare radicalmente la spesa pubblica, a colpire i diritti dei lavoratori salariati, ad adottare politiche fiscali di vantaggio ma solo verso il capitale. Ha infatti indicato Irlanda e Spagna come fari che indicano la strada.
Il Ministro dell'economia Padoan, messo lì come tutore di Renzi e cane da guardia dei banchieri, ha messo in chiaro che Draghi ha ragione: non solo il vincolo del 3% è inviolabile, pur con parziali deroghe vista la discesa del Pil, il Fiscal compact andrà rispettato. La questione politica, dice Padoan, non è se usare o meno la mannaia, ma dove e contro quali gruppi sociali dovranno essere portati i colpi, quali arti amputare del corpo sociale.
Una spia infallibile che per il piazzista Renzi le cose si mettono male, viene da Parigi.
Dopo la batosta subita alle europee dal governo "socialista", ci si attendeva che il Presidente Hollande avrebbe mandato a casa il Ministro dell'economia. Ed infatti lo ha fatto. E chi ha messo al posto di Arnaud Montebourg? Ha messo Emmanuel Macron, ex-banchiere del gruppo Rothschild. Macron, già consigliere economico dell'Eliseo, si era dimesso a giugno perché riteneva la politica del governo non sufficientemente liberista. Il suo rientro come Ministro dell'economia è un segnale chiarissimo: Hollande va a destra, si piega ai poteri forti e, quel che più conta, conferma l'asse carolingio con Berlino.
Per Renzi sono guai. Non avrà Parigi al suo fianco nel "battere i pugni sul tavolo" per piegare la tetragona Germania. In altre parole Renzi è più debole nel consesso eurocratico. Per accontentarlo gli daranno il contentino della Mogherini come "Mrs Pesc", ovvero Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza —una nullità al posto del niente, visto che nell'architettura euro-atlantica l'Unione europea nulla deve contare se non ubbidire agli USA. Più debole, quindi, anche in Italia. I tempi del galleggiamento, della ricreazione, stanno per finire. Così come la sua "luna di miele" con i cittadini che l'hanno votato.
Con la Legge di Stabilità vedremo se terrà fede alle sue promesse di cambiare strada rispetto alle dure politiche austeritàrie o se, al contrario, piegherà il capo, ubbidendo ai suoi mandanti.
La seconda che hai detto...
16 commenti:
C'è qualcuno che ha dei dubbi che sarebbe finita male
con questo governo?
Ma possibile che al momento di votare certa gente non abbia la minima capacità di valutazione della situazione politico-economica? Possibile che ci siano tanti che votano in un certo modo??
Sì, purtroppo. Infatti sta finendo come sarebbe stato facile prevedere con un minimo di informazione!
L'informazione è una scusa, oggi c'è internet, ci sono mille modi per informarsi, la verità è che gli italiani sono capre e si meritano tutta la sofferenza.
Haters gonna hate.
Non prendiamocela sempre col... "popolo bue".
Chiediamoci piuttosto: stiamo facendo abbastanza per evitare la catastrofe finale?
davvero pensiamo che scrivere sulla rete sia sufficiente?
Se lo è è solo per mettersi in pace con la propria coscienza. Ma è troppo poco.
Occorre andare in mezzo al popolo, uscire dalla bolla di internet, metterci la faccia, la volontà, la passione...
E per farlo occorre andarci in tanti, organizzati.
Il bello che siamo già tanti a saperle le cose, ma pochi ad avere volontà politica di lottare organizzati....
Peggio! Molti di coloro che hanno compreso danno addosso e fanno le pulci a quelli come noi che si battono organizzati, irridendo ai piccoli numeri, ai piccoli gruppi. SI lamentano che siamo !quattro gatti"...
Così dobbiamo lottare su due fronti: contro i servi del regime e contro chi si dice nemico del regime ma non gli va bene mai un cazzo...
Combattere contro due fronti rende tutto terribilmente difficile, com'è ovvio.
A noi vien voglia a volte, non di spedire a quel paese il "popolo bue" ma i tanti che dicono di avare capito tutto e che nulla combinano.
Però in effetti della dissonanza cognitiva c'è sempre da parte di tutti, anche se la situazione comincia ad essere surreale.
Certo la sostituzione di Montebourg, che pure aveva citato esplicitamente Renzi, è per lui un pessimo segnale.
Ma bisognerà vedere anche quanto influirà il ricalcolo del PIL con quelle ignobili nuove regole. Cioè se gli sarà possibile continuare a bollire la rana oppure no.
Mi pare di capire che voi ritenete di no e si può sperare di no per non finire lessi.
Ce lo diranno i fatti molto presto.
Ma come non è colpa del popolo bue, di chi altro dovrebbe essere? E come diavolo li convinci?
Non riesco a farlo nemmeno con i miei familiari che hanno votato tutti PD alle europee immaginati con quelli che non hai mai visto in vita tua e che quando gli parli di pareggio di bilancio o fiscal compact ti guardano in tralice poi scuotono la testa e borbottano "abbiamo troppi debiti, abbiamo vissuto al di sopra dei nostri mezzi, siamo un popolo immaturo,occorre tagliare la spesa pubblica".
La chiave è mettere su un movimento interclassista ma purtroppo non è possibile come sa chiunque conosca la mentalità della classe media e medio alta ossia quella gente che dà il tono alle elezioni, quelli che "rispondono" sempre agli..."appelli" del potere (vedi gli 80 euro), quelli che sono filogovernativi per definizione.
La situazione degenererà, anche queste classi medie verranno toccate e cominceranno a soffrire ma questo non porterà a una matura presa di coscienza piuttosto a una deriva populista che se in Francia ha il volto tutto sommato ancora composto e dignitoso della Le Pen qui da noi avrà ben altre sembianze temo non del tutto sconosciute.
Fate bene a unirvi ma dimenticatevi questa cosa di andare in mezzo alla gente per sensibilizzarla; provateci pure ma è tempo perso.
Quello che potrà succedere è solamente un periodo di instabilità sociale nel quale si potrà vantaggiosamente inserire un gruppo bene organizzato in precedenza, cioè si potrà cogliere la palla al balzo, cavalcare l'onda, ma la lenta e solida preparazione del popolo è semplicemente tempo perso.
La cosa che non condivido è centrare il programma sull'uscita dall'euro (lo avete messo nel nome del gruppo), la ritengo una scelta molto poco efficace in termini di ricerca dei consensi.
Secondo me non si dovrebbero mai adottare programmi o slogan "negativi" ma solo positivi e/o propositivi.
No, non riuscirete a demolire l'Europa. Ci sono voluti 65 anni per unificare il continente, e la strada obbligata, CHE VI PIACCIA O NO, e' uno Stato Unico dell'Europa.
Chi è d'accordo sarà il benvenuto.
Se qualche pazzo malato di mente e nazista fosse contrario, per lui ci sarà Piazzale Loreto. La brava gente ne ha le scatole piene della retorica antieuropeista...
ANONIMO QUI SOPRA:
avevamo letto il pezzo di Mimmo Porcaro, rilanciato da bagnai. Non a caso.
Porcaro scrive:
«Nulla vieta che una sinistra socialista, un centro ed una destra costituzionale si uniscano nel nome dell’autodeterminazione del paese e del recupero di tutta la sovranità realmente possibile. E che successivamente si separino senza tragedie sociali e senza escludere nuove convergenze. Nulla vieta, nemmeno, di pensare che il soggetto politico di cui abbiamo disperatamente bisogno (quello capace di guidare il paese in un frangente così difficile verso un più dignitoso regime economico ed istituzionale) invece di nascere come unione di preesistenti soggetti organizzati di destra, centro o sinistra, debba presentarsi da subito come partito unitario democratico-costituzionale, fatto di persone di diversa cultura politica accomunate dalla scelta di ricollocare il paese nello spazio internazionale e di costruire rapporti sociali più coerenti con la Carta fondamentale».
Cosa propone Porcaro? Non solo un’alleanza temporanea tipo-Cln, o un fronte, pure con le destre costituzionali, ma pure un partito unico.
Il nostro dissenso è radicale. Qui vogliono rifare la Democrazia Cristiana...
Secondo me ci potrebbero essere risvolti inattesi.
Renzi non è Berlusconi. Renzi il potere l'ha finalmente conquistato e non vuole mollarlo. sa che per fare ciò non può indispettire troppo i pezzi grossi ma non può neanche fare come Monti perchè lui le prossime elezioni vuole vincerle e il Paese vuole governarlo(si veda l'assoluta priorità che dà alle riforme costituzionali). Non dico che farà la cosa giusta, non mi illudo. ma credo che potremo assistere a un ulteriore scorno tra i poteri forti e una parte del ceto politico. questa cosa potrebbe dare qualche opportunità da sfruttare nella giusta direzione.
@Anonimo: sei in perfetto stile UE. chi non è d'accordo al patibolo presumo morale.
cmq sei tutto quello che noi non vogliamo essere.
@Giovanni: guarda che dopo Renzi arriva la troika. che verrà chiesta da napolitano. per cui quasi quasi ad oggi conviene tifare per Renzi...per il momento. fino a che la situazione non si farà più incontrollabile la fame di consensi di Renzi potrebbe pure limitare la nostra agonia....ripeto: per ora.
Porcaro straparla, sogna, vaneggia.
E' un peccato vedere una persona di un certo livello culturale come lui sbracarsi in fregnacce tipo
"una sinistra socialista, un centro ed una destra costituzionale si uniscano nel nome dell’autodeterminazione del paese"
Ma benedett'uomo, stai parlando di una cosa che non si è riuscita a realizzare negli anni '60-'70 quando c'erano le condizioni, una cosa così dirompente che ha spinto gli "alleati" oltreatlantico a commettere in casa nostra i crimini più turpi e tu vorresti metterla in atto oggi in un paese totalmente colonizzato con un popolo ormai del tutto privo di coscienza politica?
E' impressionante vedere il livello di frammentazione di quelli che hanno una visione politica alternativa; a questi sbandati si unirà fra non molto anche la classe media però non per formare un fronte unitario ma semplicemente per aumentare il casino nel pollaio.
L'unica speranza è che le oligarchie siano messe così male da dover spingersi oltre il limite del ragionevole provocando finalmente delle crepe che faranno crollare il sistema; allora forse succederà qualcosa ma ne dubito.
Prevedo tante lamentele, qualche protesta rumorosa e nulla più, sempre rigorosamente limitata a rivendicazioni strettamente settoriali, in sostanza il niente politico. A meno che, appunto, la cazzata non la facciano loro...
"... far uscire l'economia dal marasma hanno aggravato la crisi, causando la depressione."
Vogliamo smetterla di chiamarla -crisi-? E' semplicemente trasferimento di ricchezza dal basso all'alto, quindi per qualcuno non è affatto una crisi ma un'opportunità.
In quanto all'interclassismo di Porcaro, trasferisci, trasferisci, la vituperata classe media sarà sempre più coinvolta; a quel punto, forse, Keynes comincerà a fare i conti con Marx. Come fase transitoria vi fa schifo?
@Luca Tonelli
La troika, se decidono, arriva ugualmente. Io invece temo che se Renzi riuscisse a sfangarla porterebbe a termine le controriforme costituzionali per poi fare un parlamento blindato, e allora sì che sarebbero dolori anche se non vincesse lui le elezioni successive.
Io penso che non ci riuscirà. È comunque meglio che i nodi vengano al pettine il prima possibile perché l'alternativa non sarebbe un po' d'aria in più per gli italiani ma una temperatura un po' più alta sotto la pentola con la rana dentro giusto per stordirla un altro po' e lessarla meglio prima che possa fuggire.
"La brava gente ne ha le scatole piene della retorica antieuropeista...
La brava gente, vale a dire i ben pensanti", evidentemente non capisce niente se vota come è solita votare.
" i tanti che dicono di avare capito tutto e che nulla combinano".
Almeno votano come si dovrebbe votare tutti.
Non prendiamocela come certi parroci con i fedeli che alla messa ci vanno ogni festa comandata.
IO temo, anzi ne sono quasi sicuro, che il governo è lì impaziente di aderire al TTIP e sta facendo il possibile perché nessuno possa impedirglielo "democraticamente".
Ricordiamoci che il governo Monti usò la tattica di tirar per le lunghe la sua legislatura proprio per essere in tempo ad aderire al Fiscal Compact che ora sta mettendo l'Italia allo spiedo.
Sembra tutto calcolato in certi governi.
"Stiamo facendo abbastanza per evitare la catastrofe finale?"
Intanto quando ci sono state le elezioni abbiamo votato quelli giusti.
Poi sono i "capitani" che guidano gli eserciti e danno ordini adeguati, scegliendo anche le alleanze realisticamente più redditizie.
I Capitani che rimproverano i soldati addossando loro colpe che non hanno, non si aspettino di vincere le battaglie.
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