31 luglio.
La natura è matrigna, la scienza no. Nel campo scientifico chi compie una scoperta, prima o poi gli viene riconosciuto.
Com'è noto Alberto Bagnai è un megalomane narcisista e sguaiato. Lui stesso lo ammette, e se ne fa vanto. La sua smisurata autostima non dipende tuttavia da qualche straordinaria scoperta.
Lui non è infatti uno scopritore di nuove verità o leggi nel campo dell'economia. Al massimo è un modesto archeologo. Uno che, di contro alla vulgata del mainstream liberista ed eurista, ha riportato alla luce, come lui stesso nei rari momenti in cui non perde il senso di misura ha ammesso, un'ovvietà da manuale del primo anno di Economia politica: «Unioni monetarie fra paesi diversi sono sempre fallite, per cui il problema non è essere pro o contro l'euro. Contro l'euro è la storia, la logica dei fatti» [sottolineatura nostra]. Tutto qui? Quasi.
La seconda cosa scoperta nel retrobottega e che il Nostro strombazza come un'autentica chicca teorica è questa qui: la crisi economica più profonda che il capitalismo occidentale abbia conosciuto non dipenderebbe "... dai debiti pubblici, ma da quelli privati".
Per avergli detto, poco più di un anno fa, che questa seconda tesi è una cazzata sesquipedale; per aver noi affermato che i debiti (pubblici o privati), sono l'effetto e non la causa della crisi sistemica; per esserci cioè permessi di ricordare che anche questa grande crisi, mutatis mutandis, dipende dalle leggi stesse del modo capitalistico di produzione —quelle già scoperte da gente del calibro di Ricardo, Malthus, Marx e successivamente rivisitate da Keynes— è andato letteralmente fuori dai gangheri.
Sta di fatto che, in preda alle sue compulsioni ossessive, non perde occasione per lanciarci le sue contumelie, senza tuttavia mai rispondere nel merito. L'ultima delle sue accuse, sintomatica della sua megalomania, ci fa addirittura tenerezza: noi l'avremmo..."tradito". Ci vien da dire: ma lei professore dov'era negli anni '70 quando come parte della sinistra rivoluzionaria contrastavamo la marcia verso lo Sme? Dov'era lei negli anni '80 quando noi si combatteva contro il passaggio dalla comunità all'Unione? Dov'era negli anni '90 quando noi si combatteva contro il Trattato di Maastricht? E negli anni successivi quando contestavamo l'arrivo dell'euro? Di sicuro, nel settembre 2002, come passacarte di Romano Prodi, si trovava a Lisbona a difendere l'euro in occasione del tredicesimo congresso della Associazione Economica Internazionale. Che lei si sia ricreduto ci fa piacere, ma come ogni parvenus non ha titoli per salire.. in cattedra.
Così si spiega, col fenomeno della immedesimazione, la piaggeria dei seguaci che il Prof. ha raccolto attorno a sé. Dei borghesi piccoli piccoli i quali, fino a che la ruota del benessere girava se ne stavano tranquilli a fare i cazzi loro, contemplando le magnifiche e progressive sorti del capitalismo. Una volta che il collasso economico ha ferito, prima ancora che la loro coscienza, le loro tasche, questi avevano bisogno di un vate, —malattia congenita quella della piccola borghesia italiana, la stessa che a suo tempo consegnò il Paese al Duce— e l'hanno trovato nel professore pescarese; il quale racconta a questi piccoli borghesi, esattamente ciò che essi vogliono sentirsi dire: che la causa del marasma sociale non è il sistema capitalistico stesso, e nemmeno la metastasi dell'iper-finanziarizzazione, bensì... l'euro. Togliamolo di mezzo et voilà, tutto andrà bene madama la marchesa.
Anzi non dobbiamo sbatterci per toglierlo di mezzo poiché, come detto sopra "il problema non è essere pro o contro l'euro. Contro l'euro è la storia, la logica dei fatti". Ieri ha ripetuto ai suoi seguaci che la sola cosa da fare è accettare l'atarassia, che le cose facciano il loro corso:
Qui cade un'altra volta l'asino.
Abbiamo altre volte denunciato (qui, qui, qui e qui) i compagni di merende di Bagnai. E' noto che alle recenti elezioni europee egli ha fatto campagna elettorale per la Lega Nord. Ed è anche risaputo che nello specifico il Nostro, avendo invitato a votare nella circoscrizione centro il suo sodale Borghi Aquilini, ha contribuito a far rieleggere il fascista Borghezio. Quello che chiama Stefano Delle Chiaie "comandante", lo stesso Borghezio che addirittura Nigel Farage ha dovuto espellere dal gruppo Efd al Parlamento di Strasburgo.
La prossimità col sudiciume politico italiano non finisce tuttavia qui.
Uno dei più infami compagni di merende dei Bagnai è il sicofante Magdi Allam. Il finto musulmano che finse di convertirsi al cristianesimo, con tanto di battesimo da parte di Ratzinger. Un cristianista a tal punto reazionario ed integralista che appena arrivato al soglio pontificio Bergoglio ha pubblicamente abbandonato la Chiesa cattolica colpevole a suo dire di "progressismo". Lo stesso che ha presentato una vergognosa petizione per le dimissioni dell'ex-ministro Cecile Kyenge. Il crociato che sbraita per un'Europa intergralmente cristiana e anti-islamica. Lo stesso Magdi "Cristiano" Allam che in occasione delle elezioni del 2013, con una lista fai da te "Io amo l'Italia" schiantò al suolo ottenendo 43mila voti in tutto il Paese. Lo stesso Allam a cui il fascista Borghezio fa i suoi salamelecchi.
Forse Allam è uno di quelli a cui Bagnai si riferisce quando parla di "interlocutori di livello scientifico e di statura morale discutibili". Tuttavia, invece di starne alla larga, e quando era a tutti noto di che pasta fosse il sicofante, non esita ad andarci a braccetto, anche nelle sedi più prestigiose.
Questa promiscuità in nome del NO EURO ha tuttavia un limite. Questo limite oggi si chiama Gaza, dov'è in atto una vera e propria mattanza, ovviamente di civili, bambini compresi. Mentre le stesse Nazioni Unite parlano di ingiustificabile genocidio dei palestinesi, Magdi Allam, tenendo fede alla sua isteria anti-islamica, non si limita a difendere gli stragisti israeliani, si augura la loro piena vittoria, costi quel che costi.
Che il grafomane Bagnai si guardi bene dall'esprimere anche solo una parola di condanna dei crimini indicibili degli israeliani, o di compassione per le vittime palestinesi, per quanto vergognoso, non stupisce. Egli pensa di star coi frati e zappar l'orto. Ma che d'ora in avanti vada ancora a braccetto con un farabutto come Allam (non per caso protetto da una scorta) non è tollerabile. Non c'è solo l'euro a questo mondo, e c'è un limite alle frequentazioni con personaggi "di statura morale discutibili". Prima o poi ci si mette in grossi pasticci. Uomo avvisato, mezzo salvato.
La natura è matrigna, la scienza no. Nel campo scientifico chi compie una scoperta, prima o poi gli viene riconosciuto.
Com'è noto Alberto Bagnai è un megalomane narcisista e sguaiato. Lui stesso lo ammette, e se ne fa vanto. La sua smisurata autostima non dipende tuttavia da qualche straordinaria scoperta.
Lui non è infatti uno scopritore di nuove verità o leggi nel campo dell'economia. Al massimo è un modesto archeologo. Uno che, di contro alla vulgata del mainstream liberista ed eurista, ha riportato alla luce, come lui stesso nei rari momenti in cui non perde il senso di misura ha ammesso, un'ovvietà da manuale del primo anno di Economia politica: «Unioni monetarie fra paesi diversi sono sempre fallite, per cui il problema non è essere pro o contro l'euro. Contro l'euro è la storia, la logica dei fatti» [sottolineatura nostra]. Tutto qui? Quasi.
La seconda cosa scoperta nel retrobottega e che il Nostro strombazza come un'autentica chicca teorica è questa qui: la crisi economica più profonda che il capitalismo occidentale abbia conosciuto non dipenderebbe "... dai debiti pubblici, ma da quelli privati".
Per avergli detto, poco più di un anno fa, che questa seconda tesi è una cazzata sesquipedale; per aver noi affermato che i debiti (pubblici o privati), sono l'effetto e non la causa della crisi sistemica; per esserci cioè permessi di ricordare che anche questa grande crisi, mutatis mutandis, dipende dalle leggi stesse del modo capitalistico di produzione —quelle già scoperte da gente del calibro di Ricardo, Malthus, Marx e successivamente rivisitate da Keynes— è andato letteralmente fuori dai gangheri.
Sta di fatto che, in preda alle sue compulsioni ossessive, non perde occasione per lanciarci le sue contumelie, senza tuttavia mai rispondere nel merito. L'ultima delle sue accuse, sintomatica della sua megalomania, ci fa addirittura tenerezza: noi l'avremmo..."tradito". Ci vien da dire: ma lei professore dov'era negli anni '70 quando come parte della sinistra rivoluzionaria contrastavamo la marcia verso lo Sme? Dov'era lei negli anni '80 quando noi si combatteva contro il passaggio dalla comunità all'Unione? Dov'era negli anni '90 quando noi si combatteva contro il Trattato di Maastricht? E negli anni successivi quando contestavamo l'arrivo dell'euro? Di sicuro, nel settembre 2002, come passacarte di Romano Prodi, si trovava a Lisbona a difendere l'euro in occasione del tredicesimo congresso della Associazione Economica Internazionale. Che lei si sia ricreduto ci fa piacere, ma come ogni parvenus non ha titoli per salire.. in cattedra.
Così si spiega, col fenomeno della immedesimazione, la piaggeria dei seguaci che il Prof. ha raccolto attorno a sé. Dei borghesi piccoli piccoli i quali, fino a che la ruota del benessere girava se ne stavano tranquilli a fare i cazzi loro, contemplando le magnifiche e progressive sorti del capitalismo. Una volta che il collasso economico ha ferito, prima ancora che la loro coscienza, le loro tasche, questi avevano bisogno di un vate, —malattia congenita quella della piccola borghesia italiana, la stessa che a suo tempo consegnò il Paese al Duce— e l'hanno trovato nel professore pescarese; il quale racconta a questi piccoli borghesi, esattamente ciò che essi vogliono sentirsi dire: che la causa del marasma sociale non è il sistema capitalistico stesso, e nemmeno la metastasi dell'iper-finanziarizzazione, bensì... l'euro. Togliamolo di mezzo et voilà, tutto andrà bene madama la marchesa.
Anzi non dobbiamo sbatterci per toglierlo di mezzo poiché, come detto sopra "il problema non è essere pro o contro l'euro. Contro l'euro è la storia, la logica dei fatti". Ieri ha ripetuto ai suoi seguaci che la sola cosa da fare è accettare l'atarassia, che le cose facciano il loro corso:
«Cosa possiamo fare? Stare calmi... L'unica cosa che possiamo fare è ... portare il dibattito in sedi sempre più prestigiose, accettando, evidentemente, di confrontarsi con interlocutori di livello scientifico e di statura morale discutibili, ma ben visibili nel dibattito, senza aggredirli».
Qui cade un'altra volta l'asino.
Abbiamo altre volte denunciato (qui, qui, qui e qui) i compagni di merende di Bagnai. E' noto che alle recenti elezioni europee egli ha fatto campagna elettorale per la Lega Nord. Ed è anche risaputo che nello specifico il Nostro, avendo invitato a votare nella circoscrizione centro il suo sodale Borghi Aquilini, ha contribuito a far rieleggere il fascista Borghezio. Quello che chiama Stefano Delle Chiaie "comandante", lo stesso Borghezio che addirittura Nigel Farage ha dovuto espellere dal gruppo Efd al Parlamento di Strasburgo.
La prossimità col sudiciume politico italiano non finisce tuttavia qui.
Uno dei più infami compagni di merende dei Bagnai è il sicofante Magdi Allam. Il finto musulmano che finse di convertirsi al cristianesimo, con tanto di battesimo da parte di Ratzinger. Un cristianista a tal punto reazionario ed integralista che appena arrivato al soglio pontificio Bergoglio ha pubblicamente abbandonato la Chiesa cattolica colpevole a suo dire di "progressismo". Lo stesso che ha presentato una vergognosa petizione per le dimissioni dell'ex-ministro Cecile Kyenge. Il crociato che sbraita per un'Europa intergralmente cristiana e anti-islamica. Lo stesso Magdi "Cristiano" Allam che in occasione delle elezioni del 2013, con una lista fai da te "Io amo l'Italia" schiantò al suolo ottenendo 43mila voti in tutto il Paese. Lo stesso Allam a cui il fascista Borghezio fa i suoi salamelecchi.
Martedì 3 dicembre 2013. Parlamento Europeo, Bruxelles |
Forse Allam è uno di quelli a cui Bagnai si riferisce quando parla di "interlocutori di livello scientifico e di statura morale discutibili". Tuttavia, invece di starne alla larga, e quando era a tutti noto di che pasta fosse il sicofante, non esita ad andarci a braccetto, anche nelle sedi più prestigiose.
Questa promiscuità in nome del NO EURO ha tuttavia un limite. Questo limite oggi si chiama Gaza, dov'è in atto una vera e propria mattanza, ovviamente di civili, bambini compresi. Mentre le stesse Nazioni Unite parlano di ingiustificabile genocidio dei palestinesi, Magdi Allam, tenendo fede alla sua isteria anti-islamica, non si limita a difendere gli stragisti israeliani, si augura la loro piena vittoria, costi quel che costi.
Che il grafomane Bagnai si guardi bene dall'esprimere anche solo una parola di condanna dei crimini indicibili degli israeliani, o di compassione per le vittime palestinesi, per quanto vergognoso, non stupisce. Egli pensa di star coi frati e zappar l'orto. Ma che d'ora in avanti vada ancora a braccetto con un farabutto come Allam (non per caso protetto da una scorta) non è tollerabile. Non c'è solo l'euro a questo mondo, e c'è un limite alle frequentazioni con personaggi "di statura morale discutibili". Prima o poi ci si mette in grossi pasticci. Uomo avvisato, mezzo salvato.
25 commenti:
Scusate... ma non sarebbe meglio fare fronte comune contro il nemico anglosassone (pardon, capitalista nella vostra lettura) e aspettare di scannarsi a vicenda a liberazione avvenuta, come in ogni rivoluzione che si rispetti?
Se Danton e Robespierre avessero fatto come voi staremmo ancora contestando Maria Antonietta...
Come no!?
Ci "liberiamo" con Borghezio e Magdi Allam....
@Lorenzo:
purtroppo di persone che dicono cose apparentemente sensate ma che alla fine dimostrano di volere tutt'altro la Storia è piena. Lo so, è una reductio ad hitlerum, ma pure il caro (a Borghezio) baffetto aveva propositi ottimi: ridurre la disoccupazione (a costo di togliere il lavoro a ebrei e comunisti e far lavorare gratis i disoccupati), rilanciare l'economia (a costo di un pesante riarmo per scopi bellici) e via dicendo.
Solo chi ha la vista acuta e le memoria lunga può "leggere" oltre le parole e contestualizzare i discorsi. E, bada bene, non sto neppure dicendo che tu abbia completamente torto. Solo che (parlo a titolo personale) preferisco evitare di fare la fine di Strasser e Rohm, assassinati (loro fisicamente, ma ci sono anche "morti bianche") da Hitler nella Notte dei Lunghi Coltelli per non avere visto sufficientemente bene come le premesse fossero giuste teoricamente ma sbagliatissime nella pratica.
http://it.wikipedia.org/wiki/Notte_dei_lunghi_coltelli
Questo video spiega cosa vuole Borghezio, alleato di Bagnai, specialmente quando spiega: "Ci sono delle buone maniere per non essere etichettati come fascisti nostalgici". Magari far credere che si è contro l'euro?
https://www.youtube.com/watch?v=gK7DyKb88tQ
Tonguessy
@Scusate, ma invece quelli che dicono "famo fronte comune e poi se vedemo all'Osteria...." perché non si danno prima la mossa loro e poi criticano (giustamente)?
Poi vorrei capire: il "nemico anglosassone", perché la Germania non è un nemico di pari livello? Mi pare che siano loro a volere l'austerity. Perfino Cameron si è ben visto da fare il fiscal compact e Farage (ma non era il nuovo Cromwell?) vuole sfaldare l'euro.
Quando si capirà che la vera soluzione è uscire dal marasma con le nostre gambe invece di continuare ad andare contro un nemico assoluto(Berlusconi - Monti non vi ha insegnato niente? Povero Barnard, s'è sbattuto invano!!!)si capisce che il nemico non ha un volto ma ne ha centomila torneremo punto d'accapo.
Magdi Allam, per quanto insulso, è solo una macchietta.
Ben altri sono i "gattopardi" con cui Bagnai "va a braccetto", e che ha messo nella sua associazione ASIMMETRIE. Vedi boiardi come Paolo Savona.
Per non dire dei liberisti con cui firmò il manifesto di solidarietà europea, tra cui Bolkestein!!!!
E ricordo ancora di quando gli fu segnalato in un commento e lui commentò sarcastico "E devo pure dire cosa ne penso?". Probabilmente avrà trovato i "punti interessanti" cui accenna più sotto.
Vabbeh... pur di attaccare Bagnai un giorno sì e l'altro pure ora si tirano in mezzo pure Borghezio e Gaza: la definizione di "strumentalizzazione".
Vebbeh... premesso che in verità è il Bagnai che non perde occasione per portare i suoi attacchi, che c'entra la strumentalizzazione?
Stiamo al merito. E il merito, questa volta, è tutto politico.
E' o no un fatto che votando Lega i bagnaiani hanno contribuito a far eleggere il fascista Borghezio?
E' o no un fatto che Magadi Allam è un sodale di Bagnai?
E' o no un fatto che Bagnai ha firmato un manifesto con liberisti-vonhayekiani incalliti come Bolkestein?
E' o no un fatto che nella Associazione A/simmetrie sta un boiardo come Paolo Savona?
Sono d'accordo con voi al 70%, resta un 30%, per quanto riguarda il Ciclo di Frenkel che voi avete dimenticato di ricordare, che giustificherebbe le tesi di Bagnai (che io condivido,a proposito del famoso romanzo d'amore di centro e periferia).
Poi bisognerebbe riconoscergli il merito di aver fatto molta divulgazione sull'argomento.
Quanto alle alleanze da lui fatte con la Lega, anch'io le deploro fortemente, ma non c'è solo la Lega, c'è anche Gianni Alemanno, Mario Giordano, Giorgio La Malfa.
Però resta da capire: non ditemi che voi avete votato Tsipras, se no a questo punto entro in crisi esistenziale.
No Rosanna, i marxisti dell'Illinois non hanno votato Tsipras, ma stanno raccogliendo (in verità moooolto stancamente) le firme per il referendum contro l'austerità. Speriamo che si ravvedano in tempo, almeno prima del forum europeo. Se così non sarà, stai pur certa che in quella sede gli farò il culetto a strisce. Non mi sono stato zitto con il vecchio bastardo, non mi sto zitto con l'amato leader, ti pare che starò zitto con l'amico Pasquinelli?
ROSANNA
come ti ricorda Fraioli non abbiamo affatto votato per la lista Tsipras. Se cerchi nel nostro sito potrai trovare diversi articoli di critica dura all'eurismo di fondo di quella sinistra.
Riguardo al cosiddetto "Ciclo di Frenkel" (più esattamente di Roberto Frenkel e Martin Rapetti), che Bagnai ha avuto il merito di far conoscere in Italia (nella provinciale Italia) esso era già ampiamente noto nel mondo degli economisti anglosassoni.
Che il ciclo di Frenkel potesse spiegare il collasso dell'eurozona era stato infatti segnalato già negli USA e, in Europa, dalla Heather Stewart (The Guardian) in un articolo del 10 luglio 2011:Defaulting rescued Argentina. It could work for Athens too. L'articolo fu pubblicato pochi giorni dopo dal sito Donchisciotte.
E' giusta la tesi di Frenkel? Si e no. No se si vuole per forza spiegare la crisi di debito pubblico solo come conseguenza del debito privato (dogma del Bagnai). Questo può aiutarci a spiegare le crisi irlandesi, portoghese, e spagnola, non quella italiana o greca.
Nel 2010 il debito privato in Grecia era al 124,1%, in Italia era al 126,4% del Pil (sotto la soglia del 160% fissato dalla Commissione europea).
In Irlanda al 341,3%, in Portogallo al 248,5%, in Spagna al 227,3%, in Belgio al 232,8%, in Olanda al 223,4%...
Insomma attenti alle semplificazioni.
Ciò che ci introduce alla nostra critica al Bagnai-pensiero, ovvero che non riesce a comprendere le cause di fondo della crisi sistemica.
Il Ciclo di Frenkel, voi dite, può aiutarci a spiegare le crisi irlandesi, portoghese, e spagnola, non quella italiana o greca.
Ma non è forse vero che il debito pubblico italiano sarebbe ancora sostenibile, se si potesse stampare moneta, se il Tesoro potesse controllare Bankitalia, se ci fossero le svalutazioni competitive, se si potesse controllare la domanda aggregata keynesiana: + consumi + investimenti + spesa pubblica + esportazioni – (meno, meno, meno, meno …) importazioni?
Crisi sistemica, ma anche crisi politica, perché naturalmente c'è stata una volontà politica che è passata dal modello keynesiano a quello neoliberista di Milton Friedman, per favorire gli interessi dell'oligarchia finanziaria.
Allora non è forse vero che l'UE e l'euro rappresentano un vero "golpe bianco" che viene da lontano, che vuole imporre un nuovo modello economico che non mira assolutamente alla conquista della crescita economica, ma alla conquista di un bacino socio-economico da sfruttare con tassi, interessi, mutui, balzelli medievali, che ricordano il sistema verticistico feudale, dove un'oligarchia aristocratica guerriera parassitaria dell'1% governava su tutta la società del 99%, con l'aiuto del potere finanziario e usuraio? Quindi bisognerebbe cercare di uscire il prima possibile dall'euro e riconfigurare l'UE.
Bagnai mi sembra che abbia fatto una scelta sbagliata, perché il suo euroscetticismo ha favorito la Lega e ora ci ritroviamo Calderoli che fa le scellerate riforme della Costituzione in Parlamento, insieme alla casta corrotta e ladrona.
A questo punto cosa si fa, se tutte le opposizioni litigano tra di loro e non riescono a concludere una sintesi di lotta efficace? Cosa si fa se il 99% della popolazione non riesce ad impedire i massacri sociali ed economici dell'1%?
quando dite
"ma lei professore dov'era negli anni '70 quando come parte della sinistra rivoluzionaria contrastavamo la marcia verso lo Sme? Dov'era lei negli anni '80 quando noi si combatteva contro il passaggio dalla comunità all'Unione? Dov'era negli anni '90 quando noi si combatteva contro il Trattato di Maastricht? E negli anni successivi quando contestavamo l'arrivo dell'euro?"
significa che siete più di 2?
perchè a vedere dai risultati politici o anche di allargamento del dibattito , risultati ottenuti sono 0...
il blog che screditate, con tutti i limiti dell'autore ha fatto aprire gli occhi a molte più persone
QUAL'E' LA DIFFERENZA TRA UN TROLL E UN QUAQUARAQUA?
"Filo", anche fossimo 2, soltanto due, o anche fossimo uno soltanto, se tu a tua volta ti considerassi una persona seria, in grado di argomentare con la tua testa, dovresti tentare a rispondere nel merito.
La validità di un ragionamento non dipende dalla quantità delle persone che lo sostengono, ma dalla sua qualità, dalla sua scientificità, dal rigore e dalla precisione con cui spiega i fatti.
Cara Rosanna,
Dovremmo stare attenti con la trappola semantica della "sostenibilità". Non c'è in ambiente capitalistico alcun criterio oggettivo che indichi quale sia la soglia oltre la quale ci sarebbe la "insostenibilità". I mercati finanziari, dove lo Stato italiano almeno dagli inizi degli anni '90 si abbevera per non andare in default, non possono muoversi sulla base di criteri "razionali", ma "irrazionali", non possono ponderare tutte le variabili in gioco. E' l'anarchia. Il loro scopo è la caccia ai rendimenti più alti possibili: "sostenibile" per loro è quando essi ritengono esaudibili i loro appetiti speculativi.
Tu scrivi: "Ma non è forse vero che il debito pubblico italiano sarebbe ancora sostenibile, se si potesse stampare moneta, se il Tesoro potesse controllare Bankitalia..."
Già, se mia nonna era una bicicletta....
Attenti alla trappola della "sostenibilità".
Il punto è: perché dovremmo, ritornati alla lira pagare il debito verso la finanza speculativa (che detiene l'80% dei titoli italiani)?
Dovresti leggere l'articolo di Mazzei di ieri RIPUDIARE IL DEBITO.
Anche tenendo conto che esso con la nuova lira si svaluterebbe di un 20-25%, perché dover pagare il resto? Perché non trattenere questa ricchezza invece di essere complici della rapina?
Posso dire, per esperienza personale, che Bagnai antepone la simpatia e le sfuriate alla vocazione alla divulgazione. Però sono convinto che sia così per un suo problema/peso che voi avete centrato con 2 parole che per suo rispetto non rivelo. Su questo sito ho trovato risposte direttamente da uno che di economia ne sa come pochi.
Bagnai ha il merito di avere intuizioni rapidissime (es. diatriba Kelton e assassinio diritti lavoratori) e una invidiabile capacità comunicativa.
Sull'euro sono d'accordo con lui nel senso che è il primo obiettivo da abbattere ma contemporaneamente credo che il modo per farlo è quello di un Brancaccio e che poi si debba smettere con la liberalizzazione dei capitali e con l'adesione alla UE.
Su Gaza sono sconcertato: di fronte a crimini contro l'umanità nessuno incrimina Israele in questo senso.
E' un genocidio. Ho letto anche che la cosiddetta "primavera araba" in Egitto sia servita agli USA/Israele per tagliare rifornimenti ad Hamas (che nelle sue frange estreme vuole la distruzione di ISraele cosa su cui non concordo, nel mio piccolo) e che il fine è la concessione della striscia all'Egitto e l'esodo dei palestinesi in CIs Giordania in cui saranno trattati come lebbrosi finchè non cambieranno aria.
Intanto in Iraq ci sono decine di migliaia di persone isolate in una zona arida a morir di fame.
In Ucraina gli USA e i loro servi accerchiano la Russia, provocano Putin per il gas, per venderci il loro gas nord americano, abbattono aerei e nessuno la racconta come si deve.
I funzionari ONU nel 1950 erano 500 ora se non erro 200 mila.
La Boldrini ne è l'esempio. Bravissima a cenare e pranzare in ristoranti di lusso sulla costa poi fa 10 km verso l'interno fotografandosi con qualche denutrito e diventa Presidente della Camera.
Non sono sicuramente il più esperto qua dentro di politica internazionale ma in un paese di ciechi anche un orbo è un re.
Ma che c'entrano Gaza e Magdi con Bagnai...? Mi pare esagerato chiamarlo suo sodale...si vede che mi sarò distratto,ma io di gran battaglie vostre contro l'euro in certi temo ne no viste poche...forse tra voi al bar...fosse anche in due,e va benissimo come dite,ma non è certo un fatto politico..
C'erano pure altri contrari...ma non è il caso di appuntarsi medagliette.
Quanto al debito pubblico e privato,non ha torto Bagnai...voi dite che è un effetto e non una causa....ma non si può veder sempre una spiegazione di fatti,di certi meccanismi alla luce dell'onnicomprensivo sistema capitalistico.Di questo passo potremmo considerare ogni cosa un effetto.....mentre invece c'è una spiegazione tecnica di certe dinamiche.Credo che Bagnai questo volesse illustrare.
Quanto poi a questo sistema,chi mai potrebbe essere d'accordo!
Ma entriamo in un altro spazio,voi che suggerite in pratica per batterlo o cambiarlo.E per favore,non un libro dei sogni,che c'è già un altro pentolaio che ci pensa al governo...
Redazione, dovuta premessa con la voce di Dan Aykroyd:
"We're so glad to see so many of you lovely people here tonight, and we
Would especially like to welcome all the representatives of ILLINOIS LAW ENFORCEMENT COMMUNITY that have chosen to join us here at this time. We sincerely hope that you all enjoy the show and please remember: me, you, anyone...." scusate se ci sono errori ma andavo a memoria.
Ma potete spiegarmi (premetto che ho fatto politica economica con Franzini, quindi da me non potete pretendere molto, studiando sull'Acocella se non erro) come si fa a definire irrazionale la ricerca del più alto rendimento possibile? Mi sfugge la microfondazione della razionalità... o meglio, qual'è una scelta razionale? L'ottimo paretiano di una moltitudine non omogenea di individui? Come se a un concerto rock tutti si disponessero in base alla statura...
Ad esempio xke il corpo del reato (della rapina) e' passato di mano nel frattempo?
Oppure xke chi intendeva speculare l'ha già fatto comprando btp a 10 anni nel 2011/2012 ai massimi dello spread x rivenderli qualche mese fa?
E a chi non ripaghiamo il debito? Al neo pensionato che ha investito i suoi 40.000€ di liquidazione ricomprando lui quel btp?
Capisco e comprendo la critica all'impianto capitalistico, tuttavia ci arriverei x gradi (e forse e' destino che non ci si arrivi mai, ma e' giusto continuare una battaglia x estensione di diritti agli ultimi della terra a cominciare dai tanti disperati che ci raggiungono via mare). Oggi in Italia ed Europa il problema e' la disoccupazione causata dalla distanza siderale fra pil reale e pil potenziale. Non sarei nesnche felice del fatto che bagnai "ha raccolto attorno a sé dei borghesi piccoli piccoli i quali, fino a che la ruota del benessere girava se ne stavano tranquilli a fare i cazzi loro, contemplando le magnifiche e progressive sorti del capitalismo. Una volta che il collasso economico ha ferito, prima ancora che la loro coscienza, le loro tasche, questi avevano bisogno di un vate". In pratica x far capire che le le cose anche prima non andavano bene e che quindi la critica al capitalismo avesse ragione, non sarei contento che qualcuno in più stia male x dimostrargli che avevo ragione. Probabilmente, viste le sofferenze patite dagli italiani negli ultimi anni, si potrebbe aggregare un consenso maggioritario già attorno all'uscita morbida (vedi marco Cattaneo). La realizzazione di quest'ultima probabilmente porterebbe molte + persone a stare meglio e ad allontanare la prospettiva di una uscita con rottura dall'euro. In entrambi i casi (rottura morbida i uscita con rottura) con + persone che economicamente staranno meglio entro 12/18 mesi, si ridurrebbe ancora di più l'interesse di molti a cercar di capire cosa di fondamentalmente sbagliato ci sia nel sistema capitalistico. Scusate la banalizzazione ma tanta più gente ha la pancia piena, tanta meno gente si interessa ai meccanismi di funzionamento dell'economia.
Raramente ho letto un campionario così perfetto di stupidarie di sinistra, con tanto di "qualificati!" di sessantottiana memoria. Fate pena, lo zero virgola zero zero vi si attaglia.
articolo non firmato, pieno di acredine, non supportato da dati scientifici (al contrario di quanto
fa bagnai).
pure l'interpretazione storica di una certa sinistra che si è opposta
all'euro è sicuramente manipolata,
se ciò è stato vero per il PC prima della caduta del muro, il dibattito successivo lo avete cancellato voi andando a braccetto con prodi,non fate i moralisti se volete discutere di economia.
NON PARLARE DI CIO' CHE NON SI SA
Tipico del seguace di Bagnai: si mette la sinistra in un solo sacco. Non è colpa tua se non sai un cazzo, se ci scambi per gente che ha sostenuto addirittura i governo Prodi. Potresti informarti, tentare di capire, ma il bacillo del bagnaismo di ha afferrato. Ti compatiamo. E' colpa, grave colpa di Bagnai avere appunto fatto credere che sinistra equivale a sostenitore del vincolo esterno e dell'euro-dittatura. Questa è massima scorrettezza non solo politica, morale! Ed è questo che non gli perdoneremo mai, poiché sapeva benissimo che, per quanto minoritarie, c'erano frange di sinistra popolare avverse all'euro, alla UE e alle cessioni di sovranità. Frange come la nostra che sono state, ad esempio, perseguitate a mezzo stampa da un delinquente come Magdi Allam quando era uno dei pezzi da novanta di Repubblica e Corriere della Sera. Quando l'Allam era uno sgherro ignobile del regime eurista, atlantista e sionista.
Non a noi dovete chidere dov'eravamo ai tempi dell'ingresso dell'euro. Chiedetelo ad Allam, a Salvini, ai leghisti, a Brunetta, a Crosetto, a Alemanno, alla Meloni.... tutti responjsabili del crimine dell'euro.
TUTTI AMICI DEL BAGNAI!
EMILIO PICA ci chiede:
«... come si fa a definire irrazionale la ricerca del più alto rendimento possibile? Mi sfugge la microfondazione della razionalità... o meglio, qual'è una scelta razionale»?
Tipica obiezione del pensiero minimalista post-moderno.
Pica, ne sa niente della distinzione aristotelica tra economia e crematistica? Quel passaggio dell'Etica sul diverso uso del paio di scarpe? Uno lecito (quello che soddisfa un bisogno) e uno illecito (quello riferito al valore di scambio)?
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