28 febbraio. La natura è matrigna. Esistono esseri il cui ego è inversamente proporzionale alla loro profondità di pensiero. Alberto Bagnai non ci ha perdonato l'averglielo fatto notare.
Dopo averci qualificato come Marxisti dell'Illinois ogni tanto ci tira in ballo, ci punzecchia riempiendoci d'insulti. Lo stile, si sa, ognuno c'ha il suo.
Bagnai ci chiama in causa in merito al convegno Quali scenari per l’Europa e l’euro? che si svolgerà il prossimo 12 aprile a Roma. Ospiti d'onore del convegno saranno esponenti di spicco della classe dominante come Paolo Savona, nonché liberisti incalliti come Frits Bolkestein —sì, il politicante olandese promotore della famigerata direttiva Bolkestein, atlantista e liberista sfegatato e membro del gruppo Bilderberg. Bagnai deve aver temuto che avremmo fatto notare le sue poco raccomandabili compagnie, così ha messo le mani avanti per non sbattere il muso.
Questa volta si è sbagliato. Non avremmo fatto notare un bel nulla per la semplice ragione che non c'era la notizia. A forza di voler stupire Bagnai non stupisce più.
Ci pare tuttavia utile ricordare come la polemica nacque. Era il 23 maggio dell'anno passato quando Pasquinelli pubblicò il noto articolo Le divergenze tra il compagno Bagnai e noi. Il Nostro andò su tutte le furie e da allora se l'è segnata al dito.
L'articolo così ricapitolava il pensiero di Bagnai:
Dopo averci qualificato come Marxisti dell'Illinois ogni tanto ci tira in ballo, ci punzecchia riempiendoci d'insulti. Lo stile, si sa, ognuno c'ha il suo.
Bagnai ci chiama in causa in merito al convegno Quali scenari per l’Europa e l’euro? che si svolgerà il prossimo 12 aprile a Roma. Ospiti d'onore del convegno saranno esponenti di spicco della classe dominante come Paolo Savona, nonché liberisti incalliti come Frits Bolkestein —sì, il politicante olandese promotore della famigerata direttiva Bolkestein, atlantista e liberista sfegatato e membro del gruppo Bilderberg. Bagnai deve aver temuto che avremmo fatto notare le sue poco raccomandabili compagnie, così ha messo le mani avanti per non sbattere il muso.
Questa volta si è sbagliato. Non avremmo fatto notare un bel nulla per la semplice ragione che non c'era la notizia. A forza di voler stupire Bagnai non stupisce più.
Ci pare tuttavia utile ricordare come la polemica nacque. Era il 23 maggio dell'anno passato quando Pasquinelli pubblicò il noto articolo Le divergenze tra il compagno Bagnai e noi. Il Nostro andò su tutte le furie e da allora se l'è segnata al dito.
L'articolo così ricapitolava il pensiero di Bagnai:
«La tesi di Bagnai è alquanto semplice (ciò che non rende inutile leggersi il suo ponderoso Il tramonto dell’euro). Proviamo a ricapitolare la concezione generale di Bagnai: (1) la crisi non chiama in causa la struttura del sistema capitalistico, essa trae origine da alcuni “squilibri”; (2) dipende dal fatto che i debiti privati sono diventati pubblici; (3) se è anzitutto crisi dell’eurozona, ciò dipende dallo squilibrio delle partite correnti e delle bilance commerciali; (4) l’euro è causa essenziale poiché, con le parità fisse, impedisce alle leggi di mercato di farsi valere anche nella sfera valutaria.
La cura per uscire dal marasma è quindi semplice: tornare alle valute nazionali, e, grazie al gioco compensativo delle svalutazioni e rivalutazioni, i mercati capitalistici, compresi quelli finanziari torneranno a scoppiare di salute».
I lettori più attenti potranno giudicare se si trattava di una ricapitolazione arbitraria. Da essa comunque si ricavavano una tesi e un ammonimento. La tesi era che Bagnai, rifiutandosi di vedere le antitesi congenite al modo capitalistico di produzione, restava prigioniero del pensiero economico borghese, che egli non solo non aveva capito un'acca di Marx, che non aveva nemmeno compreso a fondo la lezione di Keynes.
L'ammonimento consisteva nel rimproverargli che dall'euro si poteva uscire in diverse maniere, anche "da destra", ovvero a spese dei salariati e del popolo lavoratore e negli esclusivi interessi del capitale tricolore primo responsabile del disastro in cui è stato cacciato il Paese. Che dunque, come la moneta unica non è neutrale, anche l'uscita dall'euro avrebbe avuto un segno di classe e quindi, o veniva qualificata con radicali misure anti-liberiste oppure si sarebbe risolta in un liberismo all'amatriciana.
Non ci fu traccia di risposta, solo invettive e contumelie, ciò nello sfrontato tentativo di nascondere agli occhi dei cretini che la sinistra che noi rappresentiamo pro-euro non è mai stata (mentre lui sì che lo è stato).
Che ne dice il Bagnai se dalle polemiche in rete ci si affrontasse direttamente in una pubblica sfida? Decidiamo luogo, tempi e arbitro, noi siamo pronti alla singolar tenzone.
Si potrebbe sorvolare le praterie dell'economia politica (e Bagnai permettendo della critica marxiana ad essa e di quanto Keynes gli debba), discutere se l'economia politica è una scienza neutrale o se anche essa sia attraversata dalla lotta di classe; per poi venire a noi, all'analisi delle cause della più grave crisi che il capitalismo abbia mai conosciuto e di come venirne fuori.
Quindi affrontare la questione del come uscire dalla moneta unica, al che noi avremmo alcune domande da fare al Bagnai.
Ritiene o no che occorra non solo tornare alla sovranità monetaria ma uscire dal mercato unico? Ritiene che si debba tornare alla Lira o che sia invece la Germania ad uscire dall'eurozona (delle due l'una)? Ritiene o no che sia necessaria, come minimo, una moratoria sul debito pubblico? Ritiene o no che la Banca d'Italia diventi pubblica? Ritiene o no che vada annullato il Testo unico del 1993 nazionalizzando il sistema bancario chiudendo fondi e banche d'affari? Ritiene o no che vada ripristinato il costituzionale regime di repressione finanziaria e posto fine al "libero" movimento dei capitali? Ritiene o no che il potere politico-statale sia sovraordinato rispetto al mercato? Ritiene o no che bisogna sganciare il Paese dal sistema di capitalismo-casinò? Ritiene o no che i beni comuni vadano definitivamente sottratti al mercato? Ritiene o no che i diritti sociali conquistati non siano negoziabili? Dulcis in fundo: con quali forze sociali e politiche pensa eventualmente di venir via dall'euro, ovvero a chi pensa di consegnare le chiavi della sovranità politica?
Albè, i Marxisti dell'Illinois sono pronti.
L'ammonimento consisteva nel rimproverargli che dall'euro si poteva uscire in diverse maniere, anche "da destra", ovvero a spese dei salariati e del popolo lavoratore e negli esclusivi interessi del capitale tricolore primo responsabile del disastro in cui è stato cacciato il Paese. Che dunque, come la moneta unica non è neutrale, anche l'uscita dall'euro avrebbe avuto un segno di classe e quindi, o veniva qualificata con radicali misure anti-liberiste oppure si sarebbe risolta in un liberismo all'amatriciana.
Non ci fu traccia di risposta, solo invettive e contumelie, ciò nello sfrontato tentativo di nascondere agli occhi dei cretini che la sinistra che noi rappresentiamo pro-euro non è mai stata (mentre lui sì che lo è stato).
Che ne dice il Bagnai se dalle polemiche in rete ci si affrontasse direttamente in una pubblica sfida? Decidiamo luogo, tempi e arbitro, noi siamo pronti alla singolar tenzone.
Si potrebbe sorvolare le praterie dell'economia politica (e Bagnai permettendo della critica marxiana ad essa e di quanto Keynes gli debba), discutere se l'economia politica è una scienza neutrale o se anche essa sia attraversata dalla lotta di classe; per poi venire a noi, all'analisi delle cause della più grave crisi che il capitalismo abbia mai conosciuto e di come venirne fuori.
Quindi affrontare la questione del come uscire dalla moneta unica, al che noi avremmo alcune domande da fare al Bagnai.
Ritiene o no che occorra non solo tornare alla sovranità monetaria ma uscire dal mercato unico? Ritiene che si debba tornare alla Lira o che sia invece la Germania ad uscire dall'eurozona (delle due l'una)? Ritiene o no che sia necessaria, come minimo, una moratoria sul debito pubblico? Ritiene o no che la Banca d'Italia diventi pubblica? Ritiene o no che vada annullato il Testo unico del 1993 nazionalizzando il sistema bancario chiudendo fondi e banche d'affari? Ritiene o no che vada ripristinato il costituzionale regime di repressione finanziaria e posto fine al "libero" movimento dei capitali? Ritiene o no che il potere politico-statale sia sovraordinato rispetto al mercato? Ritiene o no che bisogna sganciare il Paese dal sistema di capitalismo-casinò? Ritiene o no che i beni comuni vadano definitivamente sottratti al mercato? Ritiene o no che i diritti sociali conquistati non siano negoziabili? Dulcis in fundo: con quali forze sociali e politiche pensa eventualmente di venir via dall'euro, ovvero a chi pensa di consegnare le chiavi della sovranità politica?
Albè, i Marxisti dell'Illinois sono pronti.
32 commenti:
Ma ricordo male o fu proprio Bagnai a dirvi che la natura era stata matrigna con lui?
Quindi secondo voi lui compenserebbe all'ipotrofia con l'ipertrofia dell'ego?
E basta litigare fra di noi cristo, oltretutto 3/4 di voi senza bagnai sarebbero ancora a parlare di sprechi e puttanate.
Cari marxisti dell'Illinois,
il Bagnai è una specie di Beppe Grillo dell'Economia Politica, ritiene di essere l'unico a poter divulgare il Verbo, o stai con lui o sei contro di lui, non c'è dialogo, il suo detto preferito è "O mangi la mia minestra o salti dalla finestra", quindi non illudetevi, costui non accetterà la vostra sfida.
Del resto, perché la dovrebbe accettare ? Mica è fesso : perché dovrebbe mettere a repentaglio la propria presunta autorevolezza e la presunta correttezza delle proprie tesi dinanzi agli adepti della sua setta ?
Sul suo blog pubblica solo i commenti che gli fanno comodo, quelli scomodi li "modera" amabilmente, furbescamente e slealmente.
Il personaggio è questo e così è anche se non vi pare.
Provo a mettermi nei panni di Bagnai, in fondo ne condivido il nome di battesimo.
Alla maggior parte dei quesiti "sì o no" risponderei no, con la precisazione che "sono un economista, non un decisore politico", per quanto animato da amor patrio.
Il solo appianamento della forzatura del cambio risolverebbe la maggior parte dei problemi, anche senza ribaltare le attuali logiche dell'economia, restituendo al tempo stesso le risorse economiche per poter affrontare eventuali scelte politiche, più o meno alternative.
Le chiavi della sovranità politica non si consegnano, le si conquista vincendo la sfida dell'euro, e purtroppo sappiamo oggi quali sono le forze che hanno fatto la loro precisa scelta di campo.
Tornando nei miei panni, devo dire che sono giornate pesanti. Lo spread ha sforato al ribasso quota 185 e la "fiducia delle imprese" sopravvissute è in rimonta, con le borse sui massimi.
Aspettando l'armageddon che non si sa quando arriverà, rischiamo di invecchiare invano, immersi in questa maleodorante palude.
Eppure qualcosa si muove, e il nostro Alberto B. parte del merito ce l'ha, questo gli va comunque riconosciuto.
Buona parte delle critiche (tranne quelle sul carattere da crotalo) trovano risposta nelle ultime 100 pagine del "tramonto". Comunque è un fatto che prima del suo "avvento" l'euro era un benefico sgabello su cui posar le chiappe, dopo, un inquietante paracarro (... c'entra, c'entra!).
Mi pare che alle prime domande abbia già risposto, più o meno così:
1- no, perché il debito pubblico non è un problema se si gestisce la moneta nazionale.
2- sì, decisamente.
3- andrebbero separate le banche commerciali e quelle d'affari.
4- sì, decisamente.
Anche sull'ultima, mi pare che abbia espresso più volte un chiaro sì.
Delle due l'una o non sapete leggere o sapete leggere e non capite, ma ogni domanda di quelle fatte ha già avuto una risposte reiterate (per chi vuole intendere).
prendete atto che siete organici al sistema di accumulazione capitalistica, con la azioni e con le omissioni ... per carità di patria non fate autocritica non c'è necessità di ulteriori parole vuote, parole che nei fatti hanno solo consentito che si partorisse il più titanico piano reazionario che la storia conosca, con la collaborazione attiva e continuativa di tutta la se-dicente sinistra e dei sindacati.
Ve lo dice un comunista vero, metalmeccanico, con le tessere del nonno dal 1948 in cornice: avete smesso di rappresentare i proletari da molto tempo, più o meno da quando avete smesso di frequentare i luoghi dove si lavora, ci si sacrifica, e dove si viene umiliati pur di sopravvivere. Non è stata condotta alcuna lotta che abbia portato alcun risultato se non quello di far regredire gli esseri umani allo stato di carne sulla via del macello.
Ci avete lasciati tutti soli ed è giusto che quanto prima e democraticamente scompariate prima dalla politica e poi finalemnte dalla storia.
La storia ci ha insegnato chi prenderà il vostro posto.
Agli amici "bagnaiaini" segnaliamo che le domande sono per l'esattezza 11, e ci paiono tutte congrue.
Se essi davvero amano "unire i puntini" dovrebbero provare prima considerare tutte e unidici le domande.
Accendiamo?
1) Ritiene o no che occorra non solo tornare alla sovranità monetaria ma uscire dal mercato unico?
2) Ritiene che si debba tornare alla Lira o che sia invece la Germania ad uscire dall'eurozona (delle due l'una)?
3) Ritiene o no che sia necessaria, come minimo, una moratoria sul debito pubblico?
4) Ritiene o no che la Banca d'Italia diventi pubblica?
5) Ritiene o no che vada annullato il Testo unico del 1993 nazionalizzando il sistema bancario chiudendo fondi e banche d'affari?
6) Ritiene o no che vada ripristinato il costituzionale regime di repressione finanziaria e posto fine al "libero" movimento dei capitali?
7) Ritiene o no che il potere politico-statale sia sovraordinato rispetto al mercato?
8) Ritiene o no che bisogna sganciare il Paese dal sistema di capitalismo-casinò?
9) Ritiene o no che i beni comuni vadano definitivamente sottratti al mercato?
10) Ritiene o no che i diritti sociali conquistati non siano negoziabili?
11) Dulcis in fundo: con quali forze sociali e politiche pensa eventualmente di venir via dall'euro, ovvero a chi pensa di consegnare le chiavi della sovranità politica?
Seguo il blog di Bagnai da alcuni mesi.
Il tipo in effetti sputa spesso veleno contro i "marxisti dell'illinois", vi ficca di mezzo anche quando non si capisce cosa c'entri, e lo fa facendovi passare come foste della famiglia della sinistra eurista-globalista. Davvero sporco il suo metodo di polemizzare, fondato sulla falsificazione delle idee altrui.
Per quanto riguarda la domanda n°2, anch'io ho sollevato di recente la questione sul blog di Bagnai e in data 9 gennaio il Prof mi ha risposto così :
"La domanda è pertinente, ma la risposta credo sia ovvia. La mia posizione è espressa dal mio testo. Continuo a credere che l'uscita unitaterale di un paese del "Sud" sia uno scenario plausibile e desiderabile. L'uscita della Germania, come dico in un'intervista che dovrebbe uscire presto su Tempi, avrebbe un beneficio "psicologico": quello di muovere verso una valuta "forte" (il che ridurrebbe il panico). In ogni caso, come il Manifesto chiarisce, sarebbe solo il primo passo di uno smantellamento dell'Eurozona.
Confermo che l'Italia sarebbe più avvantaggiata della Francia da una mossa simile perché ha fondamentali migliori (e me lo confermava anche Jacques Sapir).
Ti anticipo che la posizione "ufficiale" del Manifesto sta per cambiare, e quando succederà questa cosa non passerà del tutto inosservata, perché ormai è chiaro, a chiunque abbia senno, che l'importante è uscire, più che "come" uscire."
Per quanto riguarda invece la domanda n° 11, Bagnai è sempre molto evasivo : quando gli ho fatto presente che secondo me non c'è una classe politica/dirigente in grado di gestire la fuoriuscita dall'€ lui mi ha risposto sarcastico : "Non essere così negativo. Ma chi sei, Grilli?".
Poi quando sul blog ho fatto una domanda esplicita agli adepti ("quali saranno i soggetti politici che gestiranno il DOPO e come lo gestiranno ?", il Prof è intervenuto di persona :
"quali saranno i soggetti politici e come lo gestiranno? Lo decideranno delle vere elezioni. Capisco che per te questo sia un concetto astruso: tu sei uno di quelli che hanno plaudito all'insediamento di Monti da parte della Bce considerandolo una vittoria della sinistra! Ci dovrà ovviamente essere una "fase costituente" dopo il crollo del regime, perché è chiaro che il "come" richiede un ripensamento. Una fase costituente ESPLICITA, però, non IMPLICITA come quella che porta avanti il simpatico fascistello di Firenze, cercando di trasformare, con una bella legge elettorale ad hoc, una Repubblica parlamentare in una Repubblica presidenziale. Chiaro?"
In estrema sintesi, al momento il Bagnai-pensiero (si fa per dire) è il seguente :
a) non importa come si esce dall'€, l'importante è uscire
b) dopo il crollo del regime eurista, ci sarà una ""fase costituente"
c) dopo la "fase costituente" ci saranno delle "vere elezioni"
Tutto molto vago,troppo vago, secondo me talmente vago da risultare inconsistente
Condivisibile la critica a Bagnai. La sottoscrivo. Tuttavia penso che non si può ripercorrere la via e il metodo di LENIN (quello della costruzione quotidiana del nemico per educare le truppe, quello di spaccare sempre il capello in quattro per far prevalere sempre le proprie presunte verità). Qui bisogna unificare prima di dividere. Non dividere prima di unificare!! La critica va rivolta al sistema capitalistico in tutte le sue forme!! E solo per questo ci sarebbe da scrivere una vita intera! In questo blog invece a parte la giusta critica al nemico (Renzi Letta etc) si fa a gara per demolire i nostri diretti dirimpettai politici (Grillo, I leader dei Forconi, Ars, Bagnai etc). Cosi' faremo la fine di Sisifo condannato a vita a trascinare su e giù il macigno senza fare un passo in avanti! La critica dei dirimpettai ci può stare qualche volta, ma non può trasformarsi in un costume politico, in una irrefrenabile coazione quotidiana a ripetere le stesse cose. Sgomitando sempre con i nostri vicini finiremo di essere risucchiati nel vortice di una polemica infinita che lascia solo uno strascico di veleni. E' un boomerang che ci si ritorce contro. Deponiamo le armi contro gli alleati e affiliamole insieme contro il comune nemico. Lasciamo da parte le quisquiglie, i dissapori, gli screzi intellettuali. Prepariamoci alla lotta.
Saluti anticapitalisti a tutti
"La natura è matrigna. Esistono esseri il cui ego è inversamente proporzionale alla loro profondità di pensiero". Troppo giusto, direbbe qualcuno. Del resto, ho avuto modo,di sperimentare il carattere del Prof. Bagnai quando avendogli, ingenuamente, chiesto un autografo su un paio di copie del suo libro. Ne ho ricevuto un rifiuto sdegnoso. Non è che mi servisse poi tanto il feticcio della sua firma autografa, quanto il fatto di poter regalare l'ennesima copia del suo libro ad alcuni , come lui li definisce, "Piddini" , con la P maiuscola. Così facendo il Professore si è giocato il piccolo finanziamento che avevo deciso di effettuare a favore delle sue iniziative. Lo so, sarà meschino, ma ognuno ha l'ego che ha, me compreso. Quanto alla sostanza del vostro articolo è molto difficile non essere d'accordo . Tutte le vostre domande sono, non solo lecite , ma fortemente auspicabili e necessarie. In un mondo sempre più piccolo ed impoverito con una natura violentata ed asservita a logiche di sfruttamento assurde restano sempre più validi gli interrogativi e le analisi del caro vecchio Marx, cui sono giunto, in tarda età, provenendo da una cultura repubblicano - mazziniana, sulle intriseche contraddizioni del sistema capitalistico , sulla sua anarchia , sulla sua sostanziale ingiustizia. Quanto al Prof. Bagnai , nonostante la cordiale antipatia che nutro per lui, sia per la cultura che usa come una lama affilata contro i suoi avversari sia per la competenza professionale nel suo campo ha svolto , sta svolgendo e, probabilmente, svolgerà una funzione unica ed insostituibile . Bagnai non fa filosofia , sta con i piedi per terra e mette in crisi il sistema dall'interno con i suoi stessi mezzi e le sue stesse leggi, universalmente, accettate. Crea una contraddizione intrinseca a coloro che rifiutano le critiche esterne al sistema. Bagnai è un pragmatico , forse non vuole salvare l'umanità, ma creare le condizioni, all'interno del sistema stesso, per salvare, ora e subito quello che resta del nostro Paese. I due piani possono incontrarsi? Non lo so. So che a me sembrano entrambi assolutamente necessari.
GioC
ma a chi si rivolge l'anonimo delle 17,24 di oggi? L'operaio dalle mani callose che fa appello alla storia per liquidare tutti gli intellettuali!!!
Va aggiunto che se da una parte lo schema di Bagnai è privo di una proposta politica articolata, per un altro verso Bagnai prefigura uno scenario nel quale saranno le forze reazionarie, liberiste e qualunquiste a gestire la fase successiva all'eventuale crollo del regime eurista perché
- "il PD è morto"
- "il PD verrà spazzato via, come ogni regime dittatoriale e collaborazionista",
- "SEL fa più schifo del PD",
- "la sinistra critica è composta da una marmaglia di soggettucoli"
- "L'Illinois, in effetti, è terra ferace di teste di cazzo di ogni forma"
- "Grillo delendum est",
- "gli ortotteri sono MORTI"
Nello schema di Bagnai non c'è più spazio per un'uscita dall'€ "da sinistra" , dopo il collasso dell'€ (che per Bagnai è inevitabile) le chiavi della sovranità politica e monetaria non potranno che finire nelle mani di quelle forze politiche (populiste e nazionaliste) che hanno sostenuto che l'€ sia stato un errore mostruoso.
Ho chiesto a Bagnai se le sue proposte economiche per il DOPO potrebbero essere adottate anche nel caso di una fuoriuscita dall'€ "da destra" ma il Prof non mi ha risposto
Mi capita spesso di ascoltare i commenti e sempre colgo astio tra parti che comunque vorrebbero cambiare lo stato delle cose in questo nostro Paese .Si discute su cose di assoluta secondarieta' rispetto al problema fondamentale Certo Bagnai ha la faccia da schiaffi ,ma chi è perfetto?scusate ma mi sembra veramente di essere tra Deficienti e non lo dico per offendere ma solo per pura constatazione Siamp prossimi alle elezioni Europee e ancora non abbiamo deciso Nulla questa e 'la verità.
Peter,Peter,ma quando la smetterai di trolleggiare anche qui da noi?Ripeto,non ti è bastato l'invito di Bagnai ad andare a sollevare polveroni "spartani"da un'altra parte?Quando capirai che è inutile trolleggiare qui,siamo,come suol dirsi,adulti e navigati,per cui è un'inutile perdita di tempo da parte tua,prendine atto;su,non è poi così deprimente non potere più istillare nella mente dei compagni il verbo piddino,dai,lo so che ne sei cosciente,allora perchè insisti? Marxista dell'Illinois n.1
IL METODO DI LENIN
«In questo blog invece a parte la giusta critica al nemico (Renzi Letta etc) si fa a gara per demolire i nostri diretti dirimpettai politici (Grillo, I leader dei Forconi, Ars, Bagnai etc)....Deponiamo le armi contro gli alleati e affiliamole insieme contro il comune nemico. Lasciamo da parte le quisquiglie, i dissapori, gli screzi intellettuali. Prepariamoci alla lotta».
Sollevazione è il foglio telematico di Mpl. Ovvero una piccola parte della nostra attività. I nostri militanti sono attivi su più fronti sociali e dovunque sono si battono per unire le forze. Ma unità non sulla fuffa, ma su punti qualificanti... Che sono spesso dirimenti.
Chi conosce bene il Mpl sa che ovunque ci battiamo per unire in un fronte le forze sovraniste.
Da questo sforzo è nato il Coordinamento della sinistra contro l'euro.
Chiedete a chi non ne fa parte perché non ne fa parte.
Questo blog è preposto a spiegare nel migliore dei modi le idee, le analisi e le posizioni di Mpl. Quindi anche fare analisi e critica delle idee altrui comprese quelle degli amici che sbagliano.
La critica in punto di teoria o quella politica non pregiudicano, anzi, la ricerca dell'unità.
L'unità implica discernimento e analisi per capire su quali basi e obbiettivi l'unità è possibile.
Per unire occorre poi avere la volontà di unirsi in una alleanza.
Riguardo al Bagnai noi gli rimproveriamo appunto che egli è stato uno dei maggiori responsabili se quest'unità delle forze sovraniste non s'è fatta ed è tanto difficile a farsi.
Si possono condividere o meno alcune sue posizioni economiche o il suo carattere che non lo rende molto simpatico resta pero' il fatto che si e' sobbarcato il compito di smantellare scientificamente tutti i falsi dogmi
euristi facendo un lavoro scientifico circostanziato ed inattaccabile mettendo in una posizione indifendibile chi cerca di imporre il dogma eurista,inoltre si e' sbattuto per divulgare in ognidove la truffa dell'Euro per cui credo che il nemico da battere non sia lui anzi magari i nostri nemici fossero quelli come Bagnai vorebbe dire che saremmo gia' fuori dall'Euro per cui saremmo a confrontarci su quale modello economico adottare per il dopo Euro ma purtroppo non e' cosi'.Consiglio a tutti se non l'avete ancora fatto di leggere la breve fiaba "l'isola dei naufraghi" di Louis Even credo che farebbe fare a tutti un passo avanti
nella comprensione della strategia di lotta da adottare.
Emiliano
http://www.michaeljournal.org/LIsola.htm
Minchia!
Ma è così difficile da capire la differenza tra tra la lotta contro il comune nemico e la critica agli amici che sbagliano (e che spesso sono anche stronzi) ?
La prima non può fare a meno della seconda, visto che per vincere il nemico occorre costruire forza politica e questa non la costruisce se non su una base politica e strategica solida.
Ora, lasciando pure perdere (e non è facile) l'insopportabile e patologico egotismo del Bagnai, è la sua tesi POLITICA che noi condanniamo.
Quella per cui basta uscire dall'euro e il resto non conta.
Ma che stiamo scherzando? Questo è un cinico alibi per dare man forte ai dominanti e al loro Piano B antipopolare con la lira.
Repetita juvant: abbiamo staccato la spina col Bagnai quando ha deciso di diventare consigliere di forze sistemiche, quando insomma ha iniziato a lavorare contro la nascita di una forza rivoluzionaria anti-euro.
Come ben sapete, la mia idea è che la battaglia della "sinistra sovranista" sia non solo velleitaria e minoritaria ma anche sbagliata nel merito. Riconosco però che il tentativo di costituire un fronte sovranista unitario è il frutto di un'elaborazione politica a suo modo coerente anche se sbagliata, coerenza che invece non trovo nelle posizioni divisive ed intolleranti del Bagnai.
Sostenere che "basta uscire dall'€ e poi si vedrà" significa in effetti "dare man forte ai dominanti e al loro Piano B antipopolare con la lira", su questo sono d'accordo.
L'ho fatto presente anche a Bagnai in data 8 febbraio :
"Prof,
ammesso e non concesso che il collasso dell '€ sia inevitabile ( ma quando avverrà ? boh ), qualcuno dovrà pur gestire il recupero della sovranità, non Le pare ?
Se "Il PD verrà spazzato via" e se "Grillo delendum est" , quel "qualcuno" potrebbe chiamarsi Silvio e secondo me non sarebbe una cosa buona per l'Italia, sarebbe come voler spengere un incendio con la benzina."
Il commento NON è stato pubblicato
Del resto è ormai lo stesso Bagnai a riconoscere di non essere più lo stesso di un tempo, lo ha ammesso in data 25 febbraio : "ero partito di sinistra e sto arrivando "de destra"
Meraviglia questo vostro continuare a dar voce a tale squallido personaggio. Il post, che sembrerebbe frutto del buon Fiorenzo Fraioli, testimonia il rimpianto per un amore tradito e la ricerca ancora di un passato afflato di amorosi sensi.
Avete contatti con persone ben più serie (Brancaccio è il primo della serie), per continuare a battere il tasto Bagnai, da voi "colpevolmente" sdoganato.
Scrivete "la sinistra che noi rappresentiamo pro-euro non è mai stata (mentre lui sì che lo è stato)": sulle capriole del Nostro ci sarebbe da scavare, così come sui suoi comportamenti paranoici (attacchi compulsivi di smisurato egotismo, insulti a destra e a manca etc) ma, come ha scritto Fraioli, bisognerebbe essere psicoeconomisti (anzi "psicoegonomisti").
Comunque, se lo inviterete a singolar tenzone politico-economica, visto che Fraioli è ingegnere e il Nostro non ha mai mancato occasione per denigrare la categoria (esaltando ancor di più le sue immense capacità di Tuttologo Umanista), che si discuta anche della sua ultima castr** oops "scoperta" sulla conducibilità dell'acqua (o, meglio ancora, del vino)
Caro anonimo, il "buon Fraioli", ovverosia il sottoscritto, non ha nulla a che vedere con questo post.
Certo, le aporie del "bagnaipensiero", espressione a causa della quale Bagnai litigò con me (non io con lui, che continuo ad ammirare la sua intelligenza, pur non allineandomi alla sua "visione") vi sono ben esplicitate.
Peccato che di ciò io non possa discutere sul sito di Goofy, visto che quando ciò accade vengo insultato pesantemente. Vedasi, ad esempio, questo thread.
Che dire? La mia "sensazione a pelle" è apodittica: Bagnai non si accontenta di essere "il più bel fico del bigonzo", lui vuole essere "l'unico fico del bigonzo".
Sul piano personale io lo conosco pochissimo, visto che ho trascorso con lui una decina di ore in tutto (il tempo di fare "In viaggio con Goofy"), per cui non so francamente come spiegare il suo atteggiamento.
Moreno, fin dall'inizio, mi disse che la spiegazione era "politica", ma questo non mi ha mai convinto fino in fondo.
Non so davvero cos'altro aggiungere, ma vi prego di finirla con questa storia di tirarmi in mezzo ogni volta che si polemizza con Bagnai. Io, all'epoca, ero un blogger, cioè uno che "documentava la realtà". Quando Bagnai mi chiese di fare un passo ulteriore, cioè di dargli una mano nella divulgazione, gli risposi che non ero disposto a diventare un attivista del "bagnaipensiero", e ne è derivato un casino maestoso (della serie: "tu, che sei quello che mi conosce meglio, come puoi dire una cosa del genere.....?")
Oggi sono nell'ARS, e dunque sono un po' più "politico". Meno "blogger" e più "politico". Mi dispiace, sinceramente mi dispiace (ribadisco: sinceramente mi dispiace) che con Alberto Bagnai non ci si/mi possa confrontare in modo civile e razionale, ma che si può fare? La mia ricetta è semplice: leggere il suo blog e ignorarlo. Almeno fino a quando non deciderà di accettare "le regole della casa del sidro".
Sono ancora una volta sconcerato per la piega che ha preso questo blog. Invece di prendervela con una SX ormai ai decimali o con un sindacato che ha venduto l'anima al diavolo che cosa fate ? Ve la prendete con uno dei pochissimi economisti italiani,ricco di un bagaglio culturale estremamente invidiabile e con una preparazione tecnica da premio nobel, che ha il coraggio di metterci la faccia e che spiega in termini tecnici cosa è avvenuto dal 1981 ad oggi e cosa ci aspetta. Il Prof. è come me un europeista convinto ma della UE di Spinelli e non del nostro mariolino e dei suoi compagni di merenda della BCE,per lo più massoni; vi offendete perchè vi chiama marxisti dell'illinois ? Cosa dovrei dirvi io che ho attraversato il PCI,sono passato a RC e poi per un errore di valutazione al PdCI? Dobbiamo ringraziare baffetto,walterino, prodi, ciampi, bertinotti se siamo ridotti in queste condizioni e quindi prima di prendervela con Bagnai pensate a fare pulizia ( mentale) fra di voi che siete rimasti una enclave radical chic che discetta di politica ed economia lontano dai compagni che lavorano e sudano sangue,lontano dai posti di lavoro dove viene ogni giorno calpestata la loro dignità di uomini e/o di donne........perdete tempo,come sempre, con la critica ai Bagnai di turno mentre il capitale,la finanza,le banche e confindustria stanno distruggendo tutto quello che è stato costruito dal 1948 in poi a partire dalla Costituzione calpestata e maltrattata persino da chi ne è tutore. Bagnai ha offerto il suo lavoro a chi volesse impegnarsi a parlarne,discuterne e farne un tema politico ; non è certo colpa sua se ad avvicinarlo sono più spesso la DX e non la SX e questo solo perché lui è un borghese colto ???? Lui vi direbbe “ dateve ‘na regolata e prima ‘o fate meio è pe tutti “. (I.G.)
All'anonimo delle 22,42...........
L'anonimo che citi a chi vuoi che parli ? Ad uno ben comodo sulla cadrega che discetta della vita degli altri o all'operaio della catena di montaggio,che lavora all'altoforno o in fonderia e che ha realmente le mani callose ? C'erano una volta delle formazioni comuniste che vivevano e proliferavano nelle fabbriche, dove sono finite??? Ritornate,prima che succeda l'irreparabile,nelle fabbriche e nelle piazze a riprendervi il nostro popolo e finitela con le chiacchere fine a se stesse.
@anonimo che "sconcerato per la piega che ha preso questo blog" e soprattutto a @Redazione:
Cara @Redazione, ma perché non mettete un bel link GROSSO GROSSO al convegno di Chianciano DA VOI PROMOSSO del 2011 dal titolo "FUORI DALL'EURO FUORI DAL DEBITO", al quale fu invitato l'allora sconosciuto Bagnai?
Il prof. Bagnai venne a quel convegno, disse le sue cose e fu MOLTO APPREZZATO.... .... .... .... .... .... ..... DOPODICHE'.... .... ..... ..... ..... HA COMINCIATO AD ASSOCIARE QUELLI CHE (PRIMA DI LUI) ERANO FIERI AVVERSARI DELL'UE ALLA SINISTRA COLLABORAZIONISTA!!!
Perché lo fa? Perché chiama "marxisti dell'Illinois" SIA Ferrero, Tsipras e compagnia cantando, SIA coloro che si raccolgono intorno a sollevazione, e tutti gli altri, che SONO SEMPRE STATI AVVERSARI DELL'UE?
E' una domandina-ina-ina facile facile, alla quale gli apologeti un tanto al chilo di Bagnai dovrebbero dare una risposta.
Che dite, cari apologeti un tanto al chilo, "a pensar male ci si azzecca"?
Allora non siete diversi dai piddini, pur di avere la vostra uscita a sinistra siete disposti a camminare sui cadaveri di chi si suicida.
NON C'E' PEGGIOR SORDO...
Ripetiamo: dall'euro si può anche uscire in diverse maniere, ad esempio sotto la guida di forze liberiste, che farebbero pagare i costi dell'inevitabile shock al popolo lavoratore; se non addirittura di forze autoritarie e neofasciste.
Se c'è una colpa del di certi vate è quella di aumentare la schiera dei cretini che pur di uscire dalla gabbia dell'euro sarebbero disposti pure ad accettare ad entrare volontariamente in un campo hitleriano di lavori forzati.
…3/4 di voi senza Bagnai sarebbero ancora a parlare di sprechi e puttanate… prima del suo "avvento" l'euro era un benefico sgabello su cui posar le chiappe, dopo, un inquietante paracarro
e sì, perché prima di Bagnai esisteva il nulla: Brancaccio, Cesaratto, Zezza, MPL stessa etc: certo, tutti personaggi e contesti “minori”, avulsi dal mainstream economico, ma anche B. lo era. Qual è stata allora la sua abilità, visto che ad esser bravo è bravo, ma non è assolutamente quel Genio che cerca di far credere di essere? (Ideas - da lui tanto strombazzata, fatto salvo ridimensionarla con l’ironico “quelli che ce l’hanno lungo (il curriculum)" quando qualcuno è andato ad approfondire – dà il giusto polso della situazione) Abilità divulgativa ed istrionica al contempo, cosa che gli ha dato visibilità, in un paese sempre alla ricerca della Guida/Guru di turno.
…si e' sobbarcato il compito di smantellare scientificamente tutti i falsi dogmi
… i falsi Dogmi, linguaggio "religioso": fa scopa con una assoluzione del Nostro ad un fedele redento (sbloccato su Twitter), colpevole di aver dialogato con gli infedeli: commovente, dopo il Perdono, l’apprezzamento del più bel regalo natalizio da parte del fedele.
1 DI 2 CONTINUA...
2 DI 2
…prima di prendervela con Bagnai pensate a fare pulizia ( mentale) fra di voi che siete rimasti una enclave radical chic che discetta di politica ed economia lontano dai compagni che lavorano e sudano sangue, lontano dai posti di lavoro
...ecco i compagni che sudano alla catena di montaggio:
su Padoan possiamo leggere qui su Bolkestein qui, su altri compagni che sudano qui (la raccolta su questo stesso sito è comunque ampia)
Convinto che un’uscita da sinistra non fosse possibile, il Nostro è andato a parare sull’opposta sponda (ove mai fosse stato su quella di sinistra): il suo principio è comunque di non tralasciare mai chi potrebbe portare acqua al suo mulino: da Fussaro ( Funaro, Fusajaro, o come si chiama), prima dileggiato e poi utile i…ntellettuale dedito alla causa anti-euro, agli “ortotteri” sfanculati, ma anche blanditi, non si sa mai! (si veda con quale delicatezza il Nostro e i seguaci trattino un esponente ARS, colpevole di aver “infastidito"(?!) il Sen. Crimi ad un Convegno a Casa del Nostro (casa sua???), con tanto di minacce, da parte dei fedeli, di “interventi preventivi fisici” (allenamento per il passaggio a destra?)
E le piroette ci sono state relativamente all’euro, così come relativamente alla disoccupazione vs flessibilità lavoro, così come relativamente all’integrazione economica europea in un’area unica - le aree ottimali!!! interessante paper col suo maestro Carlucci (la maiuscola è riservata solo al Nostro) il quale, contrariamente al Discepolo, individuava in n altri motivi, oltre al vincolo monetario, la decadenza del nostro sistema produttivo: a domanda ad hoc sul Suo Blog, il Nostro non rispose.
D’altronde è vero che solo gli stupidi non cambiano mai opinione: in un Suo commento sul suo Blog il Nostro disse che, se adeguatamente pagato, avrebbe parlato bene anche dell’euro… ma ovviamente era una battuta.
Anonimo scrive:
28 febbraio 2014 22:42
ma a chi si rivolge l'anonimo delle 17,24 di oggi? L'operaio dalle mani callose che fa appello alla storia per liquidare tutti gli intellettuali!!!
---------------------------------
Si dimostra la correttezza del mio assunto: il fatto di essere stati superati a sinistra da molta parte della destra storica (ivi includendo forza nuova) dovrebbe suscitare qualche sincera riflessione critica, ad ogni modo non avrete più ragione di esistere se non quella di bearvi nella contemplazione del vostro smisurato ed ipertrofico ego.
Il parlare con tale sufficienza, e disprezzo, di "un operaio dalle mani callose" non è che si commenti proprio da se, andrebbe commentato con attenzione; sembra una frase uscita dalla bocca di Monti; immagino che tu come lui pensiate che: "ci sarà pure una motivazione se uno fa l'operaio e si umilia per mangiare ed io sono un brillante intellettuale, mi nutro di conoscenza e la dispenso quando e come voglio a questa povera, sventurata massa informe."
Per precisazione, non mi sembra di aver dato definizione di "intellettuali", una lettura non particolarmente acuta e provocatoria probabilmente utilizzerebbe termini come traditori, collaborazionisti, perché sempre al riparo dalla durezza della vita, ad altri invece riservata per discendenza.
Per finire: la storia, tirata in ballo in questa maniera, è un principio assolutamente vago ed indistinto, la storia sono tutte le azioni ed omissioni quotidiane.
Ma adesso il prode Peter si mimetizza dietro l'anonimato?IL suo sermonino inutile e fastidioso,con tanto di caratteri in evidenza, è di una tale "spartana"e fastidiosa supponenza,da ricordare un altro campione di quest'"arte"che, al cospetto della giusta protesta iniziata il 9 dicembre,liquidava spocchiosamente chi era in piazza,con "garbati" epiteti e "complimenti" del tipo: massa di ignoranti,incolti,incivili rappresentanti di un pericoloso blocco sociale reazionario(sic), il tutto condito,of course,con dosi massicce di predicozzi sulla "giusta linea"da seguire(sic!).Ringrazi,il prode Peter,la democratica redazione,a cui lui,per dirla con un marxista dell'Illinois,non è neppure degno di lustrare le scarpe,trattandosi di persona con cui non è bene discutere,ma da bannare all'istante,seguendo il giusto esempio del tanto vituperato Bagnai. Un marxista dell'Illinois
IL PIPPONE
Il grafomane Bagnai ha appena pubblicato un lungoooo post sul suo blog sul pensiero di keynes. Un esempio memorabile sulla tecnica del come accrescere la confusione (tanta più matematica, tanta pi confusione!)
Solo che ad un certo punto (coazione a ripetere) ci tira di nuovo in ballo e scrive:
«I nostri amici marziani, si sa, detestano in Keynes quello che è riuscito a tenere insieme i cocci del capitalismo. Loro aspettano, fiduciosi, la palingenesi, e il fatto che ci sia uno al quale in qualsiasi momento si può ricorrere per rinviarla proprio non gli va giù. Quindi Keynes è “de destra”, e nel frattempo teniamoci l’euro che fa esplodere le contraddizioni del sistema e affratella algonchino e samoiedo».
Un condensato di disonestà intellettuale!
Bagnai mischia deliberatamente chi come noi, pur avendo come orizzonte la fuoriuscita dal capitalismo difende e propone un programma di fase "keynesiano", con i i marxisti-della-metafisica-internazionalista che non ritengono la lotta contro l'euro-dittatura una priorità.
la qual cosa gli serve per giustificare il suo strabismo isterico, ovvero, fare il keynesiano a parole e tessere alleanze con destri-liberisti nei fatti.
Se Bagnai fosse davvero un keynesiano non direbbe la sciocchezza che ... "chi se ne frega come e con chi, basta che se ne esce!"
Se fosse un keynesiano dovrebbe smetterla di civettare coi suoi attuali compagni di merende (Borghi, Bolkestein, Crosetto, Alemanno, Magdi Allam e bestie varie). denunciare il pericolo di una svolta reazioonaria in agguato, e schierarsi con la sinistra no euro.
Posta un commento